11/03/2014 09:34 |
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| | | OFFLINE | | Post: 12.569 | Registrato il: 17/10/2005 | Sesso: Maschile | - Amministratore - | Praefectus Legionis | Deus ex machina | |
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Vorrei che questo fosse un topic in cui postare immagini che raccontano l'estensione dei nostri imperi, le conquiste fatte, le situazioni geopolitiche e diplomatiche che si vengono a creare nelle nostre campagne. A metà fra un AAR e un'analisi dello svolgimento delle campagne, con un occhio anche alle capacità dell'IA di farsi strada nel gioco. Vorrei che fosse chiaro che questo non è un topic per discutere se Rome 2 sia bello o brutto.
Ora spazio alle vostre immagini e ai vostri racconti. Grazie a tutti.
Roma. 106 aC.
La Repubblica Romana è ormai una potenza indiscussa nell'Occidente d'Europa. Dopo avere unificato la penisola, le legioni capitoline hanno conquistato l'Africa nordoccidentale, quasi tutta la Macedonia, una piccola fetta di Tracia e l'intera Pannonia. Poi due lunghe campagne hanno consentito di affermare il dominio sulla penisola iberica e nelle Gallie. Negli ultimi anni Roma ha esteso i suoi domini nelle barbare terre fra la Germania e la Sarmazia e nella parte meridionale della Britannia.
Da più di 150 anni Roma può contare sull'alleanza militare di Atene, Sparta e Siracusa, quest'ultima diventata recentemente uno stato cliente di Atene. Si sono poi aggiunte le alleanze con il Regno Odrisio, con i Daorsi (inizialmente patti difensivi, poi militari), con gli Elvezi. Oltre a queste, ci sono le alleanze difensive con Ardiei, Cnosso, Rodi, Bitinia e Nabatene. Roma ha anche accolto come clienti le tribù barbare dei Reti e dei Namneti, e ha soggiogato come tali i Nervi, dopo fieri combattimenti nel Nord che si sono conclusi con la creazione da parte loro della Confederazione Gallica.
La Repubblica è ormai sull'orlo della guerra civile. Le famiglie si contendono quasi egualmente l'influenza sul Senato, ma presto qualcuno cercherà di acquisire il potere assoluto. Per questo la famiglia Iulia ha richiamato in Italia dieci legioni da tutte le province, lasciandone soltanto due a nord, una nei territori recentemente strappati ai Dumnoni e agli Iceni in Britannia e l'altra in Silesia per tenere d'occhio il confine con gli ultimi territori dominati dagli Iceni. Roma è sacra, le legioni non possono avvicinarsi alla città. Per questo (in realtà è per colpa di un bug, ma non voglio rovinare il patos!) sono state concentrate a Mediolanum e Brundisium, insieme a due classis al completo, a Genua e Brundisium, e altre forze navali minori pronte a intervenire da Cartagine e Massalia. Tutto è pronto per la resa dei conti.
Quando le tensioni fra le famiglie romane saranno placate, sarà la volta di annullare i patti di non aggressione con i Nasamoni e Cirene per iniziare l'espansione verso le terre d'Egitto e d'Arabia, al momento dominate dai regni di Cirene e Saba. Poi sarà la volta di unirsi alla guerra degli alleati Ateniesi contro la Media Artropatene.
[Modificato da Sirius 21 21/03/2014 17:06] |
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11/03/2014 10:36 |
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| | | OFFLINE | Post: 8.931 | Registrato il: 27/04/2006 | Sesso: Maschile | Tribunus Laticlavius | Fabbro del forum | |
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non ho al momento immagini, ma come avrete visto dai video di campagna la mia massima estenzione è stata coi suebi, dalla Magna Germania e Minor germania, fino alla Sarmatia, poi giù fino alle alpi e per tutti i Balcani fino a sbarcare in Anatolia e avere tutta la Grecia...
poi, un giorno, non mi parte più la campagna per aggiornamento patch. ----------------------------------------
Quisque est Barbarus alio |
11/03/2014 11:31 |
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| | | OFFLINE | Post: 660 | Registrato il: 24/11/2008 | Città: POGGIO MIRTETO | Età: 33 | Sesso: Maschile | Centurio | |
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ho appena ricominciato una campagna con i romani!
V: patch 10 beta
M: Dei 0.8b + vari submod
Situazione:le immagini si riferiscono al 4-5 turno di campagna!nei primi due turni ho reclutato truppe per effettuare un attacco a sorpresa nel territorio dei liguri,loro hanno cercato di fermarmi spostando l'armata a ridosso del ponte che collega le due provincie,ma dopo una cruenta battaglia la vittoria è andata a favore dei Romani!purtroppo gli insubri approfittando della situazione hanno occupato Genua...ma Il senato romano dichiara questo un affronto all'autorità di Roma,concedendo a Volaginius Calidius di reclutare un esercito per spazzar via gli odiatissimi celti!
nel frattempo un ambasceria che pretende di parlare per bocca del suffeta cartaginese propone alla nostra repubblica degli accordi commerciali,per ora sono stati accettati,ma prima o poi,se il senato vuole estendere la gloria di roma su tutto il bacino del mediterraneo,i Cartaginesi andranno affrontati
Testo nascosto - clicca qui [IMG]http://[IMG]http://i62.tinypic.com/2pocirs.jpg[/IMG][/IMG]
[IMG]http://[IMG]http://i57.tinypic.com/t6t82g.jpg[/IMG][/IMG]
[IMG]http://[IMG]http://i60.tinypic.com/20qkirr.jpg[/IMG][/IMG]
[Modificato da Admiral Nelson 11/03/2014 11:38] |
21/03/2014 17:27 |
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| | | OFFLINE | | Post: 12.569 | Registrato il: 17/10/2005 | Sesso: Maschile | - Amministratore - | Praefectus Legionis | Deus ex machina | |
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ROMA INVICTA
63 aC. L'Impero Romano e i suoi alleati dominano il mondo civilizzato. Dai mari del nord alle sabbie dei deserti africani, dalle colonne d'Ercole alla Siria. La legge di Roma regna sui popoli, li protegge e li arricchisce.
Dopo avere sconfitto gli infidi generali ribelli e avere deposto il corrotto Senato repubblicano, la famiglia Iulia ha instaurato l'impero. Le legioni e le classis hanno conquistato con una campagna militare fulminea Africa, Lybia ed Aegyptus, ponendo fine all'esistenza dei regni di Cirenaica e dei Nasamoni, mentre gli alleati Spartani e Ardiei si sono impadroniti di quasi tutta la Nabataea, i cui legittimi proprietari, scacciati dai Cirenei, si sono ormai insediati in Cilicia, Cappadocia e Syria. Poi Roma si è unita alla guerra dei suoi alleati contro l'Armenia, strappando al regno orientale Edessa e l'intera regione armena. Negli stessi anni, due nuove legioni imperiali, insieme ai veterani delle guerre contro i barbari e i Cirenei, hanno espugnato al regno di Colchide alcune regioni, istituendo la provincia Bosporus. Ma Roma sa mostrarsi clemente e generosa anche con i nemici e ha trovato infine un accordo di pace con i regni di Colchide e Armenia, istituendo anche con loro rapporti commerciali. Il commercio, la cultura, l'allevamento e l'agricoltura prosperano in tutto l'impero, che arricchisce le sue casse di oltre 80.000 talenti l'anno. Quasi tutto il mondo conosciuto spedisce beni, preziosi, risorse e manufatti di ogni genere alla città eterna. La vittoria economica è totale! [Modificato da Sirius 21 21/03/2014 17:30] |
24/03/2014 13:05 |
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| | | OFFLINE | Post: 750 | Registrato il: 03/07/2012 | Età: 31 | Sesso: Maschile | Centurio | |
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Meraviglia Sirius!
Ecco la mia, un po' romanzata!
Dopo anni di alleanze pacifiche e proficue con Cartagine, Epiro e Sparta.
Nelle alleanze militari e difensive entrarono pure i popoli dell'Africa, seguendo come esempio la loro madre Cartagine.
In seguito vennero mandati diplomatici e spie in terre straniere, oltre le Alpi.. dove Roma conobbe popoli fieri e forti, chiamandoli Barbari.
Icene, prima di tutte le altre, chiese amicizia ed alleanza, oltre che ad un proficuo trattato commerciale, in seguito tutte le altre tribù.
Ciò permise a Roma di consolidare la sua posizione nel Mediterraneo, costruendo città sempre più fiorenti, senza doversi preoccupare della minaccia ai confini settentrionali.
Ma il prezzo per la grandezza è alto, ed il Mediterraneo apparteneva ad un sola padrona, Roma.
Cartagine venne prima privata di tutte i suoi accordi e trattati e poi spazzata via.
Città dopo città caddero sotto i colpi delle legioni di Roma.
Tra tutte, la Legione V Liberatrix.. liberò il Mediterraneo dalla feccia Cartaginese.
Al principio cari amici ed alleati di Roma, ma pur sempre stato cliente di Cartagine, i Masaesyli entrarono loro malgrado in guerra accanto alla loro padrona, ma chiesero subito la pace.. alla magnanima e benevola Roma.
Essi vennero lasciati in pace, nessuna guerra giunse da loro, e mai giungerà per molto tempo ancora.
I Seleucidi ed i Tolemaici chiesero alleanza ed amicizia, le ottennero.. Erano ancora troppo lontani e troppo forti per poter rappresentare un'opportunità bellica per Roma.
Roma è saggia.
Coscienziosa.
Roma prese la città di Qart Hadasht nella penisola Iberica.
Con l'intento di schiacciare ciò che restava di Cartagine da quella base militare. Ma le tribù Iberiche si rivoltarono contro la stessa Cartagine e scesero a patti con Roma.
Alleati dunque.
Cartagine venne messa in ginocchio, la tribù gallica Arverni prese Ibossum, mentre le uniche due città cartaginesi rimaste.. furono Gadira e Tingis, essi chiesero la pace.. e si misero nelle mani di Roma come Stato Cliente.
Così ebbe fine l'ultima guerra punica.
Ma il nord si faceva sempre più tumultuoso e pericoloso.
Molte tribù vennero spazzate via, chi dagli Arveni.. chi dai Suebi, successivamente annientati dai Boii che presero tutte le loro terre.
Roma era ormai ricca e fiorente, ed era giunto il tempo di conquistare ancora.
Dunque tre legioni vennero mandate al nord, nella fresca città di Koria, Legio III Julia, Legio VIII Fulminata e la famosa Legio V Liberatrix. Un blitz che a breve avrebbe dato a Roma le città di Octuduron, Uburzis e Noreia.
Avamposti per la conquista del Nord.
Roma è ancora giovane.
Ma le sue Legioni fanno tremare la terra ed i popoli, al loro passaggio.
Mappa [IMG]http://i60.tinypic.com/30aar6x.jpg[/IMG]
[Modificato da SoulOfSocrates 24/03/2014 13:13] |
26/03/2014 16:13 |
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| | | OFFLINE | | Post: 55 | Registrato il: 11/07/2009 | Città: PESCARA | Età: 31 | Sesso: Maschile | Miles | |
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Sirius, in giro per il forum ho letto che una volta che ti sei fatto il tuo piccolo-medio impero, non ci sono altre forze che ti possano minacciare, ovvero l'IA non riesce a creare vasti imperi contro cui dovremmo competere nelle fasi finali del gioco.
Arrivati alla patch 11, la situazione è ancora questa? |
26/03/2014 17:26 |
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| | | OFFLINE | Post: 750 | Registrato il: 03/07/2012 | Età: 31 | Sesso: Maschile | Centurio | |
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Toutem, 26/03/2014 16:13:
Sirius, in giro per il forum ho letto che una volta che ti sei fatto il tuo piccolo-medio impero, non ci sono altre forze che ti possano minacciare, ovvero l'IA non riesce a creare vasti imperi contro cui dovremmo competere nelle fasi finali del gioco.
Arrivati alla patch 11, la situazione è ancora questa?
Io ti posso dire che con le giuste Mod la situazione è drasticamente diversa dalla versione Vanilla.
Io ho la mod Divide et Impera e ti assicuro.. arrivato ad avere un impero piccolo-medio.. ho avuto a che fare con imperi dannatamente più grossi e pericolosi.
Basta guardare la mappa che ho messo, e buttare un occhio sull'impero Seleucida. |
26/03/2014 19:39 |
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| | | OFFLINE | | Post: 87 | Registrato il: 12/09/2013 | Città: SANTO STEFANO DI MAGRA | Età: 43 | Sesso: Maschile | Miles | |
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mappa [IMG]http://i57.tinypic.com/jb7itv.jpg[/IMG]
Ed eccolo il mio Impero,a livello molto difficile
mi sono giocato la provincia Cisalpina durante la guerra Civile, quando i ribelli del Senato mi hanno conquistato Genova e Milano, non ho fatto in tempo a riprenderle prima che lo facessero gli Arverni, con cui non sono entrato in guerra troppo forti per me ed alleati difensivi con gli Iceni!!!
Così ho deciso di spingermi più a est Dacia Silesia ed Hercynia appartenenti ai Suebi e Daorsi, e poi ancora dopo più a est Ponto Bosforo e Bithynia.
ed ora sono quasi in stallo, in Africa e parte dell'Arabia ci sono Garamanti (miei alleati difensivi) ed i Blemmi, tra loro alleati;
Nel lontano oriente Bactria e la sua satrapia gli Aorsi belli grossi!!
A Nord nelle fredde foreste ci sono Arverni ed Iceni rispettivamente alleati difensivi....
Insomma ora sicuramente viene il bello....fortunatamente ho Imperium che mi permette di reclutare 14 eserciti, quindi è fattibile, escludendo i Garamanti miei alleati ed i Blemmi loro alleati, i fronti possibili sono solo gli altri due.....
VOI SU CHI ANDRESTE????? [Modificato da LucaRollin 26/03/2014 20:05] Schermo Philips BDM4350UC 43' UHD
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26/03/2014 19:58 |
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| | | OFFLINE | Post: 595 | Registrato il: 20/02/2009 | Città: PALERMO | Età: 36 | Sesso: Maschile | Centurio | |
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26/03/2014 20:04 |
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| | | OFFLINE | | Post: 87 | Registrato il: 12/09/2013 | Città: SANTO STEFANO DI MAGRA | Età: 43 | Sesso: Maschile | Miles | |
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SirGodwin, 26/03/2014 19:58:
Giochi con qualche mod?
no no vanilla!
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26/03/2014 20:11 |
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| | | OFFLINE | Post: 660 | Registrato il: 24/11/2008 | Città: POGGIO MIRTETO | Età: 33 | Sesso: Maschile | Centurio | |
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dichiara guerra agli arverni,hai un fronte piu compatto da quella parte!sposta l'esercito dalla caspia alla pannonia e poi dichiara guerra |
26/03/2014 20:29 |
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| | | OFFLINE | | Post: 87 | Registrato il: 12/09/2013 | Città: SANTO STEFANO DI MAGRA | Età: 43 | Sesso: Maschile | Miles | |
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Admiral Nelson, 26/03/2014 20:11:
dichiara guerra agli arverni,hai un fronte piu compatto da quella parte!sposta l'esercito dalla caspia alla pannonia e poi dichiara guerra
ma gli Iceni sono loro alleati difensivi, il fronte non sarà così piccolo
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26/03/2014 21:34 |
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| | | OFFLINE | Post: 595 | Registrato il: 20/02/2009 | Città: PALERMO | Età: 36 | Sesso: Maschile | Centurio | |
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Io direi di attaccare gli aorsi. Uno perchė la a nord saresti diciamo solo nel caso attaccassi le tribù "nordiche"( Praticamente te ne dovresti occupare da solo con le tue legioni) Gli alleati sono in Africa e sarebbe più semplice che proprio loro t coprissero in un probabile intervento della bactria. Così facendo li chiudereste da nord e sud. Ovvio a non abbassare la guardia con gli averni e iceni. Infatti data la quantità di legioni che possiedi lasciane un4 o5:una in Spagna,due in Italia(dove penso ci sia la tua capitale),e due all'incirca in hercynia e silesia.
Ps ricordati prima di muoverti con l'attacco cerca con l alleato difensivo di riuscire ad avere alleanza militare..
Comunque per essere Vanilla sembra eccezionale [Modificato da SirGodwin 26/03/2014 21:40] |
26/03/2014 21:34 |
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| | | OFFLINE | Post: 660 | Registrato il: 24/11/2008 | Città: POGGIO MIRTETO | Età: 33 | Sesso: Maschile | Centurio | |
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lo so ma hai molte piu legioni li,se dichiari guerra alla bactria ti conquista la siria e l'egitto(a meno che ancora puoi reclutare)..contro iceni e arverni hai 11 legioni più che sufficienti(se conquisti la sarmatia poi è facile che gli iceni ti chiedano la pace)
sinceramente li attaccherei gli arverni per aver solo osato toglierti mediolanum [Modificato da Admiral Nelson 26/03/2014 21:36] |
26/03/2014 21:58 |
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| | | OFFLINE | Post: 750 | Registrato il: 03/07/2012 | Età: 31 | Sesso: Maschile | Centurio | |
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Admiral Nelson, 26/03/2014 21:34:
lo so ma hai molte piu legioni li,se dichiari guerra alla bactria ti conquista la siria e l'egitto(a meno che ancora puoi reclutare)..contro iceni e arverni hai 11 legioni più che sufficienti(se conquisti la sarmatia poi è facile che gli iceni ti chiedano la pace)
sinceramente li attaccherei gli arverni per aver solo osato toglierti mediolanum
La penso come lui, dovresti attaccare gli Aerverni.. stronca la loro potenza, sei troppo esposto ai loro attacchi.
Gli Iceni con un po' di fortuna chiederanno la pace quando vedranno che cominci a respingere i galli. |
27/03/2014 06:19 |
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| | | OFFLINE | | Post: 12.569 | Registrato il: 17/10/2005 | Sesso: Maschile | - Amministratore - | Praefectus Legionis | Deus ex machina | |
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Toutem, 26/03/2014 16:13:
Sirius, in giro per il forum ho letto che una volta che ti sei fatto il tuo piccolo-medio impero, non ci sono altre forze che ti possano minacciare, ovvero l'IA non riesce a creare vasti imperi contro cui dovremmo competere nelle fasi finali del gioco.
Arrivati alla patch 11, la situazione è ancora questa?
Fino alle prime 4, 5 patch era così. Ma la situazione strategica e il comportamento delle fazioni IA sono molto migliorati con le ultime patch. Considera che quella campagna romana l'ho iniziata nella 7 e l'ho finita nella 10. Come puoi vedere dalle immagini, ci sono discreti regni. Atene è forte, la Media Atropatene è molto estesa (si intuisce soltanto dall'immagine, ma va praticamente dalla Siria alla Battriana), persino Saba è diventato un regno forte. Diciamo che rispetto alla mia prima campagna finita, quella con Sparta che giocai dalla prima patch alla settima, non c'è paragone.
LucaRollin, 26/03/2014 20:29:
ma gli Iceni sono loro alleati difensivi, il fronte non sarà così piccolo
Non spendere soldi per qualche turno, raccogli una cifra enorme e fagli una proposta che non potranno rifiutare per rompere l'alleanza con gli Arverni.
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27/03/2014 13:42 |
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| | | OFFLINE | | Post: 87 | Registrato il: 12/09/2013 | Città: SANTO STEFANO DI MAGRA | Età: 43 | Sesso: Maschile | Miles | |
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Oggi pomeriggio, appena torno a casa, deciderò il da farsi!!!!
GUERRA!!!!
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29/03/2014 18:08 |
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| | | OFFLINE | Post: 660 | Registrato il: 24/11/2008 | Città: POGGIO MIRTETO | Età: 33 | Sesso: Maschile | Centurio | |
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La Guerra Civile è terminata!la Repubblica di Cartagine esce ancora più forte dal conflitto eliminando qualsiasi velleità imperialistica dei suoi generali!Ma per Baal Hammon nuovi nemici si affiacciano all'orizzonte..lontano nelle terre confinanti con quelle dei nostri avi,i maledetti e puzzolenti celti della Galatia e i loro alleati barbari i pontici vogliono attaccare la colonia di Side...è giunto il momento che anche questi popoli lontani odano il barrito degli elefanti cartaginesi..
Testo nascosto - clicca qui |
30/03/2014 17:23 |
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| | | OFFLINE | | Post: 12.569 | Registrato il: 17/10/2005 | Sesso: Maschile | - Amministratore - | Praefectus Legionis | Deus ex machina | |
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Ma i Masesili dove sono andati a finire?????? O_O |
30/03/2014 18:24 |
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| | | OFFLINE | Post: 660 | Registrato il: 24/11/2008 | Città: POGGIO MIRTETO | Età: 33 | Sesso: Maschile | Centurio | |
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praticamente erano in guerra con i lusitani e ilusitani gli hanno preso le regioni d'origine gli era rimasto un esercito,io ero in guerra con gli arverni e gli ho chiesto una mano a prendere Burdigala!l'hanno presa e da li ci siamo espansi in gallia insieme |
01/04/2014 01:56 |
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| | | OFFLINE | Post: 563 | Registrato il: 01/11/2007 | Sesso: Maschile | Centurio | |
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Io cerco di seguire la storia con l'aiuto di questo sito, anche se non è sempre facile, ma questi astati-principi-triari non vedo l'ora di levarmeli di torno... :asd
Ecco un paio di screen:
Per esempio ho occupato prima la Mauritania anziché iniziare dall'Africa. Solo Cartagine era in mano ai Massili, il resto appartiene agli Ateniesi che sono miei alleati difensivi e ogni tanto quando chiedo soldi me li danno pure, per cui ho preferito non attaccarli. :asd
Adesso mi sto preparando a invadere Macedonia e Grecia, per cui dovrò completare l'opera di cui dicevo sopra.
A causa di un mio recente "dispettuccio" con un campione gli ateniesi si sono subito allertati sguinzagliando navi ed eserciti nei paraggi di Cartagine e della Sicilia, non sono numerosissimi ma dovrò tenerne conto. Credo che abbiano lasciato indifese le loro città in Africa, manderò il campione a fare un altro giro (stavolta senza disturbare) e poi metterò in scacco quegli effemminati in un solo colpo, dopodiché arriverò nella loro terra natale imponendo definitivamente la mia legge.
EDIT: Moderiamo il linguaggio per favore. - Sirius 21[Modificato da Nando Giulio 23/04/2014 21:39] |
23/04/2014 23:26 |
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| | | OFFLINE | Post: 563 | Registrato il: 01/11/2007 | Sesso: Maschile | Centurio | |
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Uppo.
Regà e postateee
Ecco i progressi fatti nella mia campagna:
Ateniesi e Spartani, si erano spinti da tempo ad est e nord, in Tracia e fino in Germania addirittura. Poi è arrivata la mia invasione in Grecia e Macedonia, costringendoli a stabilirsi definitivamente in terra straniera.
Una volta organizzate le nuove Province mi sono spinto dall'Africa alla Libia, conquistano Cirta. Quì gli egizi si sono allarmati, spostando un gran numero di esercito a breve distanza dalla città appena occupata. Gli egizi però sembravano stare a guardare, non potevo però ignorare quella che era comunque una seria minaccia per il mio Impero, quindi ho mobilitato le truppe, e, coordinato con le forze di mare ho lanciato la mia offensiva per ricacciare gli eserciti stranieri nei loro territori.
Le numerose vittorie mi hanno permesso di spingermi ulteriormente ad est, arrivando vicinissimo alla capitale Alessandria.
Dopo aver firmato un trattato di pace con gli egizi ho concentrato l'attenzione sullo sviluppo delle città dell'Impero e della sua economia, dopodiché ho riorganizzato le forze in campo, mantenendo l'attenzione su tutti i confini più caldi: in Libia appunto, con una guerra da poco terminata; nel sud della Gallia, dove da tempo i barbari attaccavano ad intervalli le odierne Tolosa e Marsiglia; ed infine in Grecia, con la continua minaccia ellenica (e l'alternarsi continuo di guerra e pace) ma contemporaneamente con l'intenzione mia di espandermi in Asia.
Intorno al 105 a.C. arriva la riforma di Mario: vengono aboliti Astati, Principi e Triari. I Legionari, armati di gladio e pila (pilum), diventano la spina dorsale dell'esercito romano.
Dopo un periodo di relativa pace, e con l'intero esercito appena riformato, parte l'offensiva al Regno di Bitnia sotto la guida di Silla e dopo averne decimato le forze, conquistando anche una città, ho stabilito subito dopo un trattato di pace. Con gli Egizi invece ho riacceso gli scontri, avevo nel mirino una città in loro possesso poco più a sud e e in seguito a un assedio l'ho conquistata. Terminata l'operazione ho reso Stati cliente alcuni regni più lontani, come quello Meroe, i Parti e ND (lo scrivo quando rivedo quel dannato nome ).
Bella progressione, no? [Modificato da Nando Giulio 03/05/2014 04:06] |
04/05/2014 13:45 |
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| | | OFFLINE | Post: 879 | Registrato il: 06/11/2013 | Città: MILANO | Età: 47 | Sesso: Maschile | - Moderatore - | Centurio | Filius Armeniae | |
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L'impero di Armenia, si estende ormai da Nord, nella foresta nera, dopo ardue guerre con la Cimmeria e i popoli nordici come i suebi, fino a sud, dopo aver estirpato i popoli alleati dei Bactri, come gli Aria (?) e altri...ora il fronte nemico è a ovest, dove il regno Odrisio e i macedoni con gli alleati ateniesi e spartani si oppongono alla volontà ferrea degli Armeni di conquistare il mondo!
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ps: roma è scomparsa a metà campagna... [Modificato da Sirius 21 09/05/2014 12:08]
NEMO ME IMPUNE LACESSIT.
Hardware confguration:
MONITOR FullHD 32" samsung
CASE: XpredatorX3 Red Devil BigTower - ALIMENTATORE: Corsair 650W 80+Platinum - MOTHERBOARD: Asrock Z84 Extreme4 - RAM Corsair 16gb 1600 - CPU: i5 4670k - DISSIPATORE: Artic Freeze Xtreme rev2 - VGA: GTX770 Ti 2gb -
MEMORIA: ssd 250gb samsung + 2tb sata 3 + 1 tb sata3.
Voilà! Alla Vista un umile Veterano del Vaudeville, chiamato a fare le Veci sia della Vittima che del Violento dalle Vicissitudini del fato. Questo Viso non è Vacuo Vessillo di Vanità, ma semplice Vestigia della Vox populi, ora Vuota, ora Vana. Tuttavia questa Visita alla Vessazione passata acquista Vigore ed è Votata alla Vittoria sui Vampiri Virulenti che aprono al Vizio, garanti della Violazione Vessatrice e Vorace della Volontà. L'unico Verdetto è Vendicarsi... Vendetta... E diventa un Voto non mai Vano poiché il suo Valore e la sua Veridicità Vendicheranno un giorno coloro che sono Vigili e Virtuosi. In Verità questa Vichyssoise Verbale Vira Verso il Verboso, quindi permettimi di aggiungere che è un grande onore per me conoscerti e che puoi chiamarmi V |
04/05/2014 14:18 |
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| | | OFFLINE | Post: 879 | Registrato il: 06/11/2013 | Città: MILANO | Età: 47 | Sesso: Maschile | - Moderatore - | Centurio | Filius Armeniae | |
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Testo nascosto - clicca qui
infastidito della scomparsa di Roma, ho riiniziato la campagna con Roma, e qui la differenza di qualità delle truppe si è vista notevolmente
EDIT: Boboskus, per favore, la prossima volta posta immagini più piccole. Puoi copiare col tasto destro la URL delle immagini ridotte da Steam sul tuo profilo. Grazie - Sirius 21
[Modificato da Sirius 21 09/05/2014 12:07]
NEMO ME IMPUNE LACESSIT.
Hardware confguration:
MONITOR FullHD 32" samsung
CASE: XpredatorX3 Red Devil BigTower - ALIMENTATORE: Corsair 650W 80+Platinum - MOTHERBOARD: Asrock Z84 Extreme4 - RAM Corsair 16gb 1600 - CPU: i5 4670k - DISSIPATORE: Artic Freeze Xtreme rev2 - VGA: GTX770 Ti 2gb -
MEMORIA: ssd 250gb samsung + 2tb sata 3 + 1 tb sata3.
Voilà! Alla Vista un umile Veterano del Vaudeville, chiamato a fare le Veci sia della Vittima che del Violento dalle Vicissitudini del fato. Questo Viso non è Vacuo Vessillo di Vanità, ma semplice Vestigia della Vox populi, ora Vuota, ora Vana. Tuttavia questa Visita alla Vessazione passata acquista Vigore ed è Votata alla Vittoria sui Vampiri Virulenti che aprono al Vizio, garanti della Violazione Vessatrice e Vorace della Volontà. L'unico Verdetto è Vendicarsi... Vendetta... E diventa un Voto non mai Vano poiché il suo Valore e la sua Veridicità Vendicheranno un giorno coloro che sono Vigili e Virtuosi. In Verità questa Vichyssoise Verbale Vira Verso il Verboso, quindi permettimi di aggiungere che è un grande onore per me conoscerti e che puoi chiamarmi V |
08/05/2014 18:03 |
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| | | OFFLINE | Post: 614 | Registrato il: 04/03/2009 | Città: BERGAMO | Età: 46 | Sesso: Maschile | Centurio | |
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Scusate la nabbata, ma se io volessi allegare un file word invece che fare il copia incolla che creerebbe un post lunghissimo come potrei fare ? |
08/05/2014 18:43 |
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| | | OFFLINE | Post: 2.086 | Registrato il: 12/11/2009 | Città: ROMA | Età: 32 | Sesso: Maschile | Tribunus Angusticlavius | |
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MegaRutto, 08/05/2014 18:03:
Scusate la nabbata, ma se io volessi allegare un file word invece che fare il copia incolla che creerebbe un post lunghissimo come potrei fare ?
Azz e quanto c'è scritto? In ogni caso apri la discussione nella quale vuoi scrivere, clicca in alto a sinistra su Rispondi, ti apparirà la schermata con lo spazio per scrivere il messaggio e con in basso tutti gli smiles, in basso a sinistra c'è l'opzione Carica File / Foto.
PS Anzi, ancora meglio, spoilera: inserisci il testo del post tra due coppie di parentesi quadre con dentro scritto rispettivamente SPOILER e /SPOILER , per esempio: Testo nascosto - clicca qui TESTO
[Modificato da Legio XIII gemina 09/05/2014 14:26]
« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »
Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I
« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »
Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784
« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »
Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172
« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »
Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti
« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »
Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale
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09/05/2014 08:49 |
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| | | OFFLINE | Post: 614 | Registrato il: 04/03/2009 | Città: BERGAMO | Età: 46 | Sesso: Maschile | Centurio | |
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OK, allego in spoiler il racconto della mia campagna con Sparta. Siccome mi piace scrivere ho cercato di "romanzare" la storia della mia campagna senza introdurre screenshot (che si possono immaginare) o tecnicismi.
A chi avrà pazienza auguro una buona lettura.
Si accettano ovviamente critiche e consigli (forse arriverà una seconda parte).
PS. Ci sono ancora errori e refusi perché devo finire la correzione.
Grazie Ciao
Testo nascosto - clicca qui Sono al 170° turno e uso Sparta difficile/difficile.
Ho voluto provare la versione liscia con le sole mod per zommare in alto la mappa e per raddoppiare i turni.
Patch 11.
INTRODUZIONE
Dopo essersi assicurata la stabilità in Grecia alleandosi con Macedonia e Atene e conquistando l'Epiro, Sparta decide di aiutare Siracusa entrando in guerra con la Libia che la sta attaccando. L'obiettivo primario è in realtà quello di mettere piede nella ricca Sicilia sperando che Siracusa cada in mano libica per poi essere riconquistata dai prodi spartani. Le cose però vanno diversamente e i siracusani riconquistano la regione e la città con l'aiuto in battaglia dei mantelli rossi che, avendo ormai spostato il loro esercito, decidono di inseguire i fuggitivi libici in terra africana dopo aver interpretato le parole di un oracolo:”La sabbia è d’oro se il greco è di bronzo”.
GUERRA PUNICO LIBICA
Cartagine, alleata del regno libico, si prepara all’invasione e sposta i suoi eserciti verso le coste nord africane.
Dopo lo sbarco avvenuto senza disagi grazie alla lontananza delle flotte nemiche, il coraggio di Sparta è messo a dura prova dalla superiorità numerica del nemico, dal calore insopportabile per gli opliti pesantemente corazzati e dai pachidermi da guerra schierati sul campo dai nemici.
Dopo due cruentissime battaglie tra le dune del nord Africa, le sabbie del deserto si impregnano del sangue punico e libico. Per la prima volta gli africani assaggiano il ferro di Sparta, pentendosene.
Il tempo per riorganizzare un esercito non basta ai cartaginesi. I libici hanno perso gran parte del loro contingente e non possono opporre più alcuna resistenza, così i mantelli rossi avanzano verso la capitale punica pur avendo anch’essi subito molte perdite. La ricca e gloriosa città cade dopo un lungo assedio e un assalto finale. La superiorità navale africana non è bastata a fermare la conquista lacedemone e così anche gli ammiragli cartaginesi perdono fiducia evitando lo scontro. Fino a che, dopo essersi riuniti con le ultime navi alleate libiche, tentano un blocco navale a Cartagine che si traduce in una disfatta grazie al sopraggiungere della prima vera flotta spartana: “I tritoni di Sparta” guidata da Clonio.
Attraverso la superiorità navale nel mediterraneo centrale vengono conquistate anche Lylibaeum in Sicilia e la fiorente grande città di Karalis in Sardegna. Dopo pochi anni dallo sbarco Sparta possiede l’intera provincia d’Africa insieme alle sue opulente città della costa.
Grazie alle ricchezze acquisite Sparta ora può incentivare la ricerca tecnologica e rinforzare l’esercito e la flotta.
SITUAZIONE GEOPOLITICA
In questo momento la situazione geopolitica internazionale vede il “blocco occidentale” formato dalla Grecia (Sparta, Atene, Macedonia), Siracusa, Roma e alcune popolazioni barbare “ellenizzate” come gli Aridei, contrapposto al “blocco orientale” formato principalmente dal Ponto in fortissima espansione, Nabatea, Persia e Armenia. In Spagna e nell’Africa non spartana la situazione è molto frammentata, con le diverse popolazioni che si scontrano, ma senza che nessuna riesca a prevalere sulle altre. Le terre della Gallia e del nord Europa sono ancora sconosciute e inesplorate dagli spartani, ma pare che l’agguerrito popolo gallico degli Arverni stia conquistando sempre più territori.
L’ESPANSIONE A EST
Grazie alle precedenti vittoriose campagne contro Cartagine, Libia e Garamantia, Sparta ora gode di una certa reputazione presso le corti straniere. Ottiene quindi senza troppe difficoltà la firma di patti di non aggressione con le fazioni confinanti a ovest e può così impiegare tutte le forze militari di cui dispone in Africa a est per la conquista della ricchissima provincia di Libia. Una volta stabilizzata la situazione nelle zone più instabili della provincia d’Africa grazie all’invio di religiosi, diplomatici e personale amministrativo, Sparta inizia la sua espansione verso est scontrandosi con la bellicosa ma molto poco organizzata popolazione dei Nasamoni, sfruttando il loro indebolimento causato dal conflitto con l’Egitto tolemaico più a est. Partecipando alla guerra Sparta ottiene anche generose elargizioni in denaro dal Faraone che rimpinguano le casse dell’erario e con cui vengono arruolati elefanti da guerra africani comandati da mercenari. I due eserciti greci schierati in Libia occupano gli insediamenti minori quasi senza subire perdite e incontrando pochissima resistenza. Gli unici scontri degni di nota della guerra nasamonica (?) sono l’assalto alle mura di Cirene durante un uragano che sembrava voluto da Zeus in persona e la grande battaglia tra le palme di Marmarica nella Libia orientale dove l’esercito spartano, coadiuvato da un piccolo contingente egizio, elimina definitivamente le speranze di resistenza dei Nasamoni. La Libia è spartana.
Sparta non vuole interrompere il suo slancio espansionistico e la debolezza militare egiziana causata da anni di guerre è un’occasione troppo ghiotta per non essere sfruttata. Le forti differenze culturali tra spartani e tolemaici avevano impedito la stipulazione di trattati ufficiali tra i due popoli e proprio questo permette a Sparta di aggredire ciò che resta del regno dei Faraoni senza subire conseguenze diplomatiche. Lo scontro è breve. I soldati egiziani tremano sul campo di battaglia alla sola vista degli Hoplòn spartani che scintillano illuminati dai raggi di Amon Ra. Dopo qualche battaglia minore e l’assalto di Alessandria la conquista dell’Egitto è completa. Per evitare di sprecare risorse in terre poco ricche come quelle a sud dell’Egitto, Sparta decide di rendere stato cliente il più vicino popolo dei Blemmi e di firmare patti di non aggressione con le altre popolazioni che vivono in quell’area: Axum e Meroe.
La polis adagiata sulle alture della Laconia ora possiede un vastissimo e ricchissimo territorio che si estende da Cartagine fino ad Alessandria. Le fertili sponde del sacro fiume Nilo, le immense piramidi di Giza, il santuario di Amon, il faro e la biblioteca di Alessandria ora sono tutti tesori nelle mani di Sparta. La cultura greca si sta diffondendo e il commercio, mai amato dagli spartani, sta cedendo il passo allo sviluppo dell’agricoltura e alla costruzione di edifici religiosi.
SITUAZIONE GEOPOLITICA
A est i due “blocchi” sono sempre più marcati: le polis greche insieme con Roma, Siracusa e Aridei si oppongono alle potenze orientali di Ponto, Armenia, Persia e Nabatea. Uno scontro diretto tra uno di questi regni causerebbe un effetto domino micidiale che scatenerebbe una guerra “mondiale”. Al momento la situazione è ancora di “guerra fredda”.
I romani nel frattempo sono sbarcati sulle coste orientali della Spagna proseguendo la loro guerra con Cartagho Nova e coadiuvati da Siracusa che invece invade il sud della penisola iberica conquistando Gadir e Kartuba. La popolazione gallica degli Arverni pare abbia il controllo del sud della Gallia e si stia espandendo verso il nord della Spagna e le isole baleari. A ovest quindi la situazione è molto più frammentata e i popoli iberici non sembrano volersi arrendere facilmente ad altre dominazioni.
VERSO IL MEDIO ORIENTE E L’ARABIA
Nei piani di Sparta il conflitto con il regno di Nabatea, appartenente al “blocco orientale”, dovrebbe iniziare dopo aver stabilizzato la situazione a livello militare e di ordine pubblico nel nord africa ormai completamente occupato, ma non va così. I nabatei infatti, essendo alleati difensivi del Faraone, hanno dichiarato guerra a Sparta subito dopo l’aggressione all’Egitto. Essendo però intimoriti dalla fama degli spartani sul campo di battaglia, decidono di non invadere l’Egitto e temporeggiano con i loro eserciti all’interno della regione di Gerusalemme al di la del mar Rosso; perdendo così l’attimo giusto per un’incursione visto che Sparta si stava riorganizzando. Dopo anni di campagna africana gli opliti sono diventati esperti e sanno come combattere contro gli eserciti orientali, si muovono quindi compatti e senza perdere tempo verso i territori nabatei. Una delegazione diplomatica viene inviata in fretta e furia al campo spartano poco fuori Gerusalemme per implorare la fine della guerra, ma il Generale Apellicone rifiuta fermamente intravedendo succulente conquiste e la possibilità di espandersi verso est. La battaglia di Gerusalemme è feroce: i nabatei hanno accerchiato i lacedemoni richiamando quasi tutte le loro forze militari intorno alla loro posizione. Il rapporto di forze è di quasi 4 a 1 a sfavore dei lacedemoni, che si preparano all’inevitabile scontro, quasi vogliosi. All’alba di una giornata ventosa la battaglia ha inizio: le ondate di lancieri orientali si infrangono con un clangore assordante contro il muro di picche spartane eretto su una collina poco fuori la città. Il puzzo e il polverone alzato da centinaia di cammelli nabatei non fa che aumentare la confusione tra le loro fila, mentre gli opliti non fanno un passo indietro pur subendo gravi perdite con il passare delle ore. Le urla di incitamento e le capacità di comando di Apellicone che si muove con rapidità da una parte all’altra del fronte, risultano cruciali per la vittoria. Verso il tramonto lo scontro si placa, i cumuli di cadaveri proiettano ombre sinistre sulla sabbia e una lieve brezza marina sembra voler spandere l’odore di morte per ricordare all’uomo le sue atrocità. Sparta ha vinto, i nabatei superstiti cercano una via di fuga e Gerusalemme, senza più difese militari, cade in pochi giorni. Poco dopo è la volta della ricca e fortificata città di Petra. Hegra e Charmuta sono gli ultimi insediamenti nabatei a cadere nonostante il disperato tentativo di bloccare l’avanzata spartana tendendo un’imboscata in una stretta vallata a sud di Hegra. La Nabatea e le sponde del mar Rosso sono ora proprietà di Sparta e anche Palmyra, al nord, è caduta nelle sue mani.
L’ultimo feroce scontro in medio oriente è contro i Minei che, sapendo di non poter resistere a lungo nella loro capitale Yatrib, escono coraggiosamente a combattere in campo aperto e vengono sterminati. Tuttavia si sono guadagnati il rispetto degli spartani con quel gesto valoroso.
Con le popolazioni dell’Arabia meridionale (Saba e Himyar) viene usata la stessa politica messa in pratica per i regni dell’alto Egitto: essendo terre estreme e poco ricche per Sparta sarebbe solo uno spreco di risorse occuparle. Inoltre è utile avere alleati invece che nemici nella zona in vista dell’imminente scontro con il “blocco orintale”. Si decide quindi di federare i popoli dell’Arabia del sud : Saba diventa stato cliente e con Himyar viene siglato un patto di non aggressione.
SITUAZIONE GEOPOILITCA
A est i galli Arverni si sono espansi occupando l’Iberia settentrionale, le baleari, sbarcando in nord Africa a Iol e addirittura conquistando anche Dimmidi più a sud. Si sono schierati con il “blocco occidentale” e hanno instaurato buone relazioni con Roma e Siracusa che si dividono la Spagna del sud e l’Italia. Anche il Ponto, che ormai occupa tutta l’attuale Turchia e dei territori in Bosforo e Caucasia, è schierato con l’occidente e forma un ampio cuscinetto con l’oriente dove Persia, Armenia, Asagarta e Drangiana creano un blocco molto compatto ed esteso. Gli Aridei ora controllano un vasto territorio che spazia dalla Tracia all’Illiria fino a parte della Dacia. Per il momento rimangono in buone relazioni con il blocco occidentale a cui si sono aggiunti Cnosso e Rodi e guerreggiano con le popolazioni nomadi del nord.
OLTRE IL GOLFO PERSICO
Il regno di Saba è in guerra con la potenza orientale di Drangiana e questo significa che anche i lacedemoni lo sono. Ben due eserciti nemici sono sbarcati sul corno dell’Arabia sud orientale attraversando l’attuale golfo dell’Oman su enormi vascelli e indisturbati visto che i Saba non possiedono nessuna flotta militare con cui pattugliare le acque dei loro mari. Non appena il Raja di Drangiana viene a conoscenza dell’alleanza di Saba con Sparta ordina ai suoi generali di rientrare evitando lo scontro diretto sul campo in terra nemica che, se perso, lascerebbe il regno indifeso. La fama dei lacedemoni inizia a precederli e loro lo sanno, per cui si muovono a marce forzate da Yatrib attraverso l’Arabia Felix per raggiungere il prima possibile le coste a est, nei pressi della città di Maas-Gat, da dove si vogliono imbarcare gli eserciti nemici per rientrare in patria. Le condizioni di caldo estremo però rallentano la marcia e impediscono agli opliti di raggiungere in tempo il nemico per evitare che salpi. Sparta decide così di usare i territori del regno di Drangiana come testa di ponte per la successiva invasione del “blocco orientale” e fa salpare i suoi due eserciti alla volta delle coste oltre lo stretto di Hormuz. Lo sbarco avviene senza difficoltà. I lacedemoni si riorganizzano rapidamente e partono, sempre a marce forzate, verso nord alla volta della grande città di Harmozia. Pochi giorni dopo, esattamente come accadde ai romani alle forche caudine durante la guerra sannitica, anche gli spartani cadono in una ben organizzata imboscata. Vengono colti di sorpresa mentre stanno attraversando una stretta valle desertica fiancheggiata da un palmeto. Quando i primi opliti si accorgono della presenza del nemico è ormai troppo tardi: da entrambi i fianchi si riversano sulla colonna spartana due fiumi di lanceri seguiti da truppe cammellate e cavalleria leggera. Alla guida dei Prodi Spartani, esercito imbattuto di veterani con più di quaranta scontri all’attivo, si trova Apellicone che non è disposto né a fuggire, né a perdere, da buon figlio di Sparta. Il suo urlo “quadratooo !” è talmente forte da superare il suono dei corni che confermano il suo ordine. I veterani eseguono la manovra come un unico corpo serrando gli scudi e preparandosi al violento impatto. I quadrati oplitici sembrano blocchi unici di lance e bronzo, le ondate di fanteria nemica si infrangono sugli spartani come le onde dell’oceano sulle scogliere irlandesi e ottengono lo stesso risultato: una lieve erosione della superfice. Nonostante il morale basso per le lunghe marce, la stanchezza, l’inferiorità numerica e il caldo atroce i lacedemoni resistono, stanno però iniziando a cedere sotto la gragnuola di sassate dei frombolieri drangiani nascosti nel palmeto poco lontano. Per fortuna la cavalleria cittadina e i reparti numidi mercenari si sono finalmente liberati della controparte nemica e possono caricare le truppe da lancio che tormentano gli opliti. E infatti con una perfetta manovra a tenaglia vengono spazzati via in poco tempo. Non avendo più le spalle coperte e udendo le grida di disperazione provenienti dal palmeto, gli ultimi reparti di fanteria drangiana crollano e fuggono dal campo inseguiti dai feroci cavalieri greci che li finiscono o li catturano. Una vittoria certa si è trasformata in una disfatta. I veterani di Apellicone hanno vinto ancora. La notte dopo lo scontro vengono organizzati i riti funebri per gli eroi caduti sul campo e mentre le pire bruciano creando serpenti di scintille che crepitano verso l’Olimpo, gli spartani cantano e bevono per onorare un’altra grande vittoria.
Le spie giunte in supporto da Saba informano che adesso la strada verso Harmozia è sgombra. Giusto il tempo di smaltire la sbornia di vino speziato e birra fermentata, poi via: verso nord.
I tori alati che vigilano sulle porte di Harmozia assistono impotenti all’assalto lacedemone: torri d’assedio e scale rendono inutili le possenti mura della città e così i mantelli rossi si riversano al suo interno rimanendo colpiti più che dai nemici, dalla bellezza degli edifici e dei templi, dai coloratissimi mosaici e dalle piscine ornate da piante esotiche e marmi. Proprio come fu per Alessandro la vista di Babilonia, anche per Apellicone e i suoi uomini incontrare quella cultura fu sorprendente e affascinante.
Le ripetute richieste di pace da parte del regno di Drangiana rimangono inascoltate e così la provincia di Gedrosia viene interamente conquistata dopo due feroci battaglie. I pochi nemici sopravvissuti si spostano verso i territori drangiani a nord, oltre il regno di Asagarta. Una volta ottenuto il controllo di Harmozia e della Gedrosia Sparta accetta di firmare la pace e si dedica alla stabilizzazione dei nuovi territori in previsione della futura avanzata.
SITUAZIONE GEOPOLITICA
Persia, Asagarta, Armenia e Drangiana formano un compatto ed esteso blocco cultural-territoriale. Il Ponto governa un vasto territorio che va oltre i confini dell’odierna Turchia e ha finalmente rotto gli indugi dichiarando guerra all’Armenia e svolgendo il ruolo di cuscinetto tra oriente e occidente. Gli Arverni a est sono in perenne espansione e hanno iniziato una guerra contro le popolazioni dei Lugi e dei Suebi nel centro-nord europa, avvicinandosi molto a Roma visto che anche lei li sta combattendo. Gli Aridei ormai estendono i loro confini dalle coste illiriche fino al Mar Nero, dalla Tracia alla Dacia verso nord, mantengono relazioni amichevoli con il blocco occidentale e combattono i popoli nomadi delle steppe.
ATTACCO A SORPRESA
Il 181 a.c è un anno decisivo: improvvisamente e senza alcuna motivazione politica né militare, l’ormai esteso regno degli Aridei decide di dichiarare guerra a Sparta! I lacedemoni sono colti alla sprovvista e non riescono a organizzare una resistenza in tempo per salvare Apollonia, che cade in men che non si dica nonostante l’eroica lotta dei giovani spartani in difesa della loro città. Gli Aridei sono convinti di poter sopraffare facilmente la Laconia indifesa, ma hanno sottovalutato sia la disponibilità dell’erario di Sparta (che ormai è una potenza anche economica) che l’offerta di ottime truppe mercenarie su suolo greco. Sparta raduna così un potente esercito, formato principalmente da mercenari, prima che Larissa possa essere cinta d’assedio dagli invasori. E’ importante resistere visto che la capitale lacedemone non è lontana e sia Atene che la Macedonia hanno deciso di non schierarsi con nessuna delle due parti, anzi propendono per favorire i barbari e non si vogliono schierare contro di loro.
Lo scontro è durissimo: gli Aridei attaccano praticamente da ogni angolo, ma le truppe mercenarie formano delle compatte falangi nelle vie della città che impediscono al nemico di sfondare e avvicinarsi al centro cittadino. Proprio quando i soldati stanno per cedere, il generale lacedemone suona il suo corno di guerra e fa partire la carica di cavalleria. I nemici, anch’essi stanchi e moralmente provati dopo aver tentato un’ultima disperata manovra avvolgente, cedono dopo l’urto di centinaia di destrieri al galoppo. Inizia una scomposta ritirata e i fuggitivi vengono catturati o massacrati sul posto per essere depredati dai voraci mercenari sopravvissuti. Larissa a sera è rosso sangue, ma è ancora spartana. Il monte Olimpo non è caduto in mano dei barbari e Sparta per il momento è salva.
Clonio, ammiraglio della più grande flotta lacedemone “I Tritoni di Sparta”, salpa immediatamente da Alessandria per raggiungere le coste greche il prima possibile e impedire uno sbarco dal mare in Laconia degli Aridei. La stessa cosa fa la flotta di stanza a Cartagine, appena in tempo visto che la numerosa flotta barbara sta muovendo verso sud salpando dalle coste illiriche.
Dopo essersi riorganizzato, l’esercito di mercenari assoldato da Sparta marcia verso Apollonia, rimasta praticamente indifesa dopo che il grosso delle forze aridee è stato annientato durante la difesa di Larissa. La vendetta è tremenda, i pochi uomini della guarnigione che non scappano vengono massacrati e impiccati lungo le strade che si dirigono verso gli ostili territori del nord.
Sparta ha riconquistato ciò che aveva perso in poco tempo ed ora è tempo di contrattaccare picchiando duro: l’obiettivo è la grande e opulenta città italica di Brundisium che è stata occupata dagli Aridei. E’ una grande occasione per aumentare ulteriormente estensione e ricchezza della polis lacedemone visto che fino a poco tempo prima Brundisium era siracusana, quindi alleata e non attaccabile.
Il primo grande scontro si verifica nelle acque del mare Ionium. Le due flotte spartane (di Alessandria e Cartagine) si congiungono pochi kilometri a sud delle coste pugliesi e sono subito intercettate dalla nutrita schiera di navi nemiche che pattuglia la zona. E’ un epico scontro navale: si fronteggiano moltissime navi e nel cielo volano dardi infuocati sibilando da ogni parte, l’acqua è scossa e sbattuta da migliaia di potenti remi sincronizzati, il frastuono dei rostri che squarciano le fiancate è assordante, l’aria è satura di urla dei soldati che arrembano e lottano. Poseidone assiste divertito al massacro fino a sera quando, grazie alla maggiore esperienza degli equipaggi e ad alcune potenti navi di ultima generazione, Sparta vince anche sul mare. Il poco che resta della flotta nemica si dirige verso nord alla ricerca di un porto sicuro.
Gli alleati siracusani, ringalluzziti dalle vittorie di Sparta che hanno indebolito i loro nemici, spostano tutte le loro forze di terra verso Brundisium per porla sotto assedio. Si crea così una situazione di stallo visto che i siciliani non hanno forze sufficienti per assaltare la città e i difensori non ne hanno per rompere l’assedio. Ancora una volta e senza indugi Sparta prende la decisione più aggressiva muovendo la sua potente flotta militare verso Brundisium per vibrare il colpo finale alla ricca città italica in mano aridea. L’assalto coordinato via terra e via mare è spettacolare: le mura vengono tartassate dai colpi di artiglieria dei vascelli spartani, le torri abbattute e gli edifici incendiati; nel frattempo gli opliti siracusani attaccano le porte e la cinta muraria. Non appena viene sfondata la prima entrata le cavallerie taratine fanno irruzione caricando e sciamando per le strade della città, seguiti a poca distanza dalle falangi oplitiche. Intanto, con una manovra a tenaglia, i lacedemoni conquistano il porto e sbarcano alcune truppe per chiudere in una morsa i difensori rimasti.
La capitale della provincia di Magna Grecia è caduta. Avendo gli spartani iniziato l’attacco la conquista spetta a loro. La flotta ora può essere rinforzata e riparata nel grande porto italico e, avendo ripreso anche Apollonia, Sparta controlla l’imboccatura del Mare Adriaticum impedendo qualsiasi transito navale non voluto.
Con la Grecia fuori pericolo e Brundisium sottratta agli Aridei è finalmente arrivato il momento di organizzare la vera vendetta: l’invasione e la conquista della Tracia, ancora completamente in mano nemica.
Testo nascosto - clicca qui [Modificato da MegaRutto 12/05/2014 16:58]
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14/06/2014 11:41 |
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| | | OFFLINE | | Post: 12.569 | Registrato il: 17/10/2005 | Sesso: Maschile | - Amministratore - | Praefectus Legionis | Deus ex machina | |
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Anno 133 a.C.
Il regno degli eredi di Pirro è ormai un impero che domina il bacino del Mediterraneo occidentale. L'Epiro ha affrontato lunghe e sanguinose guerre, ma si è imposto come una delle due grandi potenze ellenistiche ad ovest. Ad est, invece, la cultura greca ha il suo punto di riferimento nei fedeli alleati del Ponto. Il regno di Mitridate e dei suoi eredi ha schiacciato i barbari e le potenze orientali. Fra la Tracia, la Grecia e l'Anatolia invece prosperano i figli di Alessandro il Grande e la fiorente Atene.
L'Egitto di Tolomeo è solo un pallido ricordo e, dopo una lunga guerra con il regno punico-libico, ha trovato la pace, seppur perdendo alcuni territori, grazie all'opera di mediazione degli ambasciatori dei Molossi e dei Ciprioti, alleati di questi ultimi. In Siria un lontano erede di Seleuco ha recentemente reclamato il potere e ha instaurato un piccolo regno. Solo il tempo potrà dire se sarà una minaccia per gli alleati dell'Epiro.
A nord, il saggio re Euristene, il più grande condottiero che la storia epirota ricordi dopo Pirro il grande, ha instaurato una solida alleanza con gli Iceni, che dal lontano nord hanno conquistato terre in Gallia e Germania. La penisola iberica è stata sottomessa dal re, che ha trovato nei Cessetani un valido alleato, ma la loro fedeltà è ancora da provare. Euristene avrebbe voluto fondare un impero, ma la morte lo ha colto un anno prima della prevista proclamazione. Adesso è il saggio e valoroso Ateneo a guidare il regno, ma la sua età è avanzata e sotto la sua guida si è già formato il futuro signore dei Molossi, il prode generale Burro (ok, qui scatta la risata, ma non roviniamo il pathos! ). Ma la famiglia reale annovera fra le sua fila un giovane promettente che porta il nome del suo più illustre antenato, Pirro. Cosa prospetterà il futuro? L'Epiro continuerà a prosperare o sarà dilaniato da una guerra dinastica che porterà lo scompiglio?
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14/06/2014 12:01 |
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| | | OFFLINE | Post: 243 | Registrato il: 20/02/2009 | Sesso: Maschile | Immunes | |
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Cacchio mi ero scordato di questa sessione! Vabbè farò doppio post, scusa Sirius che ha risposto di la
Vittoria Militare a lvl normale con la Battria!
Testo nascosto - clicca qui
EDIT: Mi raccomando, usiamo il codice spoiler per postare immagini troppo grandi. - Sirius 21
// chiedo venia non ci avevo pensato
All'inizio della capagna, dopo aver consolidato i miei confini, mi sono accorti di non potermi espandere ad ovest. Infatti, stavo simpatico a tutte le fazioni a me confinanti e attaccarne una avrebbe significato attaccare l'asia intera. Così mi sono spinto a nord verso le popolazioni nomadi a cui stavo sulle balle. Una dopo l'altra sono cadute, Massageti, Tissageti e Roxolani, solo gli Sciiti non mi hanno dato fastidi ed hanno permesso il mio passaggio. Girando la costa del Mar Caspio, sono tornato a sud attraverso l'Armenia e ho iniziato ad attaccare i domini dei miei ex padroni Seleucidi, i miei alleati della Parthia intanto avevano conquistato tutto il medioriente e si sono uniti a me nell'attacco, insieme a loro si sono alleate a me, tutte le rimanenti fazioni asiatiche. Anche l'Egitto si è voluto alleare a me! Dopo aver conquistato la Siria mi sono diretto in Anatolia, qui la penisola era in guerra perenne tra Galati e altre piccole fazioni elleniche, ho mitigato tutti conquistando tutto a manetta, solo il Regno del Ponto si è dimostrato amichevole e gli ho lasciato la le coste del Mar Nero e la parte nord dell'Anatolia. Intanto anche le città greche si sono alleate a me, Cnossus e poi Sparta, quest'ultima poi aveva conquistato tutta la Grecia e sconfitto i Macedoni. In pratica avevo tutte le regioni che mi servivano grazie ai miei alleati militari, ho convinto Roma ad allearsi a me, quindi mi mancava solo la Tracia e una parte della costa del mar Nero che era in mano ad una tribù nomade. Sono sbarcato in Tracia abbattendo gli eserciti del Regno Odirisio, quest'ultimo addirittura si è sottoposto a mia satrapia! Muahaha! Infine ho marciato verso nord e ho ricollegato i miei domini con quelli degli Sciiti (anche loro miei alleati ora), vincendo così la campagna. [Modificato da RemovedQuasar 14/06/2014 13:48] |
16/06/2014 23:23 |
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| | | OFFLINE | Post: 879 | Registrato il: 06/11/2013 | Città: MILANO | Età: 47 | Sesso: Maschile | - Moderatore - | Centurio | Filius Armeniae | |
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EDIT: Boboskus, per favore, la prossima volta posta immagini più piccole. Puoi copiare col tasto destro la URL delle immagini ridotte da Steam sul tuo profilo. Grazie - Sirius 21
scusa Sirius sarà fatto
NEMO ME IMPUNE LACESSIT.
Hardware confguration:
MONITOR FullHD 32" samsung
CASE: XpredatorX3 Red Devil BigTower - ALIMENTATORE: Corsair 650W 80+Platinum - MOTHERBOARD: Asrock Z84 Extreme4 - RAM Corsair 16gb 1600 - CPU: i5 4670k - DISSIPATORE: Artic Freeze Xtreme rev2 - VGA: GTX770 Ti 2gb -
MEMORIA: ssd 250gb samsung + 2tb sata 3 + 1 tb sata3.
Voilà! Alla Vista un umile Veterano del Vaudeville, chiamato a fare le Veci sia della Vittima che del Violento dalle Vicissitudini del fato. Questo Viso non è Vacuo Vessillo di Vanità, ma semplice Vestigia della Vox populi, ora Vuota, ora Vana. Tuttavia questa Visita alla Vessazione passata acquista Vigore ed è Votata alla Vittoria sui Vampiri Virulenti che aprono al Vizio, garanti della Violazione Vessatrice e Vorace della Volontà. L'unico Verdetto è Vendicarsi... Vendetta... E diventa un Voto non mai Vano poiché il suo Valore e la sua Veridicità Vendicheranno un giorno coloro che sono Vigili e Virtuosi. In Verità questa Vichyssoise Verbale Vira Verso il Verboso, quindi permettimi di aggiungere che è un grande onore per me conoscerti e che puoi chiamarmi V |
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