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Total War: WARHAMMER 2

Ultimo Aggiornamento: 04/10/2018 20:21
29/06/2017 15:46
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Mi duole dirlo ma secondo me Teodora ha ragione.
Semplificare le meccaniche ed inserirle in un contesto (Warhammer) con molti appassionati è sicuramente un tentativo di acquisire un parco giocatori più ampio da accompagnare per mano verso una nuova serie di titoli storici. Il dubbio che ci affligge ora è capire se sarà un trampolino di lancio verso qualcosa di nuovo -a giudicare dalle vendite penso che possano permetterselo- oppure se la CA si accontenterà di creare giochi impiegando meno risorse ed aumentando così gli introiti; della serie: "tanto abbiamo visto che li comprano lo stesso -anzi, di più- perché aggiungere valore e costi?"
Alla fine della fiera sono società che devono rendere conto agli investitori e creare utili in un mercato altamente concorrenziale.
Io rimango fiducioso e non mi pento di aver speso soldi nei Total War ma le prossime mosse ci faranno capire quale strada prenderanno. Di una cosa sono sicuro: se dovesse crearsi un vuoto verrebbe -presto o tardi- colmato da qualcun altro e ci saranno altri giri di giostra.
02/07/2017 14:22
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Re:
deltoro74, 29/06/2017 15.46:

Mi duole dirlo ma secondo me Teodora ha ragione.
Semplificare le meccaniche ed inserirle in un contesto (Warhammer) con molti appassionati è sicuramente un tentativo di acquisire un parco giocatori più ampio da accompagnare per mano verso una nuova serie di titoli storici. Il dubbio che ci affligge ora è capire se sarà un trampolino di lancio verso qualcosa di nuovo -a giudicare dalle vendite penso che possano permetterselo- oppure se la CA si accontenterà di creare giochi impiegando meno risorse ed aumentando così gli introiti; della serie: "tanto abbiamo visto che li comprano lo stesso -anzi, di più- perché aggiungere valore e costi?"
Alla fine della fiera sono società che devono rendere conto agli investitori e creare utili in un mercato altamente concorrenziale.
Io rimango fiducioso e non mi pento di aver speso soldi nei Total War ma le prossime mosse ci faranno capire quale strada prenderanno. Di una cosa sono sicuro: se dovesse crearsi un vuoto verrebbe -presto o tardi- colmato da qualcun altro e ci saranno altri giri di giostra.



E' quello che spero io, tanto la CA oramai ha detto tutto ed è chiaro che si è buttata sull'Arcade puro, perdendo i vecchi Fan TW.
Godrei molto se dovesse uscire un gioco, un vero strategico, che li spacca di brutto.


02/07/2017 14:32
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Secondo me qua ci si avventura fin troppo in questioni economiche ed organizzative che solo (ovviamente) la CA stessa può sapere, ci limitiamo a supposizioni. Ma di questo si tratta, supposizioni.

Poi se fanno uscire un Total War (storico) all'anno altri potrebbero dire che fanno le cose di fretta per monetizzare. Discorsi questi ed altri che ciclicamente sento dai tempi di Rome Total War. Le software House non lavorano in serie ma in parallelo, e su più progetti contemporaneamente, con diversi Team, condivisione di alcuni asset ed organizzazione. Tanto per dire CA già dopo il primo Shogun una parte si era già messa al lavoro per Rome Total War (più rivoluzionario), mentre un altro team nel frattempo faceva Medieval Total War (più in linea con il primo Shogun e quindi "completabile" prima).

A me non dispiace che il team storico per via di Warhammer si sia preso un po' di tempo per fare il prossimo principale gioco a tema storico. Ad ogni modo penso proprio che la CA sappia che esiste una parte della comunità Total War non troppo interessata comunque al fantasy in se, ed è in questa chiave che è da leggere la volontà appunto di fare queste "espansioni" storiche flashpoint (spero che riguardi il periodo dell'imperatore Aureliano, Zenobia, ecc.), così come il fatto di voler mettere da subito in chiaro l'esistenza appunto di due team differenti, con uno, quello storico in tutti i sensi, che continua la strada classica dei Total War a tema storico.




E' quello che spero io, tanto la CA oramai ha detto tutto ed è chiaro che si è buttata sull'Arcade puro, perdendo i vecchi Fan TW.
Godrei molto se dovesse uscire un gioco, un vero strategico, che li spacca di brutto.




E' da Rome total War che sento sparare sull'arcade (se uno vuole può andarsi a leggere i vecchi post), poi se uno va a rivedersi effettivamente il primo Medieval Total War scopre ad esempio che i muri dei castelli possono essere buttati giù a spadate, no macchine d'assedio dedicate e che non era possibile mettere nessuno sulle mura. E se confrontiamo due periodi storici assimilabili trattati negli anni da Total War, Barbarian Invasion e Attila, Attila è decisamente più profondo se dobbiamo compararli.

Un altro discorso, come ho già scritto in un altro post, è la nostalgia e il semplice fatto che molto spesso i vecchi giochi non erano difficili veramente per se, ma solo perché semplicemente si era alle prime armi. Cosa che ho provato con un po' di retrogaming anche di altri giochi, in generale se è vero da una parte che varie cose si sono un pò perse nel corso del tempo molte, ma molte, cose sono state poi di fatto "mitizzate".

Di una cosa però mi manca di quei vecchi tempi, il fatto che si apprezzavano comunque le novità e quello che avevi. E comunque di rendersi conto che Total War come per tutti gli altri giochi alla fin fine la questione non è mai stata la riproducibilità di un realismo impossibile da riprodurre, ma quello di cercare una certa autenticità storica.

[Modificato da Exodus 89 02/07/2017 15:18]
02/07/2017 18:25
Concordo con le tue riflessioni, Exodus. Anche io, tempo addietro, rimettendomi a giocare a Rome 1, ho notato la "semplicità" di svariate meccaniche. Con ciò non intendo sostenere che la campagna sia una passeggiata e che ogni caratteristica di Rome meriti di venire abbandonata, ma soltanto che, come già hai evidenziato tu, la percezione di un videogioco a distanza di anni si lega inevitabilmente ai ricordi che hanno accompagnato la nostra esperienza videoludica, in dimensione prospettica. Noi proiettiamo i desideri che non vengono esauditi e le aspirazioni che vediamo deluse nei titoli più recenti (per fare due nomi, Rome 2 e Attila), in titoli del passato più o meno recente, a cui siamo affezionati:
I - il sistema delle tre gentes romane era abbastanza scandaloso, anche se plausibile a livello di scelta di gioco a quell'epoca. Ora non riuscirei a sopportare di vedere lo Stato romano diviso in rigidissime ed inviolabili aree d'influenza, a meno di non scatenare un conflitto civile;
II - parimenti, l'unità delle popolazioni celtiche e germaniche, nonché delle poleis greche, non era corretta storicamente, e inoltre semplificava non di poco il quadro geopolitico;
III - l'esercito egiziano armato non alla maniera tolemaica costituiva un ulteriore elemento di inesattezza storica.
Questi sono soltanto tre situazioni esemplificative dei passi avanti che la CA ha compiuto con Rome 2.
[Modificato da Lodovico Manin 02/07/2017 20:10]
03/07/2017 12:28
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Miles
Sicuramente c'è in parte l'effetto nostalgia...
Ma è indiscutibile che i titoli da rome 2 in poi abbiano come target la massa.
I discorsi economici e sul Target Audience sono solo supposizioni, sì è vero. Ma si rivelano reali per il 99.9% delle software house non indie.
Già dai tempi di Shogun 2, quasi la totalità delle software house non indie faceva titoli esclusivamente per la massa. In effetti mi colpì molto che Shogun 2 mi fosse piaciuto MOLTO (l'ho giocato in coop)... mi ero veramente illuso che la CA si sarebbe accontentata della vecchia base di fan e sarebbe andata avanti senza puntare ad accalappiare fan dalla massa e quindi sarebbe andata avanti con i soliti introiti.
Chiaramente rome 2 ha sancito il cambio di direzione.
Non c'è nulla di strano, siamo pochi e loro devono vendere.
Il vuoto che è stato lasciato non verrà rimpiazzato perché se la CA stesso lo ha lasciato vuoto significa che non ne valeva la pena economicamente e comunque andrebbe in competizione diretta con i Total war perché sarebbe essenzialmente simile.
Poi può anche essere che su kickstarter esce qualcuno che vuole fare un Total war con un gameplay profondo ma... sarebbe solo fortuna.
[Modificato da sgaragagghu 03/07/2017 12:30]
03/07/2017 12:43
Infatti nessuno sta negando il cambio di rotta, se così si vuol definire, intrapreso dalla CA. Bisognerebbe porsi una semplice domanda, analoga a quella delle migliaia di appassionati di Assassin's Creed, che pretendono una evoluzione nell'IA e un livello di sfida maggiore, oltre ad una trama solida, che non sempre viene creata: un utente che non abbia prima di Rome 2 o Attila o Warhammer provato un qualsiasi altro titolo Total War precedente, potrebbe ritenersi soddisfatto e appassionarsi alla saga come è concepita dagli sviluppatori attualmente? Avvertire la mancanza di profondità strategica nella gestione della propria fazione e desiderare perciò uno spessore più ampio in questo ambito? Anelare ad una rappresentazione il più possibile fededegna delle battaglie in tempo reale, e bandire le semplificazioni che la CA sta operando? Bramare un reale sistema politico differenziato a seconda del regime vigente in ogni fazione, coniugando fedeltà alla storia e meccaniche costruite con sagacia e oculatezza?
03/07/2017 14:01
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Direi che tutto dipende dalla sua conoscenza ed esperienza di titoli strategici. Un appassionato dei titoli paradox, ad esempio, troverebbe l'intero impianto strategico e gestionale dei total war (qualsiasi titolo vada ad approcciare) una pura barzelletta
L'obiettivo dei total war però non è mai stato essere "hardcore" dal punto di vista delle meccaniche di gioco, sono sempre stati titoli accessibili che puntano molto sulle battaglie

Poi ovviamente chi è fan di vecchia data desidererà sempre di più dai nuovi titoli della serie, ed il cambio di rotta della CA (che è rientrata leggermente sui suoi passi con Attila, per poi operare una pesantissima semplificazione generale con Warhammer) finisce per disattendere le aspettative, aspettative che ora non possono essere soddisfatte con le mod, e quindi il malcontento nei confronti della serie finisce per raddoppiare

Alla fine direi che dobbiamo puntare non alla quantità delle meccaniche di gioco, che non andranno ad aumentare in maniera importante per non rendere poco accessibile un titolo già di per sé di nicchia, quanto alla qualità e all'esecuzione di queste
Sta tutto a loro, noi possiamo solo aspettare e vedere che decisioni prenderanno per il futuro della serie


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
https://www.youtube.com/watch?v=QcvjoWOwnn4
03/07/2017 14:15
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Accontentare la vecchia fan base.... posso dirlo? Ma cosa vuol dire alla fine? se andiamo sullo specifico (perchè in termini generali è fin troppo facile dire) scopriamo che i fan di fatto hanno mille idee diverse in tal senso, alcune cose sensate, altre meno, altre semplicemente irrealistiche. Io stesso poi gioco i Total War dal primo Medieval per dire, eppure ho idee diverse.

Giustamente spesso si lodano i lavoro di modding, ma alcuni MOD mi hanno fatto comprendere poi certe scelte (giuste) della CA. Certi fan di fatto vorrebbero semplicemente aggiungere acriticamente tantissime feature, microgestione, ecc. non pensando minimamente alla giocabilità, non proprio un aspetto secondario in un.... gioco. Tutto bello in teoria, ma poi non posso stare giorni per fare un fine turno. Certi MOD che giocai poi di fatto trasformavano i periodi antichi in una sorta di Grande Guerra ante litteram: Le città fortificate come fossero delle trincee con armate su armate costantemente prodotte che andavano ad infrangersi su di esse, mille battaglie quasi mai conclusive e decisive, e appena avevi un impero grande non è che il gioco fosse difficile in senso vero, ma ingiocabile, e potrà forse sembrare una sottile differenza. Eppure dai libri di storia mi sembra che spesso le sorti di Imperi si siano decisi magari poche ma decisive battaglie. Una cosa che poi ho apprezzato nei recenti Total War è appunto questo, ad esempio nella campagna di Belisario una volta che hai sconfitto il grosso delle forze vandaliche poi hai buon gioco del conquistare gran parte dei suoi territori e sei lesto di fatto anche annientarli.

"Semplificare per accontentare la massa" è un refrain fin troppo stra-mega-ultra-abusato e banalizzato, e anche questo lo sento da quando questo forum è stato fondato, non proprio l'altro ieri (prima di registrarmi ho passato un lunghissimo periodo a leggere i vari commenti e topic, bei tempi), e va visto caso per caso, genere di videogiochi per genere di videogiochi. Comunque i Total War e gli strategici storici in generale non sono per "DNA" e qualità intrinseche prodotti per vaste masse, ma per persone che hanno perlomeno una passione storica generale o per determinati periodi per dire. E' chiaro e ovvio che la CA non è una ONLUS (da.... Shogun Total War in poi) ma sanno quali sono i loro target di riferimento e comunque sono aperti al feedback dell'utenza. Certe meccaniche che diventano ripetitive vanno semplificate o per meglio dire razionalizzate per permetterne di nuove. Se no anche qui già sento dire "i Total War sono sempre quelli da sempre e non cambiano mai, ecc.".

Come ho detto in un altro post che qui riporto, trovo "vana" la nostalgia di cose come ad esempio l'arruolamento solo nella caserma della città e non nell'armata, poichè infatti l'arruolamento nella città dove si trovava la caserma era un retaggio alla fine dei vecchi giochi RTS, molte nuove meccaniche sono state utili e hanno aggiunto profondità senza per questo andare ad aumentare semplicemente la microgestione. A volte la CA ha fatto bene, a volte a fatto male, ma la questione è che ci vuole un equilibrio nel gameplay.

E' ovvio che per cose come la IA e la difficoltà/livello di sfida si cercherà sempre di migliorare, ed è la tipica cosa che richiederà comunque sempre lavoro, a prescindere se si faccia bene la cosa o meno. Ma anche qui comunque tra i vari total War vedo dei miglioramenti, qualcuno si ricorda veramente della diplomazia in Medieval II per dire?

Non esistono e non esisteranno vuoti da rimpiazzare. Ci sono e ci saranno sempre svariati titoli RTS, ognuno ha semplicemente le sue peculiarità, pro e contro. Total War combina alla sua maniera le battaglie in tempo reale con la campagna a turni, è una sua caratteristica ed è apprezzata per questi e altri motivi, questa impostazione ha inevitabilmente dei pro e contro. Punto. Fine.

Ripeto, tolto il giusto fatto di voler dei giochi sempre più appaganti/migliori, di migliorare e risolvere vari difetti, di sapersi reinventare ed evolvere, ecc, dei vecchi tempi ho nostalgia del fatto che perlomeno ci si fermava anche ad apprezzare le novità e quello che comunque avevi.


PS (completo riportando qui parte di un mio vecchio intervento in un altro topic)
Dividerei le varie considerazioni tra i "TW Storici" e i "TW Warhammer", evitando a prescindere di fare una commistione di generi diversi anche se condividono la generale impostazione TW di stategia a turni e tempo reale.
Warhammer è intrinsecamente un discorso un po' a parte e chiaramente segue un suo sviluppo parallelo e una sua filosofia che lascio giudicare a sé (ultimamente non ho proprio tanto tempo per giocare in generale), del resto come si era visto in un trailer era in lavorazione in parallelo già dai tempi di Rome II, almeno. A parte condividere alcuni asset, engine di gioco, ecc. è chiaro che I TW storici seguiranno una loro strada e i Warhammer un'altra.
[Modificato da Exodus 89 03/07/2017 14:35]
03/07/2017 14:42
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I fan di vecchia data generalmente sono giocatori appassionati di titoli storici, quindi puntano su quelli che sono i caratteri distintivi di uno strategico. Poi ovviamente la modalità di realizzazione può essere disparata, ma lì diventa una questione di gusti o preferenza, più che di qualità.
A te può non piacere la microgestione, i turni lunghi, la poca decisività delle battaglie (la cui importanza dipende molto dal periodo storico, col tempo sono stati gli assedi ad aver assunto un'importanza assai maggiore rispetto alle battaglie campali, ma la questione è complessa), altri invece la adorano.
Non si può accontentare tutti su qualsiasi questione, questo è certo. Su questioni più "semplici", come il bilanciamento di alcuni aspetti del gioco è ancora possibile metterci mano, quindi sarà il giocatore stesso a modificare il gioco (direttamente o meno) per far sì che queste sue preferenze vengano rappresentate (quindi molta o poca decisività delle battaglie, ad esempio), ma sulle meccaniche del gioco in sé è solo la CA a dover lavorare, e avere meccaniche ben funzionali e con un certo grado di complessità direi che è indispensabile per ogni strategico che possa definirsi tale.

Per quanto riguarda i vecchi tempi c'è anche da considerare il fatto che uscivano molti meno giochi l'anno, costavano uno sproposito e una software house rilasciava un nuovo gioco dopo svariati anni dal loro precedente lavoro, cosa che avviene sempre più raramente. Oggi l'attaccamento ad un prodotto è un concetto quasi totalmente sparito, ed è una cosa che ha tolto un bel po' di magia


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
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03/07/2017 15:33
Concordo con le considerazioni espresse da andry. Per quanto mi riguarda, io mai ho sostenuto che ogni meccanica presente in Rome 1 e Medieval 2 fosse, ipso facto, da preservare nei titoli successivi. Infatti non si tratta di gusti personali, ma appunto di meccaniche più o meno complesse che un titolo strategico, per poter esser definito tale, dovrebbe offrire agli utenti. È innegabile difatti che la CA, nel corso del tempo, abbia elaborato una sempre maggiore semplificazione nei suoi titoli strategici.
Indipendentemente da preferenze personali, in alcuni casi specifici tale deriva è evidente più che mai, da Rome 2 in avanti.
03/07/2017 17:15
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il gameplay di TW è ormai "obsoleto" a mio parere, si gioca nella stessa identica maniera e il cambiamento è sempre più basato sull' estetica ormai. Warhammer inserisce ( in modo deludente però ) la magia e riporta il concetto degli Eroi da Shogun 2 ma le novità non rivoluzionano l'approccio che rimane nelle sue basi essenziali sempre uguale mentre non si piange ( almeno per me ) troppo la rinuncia all'inutile diplomazia e si elimina del tutto la componente economica che tutto sommato è rimasta, nella sua logica, la stessa per molti titoli TW fino a Shogun 2 e si è preferito piuttosto orientarsi sull'albero tecnologico sperimentato ( per certi aspetti mi fa venire in mente l'evoluzione degli insediamenti dei titoli KOEI ) in Rome 2 e rielaborato in Warhammer come generale sistema per fazione. Piccoli cambiamenti ma ancora troppo poco e si osa poco ovviamente per molte ragioni e dovrà passare ancora molto tempo per vedere un nuovo titolo rivoluzionario per davvero sul genere "alla TW".
[Modificato da Archita 03/07/2017 17:17]
non abbiate pietà dei nemici! vittoria,vittoria e sempre vittoria!!!!

http://www.storiainpoltrona.com/
03/07/2017 19:52
A mio parere, invece, i titoli Total War presentano tutti un filo conduttore comune, rappresentato dalla sinergia tra la gestione a turni della propria fazione e la battaglia campale (o lo scontro ossidionale) in cui impegnarsi in tempo reale.

Il processo di perdita di profondità e di identità cui la CA sta condannando - per svariati motivi - la serie, non deve far dimenticare la forza di tale connubio. Warhammer ha svelato sino a che punto finora gli sviluppatori possano giungere in termini di semplificazione gestionale e di totale scempio di un pur minimo realismo seguendo questo sentiero.

Tuttavia, invocare una "rivoluzione" mi pare una richiesta eccessiva: si dovrebbe proseguire sulla strada indicata da Empire, Napoleon e Shogun 2, i quali conservano spunti molto interessanti per quanto riguarda alcune meccaniche di gioco, senza dimenticare Medieval 2 (elezione papale, promozioni cardinalizie, processi inquisitoriali).

La diplomazia è pressoché inutile per come è congegnata ora, ma ciò non significa che essa non possa essere sottoposta a modifiche sostanziali.

La componente economica rimane comunque fondamentale, nonostante la sua approssimazione odierna. Basterebbe un po' di inventiva, magari introducendo un sistema fiscale che permetta al giocatore di scegliere i metodi di tassazione che ritenga più idonei.

L'ordine pubblico è materia delicata: da Rome 2 è semplicemente trascurabile. Rivolgere uno sguardo critico al passato non dovrebbe essere una cattiva idea.

L'albero tecnologico secondo il mio umile punto di vista è stato concepito ed implementato male, così come l'ambito "politico" e in generale l'intero sistema legato all'imperium, fortemente limitativo nei confronti del giocatore e delle sue possibili scelte in gioco.
03/07/2017 20:52
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si ma la dinamica generale delle battaglie tattiche TW continua ad essere la stessa, si dovrebbe cercare di dare alle singole unità più azioni ed abilità che non siano solo una modifica matematica dei requisiti e non solo "formazioni". Si dovrebbe cambiare engine e fare quello che si è tentato con XIII Century nel senso che venga preso in considerazione ogni singolo elemento dell'unità. Un engine che permetta di valorizzare sul serio la posizione degli uomini a scopo di non vedere più "blob" umani con file di uomini che non fanno nulla ( come invece si vedere anche purtroppo in XIII Century ). Inoltre abilità ed ordini tipo costruire palizzate, fare scouting ( e qui si dovrebbe differenziare le capacità di visione delle singole unità ) e rendere il clima più importante per il gameplay come maggiore esposizione a stanchezza il freddo e il caldo. Inoltre si dovrebbe dare la possibilità di fare una "linea" logistica fra l'armata e la città da cui è partita in modo tale che se un armata nemica si interpone fra la base e l'altra armata si possa infliggere drastici malus. Una buona alternativa sarebbe in stile Knights of Honor nel senso che ogni armata "preleva" risorse dalla città coltivate nella stagione della raccolta. In questo modo le "stagioni della guerra" avrebbero più senso e renderebbe meno conveniente mandare in giro full stacks di armate a rischio di privare le città di riserve fino alla prossima stagione della semina.

La diplomazia dovrebbe offrire opzioni come scambio di prigionieri ( un aspetto di medieval andato perso ), vassallaggi più vincolanti con obblighi militari e più dettagliate opzioni di scambi commerciali e trasferimento di risorse.

inoltre sarebbe bello implementare il fattore "produzione culturale" con edifici speciali,acquisto o conquista di opere d'arte ed editti di carattere sociale per ottenere punti vittoria e importanti bonus.
non abbiate pietà dei nemici! vittoria,vittoria e sempre vittoria!!!!

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Avete proposto evoluzioni e cambiamenti che tutti vorremmo nei TW (almeno noi che vogliano TW strategici, magari storici) e che alla CA purtroppo non pensano minimamente, anzi...hanno tolto o semplificato indecentemente quasi ogni aspetto del gioco, persino peggiorato mappe/animazioni/assedi/formazioni/gestione città/diplomazia, senza contare che da Attila in poi i MOD "seri", cioè quelli che ti trasformano il gioco, non potremmo più vederli, ed è stata la mazzata finale.
Io oramai non ci spero più, poi vedendo il Trailer di Warhammer 2, si capisce che gli interessa solo la pacchianità attira Casual Gamer.
11/07/2017 15:15
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13/07/2017 19:00
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Ho guardato alcuni video su youtube ma non ci capisco molto. Alcuni dicono che uscirà il 10 agosto questo dlc, quindi prima esce il dlc della Norsca e poi il secondo Volume.

Quindi questo dlc è per warhammer 2 o per il primo capitolo?

Altra domanda, visto che uniranno le due mappe, se io ho il blood&gore del primo volume ma non nel secondo, quando le uniranno lo avrò nella mappa unita o no?
19/07/2017 12:18
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Re:
rafiki91, 19/07/2017 11.13:

Ho guardato alcuni video su youtube ma non ci capisco molto. Alcuni dicono che uscirà il 10 agosto questo dlc, quindi prima esce il dlc della Norsca e poi il secondo Volume.

Quindi questo dlc è per warhammer 2 o per il primo capitolo?

Altra domanda, visto che uniranno le due mappe, se io ho il blood&gore del primo volume ma non nel secondo, quando le uniranno lo avrò nella mappa unita o no?



Il DLC Norsca esce il 10 Agosto ed è un razza giocabile solo in Warhammer I e nelle campagna che mette insieme le mappa di Warhammer I e II.


19/07/2017 19:22
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Re:
rafiki91, 19/07/2017 11.13:


Altra domanda, visto che uniranno le due mappe, se io ho il blood&gore del primo volume ma non nel secondo, quando le uniranno lo avrò nella mappa unita o no?


Se non ricordo male avevano confermato che chi possiede già il DLC Blood&Gore per Warhammer I potrà averlo gratis anche per Warhammer II :up


14/08/2017 18:20
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16/08/2017 16:31
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19/09/2017 21:00
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Scusate ragazzi ma credo che si stia andando proprio OT. Qui dentro si dovrebbe parlare di warhammer e invece c'è una pletora di doglianze sulla presunta deriva arcade della CA, colpevole di tradimento rispetto alla produzione di storici. Non voglio fare la maestrina per carità ma credo si stia esagerando. Gioco a TW dal primo shogun e quindi conosco la storia dei giochi della CA. Ha sempre fatto giochi arcade, almeno se confrontati ad es a quelli paradox. Non è in termini generali per forza un difetto però. Ad es a me i giochi paradox annoiano. Non mi rilassano. Con il risultato che comunque non si avvicinano nemmeno loro alla complessità dei periodi storici reali.
Certo ci sono state ingenuità da parte loro e approssimazione e alcune cose andrebbero cambiate ma insomma se guardiamo in generale non me la sento di tirargli tutte le croci addosso. Personalmente a me piace di più ATTILA che ROME2 ad es. Lo trovo più onesto e sincero ma è opinione mia. In ogni caso qui si dovrebbe trattare di warhammer e basta. Il quale è altra cosa. E' fantasy e dunque nemmeno l'approssimazione al realismo va cercata. Non c'è economia, ok e perché dovrebbe esserci? C'è un abbozzo, un accenno, fine. Non c'è diplomazia , ok e perché dovrebbe esserci? In GOT o trono di spade che dir si voglia, trovate diplomazia? A parte un abbozzo del tipo: se ti allei con me poi ti faccio avere quella terra etc? In LOTR c'è diplomazia? Con gli orchi, con i balrog, con chi? E' fantasy e il genere pesca o vorrebbe pescare nel racconto epico perché è da lì che trae origine. Nel racconto epico i modelli sono semplici...Beowulf, Artù, Perceval, Orlando, Tristano etc...sono eroi e hanno una missione. punto. In warhammer puoi anche fare il cattivo per altro. E' fantasy, ha bisogno di altre motivazioni. Va preso per quel che è, non significa che sia cacca. E' un'ordalia di cozzamenti vari e eserciti immaginifici che si sfidano...ovviamente con regole diverse. A me invece ha divertito. E' veloce, si gioca senza problemi e francamente dopo una giornata di lavoro è rilassante. Certo, anch'io vorrei il ritorno degli storici e un po' più di profondità ma per adesso c'è un'altra cosa...questa cosa. Avete dato un'occhiata alle vendite? E' il gioco in assoluto più venduto che ha fatto la CA. E per una SH di nicchia con un mercato inadeguato...è importantissimo.
Non è questione di tradimento dei vecchi fan etc...è questione di sopravvivenza in un mercato multipiattaforma che vede le vendite in senso globale (la CA può contare solo sul mercato PC). Basta questo. Del resto verranno anche gli altri storici e allora vedremo. Per favore però...basta lamenti. Warhammer è altra cosa, non è uno storico. Scusate la prolissità
19/09/2017 22:07
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Condivido le opinioni espresse, warhammer è sempliciotto in varie meccaniche in quanto fantasy (anche se a questo punto avrebbero potute approfondirne altre, realizzando le promesse di rivoluzionare la serie, ma vabbè) ma la cosa non è necessariamente un male, è un gioco forse con un altro target rispetto ai più "seri" titoli storici (anche se la cosa è ancora da vedere)
L'unico appunto che posso farti è sulle vendite, warhammer pare abbia venduto di più in assoluto tra i vari titoli total war nel breve periodo (includendo i preorder) ma poi ha rallentato parecchio, tanto che dubito moltissimo sia infine riuscito a superare rome2 a distanza di poco più di un anno dall'uscita (intendo comparando le vendite dei due titoli).
Però sì, anche se dubito parecchio sia riuscito a battere rome nelle vendite di un'annetto e mezzo, è stato comunque un gran successo commerciale (la CA pian piano si sta spostando dalla sua posizione di nicchia). Vedremo a che posizione riuscirà a piazzarsi tra qualche annetto


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
https://www.youtube.com/watch?v=QcvjoWOwnn4
20/09/2017 16:54
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www.totalwar.com/blog/mortal-empires

Mortal Empires altro non è che la campagna in cui sono presenti sia le regioni del Nuovo Mondo che quelle del Vecchio. Ma si tratta solo di unione geografica in quanto le mappe delle due campagne separate non collimano e non sono state create per essere unite. Mi soffermo solo su quello che mi interessa: città con 8/10 slot, 295 insediamenti e 117 fazioni iniziali. Numeri in crescita (sebbene già Rome II avesse 117 fazioni iniziali) e spero destinati ancora a crescere in futuro. Persiste però il problema della durata dei tempi di fine turno, problema che non sono riusciti a risolvere in presenza di un gran numero di fazioni.
[Modificato da Poitiers 21/09/2017 13:30]
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Idee riguardo "l'esperimento"?


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"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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Dal momento che Warhammer II rappresenta ancora la vecchia generazione (quella di Attila e Rome intendo) sarebbe possibile vedere nel prossimo stand alone di Rome (AlexanderII ???) città con 8/10 slot e magari una grafica all'ultimo grido?
Non sarebbe male come antipasto prima del TW:Era. :sbav


"La morte è bella,quando il prode combatte in prima fila e cade per la Patria." Tirteo I,10
21/09/2017 19:50
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Ma anche lo stand alone di rome farà parte della "vecchia generazione", essendo basato su rome
Però città con 10 slot potrebbero metterle tranquillamente, mentre per la grafica all'ultimo grido meglio lasciar stare, già non li sanno ottimizzare i giochi, finiamo per dover comprare delle 1080ti per giocare a 30fps a dettegli medi :rofl


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L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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22/09/2017 09:53
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Beh è rassicurante parlando in prospettiva.Io è da quando ho avuto tra le mani il mio primo total war che desidero maggiore caratterizzazione per le città.Oggi come oggi,sono vuote,anonime e senza anima,e questo ovviamente non mi piace.Ogni città è un piccolo mondo,con i suoi pregi e difetti e voglio che questo nel prossimo "Era" venga a galla.Se sarà sul rinascimento,io Firenze,ad esempio,la voglio sentire unica,con un'impronta ben definita e con edifici da costruire adatti solo per lei etc..
e poi sarà una cavolata,ma la city view conta tantissimo.Almeno io ho la necessità di vedere con i miei occhi i palazzi o i giardini che costruisco.


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