Total War Games Italia Forum La più grande comunità italiana sui videogiochi Total War. Total War: Warhammer - Total War: Attila - Total War: Rome 2 - Total War: Shogun 2 - Napoleon: Total War - Empire: Total War - Medieval II: Total War - Total War Eras - Rome: Total War

il saluto romano

  • Messaggi
  • OFFLINE
    Archita
    Post: 3.452
    Registrato il: 16/12/2005
    Città: TARANTO
    Età: 45
    Sesso: Maschile
    - Moderatore -
    Praefectus Fabrum
    00 17/08/2013 13:42
    il cinema la letteratura hanno fatto vedere i romani salutare o con il braccio alzato o con il pugno al petto ( più politically correct oggi ) ma da che cosa hanno tratto ? la letteratura classica non ha mai descritto il saluto e ovviamente non si possono dedurre da iscrizioni e bassorilievi.

    pura fantasia? [SM=g7383]
    non abbiate pietà dei nemici! vittoria,vittoria e sempre vittoria!!!!

    http://www.storiainpoltrona.com/
  • OFFLINE
    Legio XIII gemina
    Post: 2.086
    Registrato il: 12/11/2009
    Città: ROMA
    Età: 32
    Sesso: Maschile
    Tribunus Angusticlavius
    00 17/08/2013 20:36
    Sostanzialmente sì. Il braccio destro alzato è tipico delle rappresentazioni di saluto nel mondo romano ma il braccio non era né diritto né serrata la posizione delle dita della mano. E' stato il neoclassicismo ed in particolare David ne Il giuramento degli Orazi a inventare di sana pianta il cosiddetto "saluto romano" ispirandosi all'iconografia classica, facendolo assurgere a gesto simbolico di virtù repubblicana nel contesto della rivoluzione francese e l'era napoleonica.

    Nelle scuole statunitensi il saluto romano era diffuso dalla fine del XIX secolo per accompagnare il giuramento di fedeltà alla bandiera e l'inno nazionale, venendo poi sostituito dalla mano sul petto ( così come è rimasto ) quando gli USA entrarono in conflitto con la Germania nazista.

    Inutile poi citare tutti i raccapriccianti danni causati nelle masse dagli errori storici dei colossal hollywoodiani degli anni '50-'60, nonché la ben più drammatica pericolosità di chi pensa male etichettando immediatamente come fascista chiunque si appropri di un gesto come il saluto romano o di altri simboli preesistenti al fascismo e successivamente da questo adottati, come ad esempio il fascio littorio che, oltre ad essere un simbolo storico civicamente fondante la cultura occidentale e pertanto ricorrentemente presente nei simboli dei governi di mezzo mondo, è stato anche il simbolo di movimenti di sinistra privi di pulsioni autoritarie che si sono battuti per i diritti democratici come ad esempio nel caso nostrano dei Fasci Siciliani dei Lavoratori.
    [Modificato da Legio XIII gemina 17/08/2013 23:50]


    « ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

    Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


    « Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

    Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


    « Pallida no ma più che neve bianca
    che senza venti in un bel colle fiocchi,
    parea posar come persona stanca:
    quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
    sendo lo spirto già da lei diviso,
    era quel che morir chiaman gli sciocchi:
    Morte bella parea nel suo bel viso. »

    Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


    « Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

    Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


    « Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

    Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

  • OFFLINE
    Archita
    Post: 3.452
    Registrato il: 16/12/2005
    Città: TARANTO
    Età: 45
    Sesso: Maschile
    - Moderatore -
    Praefectus Fabrum
    00 18/08/2013 00:53
    interessante commento :)

    il saluto con il braccio alzato e mano aperta tra l'altro è estremamente comune e "spontaneo" ( sicuramente più del pugno chiuso ).

    da notare anche che i nazionalsocialisti salutavano in modo diverso, più inclinato e mano leggermente piegata e Hitler soleva piegare la mano all'indietro e pare un suo unico diritto come Leader.

    I cinesi poi usano tuttora il braccio disteso e piegato ad angolo di lato e con pugno chiuso e anche con mano aperta e nord koreani usano la mano aperta nello stesso braccio piegato dei cinesi...

    inoltre i franchisti e regimi di tipo ispanico usavano come gesto di saluto rituale il braccio inclinato verso alto e mano dritta e aperta con dita verso alto ( Franco salutava con il braccio ritto in alto )

    tornando all'argomento antica roma, visto che in realtà uno stato centralizzato di massa non esisteva, il saluto forse non era codificato in modo uniforme e il popolo salutava i condottieri e capi politici con il gesto del braccio alzato come segno di "acclamazione" rituale in uso nei rituali religiosi e comunque non credo in massa e obbligatorio visto anche la tendenza squisitamente romana all'individualismo e al vernacolo nei confronti delle autorità.
    [Modificato da Archita 18/08/2013 00:57]
    non abbiate pietà dei nemici! vittoria,vittoria e sempre vittoria!!!!

    http://www.storiainpoltrona.com/
  • OFFLINE
    Legio XIII gemina
    Post: 2.086
    Registrato il: 12/11/2009
    Città: ROMA
    Età: 32
    Sesso: Maschile
    Tribunus Angusticlavius
    00 18/08/2013 09:20
    Esatto, considerando i principi repubblicani romani, alla massa penso proprio che non fosse richiesto alcun gesto reverenziale, mentre in ambito militare doveva esistere una forma di saluto.

    Certo è che la gestualità all'epoca era molto importante in tutti gli ambiti della vita e soprattutto noi italiani ne abbiamo mantenuto parte.
    [Modificato da Legio XIII gemina 18/08/2013 09:24]


    « ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

    Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


    « Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

    Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


    « Pallida no ma più che neve bianca
    che senza venti in un bel colle fiocchi,
    parea posar come persona stanca:
    quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
    sendo lo spirto già da lei diviso,
    era quel che morir chiaman gli sciocchi:
    Morte bella parea nel suo bel viso. »

    Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


    « Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

    Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


    « Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

    Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

  • OFFLINE
    Iulianus Apostata
    Post: 2.079
    Registrato il: 24/03/2009
    Sesso: Maschile
    Tribunus Angusticlavius
    00 19/08/2013 12:17
    Re:
    Archita, 18/08/2013 00:53:

    interessante commento :)

    il saluto con il braccio alzato e mano aperta tra l'altro è estremamente comune e "spontaneo" ( sicuramente più del pugno chiuso ).

    da notare anche che i nazionalsocialisti salutavano in modo diverso, più inclinato e mano leggermente piegata e Hitler soleva piegare la mano all'indietro e pare un suo unico diritto come Leader.

    I cinesi poi usano tuttora il braccio disteso e piegato ad angolo di lato e con pugno chiuso e anche con mano aperta e nord koreani usano la mano aperta nello stesso braccio piegato dei cinesi...

    inoltre i franchisti e regimi di tipo ispanico usavano come gesto di saluto rituale il braccio inclinato verso alto e mano dritta e aperta con dita verso alto ( Franco salutava con il braccio ritto in alto )

    tornando all'argomento antica roma, visto che in realtà uno stato centralizzato di massa non esisteva, il saluto forse non era codificato in modo uniforme e il popolo salutava i condottieri e capi politici con il gesto del braccio alzato come segno di "acclamazione" rituale in uso nei rituali religiosi e comunque non credo in massa e obbligatorio visto anche la tendenza squisitamente romana all'individualismo e al vernacolo nei confronti delle autorità.




    Nell'antica Roma, se ricordo, bene, il saluto romano era indice di fides , lealtà e virtù.

    Per l'epoca contemporanea, Mussolini non salutava a braccio teso, ma con l'arto piegato e mango sollevata in alto (forse alla maniera più "pura", maggiormente vicina a quella degli antichi romani; d'antronde era italiano), a differenza di Hitler che teneva il tutto teso (e mi pare non inclinato, ma diritto in avanti; mano compresa).

    -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
    ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
    IULIANUS IL VOLSCO

    Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

    Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

    Su Amazon.it
    https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



    «..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

    (Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

    «Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

    -SOLDATO IGNOTO-

    «Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

    -Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

    «furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

    -Platone, "libro delle leggi"-

    «Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

    Gianni Granzotto, "Annibale"

    «..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

    Gianni Granzotto,"Annibale"

  • OFFLINE
    Archita
    Post: 3.452
    Registrato il: 16/12/2005
    Città: TARANTO
    Età: 45
    Sesso: Maschile
    - Moderatore -
    Praefectus Fabrum
    00 19/08/2013 16:56
    Hitler usava salutare a braccio teso in avanti specie nei suoi primi anni e nei grandi raduni ma il suo saluto più frequente era a braccio piegato con mano leggermente all'indietro sopratutto in risposta al saluto dei suoi gerarchi ed ufficiali.

    il saluto nazionalsocialista era inclinato ( non era del tutto dritto ) e teso ( verso avanti o leggermente di lato ) compreso la posizione della mano ( palmo in giù o parlmo leggermente in su ) a seconda degli individui,rango e provenienza sociale ovviamente...

    tornando all'argomento antica roma, i bassorilievi e statue fanno vedere una sorta di gesto rituale a braccio alzato ( quasi mai dritto come il saluto romano moderno ), non è chiaro se si tratta di rappresentazione di un vero gesto rituale che si faceva in vita dai personaggi pubblici ( nessuna testimonianza scritta descrive quest'aspetto aneddotico ). Il gesto di questi personaggi ( in genere imperatori o senatori di alto rango ) può anche essere tutt'altro del "saluto" e questo gesto dal significato sociale e politico non chiarito ( dal punto di vista pratico per la comunità vivente ) sarebbe poi stato imitato dalla scultura religiosa e totalitaria dell'eta moderna appunto con significato diverso dal saluto politico. Infatti le statue dei santi e pontefici e leaders comunisti ( che si sono ispirati direttamente alla scultura cattolica ) tendono il braccio in un gesto che indica "andate verso il futuro radioso" ( secondo la propstettiva comunista ) o "siete benedetti, non abbiate timore" ( prospettiva cattolica ).

    [Modificato da Archita 19/08/2013 16:58]
    non abbiate pietà dei nemici! vittoria,vittoria e sempre vittoria!!!!

    http://www.storiainpoltrona.com/
  • OFFLINE
    Iulianus Apostata
    Post: 2.079
    Registrato il: 24/03/2009
    Sesso: Maschile
    Tribunus Angusticlavius
    00 19/08/2013 21:02
    Re:
    Archita, 19/08/2013 16:56:

    Hitler usava salutare a braccio teso in avanti specie nei suoi primi anni e nei grandi raduni ma il suo saluto più frequente era a braccio piegato con mano leggermente all'indietro sopratutto in risposta al saluto dei suoi gerarchi ed ufficiali.

    il saluto nazionalsocialista era inclinato ( non era del tutto dritto ) e teso ( verso avanti o leggermente di lato ) compreso la posizione della mano ( palmo in giù o parlmo leggermente in su ) a seconda degli individui,rango e provenienza sociale ovviamente...






    Evidente la differenza col saluto fascista italiano; non mi aspettato questa complessità nel saluto nazista.

    -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
    ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
    IULIANUS IL VOLSCO

    Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

    Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

    Su Amazon.it
    https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



    «..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

    (Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

    «Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

    -SOLDATO IGNOTO-

    «Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

    -Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

    «furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

    -Platone, "libro delle leggi"-

    «Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

    Gianni Granzotto, "Annibale"

    «..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

    Gianni Granzotto,"Annibale"

  • OFFLINE
    Archita
    Post: 3.452
    Registrato il: 16/12/2005
    Città: TARANTO
    Età: 45
    Sesso: Maschile
    - Moderatore -
    Praefectus Fabrum
    00 20/08/2013 12:22
    pare invece ci sia un dibattito sulle origini del saluto convenzionale dei militari in uso praticamente in tutto il mondo e la maggior parte degli storici attestano l'origine al medioevo o al '700 ma c'è chi parla che fosse già in uso nella legione romana ma non esistono raffigurazioni che attestino tale ipotesi...
    non abbiate pietà dei nemici! vittoria,vittoria e sempre vittoria!!!!

    http://www.storiainpoltrona.com/
  • OFFLINE
    ettore669
    Post: 848
    Registrato il: 08/04/2013
    Città: BOLZANO
    Età: 26
    Sesso: Maschile
    Centurio
    00 20/08/2013 22:43
    Quindi un saluto semplice e non teso, naturale.

    Io personalmente saluto sempre così: con la mano aperta e il braccio leggermente alzato, rilassato, non teso.
    __________
    ID Steam e Origin: Gabry669
  • OFFLINE
    Iulianus Apostata
    Post: 2.079
    Registrato il: 24/03/2009
    Sesso: Maschile
    Tribunus Angusticlavius
    00 22/08/2013 22:48
    Re:
    Archita, 20/08/2013 12:22:

    pare invece ci sia un dibattito sulle origini del saluto convenzionale dei militari in uso praticamente in tutto il mondo e la maggior parte degli storici attestano l'origine al medioevo o al '700 ma c'è chi parla che fosse già in uso nella legione romana ma non esistono raffigurazioni che attestino tale ipotesi...




    Nella legione romana, se non erro, era in uso il cosiddetto "saluto legionario", consistente in una stretta di avambraccio destro; poi ripreso anche dai movimenti di destra del dopoguerra.

    Per il saluto romano vero e proprio, forse i legionari, prima di alzare il braccio destro, si ponevano un pugno chiuso, con la mano destra, sul cuore.

    La mano destra, nell'antica Roma, mi pare fosse simbolo di fedeltà e lealtà.

    -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
    ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
    IULIANUS IL VOLSCO

    Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

    Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

    Su Amazon.it
    https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



    «..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

    (Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

    «Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

    -SOLDATO IGNOTO-

    «Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

    -Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

    «furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

    -Platone, "libro delle leggi"-

    «Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

    Gianni Granzotto, "Annibale"

    «..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

    Gianni Granzotto,"Annibale"

  • OFFLINE
    Archita
    Post: 3.452
    Registrato il: 16/12/2005
    Città: TARANTO
    Età: 45
    Sesso: Maschile
    - Moderatore -
    Praefectus Fabrum
    00 22/08/2013 23:09
    si ma le fonti che danno indicazioni del saluto militare sono scarse e non tutte attestano un uso codificato anche se si può ipotizzare visto l'importanza di segni e forme di comunicazione sonora e visiva negli eserciti. Inoltre sappiamo ancora meno da fonti scritte e visive del saluto militare in uso negli eserciti precedenti alla legione romana come l'esercito oplitico. Magari i legionari usavano un sistema di saluti più complesso che noi non conosciamo tenuto conto poi del periodo e del tipo di unità, la legione romana non è stata sempre la stessa in quasi 1000 anni di evoluzione.
    non abbiate pietà dei nemici! vittoria,vittoria e sempre vittoria!!!!

    http://www.storiainpoltrona.com/