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Le Alleanze.

Ultimo Aggiornamento: 16/03/2014 21:04
06/03/2014 23:11
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Salve a tutti,apro questo topic con la speranza di avere validi suggerimenti e scambiarci un po di esperienze su questo aspetto del gioco a me ancora diciamo "ignoto" ma credo importantissimo per la vittoria finale specialmente ai livelli più alti di difficoltà.
Premetto che prima di aprire questa discussione ho sfogliato un po di pagine a ritroso in questa sezione del forum,e non trovando nulla ho deciso di scrivere.Mi scuso per una eventuale svista.
Allora in questo Total War troviamo diversi tipi di alleanze,e cioè:
-Alleanza difensiva.
-Alleanza militare.
-Satrapie.
Come detto trovo delle difficoltà in questo aspetto del gameplay,vi faccio degli esempi:
con la fazione romana firmo un'alleanza difensiva con Siracusa,ma quando lei viene attaccata mi esce un pannello che dice: " il tuo alleato è stato attaccato,un tuo rifiuto rompe l'alleanza" io naturalmente mantengo la parola,ma poi sia nel turno corrente,che nel turno successivo,non vedo nulla,cioè "ma che legione gli ho mandato,le mie sono tutte qui,ed in che modo l'ho aiutata?" questo è il primo problema.
Il secondo riguarda la possibilità di dare un incarico ad un mio alleato.Incarico Siracusa di attaccare un esercito punico,ma non accade nulla.L'incarico lo accettano ma non si muove nulla,rimangono immobili pure per 10 turni.
-per quanto riguarda le alleanze militari è un po lo stesso problema,problemi di supporto reciroco.Però vedendo l'ultima parte della campagna con Cartagine di Sirius mi sono stupito,perche non solo appoggiava Sparta,ma addirittura l'aiutava nella mappa tattica.(magari se passi da queste parti Sirius me lo spieghi direttamente tu :cry )
-Le Satrapie poi non le capisco proprio,risultano degli alleati difensivi,ma quando me lo danno un esercito??? mai!
a voi va tutto bene? avete consigli da darmi?Grazie.


"La morte è bella,quando il prode combatte in prima fila e cade per la Patria." Tirteo I,10
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un'alleanza difensiva consiste nell'aiutare il tuo alleato quando questo subisce un attacco. una volta attaccato, puoi decidere se aiutarlo oppure se rompere l'alleanza. nel caso tu decida di aiutarlo, ovviamente sarai tu, e non l'ia, a decidere se e quale esercito spostare in difesa del territorio alleato.
per quanto riguarda gli eventuali aiuti ottenuti da parte dell'ia, vale ciò che si ha sempre avuto nei precedenti titoli, ossia otterrai supporto se nelle giuste condizioni (ad esempio prima di tutto l'alleato deve avere un esercito libero vicino alla zona "del fronte" per così dire) e...no, non ti regalano eserciti che spuntino come funghi dal nulla, ti daranno una mano, ma restano una fazione distinta dalla tua


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
https://www.youtube.com/watch?v=QcvjoWOwnn4
06/03/2014 23:38
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Si,ma io non ho mai mandato nessuna legione a supporto di Siracusa, eppure io nel pannello accettavo ma non sapendo quello che tu ora mi dici ora,l'alleanza non si rompeva.Cioè,io gli dicevo si,ma in effetti non mandavo nulla e lo strano è che i rapporti non sono degenerati e il trattato non si è rotto.é normale?


"La morte è bella,quando il prode combatte in prima fila e cade per la Patria." Tirteo I,10
06/03/2014 23:46
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sì, teoricamente hai tempo infinito per andare in soccorso dei tuoi alleati. è un limite dei tw, cmq fintanto che gli dici "stai tranquillo, ci sono qui io" è tutto ok. poi puoi emigrare in africa e lasciarli morire tra atroci agonie, non vieni etichettato come infamone


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

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"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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06/03/2014 23:49
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:superrofl grazie Andry,un'ultima cosa;per le satrapie vale lo stesso discorso?


"La morte è bella,quando il prode combatte in prima fila e cade per la Patria." Tirteo I,10
08/03/2014 12:25
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Miles
Sì...vale lo stesso. L'aiuto delle satrapie / stati clienti è quello che (credo come nei precedenti tw) ti danno parte del loro ricavato, e poi ti permettono di addestrare truppe nel loro territorio!

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"Più nemici, più onore."
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08/03/2014 19:22
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Praefectus Legionis
Deus ex machina
Quando compare il messaggio che dice che il tuo alleato è stato attaccato, se accetti di aiutarlo ciò che fai è semplicemente entrare in guerra al suo fianco. Se sei Roma e hai Siracusa alleata difensiva (o militare) ad esempio, se Cartagine attacca Siracusa apparirà il messaggio. Se accetti, il tuo status diplomatico con Cartagine diventa "in guerra". Se rifiuti, rimani neutrale con Cartagine, ma ovviamente perderai l'alleanza con Siracusa, quest'ultima comincerà ad odiarti, lo stesso faranno tutti coloro che sono alleati, amici o simpatizzanti di Siracusa, e inoltre la tua reputazione diventerà pessima e quasi nessuno vorrà più fare accordi diplomatici con te perché sarai considerato inaffidabile o disonesto. Quindi la tua scelta modifica solo il tuo status diplomatico. Poi che tu effettivamente aiuti o meno Siracusa è un altro paio di maniche. Puoi aiutarla direttamente inviando truppe in supporto o donandole soldi. Puoi aiutarla indirettamente bloccando porti cartaginesi o attaccando Cartagine in casa sua. Cosa decidi di fare per aiutarla sta a te.


Comunque le differenze fra le varie tipologie di alleato sono queste:

- Alleato difensivo: non ti vincola a seguire la sua politica estera, non ti è richiesto di entrare in guerra automaticamente con fazioni a cui il tuo alleato dichiari guerra, ma se questo viene attaccato ti è richiesto di partecipare alla guerra (almeno formalmente) e un eventuale rifiuto fa decadere il patto e danneggia la tua reputazione internazionale.

- Alleato militare: vale quanto detto sopra, ma in più è un alleato che condivide le tue dichiarazioni di guerra (se vuole). Quando dichiari guerra a qualcuno, puoi chiedere l'aiuto dei tuoi alleati militari (non dei difensivi) e questi, se sono molto amichevoli nei tuoi confronti, entreranno in guerra al tuo fianco (anche qui, l'effettivo supporto militare è un altro paio di maniche). Teoricamente anche tu dovresti entrare in guerra se il tuo alleato dichiara guerra a qualcuno, ma non mi è mai capitato. Ad ogni modo, non ricordo se l'eventuale rifiuto di unirsi alla guerra dichiarata da un alleato militare faccia decadere l'accordo.

- Stato cliente (solo per fazioni occidentali, come greci, romani e barbari): una fazione che ti paga un tributo in cambio (in teoria) di protezione e supporto, ma che rimane libera di avere la sua politica estera autonoma. Sul territorio si un cliente hai automaticamente il transito militare e puoi reclutare truppe tipiche della fazione cliente (in funzione del tipo di edifici militari che possiede, ovviamente). Qualsiasi aiuto tu dia al cliente (entrare in guerra contro i suoi nemici, dargli soldi, combattere contro armate sue nemiche) rafforza le vostre relazioni diplomatiche e la stima. Dunque è molto importante dimostrarsi un attivo protettore, in modo che il cliente non ti tradisca e soprattutto che non dichiari guerra a fazioni tue alleate. Se migliora la relazione col tuo cliente, migliora anche la stima che egli ha di tutte le fazioni tue amiche/alleate. In ogni caso il tuo cliente non è tenuto a entrare in guerra al tuo fianco quando tu apri le ostilità con un'altra fazione. Tu invece sei tenuto e entrare in guerra al suo fianco se viene attaccato (come con gli alleati difensivi), altrimenti che protettore sei?

- Satrapia (solo per fazioni orientali, come Seleucidi e Battriani, ma credo anche Parti): vale tutto ciò che ho detto sopra, ma la differenza è che la satrapia condivide con te la sua politica estera. Se tu fai pace con un nemico che avete in comune, anche la satrapia farà pace con esso. Se tu apri le ostilità con qualcuno, la satrapia gli dichiarerà guerra. Se non lo facesse, si romperebbe l'accordo e tu avresti pieno titolo per schiacciarla. In pratica è come se fosse una tua provincia con una certa autonomia, dotata di proprie forze armate ma a te legata sia per il tributo che ti deve, sia per l'obbligo di seguirti in guerra, sia offensiva che difensiva. Da questo punto di vista è più facile da controllare, perché non c'è mai il rischio che un satrapo dichiari guerra a un tuo alleato, né che un tuo amico dichiari guerra a una tua satrapia (perché sarebbe come dichiarare guerra a te).
[Modificato da Sirius 21 08/03/2014 19:26]
08/03/2014 21:00
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Grazie a tutti ragazzi,davvero esaustivi.La diplomazia in questo gioco mi ha sempre affascinato,mi piace vedere che alla fine qualsiasi cosa tu faccia è una scelta,un qualcosa che ha "un eco" nel panorama internazionale.Ma caspita ora mi avete aperto un mondo che ignoravo completamente,e che a mio avviso è davvero degno di lode.Corro subito a provare. :up


"La morte è bella,quando il prode combatte in prima fila e cade per la Patria." Tirteo I,10
16/03/2014 16:41
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Ho conquistao l'ultimo insediamento di una fazione ed ho deciso di soggiocarla, però così facendo la situazione diplomatica della fazione non si è azzerata, quindi ora ho i miei amici ed il mio stato cliente che ad ogni turno mi chiedono di dichiarare guerra all'altro e sono sicuro che prima o poi finirà che il mio stato cliente verrà catturato lasciando me fregato.


Come funziona esattamente la possibilità di reclutare unità del tuo stato cliente? Posso reclutare qualsiasi unità che l'alleato può reclutare in quel territorio o ci sono dei limiti?
[Modificato da UnicoPCMaster 16/03/2014 16:47]
16/03/2014 16:58
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Credo che sia libero l'arruolamento.
Se non hanno fatto pace è perché sei una fazione occidentale...è questo che mi ha deluso: le satrapie fanno pace, gli stati clienti no, il che avvantaggia le fazioni orientali..

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16/03/2014 19:07
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Re:
zDeatHManSx, 16/03/2014 16:58:

Credo che sia libero l'arruolamento.
Se non hanno fatto pace è perché sei una fazione occidentale...è questo che mi ha deluso: le satrapie fanno pace, gli stati clienti no, il che avvantaggia le fazioni orientali..




Si, però è anche senza senso, io ho catturato l'ultimo insediamento romano, pertanto ho concluso la guerra ed imposto con la forza le mie condizioni (stato cliente) e mi ritrovo semplicemente ad essere l'unico in pace mentre i miei alleati sono ancora in guerra, così non ha alcun valore la mia protezione.
[Modificato da UnicoPCMaster 16/03/2014 21:04]
16/03/2014 19:54
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Sono d'accordo. anche perché magari i suoi nemici sono tuoi alleati e per non tradirli ti fai ciulare lo stato cliente..

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