Il Mediterraneo in fiamme

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Estel_91
00lunedì 14 febbraio 2011 21:02
Signori mi sembra inutile negare che siamo di fronte a uno degli anni che segnerà il futuro del Mare nostrum e dintorni.
Adesso cosa succederà?
Qui nuovi equilibri si verranno a creare?
Sopratutto come si comporteranno i governanti italioti ,o psudo tali,per tenere a galla la barca.
la mia opinione è che in questo momento i governanti italioti sono quanto di più simile all'intelligenza diplomatica di rome total war io abbia mai visto [SM=g8113] [SM=g8113] [SM=g8113] [SM=g8113]
Un ministero degli esteri che si occupa di case e casini in uno statarello caraibico semi-sconosciuto.
Un ministero dell'interno giudicato dal neo governo tunisino come "Ministro dell'estrema destra razzista",testuali parole.
la stampa locale che preferisce dare la caccia a varie foto "nature" dei vari esponenti delle classe politica.
Sono solo io che vedo il baratro molto ma molto vicino? [SM=g8172] [SM=g8172] [SM=g8172] [SM=g8172]
Tito Flavio
00lunedì 14 febbraio 2011 23:49
hai scritto parecchio, ma non si è capito dove vuoi andare a parare?

sai che mi frega di quello che dice il neo governo TUNISINO? pensasse ad arginare l'emigrazione dal suo paese

Estel_91
00martedì 15 febbraio 2011 00:05
Re:
Tito Flavio, 14/02/2011 23.49:

hai scritto parecchio, ma non si è capito dove vuoi andare a parare?

sai che mi frega di quello che dice il neo governo TUNISINO? pensasse ad arginare l'emigrazione dal suo paese





Scusa ma non ti seguo........................
Tito Flavio
00martedì 15 febbraio 2011 00:13
Re: Re:
Estel_91, 15/02/2011 0.05:




Scusa ma non ti seguo........................




non fare lo gnorri....parli di alcuni paesi in area mediterranea che hanno cambiato governo eccetera e poi ci metti dentro la domanda "che faranno i nostri governanti italioti per tenere a galla la barca?" ma che c'azzecca sta domanda? esordisci parlando di situazione estera e poi ti fai una domanda sulla situazione interna

la cosa non ci tocca minimamante a noi, non ci cambia nulla, buon per loro che si sono liberati da regimi autoritari..parlare di nuovi equilibri è oltremodo eccessivo, inoltre sempre per rimarcare la cosa, ci metti che secondo te "i governanti italioti sono quanto di più simile all'intelligenza diplomatica di rome total war io abbia mai visto" ma questo che nesso ha con quello successo nel maghreb?

Estel_91
00martedì 15 febbraio 2011 00:31
Re: Re: Re:
Tito Flavio, 15/02/2011 0.13:




non fare lo gnorri....parli di alcuni paesi in area mediterranea che hanno cambiato governo eccetera e poi ci metti dentro la domanda "che faranno i nostri governanti italioti per tenere a galla la barca?" ma che c'azzecca sta domanda? esordisci parlando di situazione estera e poi ti fai una domanda sulla situazione interna

la cosa non ci tocca minimamante a noi, non ci cambia nulla, buon per loro che si sono liberati da regimi autoritari..parlare di nuovi equilibri è oltremodo eccessivo, inoltre sempre per rimarcare la cosa, ci metti che secondo te "i governanti italioti sono quanto di più simile all'intelligenza diplomatica di rome total war io abbia mai visto" ma questo che nesso ha con quello successo nel maghreb?




No direi che gli equilibri cambiano eccome.
Paesi come l'egitto e la tunisia sono stati sempre vicini alla linea europea e americana.
Adesso non si sa chi possa subentrare e che posizioni possa assumere.
Poi dire che a noi non frega niente del maghreb è da pazzi.
Noi siamo la porta del continente europeo sull'africa quindi siamo i primi ad essere direttamente interessati.
Aggiungi il fatto che questo paese è l'unico che abbia,come i paesi nord africani,la stessa classe dirigente da 30 anni dovrebbe far preoccupare.
arysfalian
00martedì 15 febbraio 2011 00:48
Estel,per fare andare avanti il topic non devi fare altro che iniziare tu.
Prova a fare un tentativo a medio termine su quello che succederà nel "mare nostrum".
La Tunisia è andata,l'Egitto pure,l'Algeria è li li,ieri anche i dissidenti persiani "sono saliti sul treno",e in europa la scintilla è partita dall'albania(anche se qui,da esperto come sono del Paese,devo precisare che la situazione è diversa sotto altri aspetti).E come dici,e io e tanti altri pensano,l'Italia è tra le prossime in lista d'attesa.
Allora Estel,illuminaci.
Tito Flavio
00martedì 15 febbraio 2011 02:35
Re: Re: Re: Re:
Estel_91, 15/02/2011 0.31:



No direi che gli equilibri cambiano eccome.
Paesi come l'egitto e la tunisia sono stati sempre vicini alla linea europea e americana.
Adesso non si sa chi possa subentrare e che posizioni possa assumere.
Poi dire che a noi non frega niente del maghreb è da pazzi.
Noi siamo la porta del continente europeo sull'africa quindi siamo i primi ad essere direttamente interessati.
Aggiungi il fatto che questo paese è l'unico che abbia,come i paesi nord africani,la stessa classe dirigente da 30 anni dovrebbe far preoccupare.




e che dovrebbero fare? invaderci? [SM=x1771228]

hai paura di una svolta di stampo terrorista di questi paesi o sulla falsariga dell'iran?


ho provato ad aggiungere il fatto che questo paese è l'unico che abbia,come i paesi nord africani,la stessa classe dirigente da 30 anni ma come sempre nei tuoi interventi di questo tipo, sta cosa NON CI AZZECCAVA UNA MAZZA DI NIENTE

la rivoluzione egiziana in primis (ma anche la possibile iraniana)è stata una grande rivolta popolare, voluta dal popolo ma soprattutto dai giovani, molto vicini alla cultura occidentale che hanno come modello la turchia..quindi non vedo di cosa dovremmo preoccuparci

Tito Flavio
00martedì 15 febbraio 2011 02:37
Re:
arysfalian, 15/02/2011 0.48:

Estel,per fare andare avanti il topic non devi fare altro che iniziare tu.
Prova a fare un tentativo a medio termine su quello che succederà nel "mare nostrum".
La Tunisia è andata,l'Egitto pure,l'Algeria è li li,ieri anche i dissidenti persiani "sono saliti sul treno",e in europa la scintilla è partita dall'albania(anche se qui,da esperto come sono del Paese,devo precisare che la situazione è diversa sotto altri aspetti).E come dici,e io e tanti altri pensano,l'Italia è tra le prossime in lista d'attesa.
Allora Estel,illuminaci.




ah tu dici quindi che è li che vorrebbe andare a parare?

la grande rivolta borbonica dei camorristi della gente che espone in campania i manifesti avvisando le cosche camorristiche che si dissociano da tutto quello che dirà il figlio fresco pentito di mafia? [SM=g8119] (cerca la notizia arys e leggitela..na roba assurda)..

Xostantinou
00martedì 15 febbraio 2011 09:07
il discorso aperto da Estel non è affatto sciocco, anche se può sembrarlo dall'impostazione che gli ha dato, e vedo ancora più stupido questo liquidarlo con superficialità sulla base pregiudiziale delle discussioni fatte precedentemente da Estel...
Mex.8
00martedì 15 febbraio 2011 10:07
Se si vuole stare a parlare delle rivolte popolari che stanno sconvolgendo i vari paesi arabi,ci doveva essere un titolo molto diverso da quello dato a questa discussione,e bisognava dare un impostazione diversa al messaggio d'apertura. Queste rivolte popolari e rivoluzioni non riguardano solamente il Mediterraneo ma anzi riguardano tutti i paesi arabi dall'Algeria allo Yemen fino ad arrivare all'Iran.
Ognuno di questi paesi hanno una storia molto diversa tra loro e le varie rivolte e rivoluzioni riguardano aspetti interni molto differenti tra paese e paese.
Queste rivolte sono contro regimi dittatoriali in gran parte imposti dai paesi occidentali,l'esempio tunisino credo basti,le varie popolazioni si sono finalmente svegliate dal torpore dove si trovano ed hanno iniziato a svolgere un cammino democratico che li porterà ad avere nei propri paesi una forma di governo che si potrà finalmente definire democratica. L'unica cosa che riguarda l'Italia è la possibilità di svolgere un attività diplomatica di alto livello visto che dal dopoguerra in poi molti stati arabi hanno avuto legami molto stretti con l'Italia,di fronte a queste rivolte si apre all'Italia la possibilità di poter stringere rapporti sia economici che politici con le nuove classi dirigenti che guideranno i loro paesi verso una nuova forma di governo;un nostro non intervento in politica estera dimostrerebbe ancora la nostra poca influenza che abbiamo nel mare dove ci affacciamo,e favorirebbe ancora di più lo sviluppo e l'influenza dei paesi che si trovano dall'altra sponda del Mediterraneo,e questo è già iniziato da molto prima di queste rivolte,un esempio è il favorimento negli scambi commerciali degli scali portuali africani,con il relativo minor afflusso di naviglio commerciale nei porti italiani.
Tito Flavio
00martedì 15 febbraio 2011 11:49
Re:
Xostantinou, 15/02/2011 9.07:

il discorso aperto da Estel non è affatto sciocco, anche se può sembrarlo dall'impostazione che gli ha dato, e vedo ancora più stupido questo liquidarlo con superficialità sulla base pregiudiziale delle discussioni fatte precedentemente da Estel...




vedi da qualche parte che ho scritto che è un argomento sciocco?..ti anticipo io NO

è l'ennesima scusa per fare le sue invettive vuote anzichè parlare dell'oggetto del topic, cioè i disordini in africa e asia

Tito Flavio
00martedì 15 febbraio 2011 11:52
Re:
Mex.8, 15/02/2011 10.07:

Se si vuole stare a parlare delle rivolte popolari che stanno sconvolgendo i vari paesi arabi,ci doveva essere un titolo molto diverso da quello dato a questa discussione,e bisognava dare un impostazione diversa al messaggio d'apertura. Queste rivolte popolari e rivoluzioni non riguardano solamente il Mediterraneo ma anzi riguardano tutti i paesi arabi dall'Algeria allo Yemen fino ad arrivare all'Iran.
Ognuno di questi paesi hanno una storia molto diversa tra loro e le varie rivolte e rivoluzioni riguardano aspetti interni molto differenti tra paese e paese.
Queste rivolte sono contro regimi dittatoriali in gran parte imposti dai paesi occidentali,l'esempio tunisino credo basti,le varie popolazioni si sono finalmente svegliate dal torpore dove si trovano ed hanno iniziato a svolgere un cammino democratico che li porterà ad avere nei propri paesi una forma di governo che si potrà finalmente definire democratica. L'unica cosa che riguarda l'Italia è la possibilità di svolgere un attività diplomatica di alto livello visto che dal dopoguerra in poi molti stati arabi hanno avuto legami molto stretti con l'Italia,di fronte a queste rivolte si apre all'Italia la possibilità di poter stringere rapporti sia economici che politici con le nuove classi dirigenti che guideranno i loro paesi verso una nuova forma di governo;un nostro non intervento in politica estera dimostrerebbe ancora la nostra poca influenza che abbiamo nel mare dove ci affacciamo,e favorirebbe ancora di più lo sviluppo e l'influenza dei paesi che si trovano dall'altra sponda del Mediterraneo,e questo è già iniziato da molto prima di queste rivolte,un esempio è il favorimento negli scambi commerciali degli scali portuali africani,con il relativo minor afflusso di naviglio commerciale nei porti italiani.




QUESTO SIGNIFICA ESPORSI, in maniera chiara senza slogan del cavolo

Estel_91
00martedì 15 febbraio 2011 14:23
Re: Re:
Tito Flavio, 15/02/2011 11.49:




vedi da qualche parte che ho scritto che è un argomento sciocco?..ti anticipo io NO

è l'ennesima scusa per fare le sue invettive vuote anzichè parlare dell'oggetto del topic, cioè i disordini in africa e asia





Amico se per te ogni cosa è riconducibile al borbonismo sei davvero fissato..................................
Dunque cerco di chiarire la mia idea.
Capitolo Tunisia.
La caduta di Ben-alì ha aperto un vuoto di potere incredibile,tuttavia la mancanza di una vera opposizione rischia di far sprofondare il paese nella guerra civile tra vecchi esponenti de Ben alì e le masse popolari con una seguente emergenza umanitaria proprio sotto casa nostra.
Capitolo Egitto
Qui la situazione è molto delicata.
Adesso il potere è nelle mani dell'esercito ma ciò che può succedere da qui a qualche mese è impossibile da decifrare cosa possa succedere.
Certo se per caso dopo elezioni dovesse esserci un governo non filo-americano potrebbero crearsi delle gravi tensioni al confine israeliano.
Capitolo Algeria e Libia
Sono polveriere pronte ad esplodere.
Capitolo Albania
Per ora sembra tutto nuovamente calmo ma anche questa è una polveriera.
Capitolo Iran
Non so voi ma io qui vedo la rivoluzione davvero come unica soluzione.
Tito Flavio
00martedì 15 febbraio 2011 15:51
Re: Re: Re:
Estel_91, 15/02/2011 14.23:




Amico se per te ogni cosa è riconducibile al borbonismo sei davvero fissato..................................
Dunque cerco di chiarire la mia idea.
Capitolo Tunisia.
La caduta di Ben-alì ha aperto un vuoto di potere incredibile,tuttavia la mancanza di una vera opposizione rischia di far sprofondare il paese nella guerra civile tra vecchi esponenti de Ben alì e le masse popolari con una seguente emergenza umanitaria proprio sotto casa nostra.
Capitolo Egitto
Qui la situazione è molto delicata.
Adesso il potere è nelle mani dell'esercito ma ciò che può succedere da qui a qualche mese è impossibile da decifrare cosa possa succedere.
Certo se per caso dopo elezioni dovesse esserci un governo non filo-americano potrebbero crearsi delle gravi tensioni al confine israeliano.
Capitolo Algeria e Libia
Sono polveriere pronte ad esplodere.
Capitolo Albania
Per ora sembra tutto nuovamente calmo ma anche questa è una polveriera.
Capitolo Iran
Non so voi ma io qui vedo la rivoluzione davvero come unica soluzione.



amico caro, sei tu che ti devi levare il vizio di metterci sempre commenti sprezzanti sull'italia in qualsiasi topic o messaggio che scrivi e questo non l'hai capito e vuoi far passare me per fissato? we ma credi che qui siamo scemi?...quindi vuoi parlare delle tensioni in quei paesi?..allora evita di scrivere di barche da sorreggere

parliamo della situazione allora

Tunisia

la popolazione, che è colei che ha fatto la rivoluzione chiede ed otterrà le elezioni democratiche, quindi penso che la situazione si risolverà per il meglio anche se ci vorrà un pò di tempo..

Egitto

il popolo egiziano ha raggiunto un punto di maturazione forse secondo solo a quello turco, la gente ormai crede nei valori delle democrazia e della libertà, moltissima gente (soprattutto i giovani che sono quasi il 70% della popolazione) vive alla occidentale, usa facebook è collegata nel mondo virtuale proprio come gli occidentali, l'esercito è con loro...quando la situazione si stabilizzerà li ci sarà la democrazia

Algeria e libia, non conosco la situazione algerina, ma la Libia è ben lontana dalla polveriera che dici...

sull'albania sarebbe gradito un chiarimento da arysalian, mentre l'iran la stiamo aspettando tutti, si sbrighino a rovesciare quel verme

Mex.8
00martedì 15 febbraio 2011 16:46
Re: Re: Re: Re:
Tito Flavio, 15/02/2011 15.51:


Tunisia:
la popolazione, che è colei che ha fatto la rivoluzione chiede ed otterrà le elezioni democratiche, quindi penso che la situazione si risolverà per il meglio anche se ci vorrà un pò di tempo..




La Tunisia al momento stà attraversando una fase molto turbolenta, c'è un'alto traffico d'immigrazione clandestina che stà investendo il nostro paese,questo è derivato dalla mancanza di ordine che c'è ora all'interno della Tunisia,bisogna aspettare il ripristino degli organi statali per il ripristino dell'ordine pubblico.
Comunque il problema maggiore che dovrà affrontare la Tunisia è l'alto tasso di disoccupazione e i pochi investimenti che riceve dall'estero.
Ormai raggiunto l'obbiettivo che si prefiggeva la popolazione,cioè la cacciata di Ben Alì e l'apertura della vita politica,bisognerà aspettare le prime elezioni democratiche che si svolgeranno nel paese.




Tito Flavio, 15/02/2011 15.51:


Egitto:
il popolo egiziano ha raggiunto un punto di maturazione forse secondo solo a quello turco, la gente ormai crede nei valori delle democrazia e della libertà, moltissima gente (soprattutto i giovani che sono quasi il 70% della popolazione) vive alla occidentale, usa facebook è collegata nel mondo virtuale proprio come gli occidentali, l'esercito è con loro...quando la situazione si stabilizzerà li ci sarà la democrazia




L'Egitto è una situazione un pò più complicata,il potere ora è nelle mani dei militari che fino ad ora avevano appoggiato Mubarak e da lui avevano ricevuto promozioni e onori,e il controllo di importanti industrie statali,bisogna vedere se l'esercito punterà verso la democrazia o farà spuntare un sostituto di Mubarak,visto che proprio dall'esercito salì alla ribalta e poi dopo l'assassinio di Sadat salì al potere.
L'Egitto è uno dei maggiori paesi arabi e questa rivolta a finalmente aperto una via verso la democratizzazione dell' intera area,senza che vi fossero derive verso il fondamentalismo islamico,quindi ormai gli stati occidentali possono finalmente smettere di appoggiare impresentabili regimi militari.
Ormai i paesi islamici stanno modernizzando e secolarizzando la loro società che è ormai pesantemente influenzata dal modello occidentale.
Ritornando alla transizione che c'è in questo momento in Egitto,anche in questo paese bisogna aspettare le prime elezioni democratiche,anche se si stanno già delineando i personaggi che potrebbero guidare il nuovo governo democratico.

Tito Flavio, 15/02/2011 15.51:


Algeria e libia, non conosco la situazione algerina, ma la Libia è ben lontana dalla polveriera che dici...


L'Algeria stà soffrendo una rivolta derivata soprattutto dalla crisi economica che ha avvolto il paese,e poi viene anche da una guerra civile e il percorso di pacificazione interna è ancora all'inizio quindi ci possono essere pesanti ripercussioni all'interno del paese.
Poi và aggiunto che in Algeria per l'esattezza nei territori Sahariani c'è la presenza d'importanti gruppi terroristici che potrebbero avvantaggiarsi da questa crisi.
La Libia non è in una polveriera l'uniche rivolte che vi sono state sono avvenute per la mancanza di alloggi e si sono placate con l'occupazione di vari edifici.La Libia si trova in una botte di ferro vista la difesa che gli viene svolta dal suo principale partner economico e politico,che purtroppo siamo noi,quindi per vedere un cambiamento nel governo libico bisogna aspettare la dipartita di Gheddafi.



Tito Flavio, 15/02/2011 15.51:


sull'Albania sarebbe gradito un chiarimento da arysalian, mentre l'Iran la stiamo aspettando tutti, si sbrighino a rovesciare quel verme


L'Iran ha già avuto una forte protesta popolare ed è già fallita precedentemente,visto che senza l'appoggio estero i giovani e la popolazione iraniana non può niente contro il regime dittatoriale che controlla la nazione.
Quì si spera tutti che avvenga una svolta che porti alla fine questa truce dittatura,una democratizzazione dell'Iran porterebbe anche maggior stabilità della regione,anche se la sua vicinanza all'Afghanistan e all'Iraq in un momento di debolezza statale favorirebbe l'infiltrazione di cellule terroristiche all'interno del paese,causando così instabilità interna.


Ora sono anche scoppiate rivolte negli stati arabi che si affacciano sul Golfo Persico come il Bahrein,dove la popolazione a maggioranza sciita protesta contro la monarchia che rappresenta una minoranza esigua sunnita.
Il Bahrein svolge anche un ruolo importante per gli Stati Uniti visto che al suo interno vi sono basi americane.

Mentre in Yemen si stà svolgendo una rivolta popolare con rifacimenti a quella egiziana,contro il presidente Ali Abdullah Saleh che è al potere da ben 33 anni.
La protesta riguarda anche le donne dove in Yemen vengono profondamente discriminate e sono di fatto considerate cittadini di serie b,i diritti civili delle donne non sono applicati e la maggior parte di loro non è libera di sposare chi vuole e molte sono costrette al matrimonio ancora bambine.Nei tribunali,le loro testimonianze valgono la metà di quelle degli uomini,se vengono uccise,alle loro famiglie spetta una compensazione dimezzata rispetto a quella prevista per gli uomini;inoltre,le donne sono trattate diversamente anche quando si tratta di eredità.
La rivolta popolare è scoppiata anche per la corruzione dilagante presente nel paese e vi sono anche richieste per riforme democratiche.

Ormai si può chiaramente parlare di risveglio democratico dei paesi arabi,ora si può solamente sperare che con la caduta di questi regimi dittatoriali possa finalmente dare stabilità e pace ad un area che è stata sempre instabile.


Estel_91
00martedì 15 febbraio 2011 17:05
Beh però bisogna aggiungere che questo paese se non alla rivoluzione tipo egitto è di certo molto vicino a fare una fine peggiore di quella graca.................
arysfalian
00martedì 15 febbraio 2011 18:37
capitolo albania


L'Albania si trova in un momento economico abbastanza difficile.Il Paese,gravato da alcuni debiti esteri,è impegnato a ripagarli tramite la rivendita delle proprie modeste fonti energetiche,cosa che crea disagi nel Paese(mancanze sistematiche di acqua e luce,recentemente ripristinate a tempo indeterminato ma solo in alcune ristrette zone).
é uno dei Paesi il cui PIL si regge in buona parte col rientro dei capitali esteri dei propri migranti,migranti che costituiscono esattamente la popolazione sul suolo nazionale(3 milioni in patria,3 all'estero).
La cattiva gestione del Paese è dovuta a ladrocini sistematici e poca lungimiranza,nonostante il Parlamento albanese sia composto quasi interamente da laureati,cosa che se lo sapessero a Montecitorio si seppellirebbero dalla vergogna.
La crisi non credo abbia intaccato più di tanto la fragile economia albanese,ma adesso la situazione sta toccando livelli di guardia.Come per gli altri Paesi citati nel topic,il tutto comincia dal problema dell'alimentazione.Ad esempio a Perugia lo zucchero costa sugli 80 centesimi,l'olio da friggere 1 euro,in Albania lo zucchero sta più di 1 euro e l'olio per friggere 2 euro.Lo stipendio medio andando a occhio lo mettiamo poco sotto i 500 euro.
Quindi inflazione.
Ma il vero problema,quello che vi ha fatto vedere le proteste in TV e le sparatorie,è che il Paese è diviso in 2 fazioni secche:Democratici(CD di Berisha)e Socialisti(CS di Rama).
Di norma in Albania funziona così.Io socialista vinco le elezioni e quindi lavoro e me la godo per 5 anni,dopo le vincono i democratici e perdo il lavoro a favore dei loro sostenitori.Si fa quasi sportivamente a turno.E bisogna anche aggiungere che avere conoscenze è una buona usanza.
Berisha poi è un uomo del nord dell'Albania,l'equivalente del nostro sud.Il "montanaro" come è chiamato,ha dalla sua molta gente di quei luoghi che non brillano assolutamente per apertura mentale e civile(vedasi Kanun e Besa).
Quindi quando va al potere lui il turn over è totale.Ad esempio,il capo della polizia albanese,vinte le elezioni Berisha,è stato buttato fuori per far posto ai fedelissimi.Non è che l'hanno messo a fare il vigile,il commissario,il capo stazione alla frontiera,niente,è stato mandato a casa.
Se devo espimermi la situazione politica è simile a quella italiana,Berisha vorrebbe diventare il Berlusconi albanese ma non ha ne TV,ne giornali,mentre Rama e la sinistra rispecchiano il PD,tante promesse mai mantenute.Sarebbero migliori i Socialisti,ma è più corretto dire che sarebbero i meno peggio.
Quindi le proteste in Albania sono dovute ad una guerra civile latente,fredda,che cova sotto la cenere.Ma appena una fa le manifestazioni uno gliene spara una contro il giorno dopo,e la gente s'ammazza a colpi di pistola tra infiltrati e agitatori.Il tutto rischia sempre di scoppiare quindi.
Poi se contate che nel Paese il vero comando è forse negli stanieri,tra questi su tutti l'ambasciatore USA e poi i delegati UE(italiani in testa,ma anche francesi,tedeschi...),appena questi dicono stop tutto si cheta.

Non dissimile quindi dall'Italia,dove ci sono i Berluscones e gli antiBerluscones.

Questa la mia analisi a caldo,niente di approfondito insomma...
Xostantinou
00mercoledì 16 febbraio 2011 08:59
non dimentichiamo che i casini ci sono anche in Siria, Yemen, Bahrain...tutto il mondo arabo è in fermento, dall'Atlantico all'Indo.

L'italia corre due pericoli, il primo, quello del suo ruolo internazionale nel Mediterraneo, è per questo che si vuole schierare in prima linea nell'aiuto e nella mediazione con questi paesi, per risultare poi, a bocce ferme, il paese che si è guadagnato maggiormente le loro simpatie, ma questo necessita investimenti notevoli...bisogna vedere se l'italia quei capitali li ha e se gli altri leader dell'UE sono disposti a vedere l'italia egemone nel mediterraneo; il secondo pericolo è l'invasione di immigrati/rifugiati, che possono dare un nuovo colpo alla già critica e precarissima situazione economica italiana, che ha appena iniziato la strada della ripresa ma ne è ancora ben lontana, e basterebbe davvero un soffio per far crollare quel castello di carte che è l'economia in questo periodo; inoltre c'è la preoccupazione che gli immigrati sul suolo italiano inizino a fare manifestazioni, dimostrazioni e quant'altro emulando i propri conterranei ma sul suolo italico, creando problemi di ordine pubblico anche in italia...e poi c'è sempre la paura dei terroristi...

la domanda sorge sempre spontanea...perché (come se lo chiede persino qualche abitante di quei paesi) non aiutiamo quelle popolazioni a costruirsi un futuro a casa propria invece di accogliere tutti in europa dove già non c'è lavoro per tutti e la crisi dilaga?
zepphead 96
00mercoledì 16 febbraio 2011 10:26
secondo me potrebbe succedere una cosa molto interessante : ISRAELE DECIDE DI OCCUPARE l' EGITTO... pensateci bene , se l'iran vive giorni di tempesta(rivoluzioni, disordini ecc ecc) , e il paese africano resta senza guida ,israele ci mette un attimo a conquistare l'egitto e a sconfiggere un nemico importantissimo , anche se la reazione di theeran non sarà buona [SM=g8360]
Xostantinou
00mercoledì 16 febbraio 2011 11:36
sarebbe folle, le sue relazioni con gli USA non sono più inossidabili come un tempo e quella sarebbe l'aggressione di un paese sovrano, una dichiarazione di guerra aperta che coalizzerebbe il mondo islamico in una risposta attiva ai suoi danni, il che significherebbe di riflesso anche una presa di potere dei gruppi estremisti islamici nei paesi attualmente privi di governo stabile, oltre a legittimare ancor di più le più violente reazioni di Tehran, senza poi contare che paesi come USA, italia, Francia, Inghilterra, Germania, se si schierassero apertamente al fianco di Israele dovrebbero vedersela sia con il terrorismo che con le massicce popolazioni di immigrati musulmani che risiedono in quei paesi...sarebbe forse una guerra drammatica e decisiva, quella che sancirebbe la caduta dell'occidente, combattuto all'interno ed all'esterno, ed il trionfo dell'islam radicale nel mondo.
Pius Augustus
00mercoledì 16 febbraio 2011 11:41
l'italia fa quello che ha sempre fatto: è rimasta immobile, giusto per prendere infine la decisione sbagliata (appoggiare il governo di mubbaracche) proprio prima che cadesse, tanto per fare incazzare i successori.
Che volete, frattini aveva altro a cui pensare, come regalare qualche cassa di spumante a qualche autoproclamato presidente caraibico.
Pius Augustus
00mercoledì 16 febbraio 2011 11:42
Re:
zepphead 96, 16/02/2011 10.26:

secondo me potrebbe succedere una cosa molto interessante : ISRAELE DECIDE DI OCCUPARE l' EGITTO... pensateci bene , se l'iran vive giorni di tempesta(rivoluzioni, disordini ecc ecc) , e il paese africano resta senza guida ,israele ci mette un attimo a conquistare l'egitto e a sconfiggere un nemico importantissimo , anche se la reazione di theeran non sarà buona [SM=g8360]




israele sa che la politica egiziana non cambierà di molto, almeno per ora, e che gli islamici sono lontani dal conquistare il paese.
per il resto israele non ha mai avuto e non ha la forza di occupare l'egitto.
zepphead 96
00mercoledì 16 febbraio 2011 12:30
infatti era solo fantapolitica [SM=g7792]
Mex.8
00mercoledì 16 febbraio 2011 12:35
Re:
Xostantinou, 16/02/2011 8.59:

non dimentichiamo che i casini ci sono anche in Siria, Yemen, Bahrain...tutto il mondo arabo è in fermento, dall'Atlantico all'Indo.

L'italia corre due pericoli, il primo, quello del suo ruolo internazionale nel Mediterraneo, è per questo che si vuole schierare in prima linea nell'aiuto e nella mediazione con questi paesi, per risultare poi, a bocce ferme, il paese che si è guadagnato maggiormente le loro simpatie, ma questo necessita investimenti notevoli...bisogna vedere se l'italia quei capitali li ha e se gli altri leader dell'UE sono disposti a vedere l'italia egemone nel mediterraneo; il secondo pericolo è l'invasione di immigrati/rifugiati, che possono dare un nuovo colpo alla già critica e precarissima situazione economica italiana, che ha appena iniziato la strada della ripresa ma ne è ancora ben lontana, e basterebbe davvero un soffio per far crollare quel castello di carte che è l'economia in questo periodo; inoltre c'è la preoccupazione che gli immigrati sul suolo italiano inizino a fare manifestazioni, dimostrazioni e quant'altro emulando i propri conterranei ma sul suolo italico, creando problemi di ordine pubblico anche in italia...e poi c'è sempre la paura dei terroristi...

la domanda sorge sempre spontanea...perché (come se lo chiede persino qualche abitante di quei paesi) non aiutiamo quelle popolazioni a costruirsi un futuro a casa propria invece di accogliere tutti in europa dove già non c'è lavoro per tutti e la crisi dilaga?




Gli investimenti ci sono e non riguardano soltanto l'Italia,e poi di certo l'Italia non ha affatto la forza in questo momento per svolgere un attività diplomatica d'alto livello,quindi non c'è tanto da preoccuparsi per una fantomatica egemonia sul Mediterraneo.
Ritornando agli investimenti già quando ci fù il cosiddetto "risarcimento" alla Libia,arrivarono nel paese capitali europei soprattutto franco-tedeschi,e poi vorrei ricordare gli investimenti sempre europei in Marocco,in Tunisia e in Egitto.
L'Italia potrebbe essere molto utile alla UE visto che svolgerebbe un ruolo di ponte tra l'Europa e il nord Africa e questo favorirebbe senz'altro l'integrazione economica e politica.
In un futuro non troppo lontano l'Unione Europea dovrà per forza affacciarsi dall'altra sponda dell Mediterraneo,ed infatti vorrei ricordare che ci sono state richieste da parte del Marocco per entrare a far parte dell'UE;un nord Africa ancorato all'Europa incrementerebbe senza alcun dubbio l'economia di molti paesi che si affacciano sul Mediterraneo e l'Europa avrebbe finalmente a disposizione le risorse naturali(petrolio e gas) di cui ne a tanto bisogno.
Quindi bisognerebbe iniziare fin da ora a svolgere un attività diplomatica che porti in futuro ad un integrazione dell'intero Mediterraneo.
Sul terrorismo non c'è da preoccuparsi,in Egitto e Tunisia non ci sono state derive all'interno delle proteste che hanno favorito i movimenti islamici,l'unico paese che può impensierire è l'Algeria visto come ho già detto prima all'interno del paese si trovano gruppi terroristici affiliati ad Al Qaeda.



zepphead 96, 16/02/2011 10.26:

secondo me potrebbe succedere una cosa molto interessante : ISRAELE DECIDE DI OCCUPARE l' EGITTO... pensateci bene , se l'Iran vive giorni di tempesta(rivoluzioni, disordini ecc ecc) , e il paese africano resta senza guida ,Israele ci mette un attimo a conquistare l'Egitto e a sconfiggere un nemico importantissimo , anche se la reazione di teheran non sarà buona [SM=g8360]






Non accadrà l'Egitto a già confermato che rispetterà i trattati firmati con Israele,quindi non accadrà nulla di simile;poi non è che l'Egitto rimarrà senza guida alcuni nuovi protagonisti che potrebbere guidare il paese in questa transizione sono già sotto i riflettori.
L'Iran al momento stà attraversando una crisi economica e anche forti agitazioni popolari,e il massimo che potrà fare ora sarà appoggiare la rivolta sciita in Bahrein,e proprio per questo l'Arabia Saudita guarda con apprensione quello stà accadendo in quel paese.










Xostantinou
00mercoledì 16 febbraio 2011 12:47
Re: Re:
Mex.8, 16/02/2011 12.35:


In un futuro non troppo lontano l'Unione Europea dovrà per forza affacciarsi dall'altra sponda dell Mediterraneo,ed infatti vorrei ricordare che ci sono state richieste da parte del Marocco per entrare a far parte dell'UE;un nord Africa ancorato all'Europa incrementerebbe senza alcun dubbio l'economia di molti paesi che si affacciano sul Mediterraneo e l'Europa avrebbe finalmente a disposizione le risorse naturali(petrolio e gas) di cui ne a tanto bisogno.
Quindi bisognerebbe iniziare fin da ora a svolgere un attività diplomatica che porti in futuro ad un integrazione dell'intero Mediterraneo.




e qui si potrebbe/dovrebbe aprire un'altra discussione, ovvero sull'opportunità di includere nell'Unione EUROPEA dei paesi che con l'Europa, con il concetto stesso, senza poi andare sull'etnolinguistico, sul socioculturale e sullo storico-religioso, di Europa, non c'entrano e non sono mai centrati, una benemerita fava, solo a favore di un discorso meramente economico e politico.
Mex.8
00giovedì 17 febbraio 2011 10:09
Re: Re: Re:
Xostantinou, 16/02/2011 12.47:




e qui si potrebbe/dovrebbe aprire un'altra discussione, ovvero sull'opportunità di includere nell'Unione EUROPEA dei paesi che con l'Europa, con il concetto stesso, senza poi andare sull'etnolinguistico, sul socioculturale e sullo storico-religioso, di Europa, non c'entrano e non sono mai centrati, una benemerita fava, solo a favore di un discorso meramente economico e politico.




Vorrei tanto rispondere ma visto che si andrebbe un pò OT sarà per un'altra volta.

Ritornando a noi,in Bahrein ci sono ancora forti contestazioni che hanno portato anche a duri scontri con le forze goverative.
Mentre in Libia sembra che qualcosa si stia muovendo visto che è stato organizzato per oggi "il giorno della rabbia" ad ispirazione delle rivolte già avvenute in Tunisia e in Egitto.
Estel_91
00giovedì 17 febbraio 2011 14:42
Re: Re: Re: Re:
Mex.8, 17/02/2011 10.09:




Vorrei tanto rispondere ma visto che si andrebbe un pò OT sarà per un'altra volta.

Ritornando a noi,in Bahrein ci sono ancora forti contestazioni che hanno portato anche a duri scontri con le forze goverative.
Mentre in Libia sembra che qualcosa si stia muovendo visto che è stato organizzato per oggi "il giorno della rabbia" ad ispirazione delle rivolte già avvenute in Tunisia e in Egitto.




Ve l'avevo detto che la Libia era una polveriera..............................
Mex.8
00giovedì 17 febbraio 2011 16:46
Re: Re: Re: Re: Re:
Estel_91, 17/02/2011 14.42:




Ve l'avevo detto che la Libia era una polveriera..............................




Ora non esageriamo,la rivolta in Libia non è ai livelli di Egitto e Tunisia;ci sono assembramenti in varie città ma non di grandi dimensioni e poi proprio oggi c'è persino stato un corteo pro Gheddafi,quindi aspettiamo ancora un pò per vedere se ci saranno manifestazioni popolari per chiedere finalmente riforme democratiche che portino alla fine di questa ingombrante e lunga dittatura.

Ritornando al Bahrein,le manifestazioni sono nate soprattutto per far si che ci sia finalmente un equa distribuzione della ricchezza e che venissero finalmente grantiti i diritti civili alla popolazione;và ricordato infatti che il Bahrein grazie all'esportazione petrolifera è cosiderato un paese molto ricco,la popolazione non paga le tasse lo stato garantisce lavoro e un istruzione gratuita.
Il paese come detto precedentemente è anche un importate base della Nato e partecipa insieme agli altri paesi del golfo a garantire la messa in sicurezza degli approvvigionamenti petroliferi dagli attacchi dei pirati nel golfo di Aden e contro rivolgimenti politici,queste manifestazioni all'interno del paese non garantisce più la messa in sicurezza dell'area,quindi la Nato sarà molto probabilmente costretta a ridefinire i propri rapporti con i paesi che si affacciano in quella zona.





Xostantinou
00giovedì 17 febbraio 2011 16:51
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Mex.8, 17/02/2011 16.46:

và ricordato infatti che il Bahrein grazie all'esportazione petrolifera è cosiderato un paese molto ricco,la popolazione non paga le tasse lo stato garantisce lavoro e un istruzione gratuita.




e pensare che è considerato il più povero tra i paesi della regione...
Estel_91
00sabato 19 febbraio 2011 14:43
Intanto in libia scontri in strada e piu di 80 morti.
Anche li si sta arrivando alla rivoluzione..............
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