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assedio alla giapponese

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    halek117
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    Immunes
    00 03/07/2013 14:27
    Salve gente
    giocando a shogun mi sono accorto della fantastica tecnica giapponese d'assedio,al diavolo gli stupidi occidentali che si affannano con scale e torri d'assedio nella patria di dragonball ogni soldato sia esso ashigaru o samurai è un provetto spiderman.
    bene la domanda è questa ,non so quasi niente di storia giappo quindi chiedo a qualcuno più esperto , tutti i soldati del sol levante venivano morsi da un ragno radioattivo acquisendo capacità supereroiche o c'era quanche motivo legato all'onore(del tipo è disonorevole affrontare il nemico con troppo vantaggio)?

    a terza opzione alla creative assembly è tornato il vecchio spacciatore
    si lui frank è grazie a lui che in mtw2 c'erano gli elefanti carroarmato
    [Modificato da halek117 03/07/2013 15:09]
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    phoenix_92
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    Centurio
    00 03/07/2013 18:34
    non sono un esperto però di sicuro l'utilizzo di macchine d'assedio era poco frequente perchè parliamo di eserciti spesso piccoli(scaramucce tra clan) ma credo che le scale le usassero anche se non vorrei dire una stupidaggine,i castelli erano situati in punti strategici e la loro conquista determinava il dominio di una regione,i castelli potevano essere semplici terrapieni o vere e proprie fortezze,in genere comunque la conquista di un castello non era semplice,oltre al sistema di livelli c'erano anche trappole e altre insidie per l'attaccante,sul discorso dello scalare le pareti credo che per i castelli più semplici fosse fattibile,con dei rampini magari,alla fine comunque penso abbiano cercato la soluzione che meglio si prestava al gameplay,i castelli sono relativamente piccoli,se non puoi usare le scale o le torri d'assedio per scalarle(e le seconde penso proprio che neanche le conoscessero),l'ariete per distruggere le mura l'unica opzione rimane solo poter appiccare il fuoco ai portoni poi difendere diventa troppo facile,blocchi il passaggio e bersagli il nemico coi moschetti e le frecce
    [Modificato da phoenix_92 03/07/2013 18:35]
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    andry18
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    00 03/07/2013 19:12
    essendo la conformazione del terreno del tutto particolare, va da sé il fatto che le fortezze non erano di facile conquista, grandi o piccole che siano.
    gli eserciti erano decisamente assai maggiori di quelli che potremmo pensare, in quanto costituiti da decine di migliaia di unità ciascuno, visto che non venivano fatte scaramucce in stile polis greche, ma vere e proprie guerre di conquista per la supremazia nella regione, e perdere una battaglia significava spesso la morte per lo sconfitto
    le macchine d'assedio a volte venivano utilizzate, ma non erano ben viste, e spesso erano inutili, visto che le tattiche difensive erano assai diverse. e con questo arrivo alla faccenda "uomo ragno". ebbene, niente muri invalicabili in giappone, si preferiva consentire al nemico di penetrare nel castello e poi incastrarlo dentro tra passaggi, trappole e quant'altro. il problema quindi non era entrare, ma uscirne vivo, altrimenti tu morto e difensore che festeggia
    [Modificato da andry18 03/07/2013 19:13]


    "Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

    "Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

    "You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

    "ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

    "Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
    L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
    Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
    Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

    http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
    https://www.youtube.com/watch?v=QcvjoWOwnn4
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    halek117
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    00 03/07/2013 20:21
    grazie delle risposte
    spulciando online mi pare di capire che in un certo senso i giappo prediligessero battaglie risolutive in campo aperto e forse è questo che ha impedito uno sviluppo delle tecniche d'assedio,un po come succedeva inizialmente nelle guerre greche.
    In effetti alla faccia del bushido sparta non aveva mura perchè la sua difesa erano gli scudi dei suoi soldati


    ps
    mica la struttura particolare è collegata ai frequenti terremoti?
    [Modificato da halek117 03/07/2013 20:23]
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    andry18
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    Praefectus Castrorum
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    00 03/07/2013 21:01
    mmh...boh, potrebbe anche essere. non ci avevo mai pensato ^^


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    "Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
    L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
    Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
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    Archita
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    Praefectus Fabrum
    00 05/07/2013 14:55
    le mura dei castelli erano basse e in pendenza per una ragione molto semplice quale il carattere sismico del terreno e inoltre i castelli in pietra per la maggior parte risalgono alla fine del Sengoku Jidai. Le grandi fortezze in pietra erano simboli di potere più che di effettiva capacità militare il più delle volte come il castello di Azuki che considerata inespugnabile non conobbe assedi in tempo di pace ( era appena finita l'epoca delle grandi guerre feudali con il trionfo degli Oda ) e andò in fiamme poco dopo la morte di Nobunaga.
    non abbiate pietà dei nemici! vittoria,vittoria e sempre vittoria!!!!

    http://www.storiainpoltrona.com/
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    Exodus 89
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    00 05/07/2013 23:15
    Penso che le mura erano ben inclinate anche per via del fatto che in realtà sono terrapieni più che mura nel senso stretto del termine. Come dice bene Archita sono più palazzi di potere che vere fortezze a tutto tondo. I tanti cortili, corridoi ecc. all'interno potevano diventare facilmente una trappola per gli assedianti, assecondando la particolare mentalità giapponese.


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    Archita
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    Praefectus Fabrum
    00 06/07/2013 12:45
    non a caso molte pareti perimetrali interni erano munite di feritoie per i teppo ( moschetti giapponesi ) per micidiale fuoco di infilata ma alla fin fine i grandi clan preferivano strategie offensive come i Takeda che consideravano,come Sparta, la miglior difesa l'attacco e solo dopo il disastro di Nagashino Hideyori, erede del grande Shingen, ha iniziato a fortificare stringendosi vanamente in difesa. Inoltre si usava neutralizzare le fortezze realizzando palizzate intorno per isolarle e costrouendo forti di sorveglianza come ha fatto Nobunaga con successo nell'assedio della fortezza degli Hikko.
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    halek117
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    Immunes
    00 06/07/2013 13:26
    trovo molto interessante il fatto che spesso una società guerriera riesca a creare soldati straordinari ma proprio a causa di tali tradizioni si verifichino errori strategici