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Xerses

Ultimo Aggiornamento: 02/05/2018 15:31
22/04/2018 01:20
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Nel 1998 Frank Miller regalò al mondo quell'immensa opera d'arte chiamata 300,seguita poi dallo strepitoso film cult di Zack Snyder.Dopo vent'anni esatti ha deciso di realizzare un prequel,che tratterà il tentativo di Serse di vendicare il padre,ma anche "udite udite",l'ascesa del Megas.L'opera sarà realizzata in 5 volumi (di cui il primo già uscito il 4 di questo mese in America),e la Magic Press Edizioni ha appena annunciato l'intenzione di pubblicare il prodotto in italiano.Che dire...speriamo in qualcosa di strepitoso e buona lettura a tutti!

www.fumettologica.it/2018/04/frank-miller-xerxes-magic-press/

[IMG]http://i68.tinypic.com/35aprw1.jpg[/IMG]

[IMG]http://i63.tinypic.com/j0urm0.jpg[/IMG]


"La morte è bella,quando il prode combatte in prima fila e cade per la Patria." Tirteo I,10
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A me hanno solo creato disagio, però pazienza xD


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
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23/04/2018 19:07
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In che senso disagio Andry?


"La morte è bella,quando il prode combatte in prima fila e cade per la Patria." Tirteo I,10
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Totale mancanza di realismo, gente nuda perché sì, 3/4 di film in slow motion...cose così


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"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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23/04/2018 19:29
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Si,ma la devi prendere come una cosa diversa.Non so se hai letto il fumetto,ma li si evince chiaramente che lo scopo di Miller è tutto tranne che andare a ricercare storicità o cose simili.Quello che ha fatto (parlo di Miller e del fumetto) è stato portare su carta l'epicità che lui ha visto leggendo quelle vicende,e far emergere nella narrazione,attraverso i personaggi,non tanto quello che successe,ma ciò che provarono (secondo la sua visione delle cose) quel drappello di uomini nell'affrontare quest'impresa pazzesca.Lo so è strano,ma sai come sono visionari gli artisti no... :)
Ad esempio la nudità rappresenta la libertà.Nel fumetto questo è un elemento importantissimo,a differenza del film dove lo si denota leggermente meno.


"La morte è bella,quando il prode combatte in prima fila e cade per la Patria." Tirteo I,10
23/04/2018 20:04
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Che sia una visione particolarmente...diciamo "artistica" l'avevo capito, non mi fa comunque mandare giù la tonnellata di non sense presente
Sarà che i supereroi mi hanno sempre fatto poco effetto


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

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"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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Più che super eroi direi,super uomini.Si si estremizza il concetto dello spartano,però alla fine fanno la fine che fanno.
Cmq sappi che il disagio l'hanno creato anche a me.Dopo il film c'è stato uno sputtanamento incredibile,ancora oggi vedi bimbi che hanno il nome Sparta in bocca senza capire una mazza,e tutti quei giochini online patetici che non sopporto,ovunque pubblicità,ovunque sto tono "epico" BASTAAAAA!!! Gli spartani si staranno rivoltando nelle tombe (che manco hanno) :rofl
Detesto pure io i super eroi,e non sai quanto.Digerisco solo Tex,forse per riverenza.


"La morte è bella,quando il prode combatte in prima fila e cade per la Patria." Tirteo I,10
23/04/2018 21:31
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Ecco, esattamente :sudo :sudo


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"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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27/04/2018 18:40
Be', diciamo che il film è stato stroncato da molti, incluso Valerio Massimo Manfredi, del quale lessi una recensione parecchio negativa, che io condivisi in toto.
A parer mio, o si presta fedeltà alla storia, oppure si sceglie un altro soggetto da rovinare con le amenità di cui ha parlato Andry.
27/04/2018 19:42
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Il film è stato stroncato da molti chi? dagli storici vero? peccato che l'obiettivo di Snyder era rendere un tributo degno a Miller ed alla sua geniale Graphic Novel.Il regista nel fare il film ha fatto il suo meglio nel trasportare su pellicola quello che anni prima si fece su carta,ed a mio avviso ci è riuscito egregiamente.Il problema di Manfredi e di tutti gli altri colme lui è che vedono in questo fumetto/film la volontà di ripercorrere quei tre giorni in maniera didattica.Non c'è mai stata questa volontà,e gli eventi narrati sono solo un pretesto per esprimere sotto forma d'arte ciò che gli autori ci hanno visto.punto.E' semplice la cosa,poi può piacere o non piacere...

Di storia fatta a fumetti c'è ne a tonnellate,(esempio fresco fresco www.mondadoricomics.it/news/anteprima/odissea-quarto-volume-de-la-grande-letteratura-a-... ciò che manca e che è da apprezzare è il genio artistico,che oggi purtroppo latita.
[Modificato da Leonida.7742 27/04/2018 19:48]


"La morte è bella,quando il prode combatte in prima fila e cade per la Patria." Tirteo I,10
27/04/2018 20:03
Sì, ma col pretesto della cosiddetta "creatività artistica" ormai si può dir e far tutto e il contrario di tutto...
Il fatto della libertà espressiva non viene contestato, ma non si può scegliere un tema storico e stravolgerlo così come Miller e Snyder hanno fatto. Qualora si desideri rappresentare - su carta o su pellicola - un fatto realmente accaduto, sarebbe d'uopo rispettarne la dinamica reale.
Questa è la mia personale opinione.
P. s. Son pronto a dar battaglia!
[Modificato da Lodovico Manin 27/04/2018 20:05]
27/04/2018 20:24
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Non ha stravolto nulla,il grosso della vicenda,infondo,inizia e finisce come i libri di stroria ci insegnano,ed anche gli intermezzi sono esatti (l'addio a Sparta,il fatto delle carnee,il primo giorno di battaglia,l'ira di Serse che già da subito al secondo gliorno gli scatena le sue unità più importanti,il tradimento,l'eroica resistenza e la morte) il resto è condito con la personalissima visione dell'autore,che poi come ho detto non piace? ci può stare,ma non dite che uno non è libero di interpretare artisticamente un qualcosa,perchè veramente sarebbe il colmo e la fine della democrazia.
Se tutti gli artisti si dovessero attenere alla realtà allìora Cezanne,Picasso??? cioè io un bue lo devo per forza disegnare in maniera realistica perchè se percaso lo vado a "frammentare in diverse schegge di realtà, per poi andarlo a disegnare in tutte le sue diverse angolazioni ,e reinserirle in un nuovo ordine" (più o meno il concetto di cubismo) faccio una cavolata? abuso della libertà artistica? Scusami ma non ti capisco.
[Modificato da Leonida.7742 27/04/2018 20:28]


"La morte è bella,quando il prode combatte in prima fila e cade per la Patria." Tirteo I,10
27/04/2018 21:21
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La creazione artistica ci sta, se vogliamo può anche rappresentare quello che magari in molti si erano immaginati (in pieno delirio nazionalistico) quando la notizia ha raggiunto le loro orecchie (passando di bocca in bocca): pochi, coraggiosi, indomabili, fighissimi e testosteronici greci che tengono a bada per tre giorni un'orda di un milione di autarchici barbari urlanti e malformati (in netto contrasto con la perfezione greca), che utilizzano mostri e vili mezzucci per sopraffare l'eroico nemico e che alla fine riescono a sconfiggere solo attraverso il tradimento (da parte di un altro greco, facciamo malformato pure lui così si capisce meglio che è cattivo).
Insomma un quadro piuttosto xenofobo e razzistello volto ad una maggiore glorificazione dei propri connazionali (o concittadini) comprensibile anche ad un ragazzino di 3 anni (usa infatti gli stessi meccanismi delle favole: gli eroi sono belli e di sani principi, i cattivi brutti e infidi)

Ci sta? Sì, ci sta, ma personalmente la vedo come una rappresentazione senza spessore e piuttosto sciocca, sicuramente più comprensibile 2500 anni fa che non al giorno d'oggi ma...vabbè, siamo umani e le cose che ci facevano effetto e ci indignavano allora lo fanno anche oggi. Se romanzate poi è anche meglio. Solo che ai tempi serviva per tenere su lo stato, oggi per acchiappare voti e vendere merchandising alle frotte di ragazzini (che mi hanno causato un idrocele di 15 litri)
[Modificato da andry18 27/04/2018 21:26]


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"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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A me il film è piaciuto ma si capisce che è una caricatura dei fatti ed inoltre ha il pregio di avvicinare i più giovani o chi è allergico ai libri ad eventi storici spesso ignorati -o liquidati in poche righe- anche nella scuola dell'obbligo.
Dal canto mio quando sono stato da quelle parti ho fatto una cosa che difficilmente avrei fatto se non avessi visto 300 -anche se la storia è uno dei miei interessi principali ma è troppa per stare dietro a tutto- cioè sono andato a visitare il luogo dove è avvenuta la battaglia...
Per la cronaca non c'è più un cazzo, ne rupi ne strapiombi ne niente di niente, il mare si è mangiato tutto ed è rimasta una pianura anonima, c'è però una stele commemorativa ed è stato emozionante lo stesso anche solo vedere come la natura riesce a stravolgere tutto in tempi relativamente brevi.
A conti fatti è una buona opera di finzione da prendere come tale, anche l'Odissea era una finzione ma è diventato un classico, quindi chissà... :bah
[Modificato da deltoro74 27/04/2018 22:24]
28/04/2018 00:48
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Si l'analisi mi piace Andry,hai preso molti aspetti,però ti assicuro che è molto di più.Purtroppo qui si è creata una situazione strana,io parlo del fumetto e poi dell'opera di Snyder che è un ottimo adattamento,mentre voi purtroppo (se ho capito bene,correggetemi se sbaglio) avete visto solo il film e le catastrofiche conseguenze che esso ha avuto su eserciti di bimbinutella.Vi capisco benissimo,non è affatto una critica.Forse anche io se avessi visto il film senza conoscere l'opera di Miller avrei gridato alla cavolata (ad esempio tanto per dirne una: nel fumetto non vi è traccia di scontri uno vs uno al limite dell'inverosibile,la prima foto che ho postato non fa parte dell'albo).Cmq si l'analisi mi piace,e concordo anche sulla xenofobia e sul razzismo,aggiungendo che però in parte ti sbagli; per gli spartani tutti gli altri greci sono degli uomini sottosviluppati,per non parlare degli ateniesi,dove ci sparano su proprio a zero,con espressioni al limite della censura (il film è molto più tenero).Molto no Politically Correct,è tipico di Miller stafottersene.
Per quanto riguarda "l'interpretazione sciocca e senza spessore" beh sono gusti,cmq ti ricordo che io parlo sempre in primis del fumetto,che ti consiglio di leggere per avere un quadro più chiaro della situazione e magari per dare una sentenza definitiva (tanto Andry lo trovi o su Amazon o su Ebay a 4,90 nuovo,prima edizione ed ancora blisterato....pensa un po)
Aggiungo inoltre che nella Graphic Novel Leonida è il portavoce di un'era nuova.Lui adora la sua Sparta,ma ne odia il sistema,quasi quanto gli Ateniesi ed i persiani.Addirittura ricordo un passo dove compatisce Licurgo che nello stilare la Legge "aveva fatto il possibile,ma contro certe antiche,arcaiche ed inutili tradizioni,anche lui non potè far nulla".No ragazzi ve lo consiglio,datemi fiducia.

@Deltoro: Si è come dicevo a Lodovico,se confronti il film con la realtà dei fatti sembra una caricatura,ma come ho detto non è quello lo scopo,e se non leggete il fumetto difficilmente lo capirete.Magari vi farà schifo lo stesso,ma di sicuro vi cambia la prospettiva su questa storia.Io ho la versione pdf anche,ma non posso metterla qui per questioni di copyright.
Ma veramente non c'è nulla? ma sarà successo qualcosa di recente,io ricordo di aver letto che anche Napoleone usò quel passo in una battaglia.Chiedo lumi :)


"La morte è bella,quando il prode combatte in prima fila e cade per la Patria." Tirteo I,10
28/04/2018 07:14
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Esatto, io ho visto solo il film. Beh, per gli spartani (ma per i cittadini delle poleis principali in genere) tutti gli altri sono infami, però i barbari molto di più. Diciamo che gli altri greci si possono sopportare, dai xD

Per quanto riguarda il luogo, in realtà è il contrario: il mare si è ritirato, il golfo ha così perso dimensioni lasciando una pianura molto più ampia di quanto non fosse in passato
Cmq niente dirupi o strapiombi (pura invenzione al fine di rendere più drammatica e phaiga la cosa), era solo un sottile lembo di pianura tra mare e monti


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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28/04/2018 09:20
Ecco, forse hai ragione. Il film mi ha "condizionato" troppo. Comunque, mi sono spiegato male. Intendevo dire che a mio parere sarebbe stato molto più interessante e profondo il film, se solo avessero rispettato la storia e non avessero utilizzato personaggi caricaturali come Serse ed Efialte, rappresentati al limite dell'osceno. Analizzare davvero i sentimenti - o provare a farlo - e le emozioni dei protagonisti, calandoli nella realtà storica, da ambo le parti, e provare a restituire la verosimiglianza degli scontri - non tutti fatti male, ad onor del vero - sarebbe stato molto meglio.
Però sarebbe un altro film :up
Capisco il concetto di esaltazione cinematografica, ma a me non è piaciuto molto... Si vede eh? :lol

P. s. Non linciatemi. Napoleone non credo che abbia utilizzato le Termopili. Non ha mai combattuto in Grecia, a quanto io ne sappia.
[Modificato da Lodovico Manin 28/04/2018 09:21]
28/04/2018 10:18
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No infatti, se Napoleone è mai stato in Grecia l'ha fatto solo per la villeggiatura xD

Sulla critica concordo, tante esagerazioni non necessarie. Basta caratterizzare bene i personaggi per far appassionare il lettore/spettatore, d'altronde l'avvenimento è già avvincente di suo
Mettere gente in mutande, rendere altri malformati e schiaffarci dentro un serse obiettivamente vomitevole (insieme a tutte le altre cose sopra le righe presenti, che sono un'infinità) sono un di più che a molti può piacere, a me ha solo infastidito...son gusti
Poi magari molte di queste cose leggendo il fumetto vengono anche motivate (anche se...i greci sono nudi per dare un senso di libertà? Che è, la pubblicità della pompea?), però si poteva arrivare allo stesso concetto (magari rendere le cose anche più profonde) senza inventarsi cose così strampalate quindi...beh, per me è no :sudo
[Modificato da andry18 28/04/2018 10:27]


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"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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28/04/2018 12:59
Condividiamo lo stesso pensiero, Andry.
28/04/2018 17:19
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Appunto vedete come è soggettiva la cosa? :) ognuno di noi leggendo quel che successe avrebbe partorito cose differenti.Questo è un campo insondabile,elementi che a me comunicano cose forti e che voglio inserire a tutti i costi nel mio fumetto,fanno vomitare gli altri,e viceversa.Il fumettista ( e non dobbiamo dimenticare mai che stiamo parlando di un uomo che applica il proprio senso artistico in un'arte visiva,e quindi più abituato a comunicare con immagini che con dialoghi) ha metabolizzato così le cose,ha studiato il personaggio di Serse,e nella sua mente gli è apparso in questo modo,oppure Efialte ad esempio,magari gli avrà fatto talmente schifo quel gesto che gli ha dato,anche a livello somatico l'aspetto del peccato di cui si è reso colpevole (andate a vedere nei quadri fiamminghi come sono rappresentati Giuda e tutti quelli che durante la via Crucis insultano Cristo).Con la nudità: secondo me ha voluto rappresentare tutto l'orgoglio e la libertà di un popolo che a "petto nudo" si oppone all'oppressore e che lo combatte con tutto se stesso.Scoprire il petto è un gesto simbolico di estremo orgoglio.Avete visto mai quel bellissimo quadro su Salvo D'Acquisto nell'intento di fare proprio quello che dico? (foto in calce)

Io lo adoro proprio perchè non è caduto nella banalità di raccontare le cose in maniera metodica,papale papale,ma mette in mostra tutto il processo creativo di una persona,e questo è bellissimo.Mettendoci del suo,la sua visione personale,i suoi gusti etc... insomma un'opera autentica,forte e che se ne sbatte del politically Corret.Poi vabè piace o no piace ci stà,e le critiche costruttive (come in questo caso) possono solo far bene.
Si ho confuso alle Termopili si combatte durante la seconda guerra mondiale (ma anche prima) Napoleone non c'entra.

it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_delle_Termopili_(1941)

[IMG]http://i65.tinypic.com/e84b50.jpg[/IMG]
[Modificato da Leonida.7742 28/04/2018 17:22]


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02/05/2018 15:31
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Ora mi è tutto più chiaro, deve essere come dice Andry anzitutto perché la pianura ha effettivamente l'aspetto di una spiaggia con l'erba e mi sembrava strano che di quelle rupi decantate non fosse rimasto neppure uno spuntone.
Sempre sul pezzo.
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