lleone88, 04/06/2013 18:37:
1- cpu l'hai gia preso? quanto lo paghi? ti chiedo perchè voglio capire se il costo ne vale la pena... cpu va bene, ma nn è chi sa che csa,se lo dvi prende nuovo se lo paghi oltre 100 euro nn so se vale la pena..
2- cme scheda video io consiglio sempre ati per il semplice fatto che rapporto prestazioni\costo è migliore a nvidia, per quel procio puo bastarti una scheda cme la mia occata, hd 7770 o 7790.. dipende poi da il tuo portafoglio... quello che ti posso dire, è che se dvi acquistare sta roba per poi giocare a rome 2 bene, lascia stare, nn so la tua soglia spesa, ma fai una cavolata, se vuoi upgrate metti soldini in piu e fai un pc che nn ti si pianti quando metti far cry 3 o roba varia... inutile spendere qualche centinaio di euro per poi pentirsene perche tra breve sara da aggiornare per poter giocare magari in modo migliore.... io all'uscita del gioco mi prendo una hd 7950 csi il mio pc sara perfetto per sto gioco, odio le mezze misure
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cmq per il tuo pc 4gb vanno bene se vuoi rimanere csi.. se cpu ram lasci csi una 7770 o 7790 vanno piu che bene occate, a medioalti ci giochi (se poi mi metti millemila omini in una battaglia nn lo so, la vedo durina la csa), la csa piu importante a che risoluzione giochi??? perche se mi giochi a 1024 allora stai tranquillo, io stavo parlando di full hd 1090p
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1) La CPU la pago solo 80 euro; un mio amico mi ha detto che era rimasto questo processore disponibile; 80 + il mio attuale processore indietro.
2) Io giocherò soltanto a Rome II, Medieval II e Rome 1 (di cui solo il primo sarà molto esigente), quindi niente Far Cray ..
Se la ATI HD 7790 sarà la migliore e più adatta, allora potrò acquistare quella.
Gioco a risoluzione 1280 x 1024.
Per quanto riguarda la RAM, attualmente ho 2 GB (bassa), e devo aggiungere altri 2GB. Il mio amico mi ha detto che potrebbe riuscire ad installarmi 2 nuovi GB di RAM gratis (li ha disponibili da molto tempo), a patto che siano compatibili con gli attuali 2 GB che ho già (in sostanza lui ha 2 GB da darmi in due blocchi mi pare, e anche i miei attuali dovrebbero essere disposti in modo uguale, senza che si mischino 4 GB disposti diversamente 2 a 2)
Se non riuscirà a mettermi 4 GB di RAM gratis (per incompatibilità con gli attuali), allora dovrà farsi mandare un nuovo pack di 2 GB, che dovrò pagare 40 euro.
In sostanza, se mi dice bene pagherò solo 80 e avrò nuova CPU e nuova RAM
Altrimenti dovrò pagare 120 euro (80+ 40) per avere nuova CPU e RAM.
Ti ringrazio molto per l'aiuto.
[Modificato da Iulianus Apostata 04/06/2013 18:55]
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IULIANUS IL VOLSCO
Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.
Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.
Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443
«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»
(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).
«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»
-SOLDATO IGNOTO-
«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»
-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-
«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».
-Platone, "libro delle leggi"-
«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»
Gianni Granzotto, "Annibale"
«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»
Gianni Granzotto,"Annibale"