Erodoto ci dice che dopo la presa di Sardi, Creso divenne consigliere di Ciro e tale rimase anche sotto Cambise.
Sempre Erodoto elencando i tributi delle satrapie di Dario non parla di schiavi, al massimo ci sono i 500 fanciulli inviati da Babilonia come eunuchi.
Anche il racconto biblico, ripreso poi pure da Flavio Giuseppe, ricorda che gli Ebrei furono liberati da Ciro e fu concesso loro di tornare in patria e ricostruire Gerusalemme ed il Tempio (cosa che va in accordo con quanto espresso nel cilindro di Ciro). Se Ciro avesse usato schiavi si sarebbe tenuto gli Ebrei che aveva già trovati "in catene".
Il medico greco Ctesia prestò servizio per anni alla corte di Dario II ed Artaserse II venendo pagato e potendo tornare poi a casa in Grecia quando decise d'averne avuto abbastanza.
Ovviamente tutti erano dovuti a soddisfare i desideri del Re e questo poteva apparire, ad esempio ai Greci, un limite alla libertà per la quale da sempre si scannavano tra loro allegramente. Per i Greci tutti i sudditi del Gran Re erano schiavi, ma tecnicamente non era così.
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)