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Curiosità colori stemmi fazioni

Ultimo Aggiornamento: 30/06/2014 13:02
27/06/2014 17:59
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da cosa derivano?
Mi chiedevo da cosa derivano i colori e i simboli degli stemmi di Rome 2. capisco i romani rossi con l'aquila, ma i Parti viola da che derivano? e gli iceni blu ?
Altra domanda: per le fazioni comuni a rome 1 e 2, ho notato che i colori grossomodo non cambiano (cartagine è bianca, i seleucidi grigi, roma rossa, i galli o arverni verdi, i britanni o iceni blu ecc.), mentre il ponto da blu con richiami rossi diventa improvvisamente giallo. sapete dirmi perchè? c' è un criterio o è solo fantasia?
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« La commedia è finita. Applaudite! »

(Ottaviano Augusto, parole pronunciate in punto di morte)

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Gli Iceni usavano pitturarsi la faccia di blu quando andavano in battaglia. Credo che il criterio dei colori sia simile, anche i soldati romani erano chiamati "russati" perchè vestivano di rosso.

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In parte criterio, come si diceva sopra per gli Iceni, in parte fantasia. Dubito che i Pontici si vestissero esclusivamente in giallo.
29/06/2014 11:08
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si, ma per dire, allora tutte le tribù galliche o iberiche sono a fantasia? (dubito che la capretta dei volci o il cavallino degli edui derivi da qualcosa di storico).
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Beh, alcuni popoli avevano degli animali totemici (tipo il picchio per i Piceni che dal "picus" prendevano il nome; o la stessa lupa per Roma). Il cavallo, se non ricordo male, era molto considerato dai Galli, non sono esperto, ma non mi stupirebbe scoprire che qualche monumento gallico riporta il cavallo inciso.

Poi una cosa sono i colori usati per le fazioni (il rosso per Roma o Sparta è ovvio, mentre altri accostamenti sono inventati, come dimenticare i Parti rosella di R1?), un altro i simboli incisi sui vessilli.

Ad esempio, l'ancora sullo stemma seleucide è il vero simbolo di quello Stato (il re seleucide aveva un'ancora incisa sull'anello che usava come sigillo) o la civetta ateniese o il lambda spartano o la stella argeade macedone. Ad esempio non sono d'accordo sullo stemma di Siracusa. Perché inserire quei fasci di fulmini? Io avrei messo il profilo della ninfa Aretusa, che è il vero emblema della città (appare quasi in ogni moneta della polis). Anche il fascio di fulmini appare sulle monete siracusane, ma Aretusa è l'eroina di quel paese e tra i due è la più importante.
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A proposito.. volevo chiedere a voi che sicuramente ne sapete più di me alcune delucidazioni in merito:
Il simbolo Macedone non dovrebbe essere la stella Argeade in campo rosso e non nero?
il simbolo dell'Epiro era effettivamente così?


" No more half measures "

29/06/2014 13:40
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Re:
Royt55, 29/06/2014 11:08:

si, ma per dire, allora tutte le tribù galliche o iberiche sono a fantasia? (dubito che la capretta dei volci o il cavallino degli edui derivi da qualcosa di storico).



beh ovviamente si tratta di fantasia con ispirazione storica
29/06/2014 14:53
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Re:
Royt55, 29/06/2014 11:08:

si, ma per dire, allora tutte le tribù galliche o iberiche sono a fantasia? (dubito che la capretta dei volci o il cavallino degli edui derivi da qualcosa di storico).


Con ogni probabilità, tutti i simboli utilizzati in Rome II per le fazioni hanno almeno un riscontro storico, a differenza dei colori, che talvolta sono assegnati per esigenze di differenziazione, a prescindere dalla storicità; sebbene le fazioni sono tante, magari non è stato difficile trovare un simbolo storico per ognuna di esse.
ES. famoso era il cavallo dei Cartaginesi, il toro dei Sanniti, il cavallo (Epos) per i Celti e gli Iberi etc..
Non penso che gli antichi stati o popoli si contraddistinguessero sempre per dei loro colori "ufficiali", come invece avviene oggi per molte realtà moderne.
Certo è che i simboli di fazione non rappresentano necessariamente i simboli ufficiali (che forse non sempre c'erano come tali) degli antichi stati o popoli rappresentati dalle fazioni.


[Modificato da Iulianus Apostata 29/06/2014 21:56]
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IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

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Re:
Lord Frederick, 29/06/2014 13:11:

A proposito.. volevo chiedere a voi che sicuramente ne sapete più di me alcune delucidazioni in merito:
Il simbolo Macedone non dovrebbe essere la stella Argeade in campo rosso e non nero?
il simbolo dell'Epiro era effettivamente così?




Penso che il rosso sia già molto usato in varie tonalità, Roma e Sparta, avere due fazioni "rosse" (Sparta e Macedoni) nella stessa zona poteva, credo, causare disturbo (e comunque rispetto alla Lambda spartana data ai Macedoni in R1 già stiamo su un altro pianeta!).

Qual è il simbolo dell'Epiro nel gioco, non lo ricordo?
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il simbolo dell'epiro è il molosso (e sì, ci sta tutto)


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
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29/06/2014 18:20
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il simbolo dell'Epiro è cosi

Quello che dico è che per esempio per i Blemmi (di cui si parlava nell'antichità come uomini con la bocca nello stomaco), come si fa a trovare un simbolo?
P.S. x antioco: i parti di rome 1 erano epici! :happy
[Modificato da Poitiers 30/06/2014 13:02]
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Bocca nello stomaco? :wtf scusate non capisco :)


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Una versione mitizzata del popolo dei Blemmi, secondo una tradizione medievale, li trasformò in un popolo di mostri.

[Modificato da Sirius 21 30/06/2014 10:30]
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