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IKUSA DO - Campaigns & Battles Reports

Ultimo Aggiornamento: 17/03/2012 11:13
28/02/2012 23:03
Esattamente come da titolo: perché non postare qui i resoconti di campagne e battaglie nel nostro Feudalesimo giapponese virtuale? Permettetemi di inaugurare con il racconto dei 77 turni di una campagna (ancora in prosecuzione) con i Date.

Informazioni Preliminari:

Fazione: Date
Anno di Inizio: 1545
Anno di Fine: 1564
Tipo di Campagna: Campagna Breve
Difficoltà: Normale
Famiglia: Harumune Date (Daimyo), Naosada Date (genero), Terumune Date (figlio ed erede), Yoshinori Date (fratello del Daimyo)
Capitale: Iwate

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"Dopo il caricamento della schermata di campagna e il relativo filmato introduttivo innanzitutto mi guardo attorno per riuscire ad elaborare almeno qualche obiettivo a breve termine: la posizione di partenza di questo clan, situata nell’estremo nord della mappa, assicura sicuramente alcuni vantaggi che, noto, in situazioni di crisi potrebbero fare la differenza tra la vita e la morte: la capitale Iwate è situata alla fine di uno strangolamento naturale ed è circondata da montagne ad ovest, mentre allo stesso modo la presenza di un fiume ad est la rende attaccabile solo da sud. Purtroppo però vi sono anche degli inevitabili difetti: la linea di espansione del clan è scontatissima, una semplice linea retta verso sud, la via marittima non è delle più invitanti, mancano le materie prime eccezion fatta per la pietra e, dulcis in fundo, un esercito ribelle girovaga allegramente per la mia unica provincia causando danni.
E’ proprio di quest’ultimo problema che decido di sbarazzarmi immediatamente: senza indugi e prima che possano accampare velleità d’assedio alla mia capitale, approfittando dei due turni di bella stagione raduno le forze disponibili sotto il comando di Yoshinori Date (il fratello del Daimyo) e lancio un attacco preventivo sul guado del fiume; la battaglia è fortunatamente dopo un inizio incerto piuttosto unilaterale e riesco ad uccidere il generale Date ribelle. Tuttavia i superstiti non ne vogliono sapere di tornare ai campi e sono costretto ad inseguirli per i due guadi del fiume per finire il lavoro… Ci vogliono altri due turni per debellarli definitivamente. Contemporaneamente però alle operazioni militari devo occuparmi dell’amministrazione del territorio e comincio subito al primo turno, investendo nel miglioramento della città e ordinando ai miei studiosi di darsi da fare con le ricerche per migliorare la coltivazione, in vista dell’aumento di popolazione delle città che dovrebbe arrivare a breve, abbinando il tutto al miglioramento delle vie di comunicazione. Sul piano diplomatico invece le cose non si muovono più di tanto: quelli del clan di Ugo ad ovest rimangono ostili ma riesco comunque a stipulare un buon accordo commerciale con Fukushima a sud, garantendomi il ferro in vista dei samurai con katana.

Al quarto turno cominciano i cambiamenti a livello nazionale, visto che molte fazioni anche maggiori vanno incontro ad una fine prematura a causa dei troppi vicini bellicosi; tra il quinto e il nono turno scompaiono infatti Shimazu e Oda, raggiunti poco dopo dagli Uesugi inghiottiti dai Takeda, che si spartiscono i loro territori alleandosi con gli Hojo. Non si hanno notizie dei Chosokabe, presumibilmente arroccati sulla loro isoletta, mentre gli Hattori e i Tokugawa reggono bene, i primi grazie alla politica di accerchiamento dello Shogunato e i secondi grazie al commercio marittimo.
All’inizio del nono turno sono finalmente pronte le tecnologie per consentirmi di sviluppare decentemente le fattorie, perciò mi prendo una pausa dal Chi e mi metto per sei mesi sul Bushido, in modo da ottenere la predisposizione mentale della popolazione ad accogliere le prime truppe di samurai con katana; nel frattempo costruisco anche un mercato e miglioro il fabbro grazie al ferro che arriva da Miyagi. Nasce una bambina in famiglia e questo avvenimento mi ricorda di dare un’occhiata alla situazione genealogica: il mio capofazione ha un’altra figlia di diciotto anni oltre a quella appena nata. L’erede maschio (Terumune Date) c’è, ma è piccolo. Comprendendo che il Daimyo e sua moglie non hanno intenzione di fare altri pupi almeno a breve termine, faccio sposare il mio secondo in comando con la figlia maggiore, nominandolo anche commissario per la guerra in modo da evitare tradimenti al clan da parte sua. Questi, a dimostrazione di lealtà, prende il nome di Naosada Date.
Allo stesso tempo risolvo alcuni dilemmi morali promuovendo due capitani distintisi nel combattere qualche ribellione di contadini scontenti della temporanea fame (che però purtroppo non sopravvivono alla loro prima battaglia), recluto un metsuke e abbasso un po’ la tassazione visto il piccolo tsunami abbattutosi sulla costa nord del mio dominio.

Quattro turni dopo decido che è finalmente arrivato il momento di muoversi e con un esercito composto da tre truppe di samurai con katana supportati da un nutrito di seguito di ashigaru (contadinacci armati e sommariamente addestrati) assedio Ugo, che capitola subito senza che i miei samurai muovano un dito. L’occupazione pacifica non calma però i bollenti spiriti del popolino, costringendomi ad esentarli dalle tasse (tornate a livello normale a emergenza tsunami rientrata) per due turni prima che si rassegnino. Approfittando poi dell’esaltazione marziale dei soldati vittoriosi prendo altre due province in successione (Uzen e Miyagi) costituendo un solido blocco di dominio. Aspetto un po’ di turni e appena arrivano i koku miglioro anche questa mie nuove città, dando loro una nuova fortezza, dojo di addestramento di soldati leggermente più specializzati degli ashigaru e strutture ricreative. Gli investimenti si rivelano fruttuosi e nei successivi diciotto turni il mio dominio si rafforza e le tecnologie agricole e militari raggiungono un alto standard. Durante questo periodo di pace recluto un ninja e mando il metsuke precedentemente reclutato in avanscoperta, scoprendo come Fukushima si sia piazzata con le sue uniche due province a mo’ di stato cuscinetto tra me e gli Hojo. La costruzione di un porto commerciale sulla mia provincia di origine mi permette di stipulare qualche altro accordo commerciale (Tokugawa e Hatakeyama) ma il popolo reclama successi militari e al trentacinquesimo turno sono costretto al colpo di mano: mando Yoshinori (il fratello) e Naosada (il genero) con un nutrito seguito di uomini a Fukushima, facendolo precedere però da un ninja che con qualche suo artifizio apre le porte della città, semplificando non poco l’assedio.

Il clan comincia ad avere un po’ più di visibilità, che aumenta ancora quando prendo anche la seconda provincia togliendo le facoltà politiche a Fukushima. Il gesto non viene particolarmente ben visto dalle altre fazioni ma l’onore del Daimyo e il benestare dello Shogunato Ashikaga tiene quieti gli animi, anche se gli Hatakeyama rompono l’accordo commerciale.
La tensione però si manifesta anche internamente: la lealtà di Yoshinori è molto dubbia e sospetti di tradimento cominciano ad insinuarsi nel clan, che lo accusa apertamente. Non accolgo però la richiesta di fargli fare seppuku, ripiegando sull’assegnazione di incarichi per tenerlo buono: l’onore del mio capofazione fa il resto.
Non potendomi permettere altri scossoni economici e militari e convinto che le due fazioni con cui i miei Date confinano ora siano troppo ostiche da affrontare, cerco di stipulare qualche accordo diplomatico. Ma neppure qui, nonostante la non belligeranza, la premiata ditta Hojo e Takeda concede molto: mentre con i Takeda riesco seppur a caro prezzo a strappare un accordo commerciale combinando un matrimonio con il loro erede e la figlia minore del mio Daimyo, gli Hojo sono invece totalmente irremovibili e rinuncio, concentrandomi sul miglioramento tecnologico delle province acquisite e tirando su una cittadella alla capitale.

Due turni dopo l’attitudine Takeda nei miei confronti è divenuta molto amichevole (complice anche il matrimonio), anche se continuano a rifiutare l’alleanza. Ripresasi dalla guerra, l’industria di Fukushima riprende a funzionare e l’esportazione di legno mi garantisce qualche koku in più, con cui miglioro le conoscenze del Bushido e recluto alcuni samurai con nodachi, che risparmio accampati nella strettoia ad ovest di Fukushima in caso di grosse battaglie campali. Dovrei cominciare a pensare a come sopperire alla mancanza cronica di una cavalleria decente, fardello che mi porto dietro dall’inizio della campagna, ma al cinquantesimo turno l’accordo commerciale con i Takeda viene reciso e la figlia del mio Daimyo ripudiata e mandata a casa. Qualcosa si sta muovendo dietro le quinte e per precauzione raduno truppe a Fukushima prendendole dall’entroterra… Le mie paure si rivelano fondate e l’estate successiva Takeda e Hojo mi dichiarano congiuntamente guerra. Un grande esercito Hojo comandato dal loro stesso Daimyo si avvicina pericolosamente al confine di Fukushima, dove subito mi sbrigo a concentrare un buon quantitativo di samurai (sei truppe con spada e due di arcieri, tutte da centoventi uomini ciascuna) e a reclutare contadini con arco. A comandare la guarnigione vi è l’ormai esperto Yoshinori, affiancato dell’erede di fazione, ormai sedicenne e quindi pronto a farsi le ossa. Inoltre stipulo una veloce alleanza con i Tokugawa (gli unici che ancora mi danno ascolto visto il gioco di alleanze fatto dagli Hojo con gli Hattori e gli Hatakeyama), mando il mio fidato metsuke a nord per tenere sotto controllo eventuali attacchi dei Takeda e scateno il ninja sull’esercito nemico in marcia. Il mio agente riesce ad uccidere il figlio del Daimyo nemico nella bella stagione ma l’inverno successivo gli Hojo sono a due passi da Fukushima. Con un gesto disperato ordino al mio ninja di sabotare l’esercito nemico e sorprendentemente egli vi riesce, dandomi il tempo di completare l’addestramento degli ashigaru e facendo subire loro il logoramento per il freddo invernale. Quando poi gli Hojo attaccano nella primavera successiva vengono respinti piuttosto agevolmente.

La situazione si ribalta improvvisamente tre turni dopo: il clan emergente dei Jinbo si intromette tra i litiganti attaccando i Takeda, che troppo occupati da questa nuova minaccia non riescono a muovere una qualche offensiva contro i miei Date. E’ il momento della ribalta: mi alleo immediatamente con loro e raduno un discreto quantitativo di forze sotto il comando (invero senza molta esperienza ma con un certo carisma sia naturale che genealogico) dell’erede Terumune e di Naosada e penetro nel loro territorio: mi bastano due turni (sfiorando il logoramento da gelo) per assediare e prendere Shimotsuke ormai sguarnita. Più a nord i Takeda, forse sopravvalutatisi ad inizio conflitto, perse moltissime terre per colpa dei Jinbo cercano di riparare: dopo una resa senza condizioni radunano le loro ultime forze e passando da ovest per un vecchio tratturo tra le montagne arrivano a Fukushima. Alla fine riesco a prevalere e con un semplice capitano inseguo poi gli invasori sconfitti fino a rispedirli da dove sono venuti, tuttavia temendo altri casini faccio rientrare Terumune a Fukushima. Le mie paure però stavolta si dimostrano infondate, poiché i Jinbo completano la loro opera togliendo ai Takeda l’ultimo territorio confinante con i miei domini.

I Takeda sono sconfitti, rimane una sola cosa da fare. Con una mossa un po’ azzardata ma che potrebbe rivelarsi decisiva alzo le tasse di una tacca e mando Naosada con tutte le truppe di Shimotsuke ad assediare la città costiera di Hitachi, che cade con fin troppa facilità. Temendo disordini rispedisco il generale a Shimotsuke ma gli Hojo riescono a ricostituire un esercito e a riprendersi, dopo una resistenza a oltranza di una battaglia di oltre quaranta minuti, Hitachi. Lo stesso esercito riparte a primavera dell’anno successivo aggirando la catena montuosa a nord di Hitachi chiaramente diretto verso Fukushima. L’emergenza impellente mi costringe ad una decisione drastica: scomodo Harumune Date, il Daimyo stesso, per far fronte alla minaccia. Lasciato entrare l’esercito Hojo dentro la mia provincia aspetto che arrivi in vista di Fukushima e cerco di attaccarlo, cosa che solo per poco non mi riesce. La soluzione è però a portata di mano: faccio uscire la guarnigione di Fukushima e lo intrappolo tra le montagne e l’esercito del Daimyo. I sopravvissuti a questa manovra a tenaglia rimangono sbandati nella provincia e vengono debellati con pochi altri colpi di spada. Allo stesso modo, faccio ripartire Naosada da Shimotsuke e mi riprendo definitivamente Hitachi, nonostante l’arresto del mio ninja da parte del metsuke avversario e un soffertissimo assedio. Le occasioni di sviluppo concesse da queste ultime conquiste non mancano (su tutte la possibilità di reclutare monaci) ma un nuovo potenziale ostacolo si para davanti a me: il porto nanban, con i suoi moschetti e il suo cristianesimo."
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