triarii a falange

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blackburt
00mercoledì 6 giugno 2007 19:45
ciao!!!!
si puo far mettere i triarii a falange e modificargli la lancia facendola diventare un po piu lunga????????
Augusto.Carducci
00mercoledì 6 giugno 2007 19:46
c'è chi l'ha fatto (a falange) ma non ricordo chi....quindi si può fare!
Antioco III
00mercoledì 6 giugno 2007 19:53
Re:

ma rispetterebbe la realtà storica?
Sextus
00mercoledì 6 giugno 2007 19:55
No, l'ordine falangitico fu abbandonato dai romani dopo le guerre sannitiche [SM=x506636]

Sextus
Antioco III
00mercoledì 6 giugno 2007 19:59
Re:
visto?
Augusto.Carducci
00mercoledì 6 giugno 2007 20:00
Re: Re:

Scritto da: Antioco III 06/06/2007 19.59
visto?


cosa?
Antioco III
00mercoledì 6 giugno 2007 20:03
Re: Re: Re:
credo di aver sbagliato discussione
blackburt
00giovedì 7 giugno 2007 00:09
qualcuno sa dirmi come si fa???????
WOLFgang 88
00giovedì 7 giugno 2007 13:53
Per mettere la formazione a falange devi andare nel file DATA\export_description_unit. Alla riga formation dell'unità che ti interessa aggiungi PHALANX accanto a square.

Per le lance più lunge se intendi la picca macedone basta aggiungere LONG_PIKE alla riga stat_pri_attr. Per esempio:

stat_pri_attr spear, long_pike, spear_bonus_8

[SM=x506627]
franco.scaglia
00domenica 16 settembre 2007 11:57
Sicuri che i triari a falange siano antistorici? [SM=x506639]

Vi riporto un estratto del libro "il guerriero, l'oplita, il legionario" di Giovanni Brizzi.

Parte 2 del libro
cap 1: Dall'esercito serviano alla legione manipolare.
Verso la fine del capitolo, dopo aver parlato di hastati e princeps
'Tuttora armati di hasta, essi (si riferisce ai triari N.d.T) continuano ad essere legati all'ordine chiuso,di remota ispirazione ellenistica (scrive proprio ellenistia non greca N.d.T); sia pure in funzione prettamente difensiva, cui si ricorre il meno possibile, i triari garantiscono dunque la sopravvivenza dell'impostazione falangitica (scrive proprio falangitica non oplitica N.d.T.) in seno alla legione.'

Cosa ne pensate?

In Rome non sarebbe dunque più storico metterla questa falange ai triari, così sarebbero simili agli opliti e potrebbero usare la spada come arma secondaria (i Triari avevano il gladio ed essendo i più esperti ed anziani dovevano essere in grado di battersi bene nel corpo a corpo con altri fanti)?
Mylae
00domenica 16 settembre 2007 12:29
la mia risposta è un bel "mah".
1- checchè ne dica Brizzi, che personalmente conosco e apprezzo come storico, le sue fonti sono le mie fonti; la descrizione dell'organizzazione dell'esercito romano proviene sempre dagli stessi autori - livio, polibio, etc. le mie speculazioni e le sue hanno la stessa validità.
2- parlare di "sopravvivenza falangitica in seno alla legione" riferendosi ai triari significa una sola cosa: non considerare che i triari sono nati con la "legione". si può parlare di schieramento oplitico precedentemente, nel periodo regio, specialmente con l'intriduzione di servio tullio del censo; l'esercito si schiera su una sola aciex, armata di hasta; da qui rimane il nome di hastati, pure se ironicamente questi ultimi l'hasta non la vedono proprio, essendo armati molto più alla leggera che rispetto agli opliti.
3- i triari, come si vede benissimo da tito livio, sono mantenuti in riserva; non intervengono come una pesante e lenta falange, ma come una sorta di picchieri. insomma, sono persone che, armate di scutum, non possono impugnare una sarissa. a roma lance di 6 metri i triari non le hanno viste mai; l'ordine chiuso si riferisce a qualcosa che non è un blocco unico che si muove compatto, ma a una situazione già manipolare. perciò, in sostanza i triari sono lancieri che intervengono all'ultimo momento, corrono verso il nemico riempendo i vuoti tra le schiere e si raggruppano formando una "specie" di falange; semplicemente si stringono, avvicinando gli scudi, con le lance in resta eliminando tutto ciò che hanno davanti.
4- la falange, che è ellenistica, ha una impostazione in sè anti-manipolare. è per forza di cose uno schieramento il più lungo possibile, pesantemente armato, che risente però delle formazioni del terreno e soprattutto è affidato alla capacità degli ufficiali di mantenere un ordine di marcia perfetto. permettete di farvi notare che muovere e coordinare un manipolo di una sessantina di soldati è relativamente semplice; una falange con una linea di 5000 o 6000 falangiti è invece più difficile a muoversi senza un perfetto ordine, anni di addestramento e abilità dei singoli comandanti e ufficiali di far rallentare o affrettare il passo per antenersi in linea.

--------------------

riguardo il gladio... non facciamoci prendere troppo da hollywood. il nome completo è gladium hispaniensis. e venne adottato DOPO la campagna in spagna.
.:PRETORIUS:.
00domenica 16 settembre 2007 13:10
fichissimo pero ho un problema....
Mi funiona alla pefezione solo una cosa.....nelle partite in rete /on-line cosa avviene ?? i miei triari hanno le falngi e quelle del mio avvrsario no ?? oppure crasha quando faccio le partite on line ?? HELLPP
franco.scaglia
00domenica 16 settembre 2007 14:14

la mia risposta è un bel "mah".
1- checchè ne dica Brizzi, che personalmente conosco e apprezzo come storico, le sue fonti sono le mie fonti; la descrizione dell'organizzazione dell'esercito romano proviene sempre dagli stessi autori - livio, polibio, etc. le mie speculazioni e le sue hanno la stessa validità.
2- parlare di "sopravvivenza falangitica in seno alla legione" riferendosi ai triari significa una sola cosa: non considerare che i triari sono nati con la "legione". si può parlare di schieramento oplitico precedentemente, nel periodo regio, specialmente con l'intriduzione di servio tullio del censo; l'esercito si schiera su una sola aciex, armata di hasta; da qui rimane il nome di hastati, pure se ironicamente questi ultimi l'hasta non la vedono proprio, essendo armati molto più alla leggera che rispetto agli opliti.
3- i triari, come si vede benissimo da tito livio, sono mantenuti in riserva; non intervengono come una pesante e lenta falange, ma come una sorta di picchieri. insomma, sono persone che, armate di scutum, non possono impugnare una sarissa. a roma lance di 6 metri i triari non le hanno viste mai; l'ordine chiuso si riferisce a qualcosa che non è un blocco unico che si muove compatto, ma a una situazione già manipolare. perciò, in sostanza i triari sono lancieri che intervengono all'ultimo momento, corrono verso il nemico riempendo i vuoti tra le schiere e si raggruppano formando una "specie" di falange; semplicemente si stringono, avvicinando gli scudi, con le lance in resta eliminando tutto ciò che hanno davanti.
4- la falange, che è ellenistica, ha una impostazione in sè anti-manipolare. è per forza di cose uno schieramento il più lungo possibile, pesantemente armato, che risente però delle formazioni del terreno e soprattutto è affidato alla capacità degli ufficiali di mantenere un ordine di marcia perfetto. permettete di farvi notare che muovere e coordinare un manipolo di una sessantina di soldati è relativamente semplice; una falange con una linea di 5000 o 6000 falangiti è invece più difficile a muoversi senza un perfetto ordine, anni di addestramento e abilità dei singoli comandanti e ufficiali di far rallentare o affrettare il passo per antenersi in linea.

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riguardo il gladio... non facciamoci prendere troppo da hollywood. il nome completo è gladium hispaniensis. e venne adottato DOPO la campagna in spagna.



Grazie per la risposta.
Ma mi sorge un dubbio. In RTW 1.5 i triari sarebbero dunque storicamente fedeli (lanceri senza falange) però, proprio per questo non hanno la spada (spada o gladio che sia).
Questo (l'ho notato facendo delle prove in battaglie personalizzate)
li rende molto vulnerabili a truppe sulla carta più deboli (es. i guerrieri con spada gallici).
Oltretutto gli opliti greci dovrebbero (teoricamente) essere simili ai triari (anche gli opliti combattevano con una hasta), però in rome hanno la falange (con le picche corte, ma pur sempre falange).
Questo gli permette di usare la spada e di essere più forti nel corpo a corpo dei triari.
Questo è plausibile storicamente?
Non sarebbe dunque meglio mettere la falange (e dunque anche la spada) ai triari? Visto che erano triari (cioè i più anziani), in gioventù erano sicuramente stati almeno princeps e dunque dovevano essere capaci a dattersi di spada. O no?
.:PRETORIUS:.
00domenica 16 settembre 2007 18:38
mi rispondte ?
franco.scaglia
00domenica 16 settembre 2007 18:51

mi rispondte ?



Non saprei cosa risponderti. Non ho mai giocato in multyplayer...
Gaio Giulio Patrizio
00domenica 16 settembre 2007 19:43
Rome liscio è l'antistoricita fatta gioco.
1)le falangi greche non erano cosi ma come quelle che si possono vedere in 300
2)Le falangi greche non avevano la spada,tranne gli spartani perche considerata arma incivile.
3)i triarii sono deboli alle spade perche:
1)non hanno i gladi che invece avevano nella realta.
2)La lancia era usata per la cavalleria(visto che spesso dovevano contrasatare la cavalleria che ggirava lo schieramento) ma anche per mantenere in un ordine chiuso la distanza dal nemico.Schierati con gli scudi vicini,usavano le lance per bloccare i nemici e non farli avvicinare.Questa formazione però non era una faalnge greca ne una ellenistica alessanfrina.Anche perche usare la falange greca con un asta di ferro pesante(tenere le lance sopra la testa ) era assurdo [SM=g27964]
franco.scaglia
00domenica 16 settembre 2007 19:55

Le falangi greche non avevano la spada



E se il nemico si insinuava nella loro falange che facevano?
Gli dicevano 'Ehi bello, esci dalla nostra formazione altrimenti non sappiamo più come combattere.'?
Doveva pur esserci un'arma di emergenza per i casi disperati!


Anche perche usare la falange greca con un asta di ferro pesante(tenere le lance sopra la testa ) era assurdo



Quali sono le differenze tra Hasta oplitica e dei triari?
Credevo che fossero simili...


usavano le lance per bloccare i nemici e non farli avvicinare.Questa formazione però non era una faalnge greca ne una ellenistica alessanfrina.



Che non fosse ellenistica c'ero arrivato.


Schierati con gli scudi vicini,usavano le lance per bloccare i nemici e non farli avvicinare



Mi pare che assomigli molto di più a una falnge oplitica che a una lotta corpo a corpo con la spada.

Visto che in RTW, con una logica perversa, hanno messo una falange ellenistica agli opliti, la si potrebbe mettere anche ai triari (in questo modo almeno si eliminerebbe la loro debolezza nel corpo acorpo.

Gaio Giulio Patrizio
00domenica 16 settembre 2007 21:24
[SM=x506640] Mio dio non uccidermi [SM=x506685] [SM=x506686] [SM=x506686] [SM=x506686] .Cmq che i greci non usassero spade tranne qualche raro caso è provato.Se il nemico entrava nello schieramento la falange finiva a fette.L'asta greca è dilegno.Infatti si spezzava spesso al contatto coi nemici e i soldati usavano "il pezzo rimasto" che aveva una sorta di punta pure all'altro verso.I triarii era di ferro e tenerla sopra la testa era impossibile.Che i triarii sono i rimasugli dell'influenza greca su roma non vè dubbio credo.Solo che a differenzaa dei greci che prediligevano il gruppo,gli opliti romani eranoo piu eroi solitari.E infine se vuoi qualcosa di storico scaricati il nostro mod Res Bellicae quando esce tra 2-3 mesetti credo.Lì le cose sono molto piu storiche. [SM=x506627] e gli opliti non sono piu a falnge macedone.
franco.scaglia
00domenica 16 settembre 2007 22:06

Mio dio non uccidermi



Tranquillo, non voglio ammazzare nessuno, soltanto capirne di più su triari e opliti.


L'asta greca è dilegno.Infatti si spezzava spesso al contatto coi nemici e i soldati usavano "il pezzo rimasto" che aveva una sorta di punta pure all'altro verso.I triarii era di ferro e tenerla sopra la testa era impossibile.



Sapevo del fatto che l'asta oplitica si spezzasse, ma non conoscevo la differenza con quella romana, grazie per avermela spiegata.


che i greci non usassero spade tranne qualche raro caso è provato.



Fatico ancora a concepirlo. E' mai possibile che oltre alla lancia non avessero niete altro. Magari una spada molto corta o un pugnale giusto per avere qualcosa in di emergenza?
Nel libro 'Il guerriero, l'oplita, il legionario', Brizzi dice chiaramente che l'oplita sa battersi anche di spada nel caso la sua vita sia in pericolo.
In quali fonti è scritto che gli opliti non avevano la spada? Dicono esplicitamente 'gli opliti non usavano le spade' o semplicemnte non menzionano armi diverse dalla lancia?


Solo che a differenzaa dei greci che prediligevano il gruppo,gli opliti romani eranoo piu eroi solitari.



Ti riporto un estratto del libro 'Le grandi battglie di Roma antica' di Andrea Frediani.
Capitolo della battaglia di Sentino.
L'autore descrive i tipi di eserciti che partecipano alla battaglia e la tattica manipolare.
Dopo aver parlato di astati e princeps scrive 'in tal caso (asttati e princeps si sono ritirati dietro ai triari N.d.T.) questi ultimi (itriari N.d.T.), con l'avanzamento delle loro centurie posteriores, formavano con le lance una solida falange, che copriva la ritirata del resto dell'esercito'.
Da questa descrizione i triari non mi sembrano eroi solitari.

Forse i triari la "falange" la formavano imbracciando l'asata da sotto la spalla e tenendola con una mano (l'altra era impegnata con lo scutum).


il nostro mod Res Bellicae



Sei un creatore di mod?
Se si, ti faccio una domanda.
Nella mappa strategica, quante città ci saranno nel nord-Italia?
Grazie.




Gaio Giulio Patrizio
00domenica 16 settembre 2007 23:45
Il fatto è che l'oplita generalmente non usava la spada.L'ho letto da qualche parte se me ne ricordo te lo dico.Cmq puo essere che qualche oplita sapesse farlo ma il fatto è che in genere gli opliti non erano addestarti a questo e in genere non erano prorpio addestrati.Laloro formazione era un modo di sopperire alla loro mancanza di addestarmento.
Il fatto che non usassero la spada(almeno i greci)dipende dal fatto che veniva considerata arma disuamana,ma non escludo che qualcuno la usasse.
Mi sono ricordato dove l'ho letto:Ecco qui:


I GUERRIERI DILETTANTI DELLA FALANGE OPLITICA
La tattica militare oplitica

nicola zotti


Uno dei più consolidati luoghi comuni della storia militare è che l'oplita greco fosse più addestrato e disciplinato del suo avversario persiano.

In realtà l'oplita nasce tra la fine del secolo VIII e l'inizio del VII proprio per l'esigenza opposta: l'impossibilità materiale -- o l'indisponibilità -- del piccolo proprietario terriero greco di addestrarsi al servizio militare con continuità.

Un rifiuto profondo, sottolineato da una reiterata e insistita convinzione dell'inutilità e della nocività dell'addestramento. Pericle, ad esempio, rimprovera gli spartani (che lo praticavano con costanza) di dedicarvi troppo tempo.

L'oplita è il miglior soldato che il cittadino greco potesse essere, un eccezionale esempio di economia di sforzi, non un brillante modello di organizzazione militare: per fare un oplita servono soprattutto molto denaro per l'equipaggiamento e forza bruta per sostenerne il peso (dai 15 ai 20 kilogrammi), mentre si possono minimizzare la necessità dell'addestramento, dell'organizzazione e del coraggio personale.

Era assolutamente indispensabile, però, una dote in più, che al cittadino greco non mancava: il legame e la fiducia tra commilitoni.

E' l'unità organica della falange, che tiene assieme vecchi e giovani, più e meno ricchi, una unità di parenti, di sodali, di amici, quando non di amanti, con la sua intrinseca qualità egualitaria, a dare ai liberi greci la motivazione necessaria ad affrontare la terribile esperienza della guerra. Consapevoli che tutto il loro mondo è lì in quel momento e condivide lo stesso destino.

Una solidità che era contemporaneamente la forza e l'intrinseca debolezza della falange, quando gli avversari erano in grado di trasformarla in rigidità.

Mosso dalla necessità di difendersi, il cittadino greco dedica ad essa soprattutto risorse materiali, dotandosi in primo luogo di una panoplia difensiva completa e costosissima, che aveva come elemento principale l'Oplon, un ampio scudo (il termine generico greco per "scudo" è "aspis") rotondo, sempre riccamente decorato e personalizzato.

L'Oplon, da cui il nome oplita, a causa della sua forma circolare, non è uno scudo particolarmente razionale.

Uno scudo di forma allungata, infatti, ovale o rettangolare (come ad esempio quello dei galli e poi dei romani) rispetto ad uno scudo circolare come l'Oplon segue meglio la forma del corpo umano e sfrutta con maggiore efficacia il peso del materiale, al costo, però, soprattutto di un maggiore addestramento, perché deve essere obbligatoriamente usato in verticale.

Nell'immagine potete vedere come uno scudo ovale di area pari alla metà di un oplon, ma con la dimensione maggiore uguale, copre le stesse aree vitali del corpo umano: l'ipotesi è di un uomo alto circa 165 cm. e di un Oplon con 90 cm. di diametro.
Uno scudo circolare è però molto più facile da usare, perché l'area che protegge è praticamente sempre la stessa sia che il braccio sia disteso che piegato e l'Oplon, con il suo metro circa di diametro, da un lato copriva più della metà del corpo umano, e dall'altro delimitava lo spazio che l'oplita doveva occupare sul campo di battaglia: teneva, insomma, automaticamente le distanze a destra e a sinistra, dando un preciso punto di riferimento per l'allineamento delle righe.

Qui a lato potete vedere la rappresentazione schematica di una falange vista dall'alto: il fronte occupato da cinque uomini è 4-4,5 metri e la profondità circa 6 metri e mezzo, per gli otto uomini che costituivano il numero tipico di ranghi.

Tenendo gli Oplon sovrapposti l'uno all'altro, l'oplita poteva anche garantirsi una discreta protezione del proprio fianco destro, mantenendosi al riparo dello scudo impugnato dal commilitone immediatamente su quel fianco.




Come descrive accuratamente Tucidide narrando la battaglia di Mantineia del 418, questa attitudine generava una spontanea traslazione della falange verso destra durante le marce: cercando di coprirsi il più possibile sulla destra ci si avvicinava al compagno su quel lato, serrando a destra ma contemporanemente spingendolo ancora po' più a destra e allargando lo spazio sulla sinistra: ne seguiva una reazione a catena che faceva procedere tutta la formazione in diagonale.

Questo movimento provocava il reciproco sopravanzarsi delle ali destre su quelle sinistre, che rischiavano di trovarsi circondate dall'avversario: non un piano preordinato, ma un avvenimento casuale che poteva essere adeguatamente sfruttato solo perché il comandante in capo si posizionava proprio all'estremità destra dello schieramento.

Grazie alla sua autorità ed esperienza, gli opliti che non trovavano avversari di fronte a loro, manovravano chiudendo verso il nemico -- come avvenne a Maratona -- con la sufficiente coerenza e solidità.

In effetti, l'unica necessità sul campo di battaglia della falange oplitica era la coesione: l'uomo che abbandonava i suoi ranghi per fuggire era dannoso quanto quello che, spinto da individualismo, cercava gloria personale.

Il muro di scudi doveva rimanere compatto, a costo di marciare più lentamente, come ad esempio preferivano fare gli spartani.

Era la compattezza dello sforzo a garantire la sinergia che poteva valere la vittoria e ogni perdita di coesione rischiava di sgretolare la falange sia fisicamente che moralmente: come potete vedere nello schema qui a fianco, nel quale è rappresentata la situazione ideale di una falange al momento dell'impatto.

Bastava anche una lieve sconnessione del terreno, o una pianura troppo ampia che lasciava i fianchi scoperti, per rendere irrimediabilmente vulnerabile la falange.




Un problema di equilibrio che incontrava il suo culmine durante l'attacco. L'esigenza psicologica di andare incontro al nemico per "farla finita e tornarsene a casa" si scontrava con la necessità di mantenere la freddezza e l'ordine.

Il successo di un attacco dipendeva da fattori in potenziale conflitto: con l'impeto giusto si poteva sferrare un colpo di lancia potentissimo, ma troppo impeto poteva far rimanere infilzati nelle lance degli avversari; con la velocità si acquisiva potenza, ma ci si distanziava contemporaneamente dai ranghi di supporto, col rischio di rimbalzare letteralmente contro una più lenta ma anche più compatta massa avversaria.

L'indisciplina delle falangi oplitiche, la loro ansia di concludere nel più breve tempo possibile l'esperienza della battaglia, rendeva difficile il raggiungimento di questo già precario equilibrio e fu all'origine di più di una sconfitta.

La lancia costituiva l'armamento principale dell'oplita. E' un'arma che non richiede addestramento particolare per essere usata, non ha una scherma ricca, né sarebbe possibile per l'oplita esercitarla, incapacitato nei movimenti dalla compattezza della falange.

Un potente colpo sottomano poteva essere vibrato al momento dell'impatto, diretto al ventre dell'avversario, evenualmente lasciato esposto dalla protezione degli scudi in una falange disordinata.

Quando le due falangi arrivavano a contatto di scudo, prevaleva l'azione di spinta tesa a far indietreggiare e alla fine rovesciare gli avversari: qui la coesione della falange era di vitale importanza, vuoi per esercitare la spinta più costante e potente, vuoi per tenere duro in caso di cedimento.

In queste mischie, chi aveva abbastanza mobilità e sostegno dai ranghi posteriori, usava la lancia sopramano, ferendo l'avversario nella parte superiore del corpo con colpi dall'alto verso il basso: azione di spinta e delle lance si sommavano, anche questa volta in un equilibrio precario e fragile.
Nel combattimento tra masse, i colpi venivano menati letteralmente alla cieca e per questo la cecità non veniva considerata un'infermità tale da giustificare il sottrarsi al proprio dovere di cittadini. Erodoto elogia il cieco Eurito che alle Termopili si fece accompagnare in battaglia da un servitore, mentre gli spartani giudicarono codardo Aristodemo, cieco a sua volta, che a motivo della sua infermità si sottrasse alla battaglia.

Spesso la lancia si pezzava al primo terribile urto e allora il combattimento poteva trasformarsi in una spasmodica lotta con il pezzo avanzato (che aveva un'apposita punta all'estremità), con la spada oplitca (specialità spartana, questa) o persino a mani nude.

L'oplita era un dilettante in armi, né pretendeva di essere qualcosa di più, anzi, con la solita eccezione degli spartani, diffidava profondamente delle mentalità e delle attitudini guerriere,

Guerrieri sui generis, incapaci di tattiche sofisticate, il frutto peculiare della comunità di cittadini-agricoltori della Grecia antica: non si capirono con i romani -- che disprezzavano il loro amore per gli esercizi ginnici, ritenuti inutili perché fini a se stessi e non indirizzati all'uso delle armi in guerra -- figuriamoci se potevano capirsi coi persiani.




Per i triarii "eroi solitari" intendevo che non erano rigidi come la falange nella formazione ma piu autonomi.In pratica potevano rompere la formazione.Anche gli opliti romani preserviani usavano una falange greca a maglie piu larghe di quelle standard(proprio per la voglia di essere i migliori sul campo che i greci non avevano.Ecco perche hanno perso poi [SM=g27975] ).I triarii formavano una sorta di falange ma piu simile a un muro di spine che a una greca e visti gli esiti penso ugualmente efficace ma non disdegnavano di lanciarsi da soli all'attacco(vnedo anche premiati a volte).I triarii usavano la lancia come su rw liscio(unica cosa un po storica [SM=g27975] )
E infine si sono un modder e nel nostro mod nella campagna europea nel nord ci sono 5 citta.Nella campagna italica a nord almeno 15.
Gaio Giulio Patrizio
00domenica 16 settembre 2007 23:54
Ops ho sbagliato documento.Cmq qui si menziona la sapda oplitica ma si dice anche che era una specialita spartana(che avvalora la mia tesi dello scarso utilizzo da parte degli altri opliti).Cerco il documento che lo diceva e te lo posto
Gaio Giulio Patrizio
00domenica 16 settembre 2007 23:57

Un'altra particolarità spartana era il combattimento con la spada che gli altri opliti non solo non praticavano, ma che alcuni strateghi consideravano disonorevole: nel Lachete di Platone è riportata un'animata discussione tra due strateghi, Nicia e Lachete, e quest'ultimo non esita a definire vile chi si si esercita all'uso delle armi.

Il combattimento singolo non era contemplato nella pratica falangita comune: la falange era una realtà unitaria e qualsiasi "individualismo" minava l'uguaglianza sostanziale dei suoi membri.



Ecco qua sempre di zotti
franco.scaglia
00lunedì 17 settembre 2007 09:33

I GUERRIERI DILETTANTI DELLA FALANGE OPLITICA
La tattica militare oplitica

nicola zotti



Grazie per la risposta, anche io leggo spesso il sito di N. Zotti.


Un'altra particolarità spartana era il combattimento con la spada che gli altri opliti non solo non praticavano, ma che alcuni strateghi consideravano disonorevole



A questo passo non ci avevo mai fatto caso, lo giuro.
Eppure Brizzi dice che la usavano. Boh?! Non ci capisco più niente!


I triarii usavano la lancia come su rw liscio(unica cosa un po storica



Va bene, ma questo li rende deboli quando affrontano truppe con la spada (ad es. proprio gli opiti!). E' storico questo? [SM=g27982]
In sostanza quello che voglio dire io è questo: in Rome liscio non era meglio mettere la falange a picche corte (e dunque la spada)anche ai triari? Almeno così evitavano di trovarsi in difficoltà davanti agli opliti e agli spadierei gallici!


nel nostro mod nella campagna europea nel nord ci sono 5 citta.Nella campagna italica a nord almeno 15



E' troppo se ti chiedo di anticiparmi i nomi?
Grazie.




Gaio Giulio Patrizio
00lunedì 17 settembre 2007 13:47
Per quanto riguarda i triarii di rtw liscio la penso come te...Ma chissa cosa gli passava per la testa.Per il mod le citta della mappa europea a nord italia sono:jenuensis,bonomia,patavium,Arretium,mediolanum.Queste sono quelle che possono essere classificate come nord.Cmq usiamo la mappadi rtr.Per l'altra campagna siamo in attesa di elendil che escadall'ospedale.Gli auguro una pronta guarigione anche se ancora non so cosa gli sia successo.Spero nulla di grave
franco.scaglia
00lunedì 17 settembre 2007 17:42

usiamo la mappadi rtr



Ahi! Proprio quella...
Mi è sempre sembrato che ci fossero troppe provice e con livelli agricoli base troppo bassi.
Non potreste usare la mappa di Europa_270bc, magari tolgliendo qualche provincia in Britannia e Germania, e mettendone altre nella pianura padana (per ora ci sono solo Padova e Milano mentre una regione fredda e inospitale come la Britannia ne 8!).
I ci sto provando di mio per farmi una bella campagna proviciale per RTW 1.5.
Gaio Giulio Patrizio
00lunedì 17 settembre 2007 17:47
La mappa deve avere piu citta possibili per me [SM=g27964] Cmq i livelli agricoli li abbiamo sistemati tutti
franco.scaglia
00lunedì 17 settembre 2007 17:51

Cmq i livelli agricoli li abbiamo sistemati tutti



Grazie. E' già qualcosa...
Gaio Giulio Patrizio
00lunedì 17 settembre 2007 18:06
Vai sul sito del mod
Abbiamo una sezione dedicata ai fan che si sta riempiendo di notizie interessanti e preview.Abreve anche un filmato
Caesar91
00domenica 23 settembre 2007 20:55
Re:
Gaio Giulio Patrizio, 16/09/2007 19.43:


1)le falangi greche non erano cosi ma come quelle che si possono vedere in 300
[SM=g27964]



Non direi che le falangi di trecento siano reali anche perchè utilizzavano mosse che non centravano niente coi greci; un esempio è la testuggine che fanno ma anche di tutte le mosse in generale; quel film è altamentissimamente antistorico; basta vedere ke mettono elefanti grandi come montagne o rinoceronti combattenti
Gabibbo93
00lunedì 24 settembre 2007 14:44
I triari di RTW liscio sono strani... [SM=g27983]
hanno una lancia lunghissima che durante il corpo a corpo potrebbe perforare un carro armato!La spada la impugnano ogni tanto quando cadono a terra e si rialzano [SM=x506686] , li vedi che si alzano con la lancia e che compare una spada dal nulla appena si sono rialzati(o erano le guardie cittadine [SM=x506638] )!
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