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Age of Charlemagne

Ultimo Aggiornamento: 23/04/2016 12:16
12/02/2016 22:07
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Miles
No, nessuna mod. Credo sia solo un bug... Non compromette del tutto la campagna, però è fastidioso in un certo senso.
13/02/2016 17:48
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ciao
Raga ma secondo voi è normale che dopo aver acquistato la dlc su steam e la stessa risulta in libreria non mi appare la nuova campagna sul menù?
14/02/2016 16:07
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Sicuro che il download sia terminato?

Nella mia campagna con i Dani, il Regno dei Franchi è stato spazzato via dopo una settantina di turni. Non credevo fosse possibile. :superasd
[Modificato da Dagon93 14/02/2016 16:07]
14/02/2016 17:32
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E spazzato via da chi?! Cmq è strano, io nella
Campagna coi Dani dopo aver saccheggiato le coste inglesi, quando ho rivolto l'attenzione all'Europa, I franchi erano potentissimi infatti Carlo Magno aveva grado di forza uno
14/02/2016 20:45
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I Longobardi hanno grado di forza uno e oltre a buona parte dell'Italia, controllano alcune regioni europee. Devono essere stati loro a ridurre allo stremo i Franchi, che poi hanno ricevuto il colpo di grazia da vari Ducati. Nonostante non sia uscito nessun avviso della morte di Carlo Magno, ora il Regno dei Franchi non esiste più. Sono rimasto sorpreso, visto che nella campagna con i Longobardi ho i Franchi con un regno vastissimo.
21/03/2016 14:11
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ciao ragazzi
sono interessato a questo dlc,ho giocato poco ad attila, mi è piaciuto ma il periodo storico non mi esalta, e per quel poco che ho visto lo trovo un po lento(durante le invasione quello che ho potuto fare è stato chiudermi a riccio nei miei territori).

Il periodo di carlo magno lo trovo molto piu interessante e volevo chiedere se era molto piu libero come giocabilità e durata, e a chi è piaciuto più questa espansione che il gioco principale


grazie
21/03/2016 16:22
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Στρατηγός
non dimenticarti che è una mini campagna, quindi per quanto riguarda giocabilità e durata siamo ovviamente al di sotto di un gioco base (che non per nulla costa dalle 3 alle 4 volte di più)


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
https://www.youtube.com/watch?v=QcvjoWOwnn4
19/04/2016 19:38
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Praefectus Fabrum
Oggi, con i Longobardi, ho dato vita al Regno di Italia, davvero grazioso. Avessero fatto una cosa simile per i due imperi romani nella campagna di Attilia (ossia se uno sparisce l'altro diventa Impero romano, senza l'aggiunta "d'Occidente" o "d'Oriente"), sarebbe stato il massimo.

Ancora però non mi capacito dell'adattamento. Sentire eserciti cristiani (e suppongo pure gli islamici) ringraziare gli dei per la vittoria è ridicolo (come avere il regno dei Lombardi per una traduzione letterale di "Lombards", come "Moors" tradotto Mori al posto di Mauri).
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)
19/04/2016 22:31
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Re:
Antioco il Grande, 19/04/2016 19.38:

Oggi, con i Longobardi, ho dato vita al Regno di Italia, davvero grazioso. Avessero fatto una cosa simile per i due imperi romani nella campagna di Attilia (ossia se uno sparisce l'altro diventa Impero romano, senza l'aggiunta "d'Occidente" o "d'Oriente"), sarebbe stato il massimo.

Ancora però non mi capacito dell'adattamento. Sentire eserciti cristiani (e suppongo pure gli islamici) ringraziare gli dei per la vittoria è ridicolo (come avere il regno dei Lombardi per una traduzione letterale di "Lombards", come "Moors" tradotto Mori al posto di Mauri).



Questi traduttori davvero ignoranti allora, non sapere dei Longobardi..


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IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

20/04/2016 10:20
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Avranno due traduttori diversi che si dividono il lavoro. Non si spiega altrimenti il fatto che alcune unità sono dette "longobarde", altre "lombarde". Per fortuna essendo divenuto regno d'Italia i Lombardi sono scomparsi. Per i Mori/Mauri non c'è speranza, questo problema è sempre presente da R1 in poi.
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

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Tribunus Angusticlavius
eh già.
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IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

23/04/2016 12:14
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Centurio
Ragazzi dal momento che ho finito l' era di carlomagno con quasi tutte le fazioni, ho deciso di provare il dlc a leggendario ( mai giocato a leggendario prima d' ora ) con i Longobardi, in pratica ho conquistato metà italia nei primi 70 turni, forse qualcosa meno ora non ricordo, ho ceduto quando è stato il momento ravenna al papa, per poi prepararmi e colpire con 2 eserciti interi il papa con tutte le sue forze a roma, la battaglia è stata un bel 5440 vs 5440, ed è terminata con una mia vittoria schiacciante, se io ho perso 2400 uomini, loro 1000 di più o forse anche più di 1000 rispetto a me, le truppe scappate erano degli arcieri e schermagliatori di basso rango, nulla che non si gestisca con l' autorisoluzione, mi sono alleato con venezia, la sicilia, il ducato di bavaria e quello di provenza, sono in guerra con solamente carlo magno ora, e ho operato in politica per restaurare il mio potere, sceso alla fine della guerra al 15 per cento, con l' aiuto dei veneziani ho ri-conquistato ravenna e distrutto lo stato pontificio, il thema di sicilia mio alleato ha ora tutto il resto d' italia, tranne le regioni appartenute al ducato di spoleto, che ho distrutto personalmente, dopo che siena era caduta in mano ai separatisti longobardi appena passati 10 turni o poco più dall' inizio della partita ( in pratica sfruttando il fatto che 'sti qua hanno indebolito il ducato di spoleto, attaccando spoleto e ancona, per poi per un solo turno conquistare pisa, ho ripreso pisa poi li ho annientati, e prima di attaccare il papa mi sono ricavato dello spazio nel ducato che non aveva più neanche un' armata decente ).
Fino ad ora è stata una grande campagna, non so ora come continuarla, il regno di carlo magno è grosso, ma sta cadendo lentamente sotto i colpi di 6 o 7 regni suoi nemici, vediamo un po' se riesco a penetrare attraverso le sue terre, così da potermi rinforzare abbastanza per poi sottomettere un giorno tutta l' italia !
[Modificato da Gabronx97 23/04/2016 12:16]

Il mio sistema :
CPU : Intel Core i5 3570k 3,4 GHz
Dissipatore : CM Seidon 120M
Scheda Madre : ASUS P8Z77-V LX
PSU : Cooler Master GX 750W 80+ Bronze
GPU : nVidia GeForce GTX 1080 Zotac AMP! Edition 8 GB GDDR5X
RAM : Corsair Vengeance Pro DDR3 4*4 Gb 1600 MHz
Case : Corsair Obsidian 750D
HDD : WD Caviar Black 2 Tb
SO : Windows 10 Pro 64 bit
Monitor : ASUS VX238H 60Hz 23" FullHD 1ms
Mouse e Tastiera : ASUS Strix Claw - ASUS Strix gaming pad ( Mouse e tappetino ) Corsair Strafe ( tastiera )
Casse : Creative Inspire T6300 5.1
Scheda Audio : Creative SoundBlasterZ
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