meglio denominati Nana-san-ichi butai, è il nome di un'unità dell'esercito giapponese, che fu attiva dal 1936 al 1945 in Manciuria (Cina), principalmente ad Harbin.
Agli ordini del generale Ishii Shiro, l'unità (ufficialmente destinata alla purificazione dell'acqua) fu incaricata di studiare e testare armi chimiche e biologiche, violando il protocollo di Ginevra che il Giappone aveva firmato nel 1925, nel quale tali armi vennero messe al bando.
L'Unità 731 testava il frutto del proprio lavoro (agenti chimici e biologici) attraverso la diffusione tra la popolazione civile (ad esempio, liberando sciami di zanzare infette da aerei, o infettando con agenti patogeni i pozzi) ed i prigionieri.
Secondo la maggior parte degli studiosi, il numero di cavie che furono coinvolte si aggira tra le 3000 e le 12.000 unità, ma altri fra cui Sheldon Harris, docente di Storia presso la California State University, autore del testo di riferimento sull'argomento, scomparso qualche anno orsono, sostengono che il numero di vittime (infetti) si possa spingere fino alle 200.000 unità.
Pochissimi membri dell'Unità, dopo la guerra, pagarono le loro colpe: una decina furono processati nel 1949 da un tribunale sovietico. Gli Stati Uniti, il cui programma di ricerca su armi chimiche e batteriologiche era cominciato solo nel 1943, recuperarono il tempo perduto proteggendo ed ingaggiando molti membri dell'unità. Gli altri tornarono alla vita civile, spesso mettendo a frutto la professionalità ottenuta collaborando o con aziende farmaceutiche o con altre nazioni.
il rapporto dettagliato nella versione inglese
en.wikipedia.org/wiki/Unit_731
[Modificato da davide.cool 03/03/2008 15:16]