chi subisce un assedio deve aver preventivamente costituito un esercito di fanteria pesante e tiratori. Nel caso l'esercito nemico sia molto più debole si potrebbe rischiare con la cavalleria una sortita, soprattutto volta a colpire le macchine d'assedio, oppure piazzare robuste guarnigioni di fanti dove il nemico appoggerà le scale.
Ma nel caso in cui il nemico sia superiore, l'unica alternativa è quella di lasciarli passare, affrontandoli nel seguente modo: ammassare la fanteria pesante all'imbocco delle vie che si dipartono dalla piazza centrale, in modo da compattare il nemico nelle strade e limitarne il vantaggio numerico, mentre la fanteria in assetto difensivo cerca di contenerli, mentre al centro gli arcieri ne sfoltiscono i ranghi, tanto nel mucchio è più facile mietere vittime...
memphe...prova a bruciare arieti e torri, ti faciliteranno la scelta del fronte
[Modificato da Xostantinou 15/02/2010 14:24]
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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.
"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."
"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."
"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."
"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."
"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”