un paio di deliri...non caricatemi, sono un dilettante, e la mia poesia è un'espressione alquanto bassa di ciò che sento...non aspettatevi nulla di troppo metafisico
Non sono poeta, poeta è Omero, Orazio, o anche Pascoli, Ungaretti (per citarne due), autori che riescono a mettere in contatto il lettore con il sacro (inteso come dimensione "sublime" dell'uomo), non semplici forgiatori di versi.
22\04\05 a mia sorella Lisa
“non è bella la luna, piccola Lisa,
e quella stella solitaria?
Forza, sali sulle mie spalle,
le sarai più vicina,
e da lassù anche Tito ti sembrerà un puntino.
Guarda il cielo,è terso
E ancora striato dal rosso del tramonto.
Sali sulle mie spalle piccola Lisa,
saliamo insieme la collina.
Ci avvicineremo alla luna,
E a quella stella solitaria.”
“ma quando sarò grande,
come siete grandi voi,
potrò toccare la luna, Nicco,
e quella stella solitaria?”
“se lo vorrai, piccola Lisa,
se lo vorrai potrai allungare la tua piccola manina
verso un cielo ancor più terso,
tinto di pallido rosa dall’alba,
e riuscirai ad avere in mano la luna,
e quella stella solitaria.”
20:28, cena
La politica si faccia altrove!
Si brindi, ora, e si festeggi!
Che gli apprezzamenti sulle leggi,
diventino su cameriere e clienti!
19:03, ritorno, L’occhio mi è volato.
L’occhio mi è volato sulle case,
senza mai poter permettersi un riposo,
tante n’erano, fin dove può arrivare,
formicai giganti senza una regina.
L’occhio mi è volato sugli olivi,
inquadrati sulle sponde di Bolsena,
tanti n’erano fin dove può arrivare,
degna cornice di tanto degno specchio.
L’occhio m’è volato sopra i prati,
che discendono con me fino alle valli,
tanti n’erano fin dove può arrivare,
senza un limite che non fosse l’orizzonte.
L’occhio mi è volato sulle strade,
sui paesi, campanili ed erte rupi,
tante n’erano fin dove può arrivare,
mentre penso a quanto è grande questo mondo.
L’occhio mi è volato sul balcone,
pochi metri, ancora meno se si vuole,
non ce n’era che mi potesse soddisfare,
ora che dallo stagno ho intravisto il grande mare.
24\07\05 2:39 notturna
Ed infine il cielo s’è aperto,
modellando un immenso leviatano
un aereo pupilla del suo unico occhio pallido,
la sua scia cicatrice candida ed eterea.
LA CAVALLERIA E' MORTA
La cavalleria è morta
E la voglia di caricare il male lancia in resta,
morta la fede madre di tanto coraggio,
morto il sacro zelo,
morto l’orgoglio, rinfoderata la spada, spezzata la lancia.
La cavalleria è morta,
morti i suoi poeti,
morti i versi audaci di Tannhauser
e a maggio i biancospini
non fioriscon più sul volto delle dame.
La cavalleria è morta,
e chi l’ha uccisa ora ne scrive l’epitaffio.
30-31\07\05 Dormita al mare
Di notte,
un arco vermiglio di luna
scaglia il proprio dardo
tracciando un solco rosso in mezzo al mare.
Di giorno,
il riaprirsi assonnato di quell’occhio ardente,
porta con sé risveglio
ed una gelida frescura.
Stamattina,
l’assordante rumore del silenzio,
su strade, aiuole, sassi,
mi fa credere che questa vecchia fano mi appartenga.
99%Cacao
Nero come il caos,
forte come una palla di cannone,
amaro come la sconfitta.
Re di ogni cioccolato,
inarrivabile,
nella sua acerba maestà.
4/10/05 BLATERICCIO
Ballistica ordinaria del lancio d’un sasso
Limitata in ogni modo a un ordinario “fosse che...”
Allenamento interno alquanto sempliciotto
Tanto da non destare l’interesse di nessuno,
E spingere minimamente alcuno a por quesiti d’ogni sorta.
Ramarri il cui hobby e’ tuffarsi dalle rupi,
Invece incontran viva sete di sapere
Circoscritta da un graffito scritto in mare
Che possiede forma e forza d’un tacchino.
Iperuranei carri spinti da simbolici cavalli,
O stando ai fatti di platone, dalle idee.
13\04\06 Luna Rossa
Occhio d’Ecate
Globo rosso del sangue di pazzi
assassini, da cani latranti adorato,
Occhio d’Ecate
Rubra lente d’istinti soppressi
Torcia accesa di follia perfetta,
nel buio, diadema
d’odiata regina.
Sabato sera
Serafici, marmorei, metamorfici, orgogliosi
Eleganti, attraggono ogni genere di sguardi
Ricchi, addobbi,
andanti d’un tamtam tambureggiante.
Talmente tanto attento sbattimento
ammicca all’occhio risa, al cuor sospiri.
Al punto che mi chiedo se Fortuna,
la prenda a male a leggersi in quel nome…
Lasciateci questi occhi per vedere
In questo mondo in cui è sacra l’icona
Di un eva con le pere, non la mela,
odigitria di non so quale cammino.
Cattivogustolandia
Un pò di patatine pucciate nel latte,
oleoso afelio dal buongusto,
di malsana quanto pratica abitudine.
È abiurare lo stilnovo di ferrero,
abbracciando il futurismo di Mac Donald.
È una foto degli amici d’oltremanica,
che mangiano pancetta a colazione,
e sventolano obesi la manina.
scusate l'eccessiva lunghezza
[Modificato da Niceforo Cesare 10/05/2006 15.01]