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[Archeo] Le lampade di Dendera

Ultimo Aggiornamento: 20/03/2007 16:01
20/03/2007 15:58
tratto da vojager:

All'epoca del loro arrivo, i romani avevano trovato poco degli antichi splendori di Tebe. La città era già in piena decadenza 700 anni prima della nascita di Cristo. E nel giro di qualche decennio venne conquistata più volte dagli assiri e poi rasa al suolo da un faraone della dinastia dei Tolomei, nell'84 a.C.
Dell'antico splendore restava il ricordo delle immense ricchezze che erano state raccolte nei secoli in città, i resti di alcuni templi maestosi e, a pochi chilometri da qui, sull'altra sponda del Nilo, la mitica Valle dei Re, dove sono sepolti alcuni dei più famosi faraoni: Sete, Ramsete, Tutmosis e Tutankamon…

Negli anni Settanta le cripte sono state chiuse al pubblico in seguito ad un gravissimo furto: quasi tutte le lastre incise vennero rubate. In pratica di sette stanze (o 12, verificare) ne vennero spogliate sei. Fortunatamente, per noi, la settima stanza si è salvata dal saccheggio e così può mostrarci ancora oggi una delle incisioni più misteriose di tutta la millenaria civiltà egizia. Un'incisione che ha creato il sospetto che – forse – gli egizi conoscevano l’energia elettrica…

Ci sono tracce flebili, ma sono pur sempre tracce, che ci dicono che forse i nostri antenati ne sapevano più di quanto siamo disposti a credere. Le grandi civiltà del passato ci hanno lasciato – non solo qui in Egitto – costruzioni che difficilmente potrebbero essere riprodotte anche al giorno d’oggi; hanno dimostrato di saper conoscere il cielo e le stelle anche senza cannocchiali e telescopi e hanno forse compiuto viaggi che la nostra civiltà ha potuto realizzare solo pochi secoli fa.

Per molti secoli Dendera è stato un luogo religioso. Il primo nucleo del Tempio, cui si riferiscono anche queste stanze sotterranee, risale al 15° secolo avanti Cristo. Ma altre iscrizioni ritrovate sembrano rimandare ancora più indietro nel tempo. La parte superiore del tempio è invece di età Tolemaica, cioè più vicina a noi: tra il 300 a.C. e il 30 d.C. (l'ultima sovrana della dinastia dei Tolomei – originati dalla conquista dell’Egitto di Alessandro Magno – è stata Cleopatra)


Guardando con attenzione i geroglifici di Dendera si notano delle sorprendenti coincidenze con apparati moderni e legati a tecnologie al tempo sconosciute. Prima di esaminare le cosiddette lampade ci vogliamo fermare ad esaminare un geroglifico che si trova a non più di tre metri di distanza dalle stesse. Si deve sottolineare che ad oggi non ne sono stati scoperti di uguali. Alcuni vedono in questi disegni dei cavi elettrici che partono da accumulatori. Altri solo degli ornamenti. Un'ulteriore curiosità è stata trovata sempre nello stesso disegno una sfera con all'interno una linea seghettata simile a quella di un fulmine o comunque al metodo più semplice per indicare per simboli l’elettricità. Naturalmente anche questo potrebbe essere solo un disegno con altre finalità che l'occhio per così dire VIZIATO dell'uomo moderno tenderebbe a travisare.
Arriviamo ora alle cosiddette lampade di Dendera. Hanno caratteristiche uniche per due semplici motivi. Il primo riguarda come l'esempio precedente l'unicità del disegno, non esiste almeno fino ad oggi uno uguale, la seconda e’ arrivata solo per così dire, ai giorni nostri. Ricostruendo un oggetto simile nel 1879, si è messo a funzionare come una vera e propria lampada in grado di emettere raggi X.
Ci sono infatti evidenti similitudini tra le lampade di Dendera e il "tubo di Crookes", dallo scienziato inglese – sir William Crookes - che lo creò.
Ad essere maliziosi dieci anni dopo che Mariette aveva pubblicato i suoi disegni di Dendera, da poco scoperta. Alcuni adombrano l'ipotesi che lo stesso Crookes abbia potuto "copiare" i bassorilievi di Dendera. Ma cos'è il tubo di Crookes?
E' un tubo elettronico a catodo a freddo in grado di produrre raggi x. Ma torniamo al geroglifico, taluni lo hanno interpretato come solo un grande fiore di loto, ma è curioso rilevare la presenza di un gambo flessibile e lungo più somigliante ad un cavo che al sostegno di un fiore. Subito dopo salta agli occhi il sostegno a metà dell'oggetto che nella normale interpretazione archeologica viene letto come parte della colonna dorsale di Osiride ma, che a molti è sembrato un componente elettrico con un avvolgimento guarda caso necessario per far funzionare la lampada di Crookes. Vediamo ancora la presenza all'estremità di un dio con due pugnali in mano. Questa posizione sta a significare PERICOLO e guarda caso proprio in corrispondenza di quel punto nel tubo di Crookes escono i raggi X. Infine una coincidenza incredibile. Nel geroglifico vediamo un serpente racchiuso all’interno del disegno, che ricorda la "serpentina" all'interno del tubo di Crookes. Forse sono solo coincidenze ma sicuramente affascinanti....

[Modificato da davide.cool 20/03/2007 16.01]

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