Credo che fosse ben meritata. L'aver passato dieci anni ad assediare una città non diminuisce la loro fama; nel V sec. le tecniche d'assedio non erano sviluppate al massimo, a fine secolo la stessa Roma assediò Veio e ci vollero anche qui 10 anni per vincerla. Il cambio epocale lo introdusse Dionisio I che inventò le catapulte, e siamo a fine V sec.; prima si assediava e si sperava che cedessero per fame o perché qualche traditore apriva le porte. Ancora nel III sec. i Romani presero Siracusa non per valore, ma perché il presidio siracusano si distrasse permettendo ad un commando d'aprire le porte. La fama era ben meritata, dunque, il vero problema era che gli Spartiati andavano diminuendo in modo impossibile, ai tempi di Platea erano alcune migliaia, cento anni dopo erano rimasti in poche decine, non ricordo le cifre esatte. Uno Stato che si basa su questi presupposti non può resistere per sempre, mentre l'armata tebana, se ben guidata, si poteva aggiornare e vincere, gli Spartani, con una base che s'assottigliava non potevano durare. La loro fama fu comunque eterna, ancora Caracalla andò a Sparta ad arruolare una legione spartana prima d'attaccare i Parti.
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)