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borodino

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2008 20:22
07/04/2008 19:01
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Napoleone dormiva a Borodino?

la battaglia annoverata come una delle più sanguinose della storia era anche la battaglia meno seguita da Bonaparte solitamente sempre attento...

le sue direttive erano troppo semplici e basate su attacchi frontali contro il punto più forte dello schieramento russo ( la leggendaria Ridotta e il ponte sulla Kolocia e su massicci bombardamenti di artiglieria che tuttavia non determinarono la rottura della linea nemica...

inoltre non volle inseguire i russi in ritirata ( anche a causa delle elevate perdite subite ) e permise quindi a Kutuzov di salvare l'armata...

[SM=g1401081]
non abbiate pietà dei nemici! vittoria,vittoria e sempre vittoria!!!!

http://www.storiainpoltrona.com/
07/04/2008 20:53
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in effetti è vero,inoltre l'errore di base è stato quello di invadere la Russia!
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Archita, 07/04/2008 19.01:

Napoleone dormiva a Borodino?




No, era il generale russo Kutuzov quello famoso per le sue dormite eppure in Russia vinse lui. Scherzi a parte secondo me Napoleone nelle ultime campagne ha sofferto molto la stanchezza degli anni di guerra continua: voleva controllare tutto e ciò comportava una mole immensa di lavoro, era logorato da diverse malattie croniche, sopportava malissimo il freddo (cosa non certo trascurabile in Russia) e molti territori avevano movimenti di resistenza forti (per esempio la Spagna). Naturalmente come lui anche la Francia e il suo esercito cominciavano a sentre il peso del logoramento (basta pensare ai numerosi errori commessi dai suoi generali nelle ultime battaglie)
[Modificato da WOLFgang 88 07/04/2008 20:53]
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-HUMANITAS- Sapere aude
Quando gli dei non c’erano più e Cristo non ancora, tra Cicerone e Marco Aurelio, c’è stato un momento unico in cui è esistito l’uomo, solo

Homines sumus, lux ac tenebra mundi, dramatis personae in aequore universi
Maledetti, trafitti dalla passione, l'amore ci sopravvive, l'arte ci rende immortali
La tristezza è il nostro destino; ma è per questo che le nostre vite saranno cantate per sempre, da tutti gli uomini che verranno

-Dove c’è molta luce l’ombra è più nera-

"Sopravvivranno le catastrofi e le rovine; trionferà il caos, ma di tanto in tanto verrà anche l'ordine. La pace s'instaurerà di nuovo tra le guerre; le parole umanità, giustizia, libertà ritroveranno qua e là il senso che noi abbiamo tentato d'infondervi. Non tutti i nostri libri periranno; si restaureranno le nostre statue infrante; altre cupole, altri frontoni sorgeranno; vi saranno uomini che penseranno e vivranno come noi: oso contare su questi continuatori che seguiranno ad intervalli regolari lungo i secoli, su questa immortalità intermittente. Cabria si preoccupa di vedere un giorno il pastoforo di Mitra o il vescovo di Cristo prendere dimora a Roma e rimpiazzarvi il pontefice massimo. Se questo giorno venisse, il mio successore lungo i crinali vaticani avrà cessato di essere in capo di una banda di settari per divenire una delle espressioni dell'autorità universale. Erediterà i nostri palazzi, i nostri archivi; differirà da noi meno di quello che si potrebbe credere. Accetto con calma le vicissitudini di Roma eterna" (Memorie di Adriano, M. Yourcenar)

"Questo è il motivo per cui sostengo che Kurtz era un uomo notevole. Aveva qualcosa da dire. La disse. Visto che anch’io ho dato un’occhiata oltre il limite, comprendo meglio il senso di quello sguardo fisso che non distingueva la fiamma di una candela, ma che era grande abbastanza da abbracciare l’universo intero, acuto abbastanza da penetrare tutti i cuori che battono in quelle tenebre. Aveva tirato le somme, aveva espresso il suo giudizio. “Che orrore, che orrore”. Era un uomo notevole. […] Il suo grido era un’affermazione, una vittoria morale pagata a costo di innumerevoli sconfitte, di abominevoli terrori, di abominevoli soddisfazioni. Ma è stata una vittoria. Forse tutta la saggezza, tutta la verità e tutta la sincerità sono concentrate in quell’inapprezzabile attimo in cui superiamo la soglia dell’invisibile, forse" (Cuore di tenebra, J.Conrad)
07/04/2008 20:58
e già in quell'occasione napo non brillò, se ne stò per lo più in panciolle vicino alla ridotta conquistata il giorno precedente, piuttosto lontanuccia dal fuoco delle cannonate; fu uno scontro sanguinosissimo, anche perchè, oltre a poniawtoski sulla destra non ci furono tentativi di movimenti aggiranti, solo assalti frontali di fanterie e cavallerie contro le ridotte, poi l'artiglieria russa era una delle migliori del tempo e ben trincerata.
08/04/2008 12:55
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certamente Napoleone aveva trasgredito la sua stessa regola cioè annientamento dell'esercito nemico nel più breve tempo possibile...non fece nulla di tutto ciò e nemmeno scelse lui il campo di battaglia..insomma, come descrisse magistralmente Tolstoj, Borodino divenne borodino quasi per caso...fra manovre inconcludenti e scarsa volontà di Bonaparte di cercare l'avversario ( è dimostrato anche dal lungo soggiorno a Smolensk )
non abbiate pietà dei nemici! vittoria,vittoria e sempre vittoria!!!!

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12/04/2008 20:22
l'esercito di napo era fiaccato dalle lunghe marcie e da una epidemia di tifo che mise fuori combattimento un gran numero di soldati, poi un violento temporale scatenatosi verso la fine della battaglia impedì un efficace inseguimento, e anche per le cavalcature di una cavalleria che montava piccoli cavalli(catturati durante la lunga marcia per sostituire la grande moria provocata dalla paglia troppo fresca e inadatta alla dieta equina,) troppo deboli per sostenere sforzi prolungati

borodino non fù una battaglia combattuta per caso, fù voluta dall'imperatore russo alessandro e agognata da napo,
dopo una lunga marcia di sganciamento la popolazione russa non avrebbe compreso un abbandono di mosca senza un tentativo di difesa

Kutusov, che viene dipinto bonariamente da tolstoj in guerra e pace aveva il compito di resistere senza indiatreggiare, bagrati0n(che ci rimise le penne durante lo scontro), era uno dei pochi generali russi che potevano tenere testa agli abili marescialli francesi ma non bastò a fermare una grande armè che contava ancora almeno 120mila uomini validi

fu una grande carneficina, forse la più sanguinosa battaglia napoleonica, ma tatticamente la meno studiata nelle accademie perchè priva di finezze tattiche, uno scontro brutale e violento.
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