Dipende tutto dalla sensazione che si vuole suscitare nel lettore, secondo me, come lo si vuole coinvolgere.
Con un linguaggio crudo e realistico come quello di Martin, si vuole creare una sensazione non da "favola", appunto, ma di brutalità, durezza, e via dicendo, per non parlare del fatto che secondo me rende il tutto più realistico (poi caspita, anche io sono un fan del classico fantasy, Il Signore degli Anelli e il Silmarillion li ho letti tante volte, ma anche questo tipo di narrazioni mi piacciono molto)
Poi, come dice Armilio, de gustibus
P.S. Come linguaggio, secondo me, comunque il più crudo, immediato e di impatto rimane la "Trilogia di Magdeburg" di Alan D. Altieri, che ho finito di leggere in questi giorni, lo consiglio vivamente