Secondo me è scoretto parlare di Oligarchia Senatoriale VS Dittatura popolare per svariati motivi:
Il Senato si
servivadi Pompeo perchè non aveva altro con cui farsi scudo e sopratutto perchè più malleabile di Cesare.
Inoltre si faceva leva sulla invidia che Pompeo andava nutrendo contro di Cesare, contro il suocero.
Inizialmente i rapporti tra i due erano amichevoli forse di vera amicizia oltre che quella politica.
D'altra parte Pompeo si era accorto che Cesare puntava in alto a quel potere a cui lo stesso Gneo Pompeo ambiva, sognava ma non aveva la forza di prendersi.
Non ne aveva la forza sopratutto per fattori personali come la troppe ed eccessiva prudenza che divenne incertezza nella fase tarda della sua vità con la vecchiaia e la presenza di una malattia all'intestino che lo portò alla sconfitta di Farsalo.
Pompeo era di sentimenti sì repubblicani ma della Repubblica che aveva appreso da Silla, che doveva essere composta da pochi privilegiati senatori e da lui nell'affermarsi nell'aria della figura del "principe" che ipotezzava dovesse sotenere la Repubblica con le sue mani da garante come aveva teorizzato Cicerone indicando Pompeo ma sopratutto sperando di essere lui stesso, Cicerono, il vecchi e gloroso ex consolare, il futuro principe.
Poi vi era Cesare la sua cerchia che venivano dalla tradizione popolare. Si pensa che Cesare ambisse a divenire Re dei Romani per riportare Roma a un gloria che doveva differire da quella lenta decadenza che sconvolgeva l'Urbe e il suolo italico.
Comunque la sua idea di divenire Re era soltanto un'ambizione che nacque come un sogno possibile soltanto
dopoFarsalo.
Prima invece puntava soltanto alla gloria personale in quando aveva rinunciato alla tipica politica popolare condotta da Mario, Lepido e Catilina suoi predecessori.
L'idea cesariana che differiva da quella popolare era che la Repubblica poteva regere egregiamente le sorti di una potente città ma che non poteva guardare oltre.
Quindi ci volveva che tutto il potere si concetrasse nelle mani dell'uomo giusto, del Rex. Ma neanche. A mio giudizio guà nella mente di Cesare si profilava una nuova figura, quella del dinasta militare, che governava la città per difenderla, capo dei senatori, conciliatori dei vincitori e dei vinti... insomma un punto d'unione. Secondo me già nella mente di Cesare si delineava il crearsi di un nuovo potere, un embroniale Imperatore di Roma, ma delle epoche più tardi con più potere... ma
sopratutto voleva gettare la maschera, quella messinscena di Repubblica che era diventata un punto d'incontro per strozzini e uomini corrotti.
Infatti a ben dire ormai nessuno faceva carreria senza denaro, senza comprare il proprio votatore!
Farsalo fu lo scontro tra dinasti militari, sì con diverse visioni, ma sopratutto uomini che ambivano per diversi motivi Roma.
Però l'unico che meritava era Cesare ed ha vinto: "L'hanno voluto loro!"
RES PVBLICA SPQR REPUBBLICA ROMANA
Principe del Senato di SPQR
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Mod di Unione Europea - Membro dello Staff
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"Io sono Cesare, non re"
"Alea jacta est!" C.G.Cesare
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"Cacciate dunque, occhi greci, la passione dell'occidente che aspetta... I santi monaci di Dio non inizieranno un giorno che Dio conosce bene... a incoronare di nuovo il re romano, ed ad attaccare un croce sul suo petto?"
I Bizantini
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"Che cosa eri tu o Roma, intatta, se le tue rovine sono più grandi dell'intero mondo che ti è accanto?" Ildeberto di Lavardin
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* "Nella vita di noi Italiani ci sono tanti Maggi radiosi e troppi Inverni lunghi"
* "La plebe Italiana è mutevole come il mare"
* "Non esistono vittorie totali, solo sconfitte incondizionate"
Caio Logero
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