Ciao a tutti!
Sto finendo di leggere questo libro e posso dire che è veramente bello!
Frediani è sempre bravissimo nel trattare di battaglie, inoltre ha una gran capacità di creare personaggi altamente umani nei quali il lettore riesce ad immedesimarsi o almeno a chiedersi "cosa avrei fatto io al suo posto?"
Per "umani" non intendo buoni, bensì con la principale caratteristica della speci umana l'ambiguità e cioè il convivere dentro l'uomo allo stesso tempo di un "angelo" e di un "demone" , di un "eroe" edi un "codardo", di uno "stupratore" e di un "Innamorato", di un "soldato" e di un "massacratore" ecc...
Fatta questa doverosa presentazione di un libro che ripeto trovo molto bello.
Volevo chiedervi una cosa.
Nel testo quando si parla dei centurioni Frediani li definisce sempre "aventi la cresta rossa traversa"
Un 'immagine tipica del centurione imperiale.
Ma al tempo della guerra in Gallia di Giulio Cesare i centurioni avevano realmnte questa particolarità identificativa?
Grazie
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