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Ma nel V secolo d.C. ....

Ultimo Aggiornamento: 04/03/2010 10:00
03/02/2010 18:26
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Re:
GlaucopideSophia1, 03/02/2010 14.39:



Il termine Medioevo non ha solamente una connotazione negativa, è negativa per una parte del europa, non per il mondo intero, indica solo un cambiamento, quindi è molto più sensato dire che il medioevo in spagna arriva con gli arabi poichè c'è una rottura con il passato cosa che invece non avviene con i visigoti.




Durante l'alto medioevo in Spagna (e in occidente) il greco, almeno fino al '400, era sconosciuto ("grecum non legitur" scrivevano gli amanuensi quando trovavano parti di testo in greco).
Gli Arabi attraverso Averroè fecero conoscere di nuovo i testi antichi e soprattutto Aristotele.



Appartiene più al mondo romano Aristotele o i re Visigoti/Franchi che si facevano ungere con l'olio sacro come i re Giudaici (e infatti i Bizantini li sfottevano)?

Appartiene di più il sistema amministrativo arabo (basato su quello bizantino, quindi su quello romano) o quello feudale?

Hanno distrutto più gli Slavi nei Balcani (cancellata quasi ogni traccia romana) e i Vandali in Africa (idem) o gli Arabi in Oriente?
[Modificato da Costantinus 03/02/2010 18:30]

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"Vi abbiamo insegnato a distinguere se (i legionari che incontrerete) sono delle reclute o se sono veterani. Se sono reclute potete provare ad affrontarli; se sono veterani tiragli addosso tutto quello che avete e scappate il più in fretta possibile." (discorso di Flavio Giuseppe ai suoi soldati)

"A nessuno capita qualcosa che non sia in grado di sopportare" (Marco Aurelio)

"Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo" (Pirro, riguardo i legionari romani)

03/02/2010 18:51
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è sbagliato dire che furono gli arabi a far conoscere aristotele o i testi antichi in generale, mai letto il testo di gouguenheim "aristotele contro averroè " ? è illuminante da questo punto di vista, gli arabi semmai fecero l' opposto, cercando o di distorgere o eliminare i testi , che consideravano pericolosi.

Inoltre confondi i visigoti con i franchi , il sistema di governo visigoto è una continuazione di quello romano, perfino diversi titoli vengono mantenuti , gli arabi utilizzano un diritto diverso basato sul corano , utilizzano una lingua amministrativa diversa, utilizzano titoli dersi, hanno una differente concezione del potere, e molto presto le provincie occidentali diventano indipendenti ed ereditarie, ci si rifà più al modello sassanide che a quello bizantino, e ci sono molte altre differenze.

I vandali hanno distrutto sicuramente meno degli arabi.




"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
03/02/2010 18:55
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Ho solo detto che sia re visigoti che franchi si facevano ungere con l'olio sacro, non che la forma di governo era lo stesso.

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03/02/2010 19:24
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Re: Re:
Costantinus, 03/02/2010 18.26:





Hanno distrutto più gli Slavi nei Balcani (cancellata quasi ogni traccia romana) e i Vandali in Africa (idem) o gli Arabi in Oriente?



Guarda che gli Slavi hanno distrutto ben poco nei Balcani:dopo Unni,Visigoti,Ostrogoti,Gepidi là non rimase più nulla...
03/02/2010 19:59
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Il medioevo nella penisola iberica arriva, come nel resto dell´Europa, con i visigoti, cioé con la "caduta" dell´impero romano.
Che i visigoti non fossero una rottura con il mondo romano, certo.
Infatti il medioevo in generale non é una rottura totale con il mondo romano d´occidente.
L´arrivo degli Arabi é semplicemente un´altro passo, una divergenza storica rispetto al resto dell´Europa.
Sarebbe come dire che il Medioevo in Sicilia arriva solo con la conquista sarracena.
I Visigoti certo che cercarono di mantenere le istituzioni e l´amministrazione romana, ma non significa che fosse uguale, anzi, il regno visigotico é ben piú vicino a una di quelle poliarchie feudali che all´impero romano.
Fu infatti questa poliarchia, diversitá di centri di potere, che permise una rapida conquista agli arabi del territorio.

Il mondo arabo sí che considero che aiutó alla riscoperta dei testi classici.
Aristotele prima del loro arrivo era sconosciuto, diversamente da Platone, nella Cristianitá.
La scuola di traduzione di Toledo e maestri come Averroes e Maimonides, sebbene, ovviamente, cercassero, come del resto anche la scolastica cristiana, adattare o confutare i testi classici, erano centri di irradiazione di cultura.
Il semplice dibattito e traduzione delle opere classiche all´arabo e al latino implica conoscerle, studiarle, curarle e dunque riscoprirle.
Altra storia é che poi si cerchi di adattare o confutare ció che dicevano i classici.
L´influenza di Quintiliano in Maimonides é evidente, la sua ampissima formazione retorica e la sua difesa dell´attivitá del maestro retore e della retorica dinanzi alla sola "dialettica" teologica cristiana e scolastica.

Sarebbe come dire che i cristiani non avevano riscoperto l´antico testamento perché nelle Disputatio tra maestri ebrei e cristiani (famose furono quelle di Parigi e di Barcellona sulla dimostrazione o meno dell´arrivo del Messia) i Cristiani andavano contro l´interpretazione degli ebrei dell´antico testamento.
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04/02/2010 01:34
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prima di tutto aristotele non era stato dimenticato, le categorie, dell' interpretazione, gli analitici primi e la metafisica erano già stati tradotti in latino nell' alto medioevo, i centri di traduzione più importanti furono antiochia (dopo la conquista crociata) e mont-saint-michel, toledo e palermo iniziarono le traduzioni parecchi anni dopo, sappiamo che le opere di aristotele furono tradotte dal greco prima delle traduzioni dall' arabo di toledo grazie a giacomo veneto (finisce le sue traduzioni nel 1150, gerardo da cremona le inizia dopo il 1165), le traduzioni che girano per l' europa sono quelle di giacomo veneto, non quelle di toledo che essendo passate attraverso gli arabi spesso e volentieri non hanno più il significato originale, inoltre in arabo ci sono solo alcune opere, quelle più adattabili al corano, l' importanza di quelle traduzioni è quasi nulla, indica solo il grande interesse per l' argomento da parte della cristianità occidentale (si parla sempre delle opere di aristotele).
L' inizio delle traduzioni è databile nel 970, principalmente in italia, germania e francia, tutti luoghi in cui si traduce dal greco, a toledo un primo nucleo di traduttori incomincia nel 1085, ma le opere più importanti non sono tradotte dal arabo, molti testi furono tramandati dai monasteri greci presenti a barcellona, inghilterra (il tegni di galeno viene copiato nel VIII secolo) e naturalmente italia, nella francia del IX secolo circolano i testi di tutti i più importanti medici greci, molti dei quali non erano stati tradotti in arabo (le traduzioni arabe si riferiscono solo ad alcuni testi di galeno ed ippocrate e qualcosina di rufo).

Il medioevo in sicila arriva con la conquista saracena, è li che c'è una rottura con il passato, stessa cosa dicasi per la spagna, per medioevo si è sempre inteso una rottura con il mondo romano , oggi sappiamo che caduto l' occidente la rottura non c'è dapertutto , poichè in molti luoghi si continua a vivere allo stesso modo e sotto le stesse leggi di come si faceva prima della caduta, solo con l' invasione saracena c'è il cambiamento.




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04/02/2010 08:30
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Mi sembra che qualcuno stia abusando un pò troppo del termine 'rottura' o sinonimi;
Sicuramente cè un termine più appropriato che è quello di trasformazione. La datazione canonica ha un suo senso che prescinde dall'elemento geografico e quindi lo contiene:
Nell'Europa occidentale dove esisteva e continua ad esistere un mondo romano si sono inseriti nel tardo-antico 2 elementi che hanno garantito il passaggio alla fase successiva: il cristianesimo e il mondo germanico.
Questi 3 elementi sono la miscela da cui si fa partire il medioevo: romano-cristiano-germanico; [SM=g8335]
04/02/2010 10:32
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a me invece sembra che si abusi fin troppo di luoghi comuni, anche perché non mi sembra che molti qui (ed è normale) abbiano una laurea in storia o archeologia tardoantica/medievale...

l'arrivo degli arabi sancisce un taglio netto con il mondo romano, perché si inserisce in tutti i livelli della struttura economica, politica e sociale, cambiandola radicalmente, mentre i popoli germanici della "prima ondata" o fecero il possibile per separare la loro gente e la loro cultura da quella dei sudditi romani, oppure cercarono di romanizzarsi. In italia solo l'arrivo dei longobardi fu uno stravolgimento paragonabile all'arrivo degli arabi.



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
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"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


04/02/2010 10:58
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Re:
Xostantinou, 04/02/2010 10.32:

a me invece sembra che si abusi fin troppo di luoghi comuni, anche perché non mi sembra che molti qui (ed è normale) abbiano una laurea in storia o archeologia tardoantica/medievale...

l'arrivo degli arabi sancisce un taglio netto con il mondo romano, perché si inserisce in tutti i livelli della struttura economica, politica e sociale, cambiandola radicalmente, mentre i popoli germanici della "prima ondata" o fecero il possibile per separare la loro gente e la loro cultura da quella dei sudditi romani, oppure cercarono di romanizzarsi. In italia solo l'arrivo dei longobardi fu uno stravolgimento paragonabile all'arrivo degli arabi.




a cosa ti riferisci esattamente per luoghi comuni?
04/02/2010 15:35
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i luoghi comuni "classici" come il fatto che i barbari abbiano posto termine al mondo romano, che il medioevo possa iniziare con una data singola ed univoca per tutti, che i bravi arabi abbiano salvato dall'oblio la cultura classica, che il mondo giri in torno in somma a quanto successo nel mondo franco-germanico come se quel modello fosse applicabile a tutto il bacino del mediterraneo; ma anche "fantasie revisioniste" molto in voga negli ultimi anni che ancora un po' spostano l'inizio del medioevo ad Augusto perché compare il cristianesimo.

Nulla è semplice ed universale nelle vicende umane, non è possibile creare un modello, la storia non è la matematica.



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So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
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05/02/2010 00:34
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Re:
GlaucopideSophia1, 04/02/2010 1:34:

prima di tutto aristotele non era stato dimenticato, le categorie, dell' interpretazione, gli analitici primi e la metafisica erano già stati tradotti in latino nell' alto medioevo, i centri di traduzione più importanti furono antiochia (dopo la conquista crociata) e mont-saint-michel, toledo e palermo iniziarono le traduzioni parecchi anni dopo, sappiamo che le opere di aristotele furono tradotte dal greco prima delle traduzioni dall' arabo di toledo grazie a giacomo veneto (finisce le sue traduzioni nel 1150, gerardo da cremona le inizia dopo il 1165), le traduzioni che girano per l' europa sono quelle di giacomo veneto, non quelle di toledo che essendo passate attraverso gli arabi spesso e volentieri non hanno più il significato originale, inoltre in arabo ci sono solo alcune opere, quelle più adattabili al corano, l' importanza di quelle traduzioni è quasi nulla, indica solo il grande interesse per l' argomento da parte della cristianità occidentale (si parla sempre delle opere di aristotele).
L' inizio delle traduzioni è databile nel 970, principalmente in italia, germania e francia, tutti luoghi in cui si traduce dal greco, a toledo un primo nucleo di traduttori incomincia nel 1085, ma le opere più importanti non sono tradotte dal arabo, molti testi furono tramandati dai monasteri greci presenti a barcellona, inghilterra (il tegni di galeno viene copiato nel VIII secolo) e naturalmente italia, nella francia del IX secolo circolano i testi di tutti i più importanti medici greci, molti dei quali non erano stati tradotti in arabo (le traduzioni arabe si riferiscono solo ad alcuni testi di galeno ed ippocrate e qualcosina di rufo).

Il medioevo in sicila arriva con la conquista saracena, è li che c'è una rottura con il passato, stessa cosa dicasi per la spagna, per medioevo si è sempre inteso una rottura con il mondo romano , oggi sappiamo che caduto l' occidente la rottura non c'è dapertutto , poichè in molti luoghi si continua a vivere allo stesso modo e sotto le stesse leggi di come si faceva prima della caduta, solo con l' invasione saracena c'è il cambiamento.




Interessante, si vede che devo imparare di piú sul periodo.

In ogni caso allora bisognerebbe parlare di cosa si intende per rottura o per trasformazione o per continuazione no?
Nel senso ok, gli arabi sono indubbiamente un´evento che sconvolge, ma rottura in quale senso?
Parliamo di istituzioni politiche? Religione? Diritto? Cambiamento della conformazione della societá?
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05/02/2010 04:55
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Re:
Xostantinou, 03/02/2010 14.43:

no, gli arabi sono il taglio netto, perché hanno introdotto un mondo completamente nuovo in spagna, nord africa e medio oriente, mentre vandali e visigoti hanno proseguito come i goti in italia una politica di coesistenza parallela a quella delle popolazioni romane, alcuni in modo più tollerante, altri meno ma è così. La teoria di Pirenne, pur non essendo la verità assoluta, ha ancora molti spunti pienamente validi, anche se è ovviamente impossibile pretendere un'assoluta comprensione del fenomeno nel mondo mediterraneo da parte di uno storico belga.




è la vecchia tesi di Pirenne
05/02/2010 04:57
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Re: Re: Re:
Claudio II, 03/02/2010 19.24:



Guarda che gli Slavi hanno distrutto ben poco nei Balcani:dopo Unni,Visigoti,Ostrogoti,Gepidi là non rimase più nulla...




non c'era molto neanche prima. anche oggi sono poco popolati figurati ai tempi dei Romani [SM=g8218]
05/02/2010 08:40
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Vero, ma prima del V secolo nei Balcani c'era un relativo benessere, sicuramente non paragonabile alle altre provincie romane, ma dopo il passaggio dei barbari suddetti, economicamente la regione fu cancellata completamente...
05/02/2010 09:20
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Re:
Xostantinou, 04/02/2010 15.35:

i luoghi comuni "classici" come il fatto che i barbari abbiano posto termine al mondo romano, che il medioevo possa iniziare con una data singola ed univoca per tutti, che i bravi arabi abbiano salvato dall'oblio la cultura classica, che il mondo giri in torno in somma a quanto successo nel mondo franco-germanico come se quel modello fosse applicabile a tutto il bacino del mediterraneo; ma anche "fantasie revisioniste" molto in voga negli ultimi anni che ancora un po' spostano l'inizio del medioevo ad Augusto perché compare il cristianesimo.

Nulla è semplice ed universale nelle vicende umane, non è possibile creare un modello, la storia non è la matematica.



La data è solo uno strumento di studio e semplificazione; è chiaro che nel 477 le cose sono uguali, però siccome trattiamo di aspetti 'istituzionali' non puoi non negare che l'impero, così come era conosciuto, non si ricostituirà mai più; questa realtà ormai esisteva da secoli....insomma più cambiamento epocale di così!

Sulla questione araba: hanno conquistato parte delle terre del bacino mediterraneo, hanno eretto stati, ma poi vanno valutati anche per le loro controversie interne; non hanno però modificato l'Europa occidentale: essa ha costruito una sua immagine ( ci sono voluti diversi secoli) di Europa cristiana dove l'elemento barbaro ( in generale) e romano si sono fusi insieme....gli arabi qui c'entrano poco secondo me (parlando di alto medioevo)..

Per ultimo invece la storia è una materia scientifica e nella sua scientificità ricerca anche modelli e cerca di dare spiegazioni . Questo è il mio punto di vista. Bye
[Modificato da davie 05/02/2010 09:26]
05/02/2010 10:05
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Premettendo davie che da archeologo posso garantirti che alla storia ci si può approcciare con metodo scientifico in certe cose, ma la Storia in se non è incasellabile con metodo scientifico perché dipende da due fattori: l'Uomo ed il Caso, che sono quanto di meno scientifico esistente nell'universo.

Per rispondere sia a te che a Tercio:

gli arabi avevano una cosa che li rendeva profondamente diversi dai goti, a livello mentale: i goti sapevano di essere più potenti militarmente dei romani, erano fieri di alcune peculiarità del proprio popolo, ma ritenevano la civiltà romana l'apice dell'evoluzione, qualcosa da imparare ed assorbire, per diventare "dei grandi" come lo era stato l'impero romano; gli arabi no, essi erano convinti di essere loro al 1000% superiori a tutto e tutti (l'islam radicale dice questo ancora oggi), e l'unica alternativa lasciata agli altri era sottomettersi pacificamente o venire conquistati con la forza. Questa è la principale devastazione che causò l'arrivo degli arabi nelle terre dell'impero. Visigoti, Vandali ed Ostrogoti avevano diviso nettamente il loro popolo da quello romano, avevano mantenuto una doppia giurisprudenza, vietavano i matrimoni misti, proprio per preservare se stessi ed i romani da una "fusione" che non vedevano di buon occhio. Solo l'arrivo dei Longobardi fu per l'italia paragonabile all'arrivo degli arabi in spagna e medio-oriente, perché anche i longobardi "longobardizzarono" la popolazione gota e la popolazione romana rimaste. La gallia, già devastata dalle incursioni degli Unni e degli altri popoli germanici, venne occupata dai Burgundi e dai Franchi, dei quali i primi optarono per una politica di coesistenza "alla gota", mentre i secondi preferirono una fusione, anche se molto meno drastica di quella optata dai longobardi, assorbendo (principalmente dal mondo ecclesiastico) le strutture di governo ed amministrazione romane, e creando un sistema ibrido ma unico, sia per i pochi sudditi romani che per il proprio popolo.



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06/02/2010 17:12
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Re:
Claudio II, 05/02/2010 8.40:

Vero, ma prima del V secolo nei Balcani c'era un relativo benessere, sicuramente non paragonabile alle altre provincie romane, ma dopo il passaggio dei barbari suddetti, economicamente la regione fu cancellata completamente...




infatti gli slavi serbi e c. hanno trovato il vuoto e ci si sono piazzati
06/02/2010 17:17
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Re:
Xostantinou, 05/02/2010 10.05:

Premettendo davie che da archeologo posso garantirti che alla storia ci si può approcciare con metodo scientifico in certe cose, ma la Storia in se non è incasellabile con metodo scientifico perché dipende da due fattori: l'Uomo ed il Caso, che sono quanto di meno scientifico esistente nell'universo.

Per rispondere sia a te che a Tercio:

gli arabi avevano una cosa che li rendeva profondamente diversi dai goti, a livello mentale: i goti sapevano di essere più potenti militarmente dei romani, erano fieri di alcune peculiarità del proprio popolo, ma ritenevano la civiltà romana l'apice dell'evoluzione, qualcosa da imparare ed assorbire, per diventare "dei grandi" come lo era stato l'impero romano; gli arabi no, essi erano convinti di essere loro al 1000% superiori a tutto e tutti (l'islam radicale dice questo ancora oggi), e l'unica alternativa lasciata agli altri era sottomettersi pacificamente o venire conquistati con la forza. Questa è la principale devastazione che causò l'arrivo degli arabi nelle terre dell'impero. Visigoti, Vandali ed Ostrogoti avevano diviso nettamente il loro popolo da quello romano, avevano mantenuto una doppia giurisprudenza, vietavano i matrimoni misti, proprio per preservare se stessi ed i romani da una "fusione" che non vedevano di buon occhio. Solo l'arrivo dei Longobardi fu per l'italia paragonabile all'arrivo degli arabi in spagna e medio-oriente, perché anche i longobardi "longobardizzarono" la popolazione gota e la popolazione romana rimaste. La gallia, già devastata dalle incursioni degli Unni e degli altri popoli germanici, venne occupata dai Burgundi e dai Franchi, dei quali i primi optarono per una politica di coesistenza "alla gota", mentre i secondi preferirono una fusione, anche se molto meno drastica di quella optata dai longobardi, assorbendo (principalmente dal mondo ecclesiastico) le strutture di governo ed amministrazione romane, e creando un sistema ibrido ma unico, sia per i pochi sudditi romani che per il proprio popolo.




ma andiamo; la matematica è la scienza del contare la Storia è molto più complessa. mai nessun computer [SM=g8218] potrà sostituire un insegnante di Storia (uno vero) ma uno di matematica sì. [SM=g8906]
06/02/2010 17:19
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Re: Re:
Sertorio64, 06/02/2010 17.17:


ma andiamo; la matematica è la scienza del contare la Storia è molto più complessa. mai nessun computer [SM=g8218] potrà sostituire un insegnante di Storia (uno vero) ma uno di matematica sì. [SM=g8906]



e io che ho detto?



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"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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Re: Re: Re:
Xostantinou, 06/02/2010 17.19:



e io che ho detto?




e che hai detto? ti sto dando ragione ...
08/02/2010 09:52
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ah ok, non avevo capito, sorry...



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08/02/2010 14:29
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a andiamo; la matematica è la scienza del contare la Storia è molto più complessa. mai nessun computer potrà sostituire un insegnante di Storia (uno vero) ma uno di matematica sì.



La Storia una materia più complessa della matematica? [SM=g8122]
Un computer può sostituire un insegnate di matematica? assolutamente no, in quanto prima di tutto il computer va prima programmato(da chi? da uno storico?) e poi i computer sono nient'altro che calcolatrici, i ragionamenti logici del cervello umano sono insostituibili [SM=g8331]

http://s3.gladiatus.it/game/c.php?uid=69780
Saluti
Dominus15

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ammetterai che è molto più semplice scrivere quattro formule che sono assodate ed incontrovertibili per chiunque, rispetto alla Storia...



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08/02/2010 17:59
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Ma scusa eh, chiunque è buono a prendere un libro di storia ed impararsela per i fatti propri senza bisogno di un insegnante (che è comunque importante per stimolare gli studenti ecc..). Prova invece ad imparare la matematica senza l'ausilio di un professore, vediamo come te la cavi!

http://s3.gladiatus.it/game/c.php?uid=69780
Saluti
Dominus15

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allo stesso, identico modo, impari poco e male.



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08/02/2010 21:50
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La storia è continuamente mutevole, ogni giorno vengono fatte scoperte che cambiano le carte in tavola, oggi uno può conoscere bene la storia di un avvenimento, ma già domani le sue conoscienze potrebbero essere obsolete, inoltre i libri di storia , almeno in italia, sono spesso molto superficiali se non già superati, per studiare veramente un solo avvenimento bisogna studiare le fonti scritte e archeologiche, sentire il parere di vari storici, ecc... , per poter dire di conoscere bene un determinato avvenimento storico ci vogliono magari mesi, e non è comunque detto le cose non cambino, la matematica è invece immutabile, una volta imparata non ci sarà bisogno di fare continui aggiornamenti.

Comunque io al liceo la matematica la studiavo da me,mi facevo a settembre tutto l' anno scolastico dato che le professoresse erano incapaci di spiegare , ed alla maturità ho preso 15 su 15 , ho fatto lo stesso con storia, ma ci mettevo un decimo del tempo a studiare mate, per lo meno per me trovo la matematica molto più facile che la storia, poi ognuno è differente.




"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
09/02/2010 00:21
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Io invece ho sempre avuto bisogno di professori di matematica per capire non solo le formule ma che significavano le formule. Cosa significa fare una derivata o una integrale. Perché una derivata o una integrale si risolve in un certo modo.
Un buon professore ti aiuterá.
Perché un numero diviso 0 da un dato risultato.
Un computer al massimo ti mostra le formule, ma per spiegartele in tutta la loro profonditá, ce bisogno d´un buon programmatoe-professore dietro.

La matematica é anche mutevole, progredendo, permette di comprendere meglio ció che si aveva imparato prima.
Come in ogni campo scientifico, la refutabilitá, il falsificazionismo alla Karl Popper, sono fondamentali.

I professori sono importanti per qualunque materia.

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Come i nostri predecessori gli indiani ci accomuna un certo timore del sesso un eccesso di lamentazione per i morti e un costante interesse per sogni e visioni- JIM MORRISON



09/02/2010 04:07
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Re:
dominus15, 08/02/2010 17.59:

Ma scusa eh, chiunque è buono a prendere un libro di storia ed impararsela per i fatti propri senza bisogno di un insegnante (che è comunque importante per stimolare gli studenti ecc..). Prova invece ad imparare la matematica senza l'ausilio di un professore, vediamo come te la cavi!




La matematica è una scienza esatta la scienza del contare: le cose da imparare sono quelle: punto. La Storia è fatta da uomini le interpretazioni quasi infinite le scoperte dell'archeologia aggiungono nuovi elementi e quindi nuove interprtazioni: un computer può insegnare matematica come un bancomat sostituire un cassiere di banca, forse un giorni si arriverà a questo ma nessun computer può insegnare Storia. Come modestissimo esempio in questo forum c'è chi ritiene Quinto Fabio Massimo uno Stratega che sconfisse nientemeno che Annibale in Guerra mentre per me era un plutocrate pantofolaio, sia pure abbastanza intelligente al punto da capire che si fosse scontrato con il Mago le avrebbe prese secche: due interpretazioni agli antipodi impossibili in matematica. Chiunque può imparare la Storia? potrà forse mandare a memoria qualche fatto e qualche data. ma questo NON E'conoscere la Storia: non più di quanto un pappagallo sia capace di parlare la Storia è CAPIRE: popoli eventi cause errori, orrori, e farne un insegnamento per la vita di oggi di ciascuno di noi. se fosse come dici tu avrebbero ragione coloro che dicono che non serve a niente: che te ne frega di quello che hanno 1000 o 2000 anni fa se non hanno niente da insegnarti?
[Modificato da Sertorio64 09/02/2010 04:21]
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