Concordo con le tue riflessioni, Exodus. Anche io, tempo addietro, rimettendomi a giocare a Rome 1, ho notato la "semplicità" di svariate meccaniche. Con ciò non intendo sostenere che la campagna sia una passeggiata e che ogni caratteristica di Rome meriti di venire abbandonata, ma soltanto che, come già hai evidenziato tu, la percezione di un videogioco a distanza di anni si lega inevitabilmente ai ricordi che hanno accompagnato la nostra esperienza videoludica, in dimensione prospettica. Noi proiettiamo i desideri che non vengono esauditi e le aspirazioni che vediamo deluse nei titoli più recenti (per fare due nomi, Rome 2 e Attila), in titoli del passato più o meno recente, a cui siamo affezionati:
I - il sistema delle tre gentes romane era abbastanza scandaloso, anche se plausibile a livello di scelta di gioco a quell'epoca. Ora non riuscirei a sopportare di vedere lo Stato romano diviso in rigidissime ed inviolabili aree d'influenza, a meno di non scatenare un conflitto civile;
II - parimenti, l'unità delle popolazioni celtiche e germaniche, nonché delle poleis greche, non era corretta storicamente, e inoltre semplificava non di poco il quadro geopolitico;
III - l'esercito egiziano armato non alla maniera tolemaica costituiva un ulteriore elemento di inesattezza storica.
Questi sono soltanto tre situazioni esemplificative dei passi avanti che la CA ha compiuto con Rome 2.
[Modificato da Lodovico Manin 02/07/2017 20:10]