Negli USA c'è molta più libertà d'opinione che da noi, e la cosa più brutta è che non esiste da noi un regime politico, ma mentale. Andare contro il potente è visto scomodo, perchè cambia le cose, mette in discussione gli interessi, e spaventa la maggioranza della gente che è inconsciamente conservatrice. Non so chi lo disse, ma aveva ragione: "i giornalisti italiani sono disorientati dalla libertà, preferiscono che ci sia qualcuno che li comandi a bacchetta, un capo sempre giusto". Ovviamente ci sono giornalisti che vanno contro questo auto-sistema, ma in generale le discussioni e gli argomenti "spinosi" sono sempre messi nell'angolo per paura di urtare qualcuno. Solo in Italia c'è il politico che QUERELA, tanto per fare un esempio.
Seconda cosa, non metto la società americana sul piedistallo della perfezione (anzi, il contrario) ma è inevitabile ammettere che lì c'è molta più libertà che da noi.
Terza cosa, se facessero un film su un mio assassinio (chissà chi mi interpreta, bella domanda) mi chiederei chi sono io. Se la risposta fosse "un normale cittadino" allora me la prenderei, se invece la risposta fosse "un capo di stato" rifletterei su quel film e soprattutto mi ripeterei che ho dei doveri morali verso una società che io stesso governo, e che devo saper governare con tutte le sue sfaccettature.
Sextus
[Modificato da Sextus 23/02/2007 22.58]