Scritto da: TGD5511 04/01/2007 23.38
Si è instaurato però nel 1917
Si, ma giá esisteva, e giá c´erano state delle rivolta in Russia di stampo comunista prima del '17.
Comunque, Cannae, per me, oltre ad essere la battaglia tatticamente perfetta della storia, é una delle battaglie piú sanguinose della storia non perché a quei tempi ci fosse solo qualche milione di abitanti, che non é cosí, infatti, anche se Roma perse in quella battaglia 16 legioni, poté poi continuare ad arruolare legioni senza molte difficoltá. Il mondo classico era molto piú popolato di quanto si possa pensare.
Ma é stata una delle battaglie piú sanguinose della storia perché generalmente, i morti nelle battaglie classiche erano scarsi- attorno al 5%- una percentuale molto bassa per i numeri odierni, ma ci sono aspetti generalmente dimenticati.
La tensione emozionale e l´estrés d´un combattimento con armi bianche e la stanchezza facevano che i momenti di vera lotta fossero veramente pochi.
Dopo un´intercambio di proiettili gli eserciti dovevano affrontarsi a corta distanza, cosa molto difficile da resistere se non si disponeva d´un grande allenamento o autentico valore.
Tutto quello non successe a Cannae.
Le perdite di Annibale nella battaglia furono anormalmente alte, attorno al 15%, perirono attorno a 8.000 soldati dei 50.000 dell´esercito punico, ma non sono nulla se si comparano con il 65% o piú dei morti romani. Di 86.000 legionari perirono ben 50.000 romani.
É per questo motivo che la battaglia di Cannae é una delle piú sanguinose della storia. Per le cifre dell´epoca, fu una vera carneficina in comparazione con i morti di altre battaglie.
Infatti, in un testo di Napoleone scritto all´Isola d´Elba, Napoleone fa notare la grande differenza tra le battaglie classiche e le battaglie del suo tempo.
Lui faceva notare come nelle battaglie napoleoniche, il risultato della battaglia fosse indeciso durante praticamente tutto il giorno, e come il vincitore era vincitore non tanto per la differenza di morti, molto simili in ambedue gli eserciti, ma per il numero di prigionieri. Infatti, in una battaglia napoleonica, poco o nulla si poteva fare se dinanzi ti trovi 2.000 fucilieri che ti sparano da 500 metri di distanza anche se sei un soldato con molta esperienza, devi rimanere nella formazione, avanzare, e pregare perché nessuna pallottola ti colpisca mortalmente.
Invece, nelle battaglie classiche, oltre che i morti erano molti meno, attorno al 5% come ho spiegato prima, siccome i combattimenti erano in pratica tutti con arme bianche, la differenza tra un soldato che ha sopravvissuto a due-tre battaglie e uno che é la prima battaglia é tantissima.
Per questo, pure la differenza di morti tra i contendenti era sempre tanta.
La sperienza contava moltissimo nelle battaglie classiche.
Nel testo, Napoleone riporta inoltre un´anedotta che in teoria successe a Publio Cornelio Scipìone l´Africano. Dice Napoleone, per far notare la differenza tra le battaglie classiche e le sue battaglie, che un centurione disse al generale romano: "Lascia me e altri 15 centurioni dinanzi a un´intera centuria e vedrai di cosa siam capaci" Questo potrebbe sembrare una provocazione da parte del centurione, ma é vero, infatti 15 legionari con cosí tanta esperienza e battaglie alle sue spalle, potevano combattere molto meglio in mezzo alla mischia, con tutta l´adrenalina, tensione emozionale, controllare meglio la paura, e piccoli trucchetti da veterano dinanzi a un´intera centuria di legionari, che anche con un buon allenamento, si trovano alla sua prima situazione di combattimento vera.
Come ho detto prima, i momenti di combattimento nelle battaglie classiche erano relativamente pochi. Infatti, nella battaglia di Zama, i due eserciti, quando la battaglia si avviava verso la fine, per l´impossibilitá di combattere per i morti, si accordarono di fare una pausa d´un ora per ritirare i morti.
Bisogna avere un grande valore per, dopo furiosi combattimenti contro l´eterno nemico, ritirare i corpi dei caduti assieme al nemico e rispettare questa pausa d´un ora e poi rimettersi a combattere.
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Come i nostri predecessori gli indiani ci accomuna un certo timore del sesso un eccesso di lamentazione per i morti e un costante interesse per sogni e visioni- JIM MORRISON