Re: Re: Re: Re:
Tito Flavio, 15/02/2011 15.51:
Tunisia:
la popolazione, che è colei che ha fatto la rivoluzione chiede ed otterrà le elezioni democratiche, quindi penso che la situazione si risolverà per il meglio anche se ci vorrà un pò di tempo..
La Tunisia al momento stà attraversando una fase molto turbolenta, c'è un'alto traffico d'immigrazione clandestina che stà investendo il nostro paese,questo è derivato dalla mancanza di ordine che c'è ora all'interno della Tunisia,bisogna aspettare il ripristino degli organi statali per il ripristino dell'ordine pubblico.
Comunque il problema maggiore che dovrà affrontare la Tunisia è l'alto tasso di disoccupazione e i pochi investimenti che riceve dall'estero.
Ormai raggiunto l'obbiettivo che si prefiggeva la popolazione,cioè la cacciata di Ben Alì e l'apertura della vita politica,bisognerà aspettare le prime elezioni democratiche che si svolgeranno nel paese.
Tito Flavio, 15/02/2011 15.51:
Egitto:
il popolo egiziano ha raggiunto un punto di maturazione forse secondo solo a quello turco, la gente ormai crede nei valori delle democrazia e della libertà, moltissima gente (soprattutto i giovani che sono quasi il 70% della popolazione) vive alla occidentale, usa facebook è collegata nel mondo virtuale proprio come gli occidentali, l'esercito è con loro...quando la situazione si stabilizzerà li ci sarà la democrazia
L'Egitto è una situazione un pò più complicata,il potere ora è nelle mani dei militari che fino ad ora avevano appoggiato Mubarak e da lui avevano ricevuto promozioni e onori,e il controllo di importanti industrie statali,bisogna vedere se l'esercito punterà verso la democrazia o farà spuntare un sostituto di Mubarak,visto che proprio dall'esercito salì alla ribalta e poi dopo l'assassinio di Sadat salì al potere.
L'Egitto è uno dei maggiori paesi arabi e questa rivolta a finalmente aperto una via verso la democratizzazione dell' intera area,senza che vi fossero derive verso il fondamentalismo islamico,quindi ormai gli stati occidentali possono finalmente smettere di appoggiare impresentabili regimi militari.
Ormai i paesi islamici stanno modernizzando e secolarizzando la loro società che è ormai pesantemente influenzata dal modello occidentale.
Ritornando alla transizione che c'è in questo momento in Egitto,anche in questo paese bisogna aspettare le prime elezioni democratiche,anche se si stanno già delineando i personaggi che potrebbero guidare il nuovo governo democratico.
Tito Flavio, 15/02/2011 15.51:
Algeria e libia, non conosco la situazione algerina, ma la Libia è ben lontana dalla polveriera che dici...
L'Algeria stà soffrendo una rivolta derivata soprattutto dalla crisi economica che ha avvolto il paese,e poi viene anche da una guerra civile e il percorso di pacificazione interna è ancora all'inizio quindi ci possono essere pesanti ripercussioni all'interno del paese.
Poi và aggiunto che in Algeria per l'esattezza nei territori Sahariani c'è la presenza d'importanti gruppi terroristici che potrebbero avvantaggiarsi da questa crisi.
La Libia non è in una polveriera l'uniche rivolte che vi sono state sono avvenute per la mancanza di alloggi e si sono placate con l'occupazione di vari edifici.La Libia si trova in una botte di ferro vista la difesa che gli viene svolta dal suo principale partner economico e politico,che purtroppo siamo noi,quindi per vedere un cambiamento nel governo libico bisogna aspettare la dipartita di Gheddafi.
Tito Flavio, 15/02/2011 15.51:
sull'Albania sarebbe gradito un chiarimento da arysalian, mentre l'Iran la stiamo aspettando tutti, si sbrighino a rovesciare quel verme
L'Iran ha già avuto una forte protesta popolare ed è già fallita precedentemente,visto che senza l'appoggio estero i giovani e la popolazione iraniana non può niente contro il regime dittatoriale che controlla la nazione.
Quì si spera tutti che avvenga una svolta che porti alla fine questa truce dittatura,una democratizzazione dell'Iran porterebbe anche maggior stabilità della regione,anche se la sua vicinanza all'Afghanistan e all'Iraq in un momento di debolezza statale favorirebbe l'infiltrazione di cellule terroristiche all'interno del paese,causando così instabilità interna.
Ora sono anche scoppiate rivolte negli stati arabi che si affacciano sul Golfo Persico come il Bahrein,dove la popolazione a maggioranza sciita protesta contro la monarchia che rappresenta una minoranza esigua sunnita.
Il Bahrein svolge anche un ruolo importante per gli Stati Uniti visto che al suo interno vi sono basi americane.
Mentre in Yemen si stà svolgendo una rivolta popolare con rifacimenti a quella egiziana,contro il presidente Ali Abdullah Saleh che è al potere da ben 33 anni.
La protesta riguarda anche le donne dove in Yemen vengono profondamente discriminate e sono di fatto considerate cittadini di serie b,i diritti civili delle donne non sono applicati e la maggior parte di loro non è libera di sposare chi vuole e molte sono costrette al matrimonio ancora bambine.Nei tribunali,le loro testimonianze valgono la metà di quelle degli uomini,se vengono uccise,alle loro famiglie spetta una compensazione dimezzata rispetto a quella prevista per gli uomini;inoltre,le donne sono trattate diversamente anche quando si tratta di eredità.
La rivolta popolare è scoppiata anche per la corruzione dilagante presente nel paese e vi sono anche richieste per riforme democratiche.
Ormai si può chiaramente parlare di risveglio democratico dei paesi arabi,ora si può solamente sperare che con la caduta di questi regimi dittatoriali possa finalmente dare stabilità e pace ad un area che è stata sempre instabile.