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Campagna Rome II Total War

Ultimo Aggiornamento: 09/07/2013 19:40
05/07/2013 19:09
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Ciao ragazzi, volevo gentilmente saperne di più per quanto riguarda la modalità campagna in Rome II. Ho saputo che ricalcherà fedelmente la storia di Roma,ad esempio il passaggio dalla Repubblica al Principato, e che ci si può ribellare al Senato e proclamarsi imperatore. E' vero? Qualcuno ne sa di più?
Grazie
05/07/2013 20:00
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Tribunus Angusticlavius

La serie Total War è ucronica. Quindi non precisamente cosa intendi per "ricalcherà fedelmente la storia di Roma". Si potranno (se lo si vorrà) ripercorrere alcuni eventi storici, ma tutto dipenderà da come si sviluppa la campagna.

Ad ogni modo di informazioni da darti rispetto alla campagna ce ne sono molte, ma mi sembra che che tu sia interessato più che altro al sistema politico interno alla fazione romana. Proviamo a partire da questo punto.

- Ci sarà una sola fazione romana
- Quando tra le varie fazioni si sceglie Roma sarà necessaria fare un'ulteriore scelta tra le 3 famiglie romane disponibili: gens Julia, gens Cornelia e gens Junia

per il resto ti rimando a questa sezione http://totalwargamesitalia.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10299700&idm1=118168073&p=1&pl=3#Politica
[Modificato da Poitiers 05/07/2013 20:13]
06/07/2013 10:17
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Tribunus Angusticlavius
Re:
Poitiers, 05/07/2013 20:00:

La serie Total War è ucronica. Quindi non precisamente cosa intendi per "ricalcherà fedelmente la storia di Roma". Si potranno (se lo si vorrà) ripercorrere alcuni eventi storici, ma tutto dipenderà da come si sviluppa la campagna.

Ad ogni modo di informazioni da darti rispetto alla campagna ce ne sono molte, ma mi sembra che che tu sia interessato più che altro al sistema politico interno alla fazione romana. Proviamo a partire da questo punto.

- Ci sarà una sola fazione romana
- Quando tra le varie fazioni si sceglie Roma sarà necessaria fare un'ulteriore scelta tra le 3 famiglie romane disponibili: gens Julia, gens Cornelia e gens Junia

per il resto ti rimando a questa sezione http://totalwargamesitalia.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10299700&idm1=118168073&p=1&pl=3#Politica



Meraviglioso scegliere tra famiglie romane! Direi che in minima parte hanno ripresto le tre famiglie del vecchio rome (Junia= Valeria?).
Intanto hanno finalmente deciso per un sola fazione romana..spettacolare (certo lo sapevo già)


[Modificato da Iulianus Apostata 06/07/2013 10:18]
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IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

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Re: Re:
Iulianus Apostata, 06.07.2013 10:17:



Meraviglioso scegliere tra famiglie romane! Direi che in minima parte hanno ripresto le tre famiglie del vecchio rome (Junia= Valeria?).
Intanto hanno finalmente deciso per un sola fazione romana..spettacolare (certo lo sapevo già)






Ho controllato e non penso che la gens Junia sia un altro nome della gens Valeria.

Sarà un'altra delle gens importanti di quel periodo a Roma - magari anche una delle classiche cento gens romane.
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08/07/2013 14:31
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La scelta di queste tre famiglie non credo sia casuale:

- Gens Iunia: fortemente filo repubblicana. Tra i fondatori mitici della Repubblica c'è proprio Giunio Bruto (e il suo discendente fu il famoso Bruto che partecipò alle Idi di Marzo).

- Gens Cornelia: è una via di mezzo. Protagonista del periodo repubblicano, vanta personalità che conquistarono poteri non certo indifferenti (Scipione Africano, Scipione Emiliano, Silla).

- Gens Julia: fondatrice del principato. Cesare e Ottaviano vi dicono qualcosa?

Detto queste, la prima volta che giocherò con Rome prenderò le parti della Gens Iunia. Viva la Repubblica.
[Modificato da seminara 08/07/2013 14:35]
09/07/2013 10:16
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Re:
seminara, 08.07.2013 14:31:

La scelta di queste tre famiglie non credo sia casuale:

- Gens Iunia: fortemente filo repubblicana. Tra i fondatori mitici della Repubblica c'è proprio Giunio Bruto (e il suo discendente fu il famoso Bruto che partecipò alle Idi di Marzo).

- Gens Cornelia: è una via di mezzo. Protagonista del periodo repubblicano, vanta personalità che conquistarono poteri non certo indifferenti (Scipione Africano, Scipione Emiliano, Silla).

- Gens Julia: fondatrice del principato. Cesare e Ottaviano vi dicono qualcosa?

Detto queste, la prima volta che giocherò con Rome prenderò le parti della Gens Iunia. Viva la Repubblica.




Quindi abbiamo già capito la posizione politica delle tre gens disponibili:

Junia -> pro-repubblica

Julia -> pro-impero

Cornelia -> via di mezzo: forse significa che si potrà avvicinare in seguito ad una delle altre due gens. Magari si potranno dare incarichi importanti ai suoi appartenenti per convincerli ad unirsi ad una causa delle due gens. Condizionarla, pagarla. Vedremo se sarà possibile.
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Ma secondo me non appartiene al gioco questa differenziazione, storica si ma in game puoi fare quello che vuoi. Nel senso se uso i giuni potrò cmq formare il principato.
09/07/2013 11:26
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Penso anche io che durante il gioco tu sia libero di fare quello che vuoi, però può essere che questi tratti "storici" possano anche influenzare l'evoluzione degli avvenimenti. Io mi sono soffermato a pensare soltanto che la scelta delle tre famiglie non deve essere stata casuale da parte della CA (che poi a parte la Giunia le altre erano presenti nel vecchio titolo).
09/07/2013 14:50
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Anche la Giunia era presente in Rome1 solo che l'avevano chiamata famiglia Brutii, resa poi nella versione italiana Valeria. Ma chiaramente erano i Giunii (Giunio Bruto).
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)
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Re: Re: Re:
ettore669, 08/07/2013 14:04:




Ho controllato e non penso che la gens Junia sia un altro nome della gens Valeria.




La Gens Iunia non sembra altro che la Famiglia Valeria, dei Brutii (perché il database di rtw, i suoi files, dicono proprio "brutii"), di Rome 1. Lo ha detto anche Antioco il Grande infatti.
Anche se Marco Valerio Corvo, ad esempio, non presenta il cognomen "bruto"...non so, forse Antioco il Grande saprà dirci di più.

A sto punto voglio la Gens Atìlia, di origini volsche !!! (Forza Nettuno!) ahahhah [SM=g7350]



[Modificato da Iulianus Apostata 09/07/2013 16:12]
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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

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«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

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«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

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09/07/2013 17:50
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La gens valeria non è la gens Iunia, su rome I non ho capito infatti di questa cosa. La gens valeria ha sì dato dei consoli, ma nel periodo anteriore le guerre puniche(in seguito un paio se ricordo bene), in seguito non hanno avuto un grosso successo politico.
[Modificato da pierluigipecorale 09/07/2013 17:53]
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Re: Re: Re: Re:
Iulianus Apostata, 09.07.2013 16:06:



La Gens Iunia non sembra altro che la Famiglia Valeria, dei Brutii (perché il database di rtw, i suoi files, dicono proprio "brutii"), di Rome 1. Lo ha detto anche Antioco il Grande infatti.
Anche se Marco Valerio Corvo, ad esempio, non presenta il cognomen "bruto"...non so, forse Antioco il Grande saprà dirci di più.

A sto punto voglio la Gens Atìlia, di origini volsche !!! (Forza Nettuno!) ahahhah [SM=g7350]







Ah, ora ho capito. Grazie.

I vari nomi mi hanno confuso... [SM=x1771228]
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