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AAR Norvegia Bellum Crucis 7.0 (con i dovuti fix e patch ufficiali)

Ultimo Aggiornamento: 20/06/2016 15:49
22/06/2015 19:59
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Centurio
L'armata norvegese aveva così ripreso a marciare seguendo il suo generale,erano ben consci che Munn li aveva ingiuriati non a torto,e il fallimento dell'impresa che doveva portare a prendere Uppsala aveva azzerato il morale delle truppe che ora marciavano mestamente. Nondimeno potevano considerarsi fortunati dato che Sigurd non aveva ordinato l'attacco alle mura della città,poiché in quella situazione sarebbero stati ,con ogni probabilità,malamente sconfitti.
Nonostante non conoscessero i dettagli del piano di Munn,i soldati avevano fiducia nel loro comandante,e quindi si mantennero saldi e più il tempo passava durante la marcia,più il dolore per la bruciante onta subita poc'anzi andava scemando,facendo spazio a barlumi di ottimismo. Quando giunsero al boschetto,Sigurd si fermò, bloccò l'armata e,come suo solito,disse poche parole e ordini:”Soldati,l'unico ostacolo che ci separa da Visby è il lembo di mare che divide il Gotland dalla Svezia. Le navi Danesi ,come potete vedere laggiù,sono attraccate nel porto di Uppsala e quindi non ci daranno fastidio se ci muoviamo in fretta..vi chiederei di seguirmi a nuoto fino all'isola ,ma temo che molti di voi donnicciole mi abbandonerebbero per paura di bagnarsi le sottane!” a riprova di come il morale era parzialmente salito,alcuni uomini si lasciarono scappare un sorriso,vedendo che il loro generale era ritornato a canzonarli burlescamente come un tempo,e non più con rabbia e furore,ma nel tentativo di smuoverli ancora di più. Per riuscire in qualsiasi impresa si abbisognava infatti che la fiducia tra uomini e guida fosse incrollabile,e il fatto che Munn si comportasse così era un segno di come la fiducia e il legame stessero lentamente ritornando stabili.
Munn riprese “prendete ora i vostri attrezzi e le vostre asce,abbattete gli alberi di questo boschetto e costruiamo delle barche per la traversata,non è necessario che siano grandi e possenti come i migliori Drakkar,è sufficiente che ci portino sull'altra sponda,e la furia delle nostre asce sarà un deterrente sufficiente per qualsiasi eventuale aggressore o mostro marino che potrebbe sbarrarci la strada nella traversata!”.
Gli uomini presero subito a lavorare alacremente,una parte approntò un accampamento ,mentre un'altra abbatté svariati alberi nel boschetto,sotto l'attenta supervisione di Sigurd,e dei genieri d'assedio che seguivano l'armata,e che poi organizzarono la costruzione della piccola flotta. l'arte marinaresca era da sempre nel sangue degli scandinavi e, per questo, nonostante la mancanza di carpentieri esperti ,in poche settimane le navi della flotta furono approntate,e Munn concesse una serata di festeggiamenti per rianimare i suoi uomini stanchi e provati.
Il giorno seguente il Conestabile mise in atto il suo piano:Visby non era un forte militare o un castello,era una città portuale votata al commercio,all'attività mercantile e alla pesca,le sue mura leggere non sarebbero state un ostacolo insormontabile per i norvegesi,mentre il vero pericolo veniva dall'esercito Danese stanziato a Uppsala,di cui Munn non conosceva ne dimensioni ne movimenti. Uno sbarco danese avrebbe significato il fallimento dell'operazione o uno scontro campale sotto le mura di Visby per deciderne il conquistatore,tutte opzioni che Munn preferiva evitare al momento.
Essendo quindi imperativo mantenere i danesi nella capitale svedese il generale escogitò uno stratagemma e,dividendo il suo esercito in due parti,ordinò che una metà si imbarcasse per Visby con lui ,mentre l'altra rimanesse nell'accampamento nel bosco poco lontano da Uppsala,di modo che i danesi potessero vederli e pensare che erano ancora presenti sulla penisola a minaccia della città. In questo modo i danesi sarebbero rimasti a “difendere” la capitale da una minaccia fittizia ,dando il tempo a Munn di prendere Visby. successivamente ,dopo qualche giorno,l'armata rimasta avrebbe dovuto smontare l'accampamento e tornare verso Skara,riunendosi così con il resto dell'esercito norvegese.
Attuata la divisione e imbarcata la parte che gli spettava di soldati,Munn ordinò la partenza della piccola flotta alla volta delle coste del Gotland.
Per tutti i giorni di viaggio egli era ritto sulla sua nave ammiraglia (che per un tale titolo non aveva altro riconoscimento che un'abbozzata testa di drago sulla prua),sereno e sicuro in viso,fiducioso che il suo piano sarebbe andato in porto. I Norvegesi ebbero il vento a favore tutto il viaggio,e il mare fu clemente e docile,nonostante la nota turbolenza degli spiriti marini che abitavano quel gelido specchio d'acqua,e tutto l'esercito norvegese pensò che fosse un segno che persino Dio onnipotente guardava con favore la loro impresa,benedicendola con la brezza che gonfiava le vele della piccola flotta.
Quando i pescatori di Visby avvistarono la flotta ,si affrettarono a tornare al porto per dare l'allarme,ma le campane dell'adunanza suonarono praticamente a vuoto,in quanto l'isola era da sempre sotto la protezione Svedese,ma ora che il re di Svezia Erik il Santo era morto,Visby si era fatta indipendente ,ma non era stata in grado di adeguarsi militarmente per difendere la sua stessa indipendenza.
I pochi lancieri miliziani e arcieri di cui la città disponeva furono mandati sule mura ,e le barche più grandi videro i loro equipaggi armati alla meglio per difendere il porto.
I Norvegesi sbarcarono poco lontano dalla città,riorganizzandosi in fretta e cominciando la costruzione di arieti e scale col legno che avevano portato dalla costa Svedese.
Pochi giorni dopo Sigurd ,che aveva ormai poco tempo per prendere la città,lanciò l'attacco spronando i suoi uomini : “ecco anche oggi la prova che il Signore ci pone innanzi !le strade di questa città brulicano di pagani ed eretici,e noi oggi saremo la spada del Cristo redentore,e porteremo le fiamme del giudizio su quelle bestie!non temete la morte in questo giorno,poiché chi si frappone fra noi e la vittoria sono pastori,pescatori e bambocci,non certo veri soldati..invero io credo che persino voialtri scarti possiate farne strage!e se anche qualcuno oggi cadrà in questo assalto ,state certi che abbraccerete i vostri avi in paradiso e vedrete la luce del Signore,perché egli oggi è con noi e ci guida nella nostra crociata!possa egli concederci la vittoria e la redenzione per i passati sbagli!”e detto questo,con voce di tuono,gridò infine:”uomini!alle porte!sulle mura!per il Konge,per la Norvegia e per Dio onnipotente!!all'attacco!!”.
I Norvegesi gridarono e intonarono canti propiziatori e di vittoria,e presero a marciare verso le mura con l'equipaggiamento d'assedio,continuando a gridare e a alzare le armi e gli scudi per tutta la marcia,così da galvanizzarsi ancor di più.
Come era avvenuto a Skara i difensori delle mura non erano all'altezza dell'esercito,ma non essendo Visby nemmeno un castello,le porte cedettero in fretta e i difensori delle mura si ritrovarono presto soverchiati dai fanti pesanti che salivano le scale,lenti e inesorabili,tanto più che gli arcieri della milizia,abituati più a cacciare orsi o renne che alla furia di una battaglia,tremavano a tal punto che pochissime erano le frecce che raggiungevano effettivamente un bersaglio.
In breve le mura vennero prese,e con Sigurd Munn che entrò caricando attraverso le porte sbrecciate,i norvegesi ripresero l'assalto per tutte le vie della città,dove gli abitanti si difendevano come topi in trappola,con una furia senza speranza.
Il collasso finale della città fu dato dall'attacco di alcune delle navi della flotta che,cariche di alcune squadre di fanti e arcieri,avevano attaccato il porto di Visby,soverchiando facilmente la difesa dei lenti barconi mercantili e dei marinai che li occupavano,riuscendo poi a sbarcare i restanti uomini direttamente nel porto.
Presa quindi tra due fuochi,la città collassò e finì nel caos,Munn lo sapeva ma non ordinò la fine delle ostilità,nonostante l'evidente vittoria schiacciante dei suoi,lasciò libero spazio al più spietato saccheggio della città.
La sorte degli abitanti che non furono massacrati fu ugualmente tragica,le donne violentate fino quasi alla morte,gli uomini ridotti in schiavitù,le case date alle fiamme e tutti gli edifici più ricchi e importanti di Visby furono distrutti o saccheggiati per farne bottino.
Questi eventi andarono avanti per l'intero giorno e l'intera notte,finché tutta la città non fu ridotta ad un cumulo di macerie fumanti,in cui l'olezzo di morte e di cenere impregnava l'aria rendendola quasi irrespirabile.
Si può pensare che Munn avesse ordinato tali atrocità sulla spinta del suo animo iroso e la sua furiosa voglia di riscatto,o addirittura per qualche sincero intento di purificazione degli eretici della città,ma la realtà era che il giorno prima dell'attacco il generale aveva saputo dalle sue vedette in mare,camuffate da pescherecci,che i danesi si stavano muovendo e programmando un imbarco,a seguito del fatto che ,come organizzato da Sigurd Munn,l'armata norvegese aveva tolto l'accampamento e si era ritirata a Skara.
Ora quindi i Danesi erano in viaggio verso Visby,e non vi erano speranze di mantenere la città da un eventuale attacco,pertanto aveva lasciato libertà di saccheggio e distruzione,per poi ordinare subito il reimbarco sulla piccola flotta col bottino ,che era talmente corposo e abbondante che nonostante molte navi furono lasciate quasi esclusivamente al ricavato per diluirne il peso,molti marinai dovettero affrontare la traversata carichi di gioielli,oro e bottino di ogni genere,schiavi compresi,e le navi erano sempre pericolosamente abbassate e dondolanti,in procinto di ribaltarsi da un momento all'altro,ma anche in questo viaggio il Signore fu benigno con Sigurd,come a volerlo ringraziare per lo splendido massacro di infedeli che aveva compiuto in suo nome.
Quando i danesi sbarcarono,rimasero istupiditi nel vedere che il florido snodo commerciale per cui si erano imbarcati era ora un cumulo di sassi e sangue,dal quale in lontananza si poteva ammirare ancora la nube di fumo che copriva i resti dell'insediamento,e il fetore della furia dei Norvegesi,che erano piombati come aquile sulla città prendendo ogni cosa si potesse prendere ,e distruggendo il resto,lasciando ai danesi solo uno scenario orrido che avrebbe rivoltato lo stomaco anche al più stoico dei soldati.
E mentre i danesi si “godevano” la loro conquista ,i norvegesi si godevano il loro bottino, sbarcando sulle coste Svedesi e iniziando la lunga marcia verso Skara,questa volta finalmente camminando tronfi di gloria,a testa alta,sicuri che il tesoro che si portavano appresso avrebbe cancellato il fallimento a Uppsala e dato alla Norvegia l'oro che gli serviva per iniziare la guerra con la Danimarca,che ormai era prossima. Considerato che il suo piano era stato un completo successo ,Sigurd Munn si lasciò andare a manifestazioni di gioia come mai fino a quel momento aveva fatto coi suoi uomini,c'è infatti chi giura sulla tomba della madre di aver visto addirittura un sorriso dipingersi sul suo austero volto di guerriero.

Gabronx: 100 per cento campagna e Screenshot
Gilgamesh: 100 per cento testi
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Loro saranno i miei guerrieri migliori, questi uomini pronti ad abbandonarsi completamente a me. Li modellerò come argilla e li forgerò nella fornace della guerra. Avranno volontà di ferro e muscoli d'acciaio. Li vestirò di grandi armature e li armerò con i fucili più potenti. Contagio e malattia non li toccheranno, né l'infermità li tormenterà. Possederanno tattiche. strategie e macchine tali che nessun avversario potrà sconfiggerli in battaglia. Sono il mio baluardo contro il Terrore. Sono i Difensori dell'Umanità. Sono i miei Space Marine ed essi non conosceranno la paura. (L'Imperatore dell'Umanità)
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