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Heart of Iron IV

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2016 16:30
14/05/2016 11:24
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è in imminente uscita ( il 6 giugno data del salvate il soldato cretino :rofl ) il nuovo titolo targato Paradosso sul gioco dove tolgono le bandiera tedesca cattiva e rendono il baffetto mister X !!!

essendo reduce di un enorme delusione per cuore d'acciaio 3 a causa di un interfaccia orribile e di un sistema di HQ abbinato alla stupidità artificiale nutro una piccola speranza per un aspetto che il Paradosso ha di solito trascurato cioè il combattimento navale.

Il nuovo strategico-manageriale basato sull'engine degli ultimi EU ( no non c'entrano Renzi e la Merkella ) introduce i settori marittimi come le provincie terrestri e le flotte avranno un set di missioni da adempiere nei settori dalla scorta convoglio a ricerca ed affonda ( acqua ! ). Il concetto è interessante e potrebbe essere una soluzione al problema rimasto insoluto negli altri cuori d'acciaio a riguardo della Guerra del Pacifico.

Questa volta gli amanti della Terra delle Mutandine a striscie ( come me ) potrà finalmente provare l'emozione di guidare le bellissime ragazz...ehm navi da guerra in nome dell'Imperatore.

Un altro aspetto che mi intriga tantissimo è quello sulla produzione poiché adesso si può fare praticamente TUTTO soddisfacendo anche i pazzi del micromanagement da laurea. Infatti sembra che si può anche creare la struttura delle divisioni, organizzare le dotazioni per gli aerei, upgradare le navi e stabilire con estremo dettaglio le linee di ricerca.

Inoltre le navi avranno tutte il loro nome ed organizzate in classi e ogni portaerei avrà il suo numero di apparecchi da dotare nella gestione ( questo aspetto viene direttamente da Witpae ).

potrebbe diventare apparentemente una soluzione alternativa a witpae consentendo tra l'altro la partenza al 1936 con tutte le possibilità di cambiare i piani giapponesi come si preferisce.

tuttavia il Paradosso è noto per un aspetto che mina la giocabilità quale la stupidità artificiale che è purtroppo spesso scarsa e prevedibile anche nelle campagne più difficili.

In Cuore d'Acciaio 3 era facile invadere gli USA con il Giappone e il Nimitz artificiale non era mai capace di organizzare un credibile piano strategico e in tal senso la guerra del pacifico non era mai simulata come si deve.

Dunque si teme che anche stavolta la guerra del pacifico non potrà essere giocata in maniera divertente a meno che non si giochi in multiplayer.

Tuttavia il multiplayer nei titoli paradosso è pesante sia per il sistema real time che non consente una libera gestione del tempo ( inoltre il problema di mettere d'accordo tutti i giocatori sulla fascia oraria di sessione ) sia per il sistema diplomatico che mi sembra anche in questo titolo una schifezza ( non mi è mai piaciuto lo stile paradosso sulla politica estera ).

inoltre suscita perplessità la grafica cartoonesca delle unità che camminano e combattono come giocattoli e le navi che sembrano formiche che affogano nel lavandino per quanto pare risolvibile con l'implementazione di simboli standard NATO ( bruttissimi per carità ).

le navi poi...possono avanzare anche via terra come purtroppo si nota in alcuni video youtube a riguardo e poi trovo orrendi gli aerei che volano qua e là come mosche e l'inutile fattore della luce notturna ( con lucine alle città quando invece tutte le città osservavano il coprifuoco a parte negli USA ovviamente ).

comunque il paradosso vive di mods e il IV non farà eccezione anche per gli inevitabili patch vista la solita tendenza del Paradosso a pubblicare titoli buggati :sedia
[Modificato da Archita 14/05/2016 11:26]
non abbiate pietà dei nemici! vittoria,vittoria e sempre vittoria!!!!

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Ogni volta che hai tradotto Paradox una piccola parte di me è morta xD


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
https://www.youtube.com/watch?v=QcvjoWOwnn4
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Re:
andry18, 15/05/2016 12.27:

Ogni volta che hai tradotto Paradox una piccola parte di me è morta xD



se lo meritano per come fanno uscire titoli buggati :rofl



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Però dopo un po' li fixano

Beh, a parte la bandiera di Adolfino, la sua no


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"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

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"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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