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ROME II - Segnalazione errori per la CA

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2017 21:23
03/04/2014 14:11
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Errori di traduzione e bug in generale
Topic per tutti coloro che hanno da segnalare errori di traduzione o bug magari sfuggiti al maggior parte della comunità Total War. Nel topic rivolgersi pure a TafanoCA.

E' un topic di servizio e non di discussione. I post di commento o di critica verranno cancellati.

[Modificato da Poitiers 03/04/2014 14:14]
03/04/2014 14:32
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nel file local_it_rome2.pack ho trovato ampie porzioni di testo non tradotte. Non so se sia normale o se sia già stato segnalato.
Ad ogni modo li segnalo. Al massimo sarà Tafano a chiarire il punto.

Tutti i tag che iniziano con

- vo_unit_texts_text_*
- vo_context_sensitive_texts_text_*

risultano non tradotti
03/04/2014 14:41
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Con l'ultimo fix hanno permesso che si potesse, cliccando col destro sull'icona di una delle 5 nuove unità aggiunte, leggere la relativa descrizione; ma i Combattenti nobili mercenari (truppe appiedate) hanno la descrizione dei cavalieri iberici.


Avevo già segnalato questo a Tafano, che forse ha già riferito a chi di dovere; tuttavia per sicurezza ho preferito scriverlo comunque quì.
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IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

03/04/2014 15:03
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ho trovato "Elephantarch" e "Grand Camp" rispettivamente

ancillaries_onscreen_name_r2_sp_anc_punic_greek_eastern_army_elephant_comman
character_skills_localised_name_army_3_camp_following
[Modificato da Poitiers 03/04/2014 15:05]
03/04/2014 15:24
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Re:
Poitiers, 4/3/2014 2:32 PM:

nel file local_it_rome2.pack ho trovato ampie porzioni di testo non tradotte. Non so se sia normale o se sia già stato segnalato.
Ad ogni modo li segnalo. Al massimo sarà Tafano a chiarire il punto.

Tutti i tag che iniziano con

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- vo_context_sensitive_texts_text_*

risultano non tradotti




Si, questi sono i vo, voice over, i (famigerati) file audio che non sono localizzati.



Combattenti nobili mercenari (truppe appiedate) hanno la descrizione dei cavalieri iberici.



Si questo l'ho gia segnalato ed e' un bug valido anche per la versione inglese.



ho trovato "Elephantarch" e "Grand Camp" rispettivamente

ancillaries_onscreen_name_r2_sp_anc_punic_greek_eastern_army_elephant_comman
character_skills_localised_name_army_3_camp_following



Ora vedo di trovarli..


Bel thread e grazie mille ragazzi! :up



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03/04/2014 16:07
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Per quanto concerne la descrizione degli Opliti perieci (e di quasi tutte le altre unità spartane che riportano l'attributo Perieci), ho letto questo:

"...(I Perieci) vivevano lungo la costa e in molte cittadine tra le colline che circondavano le fertili vallate dell'Eurota e del Pamiso, e CHE fungevano da confine tra cittadini di Sparta e il resto della Grecia..."

(infatti, andrebbe forse aggiunta la parola CHE, onde evitare di far capire che fossero i Perieci a fungere da confine, anziché le colline; a meno che non fosse proprio come inteso)

Nella descrizione dei Peltasti Perieci, invece, non è riportata la breve narrazione storica dei Perieci, ma bensì solamente la generale descrizione dei peltasti. Non so se può andar bene.


Per gli Schermagliatori a Cavallo spartani (e forse greci in genere), la descrizione riporta:

"...Venivano spesso impiegati per supportare il fianco sinistro in battaglia [...] mentre il fianco sinistro (ma forse bisogna sostituire con destro?), da sempre più forte, sfondava le linee del nemico"
[Modificato da Iulianus Apostata 03/04/2014 16:24]
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(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

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Gianni Granzotto,"Annibale"

03/04/2014 17:25
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Ho trovato questo, tra gli aiutanti:

"Oplite eroico" dovrebbe essere "oplita eroico".


Tra le armate seleucidi ci sono queste due che hanno il nome errato:

"Gli araldi di Tanato" dovrebbe essere "Gli araldi di Thanatos"

"Il terrore di Fobos" sarebbe "Il terrore di Phobos".

Dal momento che ho visto che ci sono altri reparti con nomi greci (tipo "Il terrore di Deimos") credo che la traduzione mezza italiana e mezza greca del nome risulti fastidiosa (oltre che scorretta).

[Modificato da Antioco il Grande 04/04/2014 14:36]
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)
03/04/2014 17:30
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A more detailed representation of the western Mediterranean than the ROME II map, with players able to expand across 19 provinces dotted with resources and settlements.

Questo è quello che si legge sia sulla pagina wiki, sia sulla pagina steam di Hannibal at the Gates. In realtà le province sono 20:

  1. Sicilia
  2. Magna Graecia
  3. Samnium
  4. Umbria et Picenum
  5. Latium et Campania
  6. Etruria
  7. Corsica et Sardinia
  8. Gallia Cisalpina
  9. Gallia Transalpina
  10. Aquitania
  11. Gallaecia
  12. Lusitania
  13. Hispania Citerior
  14. Hispania Ulterior
  15. Celtiberia
  16. Turdetania
  17. Mauretania
  18. Numidia
  19. Africa
  20. Tripolitania

[Modificato da Poitiers 03/04/2014 17:32]
03/04/2014 21:30
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sicuramente è già stato segnalato, ma per sicurezza lo faccio presente lo stesso
con cartagine tutti gli agenti/generali reclutabili hanno il cognome gisco (nella versione inglese)

non sono bug, ma altri problemi riguardano le animazioni: i soldati sono affetti dalla sindrome dell'uomo pesce: non fanno altro che aprire e chiudere la bocca in maniera ritmica. poi i soldati con ascia hanno le stesse animazioni di quelli con spada (non dico di creare nuove animazioni, ma di togliere perlomeno l'affondo. vedere la gente infilzata da asce non ha molto senso)


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
https://www.youtube.com/watch?v=QcvjoWOwnn4
03/04/2014 21:51
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Re:
andry18, 03/04/2014 21:30:

sicuramente è già stato segnalato, ma per sicurezza lo faccio presente lo stesso
con cartagine tutti gli agenti/generali reclutabili hanno il cognome gisco (nella versione inglese)

poi i soldati con ascia hanno le stesse animazioni di quelli con spada (non dico di creare nuove animazioni, ma di togliere perlomeno l'affondo. vedere la gente infilzata da asce non ha molto senso)


Queste due cose le ho segnalate da tempo a CA, la seconda più volte (e anche altri giocatori). CA ne è al corrente.




Già segnalate nell'altro topic, ma le ricordo qui.

La tradizione degli eserciti "sostenitori del Grand Camp", un termine che in italiano non significa nulla dsi0fanyw80ls.cloudfront.net/en/tradition/army_tradition_3_camp_f...

La "cavalleria sarissa" che è un'errata traduzione di "sarissa cavalry". In italiano si dovrebbe dire "cavalleria con sarissa".
[Modificato da Sirius 21 03/04/2014 21:56]
04/04/2014 11:04
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Re:
Antioco il Grande, 4/3/2014 5:25 PM:


Dal momento che ho visto che ci sono altri reparti con nomi greci (tipo "Il terrore di Deimos") credo che la traduzione mezza italiana e mezza greca del nome risulti fastidiosa (oltre che scorretta).



Italianizzare i nomi greci penso sia una scelta di stile e non proprio un errore (tra l'altro non dovrebbe essere scorretta, vedi qui per esempio: mi-propri&catid=25:norme-per-i-collaboratori&Itemid=37&lang=it)">www.esteticastudiericerche.com/index.php?option=com_content&view=article&id=60:nomi-propri&catid=25:norme-per-i-collaboratori&Itemid=37&...

@ Iulianus: Non son sicuro che quelli che riporti siano errori o no.. mi informo

@Andry: Come dice Sirius, sono problemi di cui siamo a conoscenza, eccetto quello della "bocca pesce" che pero' non credo ci si possa fare niente visto che coordinare il labiale di ogni singolo soldato non mi sembra possibile

@Sirius: trovato Gran Camp, ma non son sicuro su quale possa essere una buona traduzione dell'inglese Grand Camp Following: "Seguito dell'accampamento"? Accetto consigli :)

Grazie gente!



NOTA: Riguardo al topic, volevo chiarire una cosa giusto per evitare future incomprensioni o lamentele: io mi impegno a inoltrare e segnalare queste (utilissime) segnalazioni che state facendo, ma tenete conto che una volta che queste sono nel database sono al di fuori della mia competenza. Questo vuol dire che a questi problemi viene assegnata una priorita' che non dipende da me, ed e' anche possibile che quelli con priorita' molto bassa possano essere risolti tra molto tempo, o addirittura non essere risolti affatto. Questo e' dato dal fatto che (come potete immaginare) il database dei bug e' abbastanza pieno, e le risorse umane e di tempo sono limitate. Spero capiate la situazione :)
Vi ringrazio comunque ancora per l'impegno.





[Modificato da TafanoCA 04/04/2014 11:15]
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04/04/2014 11:34
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per l'animazione della bocca si potrebbe tentare di ridurne la frequenza, come anche la durata dell'animazione stessa. il labiale ovviamente è una cosa assolutamente fuori portata, peraltro inutile (chi si metterebbe mai a leggere il labiale di questo o quel soldato durante una battaglia? xD). basterebbe evitare di vedere soldati che non fanno altro se non spalancare la bocca per poi richiuderla dopo una quaresima e mezzo, toglie un bel po' di realismo imho

"seguito dell'accampamento" secondo me andrebbe bene


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

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"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
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04/04/2014 11:39
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Noto com piacere che si è corretta la descrizione, nell'Enciclopedia Total war, riguardante la voce Pulsante Formazione Allargata.

Proporrei di rettificare ancora:

Laddove è scritto "....unità corpo a corpo romane", toglierei "romane", dal momento che, credo, non solo le unità romane dispongano dell'abilità di formazione allargata. Forse sbaglio.

Inoltre, laddove è scritto che il pulsante di formazione allargata si trovi "....in basso a sinistra dello schermo", toglierei "a sinistra".

Si tratta di correzioni assolutamente di poco conto, e comunque apprezzo il tuo impegno nel seguirci Tafano :)


[Modificato da Iulianus Apostata 04/04/2014 11:40]
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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

04/04/2014 12:01
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Tafano, il problema è capire cosa intendono gli inglesi con Grand Camp. In italiano non significa una cippa. Ho cercato su internet ma non trovo altro se non un comune francese che si chiama Grandcamp e credo proprio che non c'entri nulla. Dovresti chiedere agli autori dei testi cosa intendevano dire con grand camp. Capisco anche il disagio di chi ha tradotto il gioco che, non trovando una soluzione in italiano, ha lasciato grand camp in inglese. Al momento si potrebbe azzardare solo una traduzione letterale come "grande accampamento" ma la trovo sciocca, non mi suggerisce niente di sensato in italiano.
04/04/2014 12:04
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No, Tafano, mi sono spiegato male. Il problema è che Tanato non significa nulla. O si lascia Thanatos (come hanno fatto per Deimos) o si traduce Morte. Fobos non è né italiano né greco, è un errore. O è Paura o è Phobos. Come se Sokrates lo rendi Sokrate; è sbagliato. O Socrate o Sokrates. Oidipos lo chiami Edipo, non Oidipo, non sempre basta togliere la s finale. Inoltre perché Deimos è correttamente in greco e gli altri due sono malamenti adattati?

Poi, ovviamente, sono minuzie.
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Antioco mi spiace, ma Tanato è corretto, perché è la forma italianizzata di un nome greco e va bene esattamente come diciamo in Italiano Platone, Senofonte e tanti altri nomi. In storia dell'arte di studiano le opere di Fidia, non di Pheidìas. Anche Fobos non è un errore. L'ho sempre letto in numerosi testi scolastici. E guarda il treccani www.treccani.it/enciclopedia/fobos/
[Modificato da Sirius 21 04/04/2014 12:09]
04/04/2014 12:13
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Re:
Antioco il Grande, 4/4/2014 12:04 PM:

No, Tafano, mi sono spiegato male. Il problema è che Tanato non significa nulla. O si lascia Thanatos (come hanno fatto per Deimos) o si traduce Morte. Fobos non è né italiano né greco, è un errore. O è Paura o è Phobos. Come se Sokrates lo rendi Sokrate; è sbagliato. O Socrate o Sokrates. Oidipos lo chiami Edipo, non Oidipo, non sempre basta togliere la s finale. Inoltre perché Deimos è correttamente in greco e gli altri due sono malamenti adattati?

Poi, ovviamente, sono minuzie.




Scusa ma in realta' non e' come dici. Italianizzazioni di nomi greci come Fobos e Tanato sono perfettamente corrette. Di solito prendo Wikipedia un po' con le pinze, ma comunque, a titolo indicativo:

it.wikipedia.org/wiki/Fobos_%28astronomia%29
it.wikipedia.org/wiki/Tanato_%28mitologia%29

:)

EDIT: ninjato da Sirio!


@Sirius: Penso che si riferisca a un grande accampamento, e per chissa' quale motivo e' andato in maiuscolo.. quindi la cosa meno brutta che mi viene in mente sarebbe "seguito dell'accampamento" (anche tenendo conto degli effetti che da).. no?

EDIT: Ecco com'e': Grand e' aggettivo non di camp ma di camp following, quindi sarebbe qualcosa tipo "Imponente seguito all'accampamento" o qualcosa di piu' bello :)


[Modificato da TafanoCA 04/04/2014 12:20]
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04/04/2014 12:16
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Sì, se significa genericamente "grande accampamento" potrebbe essere tradotto come dici. Ma resta pur sempre una traduzione infelice, perché in italiano il seguito può averlo benissimo una persona, ma un oggetto o una cosa inanimata mi sembra difficile che abbiano un "seguito" soprattutto se si tratta di un edificio o di un immobile. Tu troveresti sensata la dicitura "seguito della cattedrale" o "seguito del Colosseo"?
04/04/2014 12:24
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Hai ragione, pero' l'espressione "al seguito dell'accampamento" l'ho gia sentita e si usa.. o sbaglio?

Poi non so se hai visto il mio ultimo edit: Grand e' aggettivo non di camp ma di camp following, quindi sarebbe qualcosa tipo "Imponente seguito all'accampamento" o qualcosa di piu' bello

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04/04/2014 12:25
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e se al posto di accampamento si mettesse esercito?


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
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Ma scusa, allora gran seguito dell'armata/esercito non è meglio? Io non ricordo di aver mai sentito dire "al seguito dell'accampamento", che mi pare decisamente scorretto, se mai "al seguito della legione/armata/esercito". Secondo me il concetto di accampamento va rimosso. La traduzione, per funzionare bene, non deve mai essere strettamente letterale, perché deve veicolare e rendere bene il senso del messaggio, non le singole parole.
04/04/2014 12:37
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Re:
Sirius 21, 04/04/2014 12:07:

Antioco mi spiace, ma Tanato è corretto, perché è la forma italianizzata di un nome greco e va bene esattamente come diciamo in Italiano Platone, Senofonte e tanti altri nomi. In storia dell'arte di studiano le opere di Fidia, non di Pheidìas. Anche Fobos non è un errore. L'ho sempre letto in numerosi testi scolastici. E guarda il treccani www.treccani.it/enciclopedia/fobos/




In effetti, guardando sul mio dizionario mitologico, che non avevo guardato prima, ho trovato Fobos (che non uso mai in quella forma), ma non Tanato (per cui mi rimanda a Thanatos).

Lo stesso sito della treccani che mi indichi tu non ha Tanato, ma ha la voce Thanatos.

www.treccani.it/enciclopedia/tag/thanatos/

Comunque tutto chiaro. A me risulta strano lasciare Deimos e tradurre gli altri, tutto qui. Quando feci la tesi il prof mi ruppe l'anima per farmi usare una forma unica (se usi Eracle sia sempre Eracle e non diventi una volta Ercole ed un'altra Herakles) e questa cosa m'è rimasta.


Per il Gran Camp che benefici apporta? Magari da quelli si riesce a capire come tradurlo (fermo restando che "il grande seguito dell'accampamento" mi sembra una brutta traduzione).
[Modificato da Antioco il Grande 04/04/2014 12:39]
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04/04/2014 12:53
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Si mi pare sia sensato.

Quindi "Imponente seguito dell'armata" o "Enorme seguito dell'esercito".. o qualcos'altro?

Antioco gli effetti son cose tipo

+16% morale for all units
-8% upkeep for all land units
+3% replenishment rate for all units

quindi si, il senso sembra quello di un sacco di gente che viaggia al seguito dell'esercito che apporta benefici a questo.. tipo fabbri, stallieri, cuochi e cose del genere
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04/04/2014 14:39
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Imponente seguito dell'armata mi sembra buono. In pratica tutto il codazzo di gente, dal fabbro ai mercanti alle prostitute, che si muoveva al seguito dell'esercito in movimento.
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04/04/2014 15:05
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yep, concordo
ottimi poi i bonus, a riprova del fatto che tira più un pdf che un carro di buoi :lol


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"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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Dopo tutto quello che avete scritto sul Grand Camp sono particolarmente d'accordo sulle prostitute.
Oltre che come ancillare, dove le troveremo in gioco?

Scherzo non mi bannate.
04/04/2014 18:04
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Re:
Antioco il Grande, 04/04/2014 14:39:

Imponente seguito dell'armata mi sembra buono. In pratica tutto il codazzo di gente, dal fabbro ai mercanti alle prostitute, che si muoveva al seguito dell'esercito in movimento.




qualcosa come le canabae in pratica
05/04/2014 09:52
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NON è un bug ma visto che siamo internos......

@Tafano, l'elmo romano Coolus andrebbe rifatto perchè sembra una versione alpha buttata lì come test, e poi non più toccata. E' uno degli elmi romani più utilizzati nei modelli 3D ma con un livello qualitativo davvero scarso. Dovrebbe essere esattamente come il Montefortino di R2 come qualità 3D e delle textures. L'elmo Coolus presenta troppe ammaccature e da l'idea di essere come di "di latta". E' un elmo fondamentale.

Saranno forse dettagli di poco conto per alcuni ma qui si parla delle Legioni Romane e dell'Auxilia.

Scusate l'O.T. ma ci tenevo a farlo presente.
[Modificato da Flavio(71) 05/04/2014 09:53]
05/04/2014 13:42
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Flavio(71), posta una screenshot, così forse si spiega meglio cosa intendi. :)
06/04/2014 18:53
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Re:
TafanoCA, 04/04/2014 12:53:

Si mi pare sia sensato.

Quindi "Imponente seguito dell'armata" o "Enorme seguito dell'esercito".. o qualcos'altro?

Antioco gli effetti son cose tipo

+16% morale for all units
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Suggerirei, più semplicemente, "Grande seguito dell'armata".


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IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

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