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Re:
andry18, 10/02/2014 16:24:

molto probabilmente sono i dati per il futuro (o futuri?) dlc, che poi se paghi potrai sbloccare



Allora è una sorta di add on gratis che hanno rilasciato per l'Epiro...
Ecco qua da FB pagina ufficiale Total War:
"
If you’re wondering why there’s a small ROME II update downloading via Steam today, wonder no more. We thought it was high time for some additional content!

We now have a beautifully-designed African elephant model, plus some brand new units for Epirus. Full details here:


forums.totalwar.com/showthread.php/121199-Epirus-and-Elephant... "

Sentimaaa
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Re: Re:
Sentimaaa, 10/02/2014 16:38:



Allora è una sorta di add on gratis che hanno rilasciato per l'Epiro...
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EVVAI :dentoni

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yep, appena vista la notizia, eppure 172mb sono un po' troppi per quello che affermano, hanno modificato il modello per l'elefante africano e aggiunto la possibilità di reclutare più mercenari per l'epiro (che è solo coding, le unità già esistono)...come ci sono arrivati a quel numero di mb? o.O


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
https://www.youtube.com/watch?v=QcvjoWOwnn4
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Re: Re:
Sentimaaa, 10/02/2014 16:38:



Allora è una sorta di add on gratis che hanno rilasciato per l'Epiro...
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Finalmente :) Ce l'hanno fatta a creare il modello per l'elefante africano ...su steam avevo fatto richiesta a riguardo: forse hanno accolto proprio il mio suggerimento.Spero però che si tratti di elefanti Nordafricani della specie estinta, di piccole dimensioni. Insomma dovrebbero essere più piccoli rispetto a quelli asiatici.
[Modificato da Iulianus Apostata 10/02/2014 16:59]
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IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

10/02/2014 16:57
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cavolo, mi aspettavo che avessero aggiunto qualche unità nuova...
10/02/2014 17:02
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Re:
Wanax93, 07/02/2014 16:39:

Già, sto sfondo verde non mi piace per niente... che bisogno c'era poi di metterlo?

Comunque se è vero che il DCL sarà sulle guerre puniche almeno non sarà limitato come quello di Cesare... anche se dubito che lo comprerò...



Cosi quando lo guardi ti viene la tentazione di comprare "Cesare in Gallia", tutta strategia di marketing.


ID Steam: (Mod)

Dimensione schermo 17,3
Processore Intel Core i7, 3610QM, 2.30 GHz
Chipset Intel HM 77
Memoria 16 GB DDR3 1600 MHz........ampliata!
Scheda Video NVIDIA GeForce GTX 670M
Memoria video 3072 MB DDR5
Hard disk 750 GB SATA 7200 rpm
Unità ottica S-Multi DL, Blu-Ray Writer




«La religione è considerata vera dalla gente comune, falsa dalle persone sagge, utile dai governanti.»
-Seneca


« Accogliete dunque il ragazzo [Manuele] come signore unto da Dio e come regnante per mia decisione. Manuele imperatore dei Romani. »
- Giovanni II Comneno






10/02/2014 17:03
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Re: Re: Re:
Iulianus Apostata, 10/02/2014 16:53:



Finalmente :) Ce l'hanno fatta a creare il modello per l'elefante africano ...su steam avevo fatto richiesta a riguardo: forse hanno accolto proprio il mio suggerimento.Spero però che si tratti di elefanti Nordafricani della specie estinta, di piccole dimensioni. Insomma dovrebbero essere più piccoli rispetto a quelli asiatici.



scontent-a-mxp.xx.fbcdn.net/hphotos-prn2/t31/1658549_589805351094669_14400320...
10/02/2014 17:05
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Re:
andry18, 10/02/2014 16:53:

yep, appena vista la notizia, eppure 172mb sono un po' troppi per quello che affermano, hanno modificato il modello per l'elefante africano e aggiunto la possibilità di reclutare più mercenari per l'epiro (che è solo coding, le unità già esistono)...come ci sono arrivati a quel numero di mb? o.O



infatti sono andati a toccare anche il file startpos e l'eseguibile
[Modificato da Poitiers 10/02/2014 17:11]
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sinceramente a me quelli sembrano elefanti africani contemporanei, poi potrei sbagliare, ma tanto nani non mi sembrano (che poi con le macchine d'assedio ipergiganti perché sminuire gli elefanti? secondo me la tentazione di renderli godzilla c'è stata)


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
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10/02/2014 17:12
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A me non importa nulla dell'Elefante Africano.............IO VOGLIO UNA CAZZO DI IA CHE NON MI CHIEDA SEMPRE 10.000 PER OGNI CAVOLATA.
Poi ci si domanda perche ho l'achievement Eccessivamente sanguinario
(Uccidi 1 000 000 di uomini in battaglia), qui mi fanno divenire l'Hitler della situazione o per amore o per forza!

NON VE LI DO 10.000 PIPPI ZINGARACCI :starwars !!!

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Re: Re: Re: Re:
Poitiers, 10/02/2014 17:03:




ti ringrazio Poitiers: avevo già visto l'immagine.

@andry18
Gli ”elefanti africani contemporanei” esistevano anche allora, nell'area sub-sahariana. Si, può darsi che quelli appena aggiunti in Rome 2 siano della razza africana oggi comune, di grandi dimensioni (loxodonta africana), ma c'è da dire che anche gli elefanti nordafricani superavano di un bel pò l'altezza dell'uomo..tanto piccoli non erano.
Storicamente, il regno tolemaico ebbe tra i suoi ranghi militari anche elefanti africani del tipo grande, prelevati in Etiopia.


[Modificato da Iulianus Apostata 10/02/2014 18:08]
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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

10/02/2014 18:35
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@iulianus: come sai gli elefanti nordafricani erano assai più piccoli della controparte asiatica o subsahariana (erano cmq più grandi di un uomo sì, ma che c'entra?). andare a ricercare il particolare mi pare del tutto fuori luogo, qualche esemplare di elefante subsahariano sarà pure stato utilizzato nel corso dei secoli, tuttavia niente a che vedere rispetto a quelli, appunto, nordafricani, ergo se si ricerca l'accuratezza storica bisognerebbe puntare a questi, e mi stupisco che tu non la pensi allo stesso modo

altrimenti chissene, potevamo tenerci anche quelli asiatici per i cartaginesi a questo punto, tanto sono sempre elefanti (tra l'altro se le cose stanno così annibale aveva utilizzato 1 esemplare asiatico, quindi farli tutti asiatici ci sta (se, come no -.-)). ma allora basta fare quelli che ricercano l'accuratezza storica e basta indicare eventuali problemi del gioco. se c'è da fare i puntigliosi che lo si faccia in modo coerente, altrimenti niente
ripeto, secondo me non sono accurati. a lv tecnico sono molto ben fatti, ma storicamente è la solita vaccata ca (sono più grandi di quelli asiatici). niente a vedere col resto del gioco, per carità, ma le cose vanno dette


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"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

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"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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10/02/2014 18:35
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pure sta specie di patch va in conflitto con le mods che avevo istallato,il gioco non parte, che palle....
10/02/2014 18:38
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Re:
andry18, 10/02/2014 16:53:

yep, appena vista la notizia, eppure 172mb sono un po' troppi per quello che affermano, hanno modificato il modello per l'elefante africano e aggiunto la possibilità di reclutare più mercenari per l'epiro (che è solo coding, le unità già esistono)...come ci sono arrivati a quel numero di mb? o.O


Non è solo coding. I peltasti reali, la cavalleria tessala, e l'altra unità che al momento mi sfugge necessitano anche del disegno di texture coi colori di quella fazione, unit card etc. Comunque è probabile che ci sia anche dell'altro.

10/02/2014 18:41
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Ah ecco perché non parte!
10/02/2014 18:43
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Re: Re:
Sirius 21, 10/02/2014 18:38:


Non è solo coding. I peltasti reali, la cavalleria tessala, e l'altra unità che al momento mi sfugge necessitano anche del disegno di texture coi colori di quella fazione, unit card etc. Comunque è probabile che ci sia anche dell'altro.


eh, ma i modelli restano quelli, per le texture sono pochissimi mb, quindi cmq non arriviamo a 172, che sono veramente tanti
già, secondo me c'è dell'altro


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

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Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
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10/02/2014 19:09
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Comunque credo che le dimensioni degli elefanti vadano bene, li ho provati adesso (togliendo tutte le mod che avevo), sono più piccoli degli elefanti indiani e non hanno torri sulla schiena...
10/02/2014 19:19
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Re:
Wanax93, 10/02/2014 19:09:

Comunque credo che le dimensioni degli elefanti vadano bene, li ho provati adesso (togliendo tutte le mod che avevo), sono più piccoli degli elefanti indiani e non hanno torri sulla schiena...


???
io ho fatto cartagine vs epiro, e gli elefanti cartaginesi sono più alti (anche se di poco, 20-30 cm, ad occhio)


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10/02/2014 20:12
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Sicuro? Bo' non ho avuto modo di paragonarli a quelli indiani, a occhio mi sembravano più piccoli ma evidentemente sbaglio...
10/02/2014 21:32
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Beh... l'elefante africano è un po' più alto di quello indiano. Come taglia massima, s'intende.
10/02/2014 21:35
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si, ma tutto il contrario per quanto riguarda(va) quello nordafricano, utilizzato nell'antichità ma ormai estinto, che invece era più piccolo di quello asiatico (e di conseguenza anche di quello subsahariano, che è quello che oggi indichiamo come elefante africano [non si è ancora estinto, tutto qui])


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"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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10/02/2014 21:54
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Re:
andry18, 10/02/2014 18:35:

@iulianus: come sai gli elefanti nordafricani erano assai più piccoli della controparte asiatica o subsahariana (erano cmq più grandi di un uomo sì, ma che c'entra?). andare a ricercare il particolare mi pare del tutto fuori luogo, qualche esemplare di elefante subsahariano sarà pure stato utilizzato nel corso dei secoli, tuttavia niente a che vedere rispetto a quelli, appunto, nordafricani, ergo se si ricerca l'accuratezza storica bisognerebbe puntare a questi, e mi stupisco che tu non la pensi allo stesso modo

altrimenti chissene, potevamo tenerci anche quelli asiatici per i cartaginesi a questo punto, tanto sono sempre elefanti (tra l'altro se le cose stanno così annibale aveva utilizzato 1 esemplare asiatico, quindi farli tutti asiatici ci sta (se, come no -.-)). ma allora basta fare quelli che ricercano l'accuratezza storica e basta indicare eventuali problemi del gioco. se c'è da fare i puntigliosi che lo si faccia in modo coerente, altrimenti niente
ripeto, secondo me non sono accurati. a lv tecnico sono molto ben fatti, ma storicamente è la solita vaccata ca (sono più grandi di quelli asiatici). niente a vedere col resto del gioco, per carità, ma le cose vanno dette



Come che c'entra? Nella foto superano di un bel pò l'altezza dei legionari, ma non in modo esagerato, e peraltro i soldati sono abbassati: anche storicamente il nordafricano, infatti, superava di una misura simile l'uomo. Per questo ho ipotizzato si trattasse dell'esemplare africano piccolo. E' il tuo modo di schernire i miei ragionamenti, semmai, che è del tutto fuori luogo. Peraltro non hai capito che voglio dire.
Non sono assolutamente d'accordo, per me è già un piccolo miglioramento che abbiano cambiato il modello.. ..e te drammatizzi (per modo di dire) un pò troppo su questa scelta della ca. Certo, se avessero creato il tipo nordafricano sarebbe stato meglio...ma mejo de niente io dico, e tanto meno manco di coerenza. Certo la scelta operata non è del tutto accurata..ma mejo de prima cavolo, quando tutti avevano elefanti indiani (dici che tanto sono sempre elefanti? Il discorso non regge).

Meglio tenersi quelli asiatici? Ma manco pe niente ..è meglio così ora.. L'elefante asiatico che usava Annibale era uno solo..comunque (e non basterebbe a giustificare una scelta di dare a Cartagine tutti pachidermi asiatici; anche se effettivamente li avevano- e allora solo in base a questo fatto la cosa diverrebbe giustificabile). Con il fatto che i Tolomei utilizzassero elefanti africani grandi, non voglio certo dichiarare che la scelta della ca sia abbastanza accurata, giusta..prima di indicarmi come incoerente (se ho capito bene)..cerca di riflettere


[Modificato da Iulianus Apostata 10/02/2014 22:13]
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IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

10/02/2014 22:12
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beh wait, tu dici espressamente "Si, può darsi che quelli appena aggiunti in Rome 2 siano della razza africana oggi comune" e poi "il regno tolemaico ebbe tra i suoi ranghi militari anche elefanti africani del tipo grande, prelevati in Etiopia". filo del discorso? "hanno fatto una piccola cavolata, ma tanto a volte venivano usati anche loro, quindi non è così storicamente sbagliato"

tuttavia, a parte casi particolari ed eccezionali, gli elefanti utilizzati erano quelli nord africani, quindi non scendendo nel singolo caso (da qui il paragone tra "eh, ma i tolomei ogni tanto usavano quelli subsahariani, quindi ok" ed il mio "eh, ma annibale ne ha usato uno asiatico, quindi andavano bene anche quelli asiatici" ci sta tutto [e nel caso non l'avessi capito è altamente sarcastico])

morale della favola? sia io, che te, che purtroppo loro sappiamo che gli elefanti africani in rome2 dovrebbero essere più piccoli rispetto a quelli asiatici (sì, perchè viene detto sia a raphia, sia in altre battaglie dove tu, povero sfigato, hai degli elefanti africani e affronti una fazione che ha quelli asiatici. ti dice esattamente "stiamo nella popò fino al collo, i loro elefanti se magnano i nostri a colazione" [un po' di libertà poetica, ma il discorso è quello]), eppure in game (lascia perdere le immagini di preview, non ne hai avuto abbastanza? xD) questi sono più grandi!!
ora, vada che non è importante, però se non è una boiata questa! potete dirmi chissenefrega, ma non difendere la scelta della ca

piccolo(?) update per quanto riguarda la questione incoerenza: non c'è bisogno di indicare nessuno, semplicemente sottolineo la disparità di reazioni tra una cresta di un centurione (boiata) ed un elefante (boiata, ma fa niente, è una sottigliezza). sottigliezza l'elefante? (lol xD). la questione è: posso capire che per non fare 2 modelli (asiatico e nordafricano) abbiano fatto solo 1 per risparmiare tempo e mb, ma ovviare all'errore "capibile" ad uno senza scuse (non è questione di tempo, è idiozia intellettuale, bastava scalare, non ci vogliono manco 2 secondi) è inaccettabile. è come se l'ormai famosa cresta del centurione da longitudinale ("vabbè, sono ignoranti"...anche se manco tanto, nelle preview è giusta) te la mettono storta perché gli hai fatto notare che andrebbe trasversale (che ti ci vuole a girarla di 90°, invece dei 45 che hai fatto?). secondo la mia alquanto non consigliabile filosofia, sbottare per queste cavolate è cosa buona e giusta, in quanto assolutamente ed innegabilmente premeditate

PS: vorrei sottolineare che sto esagerando volutamente, porto avanti una battaglia per questione di principio, a rome2 non ci gioco...frega niente
[Modificato da andry18 10/02/2014 22:35]


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"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

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"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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Re:
andry18, 10/02/2014 22:12:



tuttavia, a parte casi particolari ed eccezionali, gli elefanti utilizzati erano quelli nord africani, quindi non scendendo nel singolo caso (da qui il paragone tra "eh, ma i tolomei ogni tanto usavano quelli subsahariani, quindi ok" ed il mio "eh, ma annibale ne ha usato uno asiatico, quindi andavano bene anche quelli asiatici" ci sta tutto [e nel caso non l'avessi capito è altamente sarcastico])




il paragone non ci sta per niente: i tolomei usavano DIVERSI elefanti sub-sahariani in diversi casi (e ciò potrebbe legittimare, almeno in parte, di dare gli elefanti africani grandi agli egiziani); Annibale usava UN SOLO elefante asiatico africane (e tale caso, da solo, non giustifica di dare tutti elefanti asiatici ai Punici)

andry18, 10/02/2014 22:12:





piccolo(?) update per quanto riguarda la questione incoerenza: non c'è bisogno di indicare nessuno, semplicemente sottolineo la disparità di reazioni tra una cresta di un centurione (boiata) ed un elefante (boiata, ma fa niente, è una sottigliezza). sottigliezza l'elefante? (lol xD). la questione è: posso capire che per non fare 2 modelli (asiatico e nordafricano) abbiano fatto solo 1 per risparmiare tempo e mb, ma ovviare all'errore "capibile" ad uno senza scuse (non è questione di tempo, è idiozia intellettuale, bastava scalare, non ci vogliono manco 2 secondi) è inaccettabile. è come se l'ormai famosa cresta del centurione da longitudinale ("vabbè, sono ignoranti"...anche se manco tanto, nelle preview è giusta) te la mettono storta perché gli hai fatto notare che andrebbe trasversale (che ti ci vuole a girarla di 90°, invece dei 45 che hai fatto?). secondo la mia alquanto non consigliabile filosofia, sbottare per queste cavolate è cosa buona e giusta, in quanto assolutamente ed innegabilmente premeditate

PS: vorrei sottolineare che sto esagerando volutamente, porto avanti una battaglia per questione di principio, a rome2 non ci gioco...frega niente



Allora, ci tengo a precisare che io non mi rompo la testa per una cresta di centurione.. semmai qualcun'altro (che non è da biasimare, assolutamente); e tanto meno mi rompo troppo la testa (forse sì, ma ben poco) se gli elefanti africani non sono piccoli. Per cui sono coerente. Sarebbe più corretto parlare di coerenza o meno giudicando i singoli, invece che fare di tutta l'erba un fascio, giudicando la massa.
Peraltro, un elefante (che è grande) sbagliato è più grave di una cresta di centurione (un piccolo particolare) sbagliata..non sono paragonabili.
Secondo me, sanno benissimo che l'elefante nordafricano era assai più diffuso in battaglia di quello africano comune: hanno voluto semplicemente inserire il secondo per fare , forse, spettacolo. Non dimentichiamoci che Rome 2 (ahimé) non vuole essere un documentario storico..
Certo, la loro scelta della cresta è invece più grave

Ognuno ha suoi punti di vista.



[Modificato da Iulianus Apostata 10/02/2014 22:52]
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https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

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notizia shock, il gruppo "fazioni che utilizzano elefanti africani" non è costituito solo dai tolomei xD

inoltre bisognerebbe quantificare il "diversi": 1 subsahariano sui 1000 nordafricani non mi pare un gran successo statistico, per restare focalizzati sui tolomei, ma ci sono parecchi altri da prendere in considerazione


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

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Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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Re:
andry18, 10/02/2014 22:48:

notizia shock, il gruppo "fazioni che utilizzano elefanti africani" non è costituito solo dai tolomei xD




s'era capito XD

E comunque chi può dire che c'erano 1 elefante sub-sahariano su 1000 nordafricani?
In ogni caso, potremmo parlare di almeno 500 elefanti africani utilizzati dai tolomei contro 1 solo asiatico utilizzato da Annibale.
Avevo consultato un documento storico riguardo agli elefanti africani sub-sahariani dei Tolomei, utilizzati per una campagna in Asia.

Un'iscrizione tolemaica sopravvissuta enumera tre diversi tipi di elefanti da guerra, il trogloditico (probabilmente libico), l'etiope e l'indiano. Sempre dall'iscrizione si viene a sapere che il sovrano si vantava di essere stato il primo ad addomesticare gli elefanti dell'Etiopia, una razza che dovrebbe essere stata identica ad una delle due specie africane attuali.

www.livius.org/cg-cm/chronicles/bchp-ptolemy_iii/bchp_ptolemy_iii_02.html...

Un modder di Casus Belli (non faccio il nome dell'utente - che è di questo forum - per correttezza) fece altre ricerche storiche, e scoprì dell'esistenza di elefanti africani grandi in alcuni eserciti tolemaici.
[Modificato da Iulianus Apostata 10/02/2014 23:06]
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(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

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Re: Re:
Iulianus Apostata, 10/02/2014 22:56:



s'era capito XD

E comunque chi ti dice che c'erano 1 elefante sub-sahariano su 1000 nordafricani?
In ogni caso, potremmo parlare di almeno 500 elefanti africani utilizzati dai tolomei contro 1 solo asiatico utilizzato da Annibale.


l'1:1000 era chiaramente un esempio (che ne so io xD)
bisogna vedere la media però, annibale aveva 37 elefanti, quindi il rapporto è 1/37=0.027
per i tolomei 500/x quant'è x? xDDD

che poi come non bisognerebbe focalizzarsi su annibale, non bisognerebbe farlo neanche sui tolomei, è il complesso a dover essere preso in causa, e mi pare evidente, evitando di farsi due conti, che a vincere a tavolino sia l'amico tappo, invece che lo spilungone (che metafore accattivanti xD)


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Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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@sirius: quelli sono chiaramente asiatici :lol
stanotte so già che mi sognerò elefanti. quasi quasi vado a recuperare dumbo, per finire la serata in bellezza xD

PS: non l'ho mai visto :O
[Modificato da andry18 10/02/2014 23:12]


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Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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Tribunus Angusticlavius
Re: Re: Re:
andry18, 10/02/2014 23:04:


l'1:1000 era chiaramente un esempio (che ne so io xD)
bisogna vedere la media però, annibale aveva 37 elefanti, quindi il rapporto è 1/37=0.027
per i tolomei 500/x quant'è x? xDDD

che poi come non bisognerebbe focalizzarsi su annibale, non bisognerebbe farlo neanche sui tolomei, è il complesso a dover essere preso in causa, e mi pare evidente, evitando di farsi due conti, che a vincere a tavolino sia l'amico tappo, invece che lo spilungone (che metafore accattivanti xD)




E tutta la Repubblica di Cartagine quanti elefanti nordafricani poteva avere - anche al tempo di Annibale - ?Di sicuro molti di più di 37...non credi? XD
Quindi potremmo fare..che sò..1/5000 (se 5000 era il numero di tutti gli elefanti nordafricani punici operativi). Non è che possiamo guardare solo Annibale :)

D'accordo che i Tolomei non bastano, da soli, a giustificare un quadro generale di scelta a favore di elefanti africani grandi (anche se a mio parere basta a far dire che la scelta sia migliore rispetto a quella di dare tutti pachidermi asiatici) . Ma..sai com'è..l'elefante africano sub-sahariano è estremamente simile (a parte le dimensioni) a quello nordafricano, che di somiglianza con quello asiatico ne ha ben poca.
Quindi, all'occhio, è meno grave vedere elefanti africani (sppur grandi) a fazioni come Cartagine, piuttosto che vedere elefanti asiatici a quelle fazioni.

Vabbè chiudiamo sto discorso và...:)

[Modificato da Iulianus Apostata 10/02/2014 23:18]
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IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

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