In verità ti consiglieri di prenderli tutti. Le edizioni sono ottime e le opere di prima grandezza.
Per non fermarti agli storici ti proporrei Le Metamorfosi di Ovidio e quelle di Apuleio ed il Satyricon di Petronio.
Le Metamorfosi di Ovidio sono uno spettacolare racconto continuo di miti di trasformazione, dalla creazione del mondo all'età di Cesare, una cosa straordinaria (base di quasi tutti i miti classici a noi noti e fonte d'ispirazione dal Medioevo al Rinascimento ed oltre, basti pensare che l'Apollo e Dafne di Canova si ispira al racconto di Ovidio), quelle di Apuleio sono il più bel romanzo latino rimasto completo, inoltre, insieme al Satyricon, presentano elementi erotici non trascurabili, al limite del porno (e questo spiega perché il Satyricon sia giunto in frammenti), insomma Tinto Brass non ha inventato nulla.
Se non è nei tuoi interessi potresti evitare le Lettere a Lucilio di Seneca, i Ricordi di M. Aurelio e La natura delle cose di Lucrezio, opere somme ma di argomento filosofico, stoico le prime epicureo il secondo, quindi potrebbero non incontrare i tuoi gusti (sebbene le massime di M. Aurelio mi abbiano molto colpito, pur non amando molto la filosofia). Stesso discorso per le lettere di Paolo, se non sei religioso o interessato all'argomento, anche solo a livello amatoriale, il testo paolino potrebbe risultare pesante. Idem per Il Libro dei sogni di Artemidoro, opera interessante (elenco ed analisi di una miriade di sogni), ma molto specialistica, se vogliamo anticipa Freud. Tutti gli altri ti proporrei di prenderli ad occhi chiusi.
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)