L'idea era, ed è tuttora, buona. Non ho dovuto faticare molto per ottenere il controllo di quasi tutta l'Inghilterra ed il Galles. La Cornovaglia( mi pare si chiami così) è ancora in mano ai Dumnoni, che hanno voluto stipulare un patto di non aggressione con me. I Caledoni, nel nord, nonostante fossero apertamente ostili, avevano proposto una pace, e la avevo accettata. Ora agli Iceni rimane solo l'Irlanda, e sto muovendo un esercito per prenderla, anche se credo che servirà più gente per l'Invasione. Nonostante la loro debolezza(dopotutto ho sconfitto tutti i loro eserciti sull'isola principale) sono riusciti ad attaccarmi con la flotta, facilmente sconfitta, e con un'esercito imbarcato, piccolo ma composto da guerrieri esperti. Questa battaglia navale la devo ancora combattere. Il problema sta nel fatto che i Caledoni hanno rotto la tregua e hanno attaccato Eboracum(la città nel Nord dell'Inghilterra) con 8000 uomini, in prevalenza guerrieri dipinti. Mettiamoci pure la mia tirchieria(avevo in prevalenza leve con clava) però sono riusciti a vincere, con 3900 morti però. Mi trovo dunque in una situazione un po'spinosa, dovrei trincerarmi nel sud o provare a riconquistare il Nord?
Per quanto riguarda la politica estera sono riuscito a stipulare un'alleanza difensiva con Massilia ed Edetani, la prima sta conquistando l'Asia minore mentre i secondi sono la più potente tribù iberica, con possedimenti in Africa,Spagna e pure in Italia. Il mio obbiettivo è sfruttare la mancanza di un'alleanza fra Roma e Massilia per colpire l'Urbe, appoggiato dai Greci. Può essere una buona strategia? O dovrei tenermele entrambe alleate, anche se controllano l'Africa settentrionale e l'Europa meridionale?
"Povero me,sto per diventare un Dio." Tito Flavio Vespasiano, imperatore romano, sul letto di morte, 79 d.C.
"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno" Niccolò Sagundino, sulla morte(29 maggio 1453) di Costantino XI Paleologo.