Ieri ho fatto una partita notturna, col chiaro intento di spezzare le reni ai barbari.
Ci sono riuscito.
O meglio, la partita è ancora in corso, ma vi spiego come è andata.
Tanto per cominciare io sono un imperatore TOLLERANTE, quindi i consigli di cristianizzare l'impero a forza teneveli per voi. Costruisco indifferentemente chiese e templi, dove è più comodo, e quindi, nell'occidente, significa costruire per lo più templi (non nascondo che appena potrò abbatterò le chiese cristiane anche dove sono, e innalzerò templi pagani, a costo di suscitare rivolte e reprimerle con lo sterminio). Ho congedato tutta le flotte, volevo passare in africa dalla spagna, ma me l'hanno distrutta i rivoltosi l'ultima rimasta; poco male.
Sono rimasto con l'esercito in spagna, ed ho conquistato tutte le città dei ribelli romani, saccheggiandole e portando il bilancio in pareggio.
Nel frattempo ho sbarcato le truppe siciliane in africa, con le quali ho tenuto a bada i berberi, e preso dimmidi (tangeri ancora sopravvive).
Nel frattempo ho sbandato gran parte delle truppe stanziali, riorganizzato le forze in Italia, stabilito un erede pagano, Marcello Flavio, di gran lunga il personaggio maggiore, si trova a Salamantica.
All'inizio serie di rivolte, ma il grosso dell'impero tiene. Nel frattempo un esercito, costituito dai resti della gallia viene spedito contro gli alemanni, che spariscono così dalla storia, mentre nella britannia il mio magister britannicus si incarica di occupare Dal Riada in Scozia, la quale passa immediatamente ai ribelli romani (ed ora è la loro ultima città).
Piano piano costruisco in Italia tutte le strutture necessari, divertimenti, templi, chiese, e soprattutto porti e mercati. Ah, ogni volte che dovevo abbandonare una città svendevo tutto, e fin dall'inizio ho svenduto tutte le strutture militari per avere fondi, tanto all'inizio è impossibile pensare di fare compere in caserma.
Poi i vincitori di vicus alemannicus sono passati in Italia, dove ho cambiato il generale, ed aggiunto equiti sagittari, arcieri e cavalleria, era già composto di comitatensi.
L'ho piazzato in Istria, per bloccare le orde, ed infatti contro di esso si sono schiantati i vandali, che sono scomparsi dalla storia, in un epica battaglia 4 orde contro il mio esercito: perdite irrisorie, per lo più procurate dalle mie stesse frecce (avevo anche il terreno a mio favore, su un altura, la seconda battaglia è stata più difficile, ma pur sempre vittoriosa e definitiva, eravamo in pianura).
Nel frattempo la situazione economica migliora a vista d'occhio, conquisto pian piano tutti i territori ribelli o si danno a me spontaneamente, abbatto i franchi, che formano un'orda.
E i goti, che avevano formato un'orda, si sono piazzati alle porte d'Italia, a Fiume, perché si cagano addosso ad affrontare il mio esercito vincitore dei vandali. Così, in pratica, devo spendere una marea di soldi solo per incutergli paura, perché appena lo tolgo quelli di sicuro entrano in Italia ed assediano Milano, come hanno sempre fatto.
Così ho dovuto reclutare altri eserciti, gloriosa è stata la difesa di Salona contro i sarmati, che tentano 3 sortite, ma vengono sempre respinti. Triste invece il destino di Aquinco, per una mia cazzata.
Avevano solo una unità di fanteria pesante rimasta, io varie unità di arcieri, buccellari, fanti federati limitanei, ma non avevo un generale, il mio generale era i una delle deu unità di fanti federati.
Erano sulle mura la loro cavalleria pesante, che le stava prendendo, così decido di andare dietro e prenderli alle spalle. Invece, uccidono il mio generale, e presto si diffonde il panico, è una strage.
500 uomini contro 50 rimasti, vengono tutti maciullati (cosa abbastanza irrealistica), ed aprono le porte alla loro cavalleria.
Ora comunque ho riconquistato Aquinco, e fatto la pace con i sarmati (grazie ai persiani miei alleati), mentre i goti, ufficialmente neutrali, continuano ad "arare" l'illirico nei loro vagabondaggi, ma non attaccano.
restanono i ribelli romani in scozia, e le orde frache verso vicus marcomannus, che ancora devo individuare, e rapporti eccellenti con longobardi e burgundi.
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La speranza oltre la speranza...