Battaglie Memorabili e Strategie......

La battaglia più dura mi è toccata ieri sera.Livello VH/VH con mod imperium - One roman, io con la gens iulia contro i greci.In una penisola italica tutt'altro che pacificata,agli albori dell'impero della gens Iulia le colonie greche,bellicose come non mai a nord dell'Italia (Marsilia),in Iberia e nel Sud Italia pianificavano la loro vendetta per la conquista romana di Tarentum.L'immensa spedizione ellenica,con ogni probabilità,avrebbe rappresentato la fine del regno romano.Le mie due città più sviluppate erano allo stremo (la campagna gallica mi aveva fortemente indebolito,costringendomi a chiedere una tregua - momentanea, ovvio ),ma dovevo tentare il tutto per tutto:con il capofazione impegnato nella Gallia Transalpina,ho arruolato Amulo Giulio,un giovane generale distintosi per aver sedato un paio di bande ribelli nei pressi di Bononia,ed a capo di circa 1800 uomini (gli ultimi) tra equiti,cavalieri ausiliarii,fanti italici,principes,triarii arcieri e una spia mi sono diretto alla volta di Croton.I greci,immediatamente,tolgono l'assedio di Tarentum e si accampano con due enormi eserciti (comandati dai due migliori generali,Cleomene,Re di Sparta e Alcibiade di Atene) nella piana tra Tarentum e Croton,a guardia dell'unico passaggio disponibile per assediare la città greca.La loro tattica è chiara: affrontare Amulo con quasi il doppio degli uomini su un territorio pianeggiante dove non avrebbe avuto il minimo scampo, quanlunque tattica avesse adottato.Con una manovra fulminea imbarco il mio esercito nei pressi di Bovianum e,con un pò di fortuna nell'evitare la flotta greca,sbarco dietro le linee nemiche accampandomi a ridosso dei monti calabresi,nei pressi di Croton.Gli altezzosi generali greci, forti del loro numero,e con Croton in pericolo,mi attaccano comunque:circa 3500 greci tra falangi,opliti,cavalieri,peltasti e arcieri cretesi fronteggiano i miei 1800 uomini. Con Amulo asserragliato sulle montagne con il grosso delle truppe e 3 unità di arcieri in seconda linea pronte a tirar giù frecce infuocate,l'unica possibilità è un'imboscata della cavalleria ai danni delle seconde e terze linee elleniche della prima armata,costituite da peltasti e arcieri, conscio che l'unione dei due eserciti nemici sarebbe la fine di ogni velleità romana.L'imboscata riesce e 4 unità di arcieri cretesi vanno in rotta;l'esercito greco si spezza in due tronconi:metà delle falangi si dirige verso la mia cavalleria (3 unità di equiti e due di ausiliarii),mentre l'altra metà,assieme a due unità di peltasti va alla volta del mio esercito.Era il momento che tanto atteso da Amulo:forte dell'altitudine contro le disordinate,affaticate e lente falangi dà ordine di scagliare una pioggia di fuoco tale da mettere in fuga le unità nemiche prima che esse entrino in contatto con i miei principes e triarii,mentre la cavalleria,al riparo dall'attacco delle falangi va alla caccia di Cleomene;la manovra riesce in pieno e Cleomene è abbattuto,ma nella frenesia la cavalleria romana un errore gravissimo:due falangi prontamente accorse per dar man forte al loro generale morente annientano un'unità di equiti e una di ausiliarii.Quello che rimane della cavalleria, ormai esausta,torna dal loro generale in attesa del prossimo scontro,il più duro.Alcibiade infatti,assiepato alle pendici delle montagne in prossimità della spiaggia,rompe gli indugi e assieme a quel che rimane dell'esercito di Cleomene muove alla volta del generale romano.La tattica di Amulo è sempre la stessa: aggirare l'armata greca per rompere le linee di arcieri e peltasti,spezzare in due il fronte falangitico e attaccare con il grosso delle truppe ancora fresche.Ma stavolta Tiche,dea della fortuna,volta le spalle all'esercito romano e l'aggiramento fallisce: tutta la cavalleria è massacrata e messa rotta.Nel contempo la pioggia infuocata di freccie massacra i peltasti,ma si esaurisce presto per mancanza di munizioni.Lo scontro,impari,è inevitabile:il govane Amulo tenta allora di "provocare" l'esercito avversario con numerose sortite di avvertimento,nella speranza che il nemico si faccia avanti in maniera disordinata, dando il tempo di raddioppiare le centurie su ogni nemico.La manovra riesce, lo scontro è tanto sanguinoso quanto leggendario e dopo circa un'ora (effettiva!!!) di combattimenti Alcibiade,ormai quasi sconfitto decide il tutto per tutto attaccando direttamente Amulo.E'uno scontro epocale,l'esito del duello determinerà l'esito della battaglia(ormai i due eserciti non contano che 4-5 unità di fanti ognuno),i due generali lo sanno e per questo si cercano ardentemente;al grido di "Roma vittoriosa" le spade si schiantano l'una contro l'altra,anche gli Dei stanno a guardare,trepidanti...Uno,due,tre minuti di furiosa battaglia ed ecco il vincitore:Alcibiade stramazza al suolo ed un insaguinato ed esausto Amulo Giulio alza la spada in segnoo di vittoria:le falangi greche sono in fuga,decimate ulteriormente dalla guardia del generale supersite."Roma ha vinto!" è l'urlo di 250 sopravvisuti che rieccheggia sulla piana che conta più di 5000 morti...E di Peana non v'è più traccia!

Da brivido, se avessi salvato prima la rigiocherei...