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I nostri imperi

Ultimo Aggiornamento: 01/06/2021 02:11
02/06/2015 00:23
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Ed ecco a voi la mia campagna con Roma in modalità leggendaria ;)

Guerre Etrusche (272 a.C.-267 a.C.): Roma è la potenza egemone in Italia: dalle suggestive colline laziale ai frequentatissimi porti Meridionali ormai la Repubblica è indiscussa sovrana. Solo una coalizione di città Etrusche, che preferiscono cadere combattendo piuttosto che cedere, osano resistere agli hastati Romani. Il Senato affida quindi il comando dell'esercito a Lucio Giulio Libone, che dopo una breve campagna riesce a cancellare la coalizione, ponendo quindi anche l'ultima porzione rimasta della penisola sotto il controllo di Roma. L'ultimo baluardo nemico rimane la Corsica, conquistata però grazie alla Legione II, comandata da Gneo Cornelio Scipione Asina.

Campagne in Cisalpina (259 a.C.-258 a.C.): il Senato riceve nel 262 un ambasciatore, proveniente dal popolo Celtico dei Liguri, in guerra con i vicini Insubri. Il Ligure chiese sostegno per la guerra, in cambio di ingenti somme di denaro, ma Roma, non volendo favorire nessuno nelle lotte al di la del proprio territorio per evitare ripercussioni diplomatiche, rifiuta. L'ambasciatore torna dopo 2 settimane: il re Ligure, furioso per l'accaduto, dichiara guerra alla Repubblica, promettendo di bruciarne tutte le città e di schiavizzarne l'intera popolazione. Dopo 3 anni di preparazione, senza invasioni dovute all'imperforabilità del limes romano, i veterani della Legione I, comandati nuovamente da Lucio Giulio Libone, invasero il territorio Ligure, combattendo una cruenta battaglia a est di Genua. Roma, facendo valere la superiore qualità dei propri soldati, ha la meglio, riuscendo a integrare anche la costa ligure al proprio territorio.

Guerre Puniche (252 a.C.-211 a.C.): stretti patti di non aggressione con i barbari del nord e migliorati i rapporti con gli Illiri e le polis Greche, Roma è pronta a combattere con Cartagine. Nel 252 a.C. i Punici preparano una campagna per debellare Siracusa dalla Sicilia, ma la colonia Greca è alleata dei Capitolini, che decidono di vendicare l'affronto. In quell'anno Roma caccia Cartagine dalla Sicilia, conquistando la parte occidentale dell'isola e lasciando quella orientale sotto il controllo dell'alleata Siracusa. Negli anni seguenti un uomo si guadagna la gloria eterna, vincendo battaglie in nettissima inferiorità numerica decidendo le sorti della guerra: quest'uomo è l'ammiraglio Decimo Giunio Bruto, a capo della Classis I. Tra il 252 e il 245 egli vinse eroicamente quattro battaglie nel mar Tirreno, scongiurando invasioni Puniche e aprendo la strada alle conquiste di Cartagho e Karalis, nel 242. Cartagine era ormai caduta, persi anche i possedimenti spagnoli per mano di vari popoli Celtiberi, così Roma volse la sua attenzione ai clienti Punici, ovvero Libya e Carthago Nova, sottomettendo anche i loro territori tra 242 e 211, conquistando quindi quasi tutta l'Africa occidentale, togliendo l'estremità governata dai Numidi.

Guerre Numidiche (206 a.C.-188 a.C.): Roma, ricordando il prezioso aiuto durante le guerre contro i clienti Punici, manda un emissario in Numidia, per siglare un patto di non aggressione, ma esso torna dalla missione con una controfferta: i Numidi avrebbero accettato solo con un lauto compenso di denaro. Il Senato furioso per tutta risposta scatena una ferocissima e rapidissima campagna che debella i Numidi in 4 anni. Nel 188 a.C. l'ultimo esercito Numida, dopo aver vagato per anni nell'Africa Centrale, viene sconfitto e sterminato dalle legioni Romane nei pressi di Qart Hadasht, insediamento Lusitano.

Campagna Iberica (188 a.C.-...): I Lusitani, fieri Iberi, temendo la potenza di Roma attaccano a tradimento in un'imboscata tra le colline dell'Iberia Meridionale la Legione I, sterminandola e schiavizzandone i sopravvissuti. La Repubblica deve un'altra volta dare inizio a una campagna, e le Legioni in pochi mesi conquistano la Baetica, nell'estremo sud della penisola Iberica, spingendosi molto vicino al luogo dell'infamia, Qart Hadasht. Gli alleati Siracusani, per ricambiare il favore del 252, sbarcano in territorio Lusitano, conquistandone l'occidente e rinominando il territorio conquistato, appunto, Lusitania.


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Campagna Iberica (continua) (188 a.C.-163 a.C.): il Senato, pacificata in 3 anni la Baetica, dopo la presa del 187, fa partire una spedizione che permette a Roma di ottenere l'intera Iberia, eccetto il territorio Siracusano (a ovest) e l'insediamento Tarraco, sotto il controllo degli Arverni, in guerra con la Repubblica da svariati anni. Proprio i feroci Galli, dopo una terribile battaglia alle porte di Genua tolgono il controllo della Liguria ai capitolini, scacciandoli in Italia. Il Senato, rivedendo i fantasmi del famoso sacco di Roma avvenuto ormai più di 200 anni prima, assolda in fretta e furia una Legione, per impedire agli Arverni di Vercassivelauno di entrare in suolo Italico. Dopo vari anni di stallo si ha la battaglia risolutiva della campagna Iberica e decisiva per la disfatta definitiva degli Arverni, proprio sotto le mura di Tarraco. Roma infatti conquista senza problemi l'insediamento, protetto da una guarnigione assolutamente inadeguata, ma le Legioni a causa di una rivolta di schiavi scoppiata in Lusitania sono costrette ad abbandonare il fronte lasciando una guarnigione capitanata da Marco Tubero, glorioso condottiero vincitore di molte battaglie, a proteggere la città. Gli Arverni, accorsi dalle terre Galliche, sconfiggono la guarnigione uccidendone il generale e ponendosi con un imponente esercito a minacciare l'intero territorio conquistato da Roma durante la campagna Iberica. Sconfitti gli schiavi 3 Legioni si scagliano contro Tarraco, per riconquistare l'insediamento: la battaglia è terribile, 6000 Arverni contro 4000 Romani... La Repubblica riesce però ad avere la meglio, uccidendo grazie agli equites ogni barbaro fuggitivo: l'Iberia è di Roma!

Conquista della Gallia Occidentale (155 a.C.-142 a.C.): il regno Arverno è condannato alla sconfitta: senza più esercito, i cittadini si preparano a combattere fino alla morte per evitare l'assoggettamento. Tutto inutile, poiche nel 155 a.C. le Legioni Romane conquistano l'intero regno, composto dalla Liguria, dalle coste Galliche meridionali e occidentali e da metà Gallia nell'entroterra. Nel 152 i Pictoni, fieri alleati degli Arverni, decidono di andare all'attacco: si ha uno scontro decisivo sulle rive della Dordogna, e i Galli soccombono, perdendo anche il loro territorio. Seguono 10 anni di continue rivolte sedate con molta facilità dai soldati Romani.

Battaglia di Brigantium (139 a.C.): i Galleci, popolo assoggettato dagli Arverni nel secolo precedente, si ribellano a Siracusa, ottenendo la parte nord occidentale della penisola Iberica. Concluse le rivolte, una Legione Romana viene inviata a conquistare i territori di questo popolo per vendicare Siracusa, e i Galleci soccombono nel 139 a.C. sotto le mura di Brigantium, cedendo il potere alla Repubblica.


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[Modificato da Tutubo 03/06/2015 16:19]
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