baule8, 07/07/2008 8.47:
Salve a tutti.
Mi trovo in una situazione apparentemente assurda: citta' piccole, poco piu' che borghi con un'economia solidissima, citta' grandi e popolose che sono vere fosse comuni per il mio erario... com'e' possibile? Non dovrei ricavare piu' grana dalle citta' piu' popolose?
Vabbe', a prescindere dal mistero finanziario, ho bisogno di una soluazione pratica e sbrigativa, perche' ad ogni turno guadagno poco piu' di 2000 monete e avro' sui 30 insediamenti.
Riesco appena a riorganizzare le truppe in linea o a costruire qualche, sporadica, nuova struttura.
Consigli?
L'unica idea che mi e' venuta in mente consiste nel "regalare" un insediamento popoloso ad un avversario, quindi riconquistarlo immediatamente e saccheggiarlo sterminando la popolazione.
Se faccio cosi', sicuramente guadagno i soldi del saccheggio... ma l'economia ne risente in modo positivo o negativo?
In altri termini, autosterimianrmi la popolazione mi conviene o no?
Datemi un suggerimento, please: ho in piedi una campagna di straccioni (germani) e sto macellando legoini su legioni, ma non so quanto duro se non riesco a mettere in piedi un'economia decente!
B8
Avevo provato anch'io i Germani x circa 20/30 turni ma hanno un'economia disastrosa!
Cmq gli insediamenti grandi sono sempre in perdita xkè + popolazione hai e più sborsano x mantenere le tue truppe. X questo metropoli e grandi città di solito sono in rosso mentre i borghi sono in positivo.
Sterminare la popolazione è una soluzione a doppio taglio: blocchi lo sviluppo della città e ridistribuisci i costi di mantenimento delle armate sulle altre quindi hai benefici nel breve periodo xkè porti via soldi agli abitanti uccisi ma a lungo andare i problemi si ripresentano.
X risollevare la tua economia devi costruire quando ci riesci mercati, strade, porti, miniere... qualsiasi cosa ti dia qualke provento in +. Poi cerca di conquistare città già progredite, con una buona posizione geografica e magari costiere. Evita le città isolate xkè hanno pochi traffici e quindi rendono poco.
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Ut sementem feceris, ita metes