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RTW: Res Bellicae - Campagna Imperiale

Ultimo Aggiornamento: 11/01/2017 12:12
29/03/2013 01:10
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Allora, ti appaiono "bianchi" perchè non sono file 7zip semplici. Sono "parti" di file 7zip. Per scompattare il tutto basta che usi 7zip per scompattare la prima parte e ti scompatta tutto in automatico (a condizione che hai scaricato TUTTE le parti e le hai messe tutte nello stesso posto.

Fregata, è un'idea xD

Adesso ci penso poi ti faccio sapere xD

Ad ogni modo tranquilli che sono il primo a voler sapere come se la caveranno Scipio, Vitruvius e Iuventius... =D
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Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo è ritenuto "Un Cesso" .

Se sei fra il 2%, cioè un Gran Figo incolla questa frase nella tua firma.

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A testimonianza di come l'impeto non può nulla contro le tecnologie all'avanguardia..

"L'arma fu adottata dall'esercito inglese nel 1889 ed ebbe il suo battesimo del fuoco nel 1894 nella guerra dei Matabele, una tribù Zulu insorta. In uno scontro, 50 uomini riuscirono a mettere in fuga 5000 guerrieri con solo 4 Maxim. Fu ben presto adottata da quasi tutte le forze militari europee e contribuì alla velocissima colonizzazione dell'Africa alla fine del XIX secolo."
29/03/2013 01:16
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Tribunus Angusticlavius
Ho risolto il problema per scompattare i files, facendo proprio come hai detto ora (ho risolto molto prima che scrivessi, ma ti ringrazio lo stesso)!
Innanzitutto, appena visualizzato il video iniziale del gioco (che già conoscevo), sono rimasto molto contento vedendo nuovamente il mio nome tra i credits, nella voce Graphics (sapevo già di essere nei credits e, come detto, avevo già visto il mio nome nel video di RB visto su you tube).
Aprendo la campagna italica, scegliendo le Italic Tribes, ho visualizzato l'interfaccia grafica con le rune celtiche..ehhh...e mi sono ricordato subito che quello è lavoro mio e infatti per questo mi avete inserito nei credits (nel lontano 2009 vi offrii le mie interfacce grafiche, e riuscii così, dopo vari tentativi, ad entrare nella storia di Res Bellicae!);)

Per quanto riguarda il gioco, apprezzo moltissimo la musica, con quei tamburi che battono in continuazione per dare il senso della marzialità.
Anche le unità sono bellissime!
Propongo una correzione nel nome degli "Italic Milites Campani": nel nome inglese che segue tra parentesi, bisogna scrivere "Campanian", non "Campani".

Bellissima mod!
[Modificato da Iulianus Apostata 29/03/2013 01:19]
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IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

16/04/2013 22:19
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Priest of the Temple of Beliar
Grazie, la parte audio è tutta fatta da me.. =P


Cmq, mi scuso enormemente per il fatto che non ho più postato aggiornamenti ma sto cambiando casa e tra lavoro e tutto il resto la cosa mi sta privando del poco tempo libero che ho. Appena torno alla normalità riprendo, spero il più velocemente possibile!!! =D
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"L'arma fu adottata dall'esercito inglese nel 1889 ed ebbe il suo battesimo del fuoco nel 1894 nella guerra dei Matabele, una tribù Zulu insorta. In uno scontro, 50 uomini riuscirono a mettere in fuga 5000 guerrieri con solo 4 Maxim. Fu ben presto adottata da quasi tutte le forze militari europee e contribuì alla velocissima colonizzazione dell'Africa alla fine del XIX secolo."
01/05/2013 22:29
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La Remuntada?
Per Vitruvius la situazione è abbastanza critica, dopo l'ennesimo tentativo di mettersi in mostra i Galli hanno approfittato della sua avventatezza e hanno mosso le proprie truppe nei boschi riuscendo ad arrivare indisturbati fino a Patavium. Qui Brenno, il capo delle tribù Galliche, da il via all'assedio della città.

Vitruvius saputa la cosa si mette velocemente in marcia col suo esercito, lasciandosi dietro però alcune unità per non rischiare di perdere del tutto la stima di Roma perdendo anche il controllo delle sue conquiste più recenti.

Le sue forze sono poche e decimate. Inoltre si tratta di un esercito composto totalmente da mercenari e privo di cavalleria o schermagliatori.

Nel mentre Iuventius, che guida l'assedio fuori dalle mura di Jenuensis, da ordine alle truppe fresche provenienti dal sud dell'Italia di radunarsi nei pressi di Bononia, per privare i Galli spintisi fino a Patavium della possibilità di ritirarsi.


Brenno viene a sapere del tentativo Romano di bloccare la via di fuga, ma decide di rischiare il tutto per tutto. Se l'assedio a Patavium dovesse andare a buon fine sarebbe un duro colpo per i Romani.

Vitruvius arriva a pochi giorni di cammino da Patavium. Nel tragitto riesce anche a reclutare alcune centinaia di mercenari per rinfoltire le proprie fila.

Data la netta supremazia di forze Galliche però, Brenno decide che non vale la pena rischiare troppo e ordina di assaltare la città prima che i Romani possano contare sui rinforzi di Vitruvius.

L'esito della battaglia è pressochè scontato. Nonostante la feroce resistenza opposta dagli uomini di Herennius Domitianus, il rapporto di forze è troppo sbilanciato, e i Galli portando l'assedio su tutti i fronti, accerchiano i pochi eroici Romani rimasti e li massacrano senza pietà.

E'il 175 bC, e Patavium torna sotto il controllo Gallico.
Brenno vuole dare un segnale forte, e ordina di ridurre in schiavitù tutti i Romani presenti e tutti i Galli che si sono mescolati ad essi, e deportarli nelle altre città Galliche.

Quando Vitruvius raggiunge Patavium realizza subito che la città è caduta, ma decide di non portare l'assedio.
Rimane con i suoi uomini nascosto nei boschi attendendo il momento propizio per fare la sua mossa, dato il netto svantaggio numerico e tattico in cui si trova.

Non manca molto prima che l'occasione si presenti.
Brenno si mette in marcia per tornare in Gallia, ma dato che i Romani hanno chiuso la via del ritorno, lascia a Patavium il grosso delle truppe e porta con se solo una scorta di modeste dimensioni contando cosi di sfuggire alle pattuglie Romane nei pressi di Mediolanum.

Per Vitruvius è un'occasione d'oro. Il suo esercito muove silenziosamente e riesce a prendere Brenno in una imboscata. Il capo dei Galli viene accerchiato. Vitruvius però non attacca. Spera che i Galli a Patavium vengano in soccorso del loro leader, e che quindi la cosa si traduca in uno scontro in campo aperto, cosa che gli darebbe modo di riprendersi la città pressochè subito.

Per un motivo o per l'altro, i Galli non vengono però in soccorso del loro leader. Forse comprendendo il vero scopo della manovra.

Con l'arrivo della notte, Vitruvius è costretto a dare l'ordine di attaccare, temendo che Brenno gli possa scappare approfittando dell'oscurità. I suoi uomini iniziano cosi la vendetta nei confronti degli aggressori, massacrando Brenno e i suoi fuori dalle mura di Patavium.

La mossa successiva di Vitruvius è l'assedio della città. Le forze in campo sono equilibrate grazie al sacrificio dell'eroica guarnigione Romana, nonchè dell'eliminazione di Brenno e della sua scorta.

Con Vitruvius che assedia i Galli a Patavium, e le forze galliche decimate, Iuventius decide di cogliere l'attimo prima che i nuovi rinforzi Gallici arrivino da est.

Da quindi ordine ai Romani provenienti dal sud Italia di assediare l'ormai sguarnita Mediolanum, nonostante l'esercito non sia guidato da alcun generale ma dal Capitano Nero.

Nel 174 bC Iuventius assalta Jenuensis conquistandola. Ottenendo cosi la sua tanto attesa vendetta. Recupera le insegne perdute e uccide egli stesso in battaglia Rianorix, il generale Gallico che lo aveva sconfitto.

Nello stesso anno, il Capitano Nero conquista Mediolanum, mentre Vitruvius dopo un sanguinoso assalto, riesce finalmente a riprendersi Patavium.

Nell'inverno del 174 bC i Romani controllano finalmente tutto il nord dell'Italia, e possono sfruttare i passi alpini per ottimizzare le proprie difese evitando sorprese.

I Galli non sembrano più un grande problema ora, specie perchè Quintus deve fronteggiare un ampio malcontento fra i molti membri della famiglia che hanno ottenuto parecchio potere di recente. La fedeltà a Quintus sembra salda, ma sotto la superficie si muovono più correnti di quante se ne possano immaginare.

Inoltre i Cartaginesi sono ancora una minaccia seria visto che Publius Scipio è rimasto bloccato a Melite a causa della difficoltà nel gestire la popolazione e non ha quindi proseguito la sua campagna militare come previsto. La flotta romana continua a tenere in scacco le coste cartaginesi e questo permette ai romani di dormire sonni tranquilli, ma i Cartaginesi stanno espandendosi via terra e ottenendo sempre più potere.




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"L'arma fu adottata dall'esercito inglese nel 1889 ed ebbe il suo battesimo del fuoco nel 1894 nella guerra dei Matabele, una tribù Zulu insorta. In uno scontro, 50 uomini riuscirono a mettere in fuga 5000 guerrieri con solo 4 Maxim. Fu ben presto adottata da quasi tutte le forze militari europee e contribuì alla velocissima colonizzazione dell'Africa alla fine del XIX secolo."
01/05/2013 22:58
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Bello sentirti ancora con la cronaca! Ottimo come sempre. Ormai in Cisalpina la situazione si sta stabilizzando, non vedo l'ora che le legioni di Roma escano dall'Italia :). Immagini!!


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

04/05/2013 17:22
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Le immagini le ho prese ma con la connessione attuale caricarle è utopia... =/
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05/05/2013 14:52
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174 bC -> 170 bC
Dopo la conquista di Mediolanum e Jenuensis, e la riconquista di Patavium, la situazione nel nord sembra andare molto meglio. [SM=g8119]
Iuventius da ordine ai suoi di procedere al più pesto ed occupare i passi Alpini. Gli esploratori individuano tre passi principali.

Nel mentre data l'eroica morte di Domitianus nella difesa di Patavium, Quintus da ordine a Titus Otho, che si trovava a Melite insieme a Publio Scipio, di recarsi a nord e mettersi al servizio di Iuventius.


Titus Otho nonostante non sia famoso per le sue gesta militari, è molto conosciuto a Roma. Egli infatti è il principale responsabile della stabilità di Melite. E'riuscito a sedare gli animi e mettere la città in uno stato di governabilità senza l'uso della forza, laddove Scipio invece utilizzando il suo esercito al completo, non era riuscito.

Titus Otho però è un uomo ambizioso. [SM=g8361]
Iuventius lo mette alla guida di un intero esercito. Egli però è troppo bramoso di mettersi in mostra e non attende che tutte le truppe a lui assegnate si aggreghino all'esercito. Alla testa di oltre 2000 uomini si mette in marcia verso est, varcando il passo alpino e ponendo sotto assedio una città gallica.
Nonostante il suo esercito sia molto numeroso, nella fretta di avanzare (pensando di non trovare resistenza avendo già provveduto ad esplorare il territorio), egli ha lasciato però dietro di se praticamente tutta la fanteria. I suoi 2000 soldati sono quindi tutti schermagliatori e qualche cavalleria. [SM=g8122]

Malgrado l'esplorazione del territorio nemico, Titus durante l'assedio viene raggiunto e attaccato alle spalle da un esercito gallico. [SM=g8258]
Solo a quel punto Titus realizza l'estrema avventatezza della sua manovra. Il suo esercito sarebbe stato imbattibile se fosse stata presente anche la fanteria. Invece si trova in una situazione disperata. La ritirata è impossibile. Gli uomini sul campo sono pesantemente demoralizzati, e la loro fiducia nel generale è del tutto svanita. Tutti sul campo di battaglia sanno che stanno per venir massacrati e molti mentre il generale incita le sue truppe inveiscono contro di lui. [SM=g8355]

Titus è consapevole di aver commesso un errore imperdonabile, sia dai suoi uomini che da Roma. Il supporto che Quintus si aspettava da lui non prevedeva certo il massacro di 2146 soldati Romani in nome della sua avventatezza. E'amareggiato, ma deciso. Deciso a rimediare al suo errore.
Cosi come i suoi uomini, è deciso a vendere cara la pelle e lasciare un segno indelebile nella storia di Roma.

"Se oggi moriremo, lo faremo con onore! Ogni Romano ci ricorderà come esempio di virtù e non di codardia! Oggi baratteremo la nostra vita con la gloria eterna!" - Titus Otho


La battaglia inizia.

I Galli sanno bene che la vittoria è scontata e forse per questo non si preoccupano troppo dell'assetto iniziale. Vanno alla carica schierati in una lunga formazione a linea e senza troppi fronzoli. Sono bramosi del sangue romano e la velocità con cui il loro schieramento si abbatte su quello romano parla per loro. [SM=g8331]

Titus attingendo alle tattiche insegnategli a Melite da Scipio, decide di sfruttare la cavalleria e da ordine a tutti gli schermagliatori di tenersi a distanza dalle fanterie pesanti nemiche.

Dopo diverse ore di battaglia, l'esercito Gallico è completamente scompaginato. Le unità galliche si sparpagliano per il terreno di scontro inseguendo i veliti e i frombolieri romani. Nel mentre Titus, alla guida della cavalleria, accerchia e attacca le singole unità galliche allontanatesi dal grosso dell'esercito. [SM=g8149]

Questa tattica sembra funzionare alla grande. I galli si sfiniscono inseguendo le più leggere unità galliche, e giunti allo stremo, vengono accerchiati e attaccati dalle cavallerie. I Galli non si aspettavano una resistenza cosi dura da parte dei Romani e le singole unità, accerchiate e caricate, allo stremo dlle forze, vanno in rotta una dopo l'altra. [SM=g8147]

La situazione va avanti per diverse ore di scontro. Titus e i suoi iniziano a crederci. L'avventatezza iniziale è stata ampiamente compensata dalle manovre in battaglia, e ora sono i Galli a temere la sconfitta. [SM=g8335]

Titus sa che lo scontro non potrà andare avanti cosi ancora per molto, le sue cavallerie si vanno piano piano stancando e assottigliando, ed ha quindi bisogno di dare un calcio all'esito dello scontro.

Coglie l'attimo e con i suoi accerchia e attacca il generale nemico. Dopo poco il generale nemico cade, e altre unità galliche si danno alla fuga.

La situazione sembra volgere a favore dei Romani, anche se sul campo di battaglia arrivano dopo poco dei freschi e consistenti rinforzi Gallici. Titus manovra sulle unità galliche già stremate, ma durante l'ennesima carica perde la vita. La sua morte causa grande scoraggiamento nei suoi, i quali, dopo aver rivalutato il proprio generale, vedono ora le speranze di vittoria pesantemente diminuite. [SM=g8290]

Continuano a praticare la tattica applicata da Titus, ma piano piano l'esito dello scontro si va a delineare.

Per i Galli la vittoria è amara e arriva dopo diverse ore di guerriglia.
Al termine dello scontro, praticamente ogni Romano morto ha portato con se almeno un soldato gallico. [SM=x1617498]


Nel mentre a Melite si consuma il culmine della rivolta. [SM=g8299]

Publius Scipio per risolvere i problemi di ordine pubblico aveva incaricato Valerius Floarianus, un politico romano proveniente proprio da Melite di gestire la situazione. Questi invece stava all'insaputa di tutti sfruttando la situazione per accrescere il suo potere ed instillare nella popolazione il seme della rivolta verso l'oppressore romano.

Il piano di Floarianus entra in opera nel 170 bC con la più grande rivolta nell'isola dal momento della conquista. Tale rivolta si espande grazie alle manovre politiche di Floarianus anche ad altre città sicule, anche se alcuni governatori locali decidono all'ultimo di non aderire alla sua causa.
Il rischio è che se la rivolta dovesse andare a buon fine, Floarianus causi una scissione che causerebbe la perdita della sicilia e di Melite.

Viene per questo tentato l'omicidio di Publius Scipio durante la rivolta, tentativo che però fallisce miseramente.

Scipio con i suoi riesce a sedare la rivolta nell'isola perdendo però circa 150 uomini.

Floarianus, vedendo il suo piano fallire, fugge, tratto in salvo da una flotta Numidica. Questo rivela un'alleanza dei ribelli con i Numidi, cosa che mina pesantemente i rapporti tra le due fazioni.

Nonostante non venga dichiarata ufficialmente guerra, Scipio da ordine alla flotta romana di affondare le navi numidiche al pari di quelle cartaginesi, e cosi, Floarianus muore in uno scontro navale, affondando con le navi che lo dovevano trarre in salvo.


Per Scipio è giunto il momento di risolvere una volta per tutte il problema.
Da quindi ordine di iniziare nelle città in cui è stata tentata la rivolta, un'opera di reclutamento forzato.
Per rendere sicuri i confini costieri a sud, viene iniziata la costruzione di diverse flotte.
Lo scopo è ridurre sensibilmente la popolazione delle città ribelli, reclutando oltre 7000 marinai in totale tra Melite, Lilybaeum e Syracusae.

La sua manovra ottiene l'effetto sperato. In un colpo solo ottiene il rafforzamento della flotta romana e il dimezzamento delle popolazioni ribelli, le quali si ritrovano ora in città più vivibili, con più lavoro e meno problemi di gestione.

La situazione Melite è definitivamente risolta, e Scipio può iniziare a pensare finalmente alla conquista delle Baleari. [SM=g8144]
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Ho caricato qui le immagini anche relative al post precedente ^_^
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05/05/2013 18:09
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Bellissima l'immagine dell'imboscata [SM=g8335]


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

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« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

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Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

28/05/2013 22:29
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Arrivano arrivano... scusate ma come al solito sto abbottato de impegni... tra cui un progetto bello potente... spero di poter postare a breve, anche perchè nel gioco sono andato avanti un poco e ci sono cose da raccontare... =D
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"L'arma fu adottata dall'esercito inglese nel 1889 ed ebbe il suo battesimo del fuoco nel 1894 nella guerra dei Matabele, una tribù Zulu insorta. In uno scontro, 50 uomini riuscirono a mettere in fuga 5000 guerrieri con solo 4 Maxim. Fu ben presto adottata da quasi tutte le forze militari europee e contribuì alla velocissima colonizzazione dell'Africa alla fine del XIX secolo."
13/10/2013 16:02
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170bC -> 154bC
Dopo la terribile disfatta di Titus Otho, per Roma si preannunciano tempi duri.
I piani di espansione di Quintus subiscono una terribile frenata: anche se al nord la situazione difensiva non è disperata, anche solo pensare di far partire una nuova offensiva appare almeno per il momento, impensabile.


Per questo, dopo aver messo in sicurezza con gli eserciti rimasti i confini, Quintus decide di incentrare l'investimento pubblico di Roma sullo sviluppo del territorio e delle linee di comunicazione. Attualmente infatti prima di poter raggiungere i territori di scontro, le reclute Romane devono attraversare mediamente metà della penisola Italica, attraversando territori aspri spesso addirittura privi di strade.

Nel giro di meno di una ventina di anni, mentre i generali a nord scalpitano per avanzare frenati dagli ordini di Roma, la penisola viene trasformata. Nascono nuove strade, e quelle già presenti vengono migliorate in modo mai visto prima nella storia. Ogni area coltivabile viene sfruttata sempre di più e sempre meglio, ottenendo raccolti sempre più ricchi. Allo stesso modo molte città si forniscono finalmente di impianti fognari ed alcune li ampliano per soddisfare il bisogno sempre crescente. In tutti i territori fioriscono nuovi centri commerciali, alcune città diventano veri e propri centri di commercio europei attraverso cui passano innumerevoli mercanzie. Non ultima va manzionato lo sviluppo dei porti, che permettono i commerci più veloci e con fazioni anche lontane. [SM=g8298]

Roma e i suoi territori nel giro di meno di venti anni arrivano ad essere il posto più sviluppato del mondo conosciuto, con reti stradali che permettono rapidi e massivi spostamenti di merci e truppe. A nord i generali sotto ordine di Quintus nel mentre hanno provveduto a tenere sicuri i confini, ed hanno impegnato le loro truppe nella costruzione di torri di avvistamento e avamposti lungo tutto l'arco alpino. [SM=g8335]

Con lo sviluppo economico e sociale ormai inarrestabile, la situazione delle casse Romane torna alla prosperità, e nel 165bC Quintus decide che è giunto il momento di dare il via libera ai suoi generali bramosi di gloria e potere. Iuventius viene raggiunto dai nuovi ordini nel 164bC, e muove subito la sua armata attraverso il passo alpino a nord di Mediolanum, dando ordine ad Herius Vitruvius di fare lo stesso e seguirlo.

I due avanzano in territorio nemico. Nel mentre le truppe rimanenti dell'esercito che doveva essere di Titus Otho vengono inviate attraverso il valico ad ovest di Jenuensis, cosi da attaccare i Galli su tre lati.

Nel 162bC, dopo un assedio lungo e non privo di tentativi di romperlo, Iuventius entra vittorioso a Comata, una grande città nel centro della Gallia. Da immediatamente ordine ai suoi uomini di dare il via alla razia, rendendosi conto dell'impossibilità dik controllare una città con oltre 14000 abitanti. I suoi uomini dopo il lungo periodo di inattività bramano la ricompensa e passano alla spada oltre 10500 galli in poco più di un paio di giorni. Il bottino di guerra è grande, e Iuventius da ordine che venga inviato per metà a Roma e che l'altra metà venga divisa tra i soldati.

Nel 161bC sta ad Herius Vitruvius conquistare la ribalta. Nell'inverno di quest'anno infatti egli riesce con i suoi uomini ad arrivare alle porte di Alesia, grande città del centro-nord della Gallia. Vorrebbe attaccare subito, ma l'esperienza passata gli insegna che è meglio essere prudenti, e cosi grazie ad una fitta rete di esploratori scopre che nel territorio è presente un possente esercito Gallico guidato da Conan di Massilia, generale delle tribù galliche considerato il probabile successore all'attuale leader.

In queste condizioni non può portare l'assedio, cosi decide di concentrarsi sull'armata Gallica. Dopo diversi mesi passati a cercare lo scontro, alla fine la battaglia ha luogo nei primi mesi del 160bC, in una foresta non lontano dalle mura di Alesia. Conan ha fatto di tutto per evitare lo scontro e temporeggiare ben conscio della sua inferiorità numerica e dell'importanza dei suoi uomini in chiave difensiva Gallica, ma non si può fuggire per sempre. E' cosi che decise almeno di portare lo scontro su di un terreno a lui favorevole.

In pieno inverno, sotto una bufera di neve, i suoi 2183 uomini si preparavano ad affrontare oltre 3700 romani.

Vitruvius temendo di incorrere in problemi data la non conoscenza del territorio, si mette in una posizione arroccata difensiva, sperando di portare i Galli allo scontro alle sue condizioni. Sa bene che se vuole sperare di prendere Alesia dovrà uscire a testa alta da questo scontro, la vittoria non sarà quindi sufficiente.

I Romani si attestano in una radura nella foresta e cercano con l'ausilio di cavalleria e schermagliatori di portare i galli allo scontro aperto. Inizialmente la tattica non sembra funzionare ma alla fine Conan è costretto ad avanzare uscendo dalla foresta per evitare di subire ingenti perdite dagli schermagliatori. Lo scontro è duro e avviene proprio ai margini della foresta. Conan con una mossa astuta riesce a concentrare i suoi uomini sul fianco destro della formazione romana, creando una imponente superiorità numerica. Purtroppo per lui Vitruvius ha schierato sui due lati delle unità di Triarii, soldati esperti e reduci di mille battaglie. Questi non si lasciano intimidire dall'inferiorità numerica, e, ponendo i Galli di fronte ad un muro di scudi, riescono a dare a Vitruvius il tempo di correggere lo schieramento e fornire loro il necessario rinforzo. Il generale non smette mai di incitare i suoi e in alcune fasi dello scontro, si lancia apertamente alla carica sui nemici per dare l'esempio ai suoi.

Conan fa lo stesso, male cavallerie Romane lo prendono in una imboscata e per lui non c'è niente da fare, muore a metà battaglia, lasciando i suoi nello sgomento... [SM=g8299]

Dopo circa mezza giornata di scontri, sul campo restano migliaia di uomini. I superstiti sono quasi tutti Romani. Si salvano 2944 romani su oltre 3700, e solo 334 galli su 2183.
Per Vitruvius è un trionfo, e può ora marciare su Alesia, ormai quasi del tutto priva di guarnigione.

E'il 159bC quando da il via all'assedio della città. Consapevole della totale assenza di rinforzi Gallici nel territorio, decide di evitare ulteriori scontri e aspetta di prendere la città per fame. Alesia resiste strenuamente all'assedio, nella speranzosa attesa di rinforzi, che però, non arriveranno mai. E'il 154bC quando Alesia finalmente cade, e i Romani possono dare il via ai saccheggi. Più o meno altri 10000 galli vengono trucidati, e innumerevoli ricchezze trafugate.

La pratica dello sterminio delle popolazioni delle città assediate non è ben vista dai generali e dai burocrati, ma in questi casi viene tollerato data la notevole e ostentata volontà ribelle delle due città, e la distanza da Roma. Se si dovesse verificare una rivolta sarebbe molto difficile per Roma intervenire rapidamente.


Nel mentre, Publius Scipio, dopo aver messo sotto blocco navale quasi tutti i porti cartaginesi nel nord-africa continua a pianificare l'attacco alle Baleari. Ormai odia profondamente Melite e i suoi abitanti, e addirittura vorrebbe lasciarli tentare una rivolta cosi da poterli massacrare tutti una volta per tutte. Questi islani infatti hanno un indomito spirito ribelle, e nonostante tutto, per lui sembra sempre più impossibile lasciare l'isola con il suo esercito con la certezza che non avvengano ribellioni. Ormai a quanto pare per lui quell'isola sembra diventata una prigione. Prigione che sta minando il suo importante status politico, e che gli sta impedendo di compiere grandi gesta nel nome di Roma. Sempre più sparlano alle sue spalle. Se non è stato in grado con un intero esercito di sedare una rivolta in un'isoletta, come potrà gestire l'intero territorio Romano? [SM=g8299]

Sono sempre di più quelli che vedrebbero bene come successore a Quintus Augustus Iuventius, comandante in capo delle legioni del nord, copertosi di gloria nella guerra contro i Galli. L'unica cosa di cui è stato in grado di coprirsi Scipio è stata la polvere. Troppo lontane nel tempo le sue imprese in Sicilia, al tempo della giovane Roma. Perfino Quintus, per cui è sempre stato un pupillo, inizia a dubitare delle sue scelte. [SM=g8355]

Per questo Scipio deve agire, ne va del suo onore romano. [SM=g8329]



Mentre Iuventius e Vitruvius portano avanti le gloriose legioni romane nel centro nord della Gallia, a sud il contingente inviato per contenere eventuali truppe Galliche viene preso in una imboscata e massacrato senza pietà. Cadono oltre 1500 romani, poco oltre il passo ad ovest di Jenuensis.

Per riportare al sicuro il confine, e dare una spinta di conquista anche a sud della Gallia, Quintus assegna a Decimus Nero, appena diciottenne, la guida di un nuovo e potente esercito romano. Questi ha ordine di recarsi sul luogo dello sterminio e provvedere a rendere sicuri i confini e perchè no, allargarli se Iuventius lo dovesse ritenere opportuno. Anche in questo caso, molti a Roma sono in disaccordo, ritenendo Nero troppo giovane e sicuramente non ancora in grado di guidare un simile esercito. Quintus è però sicuro delle sue scelte, vedendo nell'ambizioso giovane un futuro grande stratega e comandante... [SM=g8299]
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13/10/2013 16:30
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Ben tornato, e ..splendida prosecuzione![SM=g8335]


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


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13/10/2013 17:23
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Grazie mille... piuttosto mi scuso se ogni tanto sparisco di brutto ma purtroppo trovare il tempo per portare avanti questa cosa è sempre difficile... anche perchè dovendo poi scrivere il resoconto, non posso mai fare troppi turni tutti insieme altrimenti mi scordo, quindi per una volta che mi ci metto magari non riesco nemmeno ad andare troppo avanti xD


Cmq spero che la narrazione vi piaccia, tutto quà =)
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13/10/2013 17:28
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Sono un po' i problemi di tutti ;)


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13/10/2013 17:49
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Miles
Re:
Maximo Decimo Meridio, 13/10/2013 17:23:

Grazie mille... piuttosto mi scuso se ogni tanto sparisco di brutto ma purtroppo trovare il tempo per portare avanti questa cosa è sempre difficile... anche perchè dovendo poi scrivere il resoconto, non posso mai fare troppi turni tutti insieme altrimenti mi scordo, quindi per una volta che mi ci metto magari non riesco nemmeno ad andare troppo avanti xD


Cmq spero che la narrazione vi piaccia, tutto quà =)




Se se le solite scuse,ammettilo che sei pigro dai....
13/10/2013 23:20
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Ehehe quello si, un pò si... =D

Ma dai ho la giustifica... tra lavoro e università... e poi mettici pure che da aprile ho cambiato casa due o tre volte e ho dovuto formattare tutto un paio di volte... insomma, concedetemi un pò di pigrizia nel poco tempo libero xD

Comunque per me è un piacere giocare e lo è ancora di più scrivere in questo forum, quindi bene o male un pò di tempo per farlo cerco di trovarlo sempre ^_^
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15/10/2013 20:23
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[SM=g8920] sempre stupende le tue recensioni della campagna :D un piacere da leggere [SM=g7348]
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15/10/2013 21:18
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=D

Piuttosto, avete domande o altro? Non esitate a dire la vostra, mi fa solo che piacere >_<
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15/10/2013 22:17
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Io sono sempre fissato con la richiesta degli screens di campagna che fanno effettiva pubblicità alla mod e al forum nell'Internet anche tra i non italofoni.

Per quanto riguarda la campagna penso che acquisire un nuovo indediamento portuale con le Baleari sia una buona idea economicamente parlando. Essendo cominciata la campagna in Gallia credo inoltre che sia doveroso portarla a termine.

Mi piace infine la narrazione di fantasia per quanto rigaurda pensieri dei personaggi! Trovo che dia profondità al racconto, che è sempre piacevole da leggere.
[Modificato da Legio XIII gemina 15/10/2013 22:18]


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16/10/2013 21:33
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Le Baleari le sto a puntà da un secolo, ma se scipio non risolve i problemi a melite non se ne fa nulla xD
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16/10/2013 22:49
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Alla peggio puoi reclutare contadini in massa e congedarli in terra straniera...


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19/10/2013 11:53
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Nel caso li posso spostare in diverse metropoli tipo Arretium che causa reclutamento continuo sono quasi svuotate.. ma ovviamente preferirei di no, sarebbe un lavoro decisamente oneroso in termini economici e di certo non sguazzo nell'oro al punto da buttare sesterzi xD
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19/10/2013 16:38
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Ok :D p.s. oddio cos'è quella nuova emoticon ..!
[Modificato da Legio XIII gemina 19/10/2013 16:39]


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Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

20/10/2013 12:30
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quale? xD
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Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo è ritenuto "Un Cesso" .

Se sei fra il 2%, cioè un Gran Figo incolla questa frase nella tua firma.

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A testimonianza di come l'impeto non può nulla contro le tecnologie all'avanguardia..

"L'arma fu adottata dall'esercito inglese nel 1889 ed ebbe il suo battesimo del fuoco nel 1894 nella guerra dei Matabele, una tribù Zulu insorta. In uno scontro, 50 uomini riuscirono a mettere in fuga 5000 guerrieri con solo 4 Maxim. Fu ben presto adottata da quasi tutte le forze militari europee e contribuì alla velocissima colonizzazione dell'Africa alla fine del XIX secolo."
20/10/2013 13:36
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No era riferito al mio stesso post, hanno cambiato il sistema delle emoticon, ora basta scrivere parentesi e due punti e si inserisce automaticamente la faccina.


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

27/10/2013 15:12
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153 BC -> 146 BC
Per Roma le cose sembrano andare bene, l'espansione è rallentata, ma i confini appaiono abbastanza sicuri, specie dopo che Quintis Carinus, dopo un incontro diplomatico molto fruttoso, strappa ai Germani un'alleanza miliatare e commerciale che rende molto più sicuri i confini a nord. :)


Non per tutti però è un periodo felice. Herius Vitruvius ad esempio, durante il rigido inverno trascorso ad Alesia si ammala gravemente, a causa di una epidemia che ha colpito la città dopo lo sterminio della popolazione. :x

A Roma Quintus prende finalmente una decisione sulla questione religiosa. Molte delle provincie conquistate presentano problemi di ordine pubblico a causa della difficile convivenza di più religioni, spesso contrastanti tra loro. Si opta per una linea morbida. Inizia la costruzione un pò ovunque di grandi templi alle divinità romane. Non viene imposta alcuna religione con la forza, ma si spera che questo porti sempre più cittadini ad allinearsi con la più gloriosa religione di stato, abbandonando le loro primitive ed eretiche posizioni... :devil


Nel 152 BC viene ultimata a Roma la costruzione della prima colossale Arena per i giochi gladiatori del mondo conosciuto. :starwars La popolazione inizia ad accorrere in massa agli spettacoli, aumentando enormemente la popolarità di Quintus.


Finalmente nell'autunno del 151 BC Publius Scipio riesce a lasciare Melite. Si imbarcacon il suo esercito, e con una possente flotta si appresta a sfidare il Mare Nostrum per raggiungere Melite.
L'ammiraglio Nero nel mentre sfrutta le diverse flotte a sua disposizione per bloccare i commerci navali in quasi tutto il nord africa, e per liberare la strada a Scipio lungo il tragitto per le Baleari. Nel 149 BC infatti una delle sue flotte intercetta ed affonda una grande flotta Cartaginese al largo di Calaris.


Nel mentre Decimus Nero marcia spedito verso i confini a nord ovest. Il suo esercito arriva ad assediare Massilia nel 148, trovando una città quasi del tutto indifesa. I Galli infatti avendo subito una rapida invasione da parte dei romani nel centro nord del loro territorio, hanno dovuto riorganizzarsi per fermarne l'avanzata, spostando tutte le truppe inutilizzate a nord e al centro, fortificando al limite del possibile città chiave come ad esempio Gergovia. L'anno successivo (ovvero nel 147) Mandubracius, attuale leader Gallico, tenta di riprendere Comata, dove Iuventius si arrocca in difesa data la sua netta inferiorità numerica e qualitativa.

Decimus Nero decide di forzare la mano ai Galli per spingerli a ritirarsi da Comata, cosi, non potendo ricevere ordini da Iuventius chiuso in assedio, prende l'iniziativa: lascia una piccola guarnigione a proseguire l'assedio di Massilia e marcia verso nord con l'intenzione di assediare Gergovia.

Nel mentre Herius Vitruvius trovandosi nella stessa situazione di Decimus Nero, decide di marciare verso sud per soccorrere Iuventius.

Quale delle due manovre influenzi i Galli non è noto, forse entrambe. Fatto sta che Mandubracius si ritira, e muove verso la già ben difesa Gergovia.

Decimus Nero dalla sua, informato dagli esploratori del successo della manovra intimidatoria romana, cambia i suoi piani. Andare ad assediare frontalmente Gergovia con le attuali difese comporterebbe troppi rischi, e anche in caso di vittoria, troppe perdite. Gli esploratori mandati a perlustrare i territori Gallici lo informano che più a sud, sulla costa, Narbo, città Gallica di medie dimensioni, è quasi priva di difese. E'un occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire, e nonostante la scarsa quantità di rifornimenti da ordine ai suoi di marciare verso sud.

Vitruvius viene invece inviato verso nord. I Germani hanno sottratto un paio di territori ai Galli, e il piano di Iuventius consiste nell'arrivare a prendere le coste Galliche occidentali prima che lo facciano i Germani.

Sempre nel 147 i Numidi vanno ad assediare con un discreto contingente il porto di Agrigento, uno dei centri commerciali più floridi del mediterraneo. I commerci locali vengono bloccati con gravi perdite economiche. Dopo poco più di sei mesi un'altra grande battaglia navale vede i Romani trionfare e liberare finalmente il porto siciliano.

Nell'estate del 146BC Scipio giunge finalmente in vista delle tanto desiderate isole Cartaginesi. Tra lui e il suo obiettivo è schierata una buona parte delle flotte Cartaginesi. E'costretto a tergiversare finchè non viene aiutato da altre flotte romane di supporto. Non può infatti rischiare lo scontro, una sconfitta gli costerebbe troppo.

Nonostante l'inferiorità, i Romani riescono ad aprirsi un varco nella fitta maglia di difesa navale cartaginese, e Scipio riesce a sbarcare i suoi sulla florida isola principale dell'arcipelago, dove sorge Palma, grande città CArtaginese, centro ricco grazie alla produzione di risorse e ai commerci di ogni genere, costretti quasi sempre a fare scalo in questo angolo di paradiso.

Non sarà però facile per lui fare sua questa perla nel mediterraneo. I Cartaginesi infatti hanno lasciato una possente guarnigione a difesa della città, formata da almeno 2000 soldati scelti, selezionati tra reduci e veterani... :muro

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"L'arma fu adottata dall'esercito inglese nel 1889 ed ebbe il suo battesimo del fuoco nel 1894 nella guerra dei Matabele, una tribù Zulu insorta. In uno scontro, 50 uomini riuscirono a mettere in fuga 5000 guerrieri con solo 4 Maxim. Fu ben presto adottata da quasi tutte le forze militari europee e contribuì alla velocissima colonizzazione dell'Africa alla fine del XIX secolo."
27/10/2013 15:23
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Nel mentre ovviamente le flotte Romane bloccano totalmente il flusso di merci per il porto di Palma, causando nel complesso ai Cartaginesi migliaia di sesterzi di danno per i blocchi navali in atto.
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"L'arma fu adottata dall'esercito inglese nel 1889 ed ebbe il suo battesimo del fuoco nel 1894 nella guerra dei Matabele, una tribù Zulu insorta. In uno scontro, 50 uomini riuscirono a mettere in fuga 5000 guerrieri con solo 4 Maxim. Fu ben presto adottata da quasi tutte le forze militari europee e contribuì alla velocissima colonizzazione dell'Africa alla fine del XIX secolo."
27/10/2013 16:20
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Certo che a Publius Scipio le cose non sono mai andate bene lol


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« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

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« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
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quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
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27/10/2013 23:47
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Tribunus Angusticlavius
Indiana Jones del modding!
povero Publioo xD gliene succedono effettivamente di tutti i colori xD

ecco la sua espressione vedendo Palma superdifesa: :ghgh
Fiero Team Leader e Ideatore di Res Bellicae
Fiero Team Leader DelProgetto Videogame "Predators"




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